Analisi realizzata da Marco Medaglia, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Il campionato mondiale di calcio 2006 o Coppa del Mondo FIFA del 2006, noto anche come Germania 2006, è stata la diciottesima edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA e la cui fase finale si disputò dal 9 giugno al 9 luglio 2006 in Germania.
Il Brasile, la nazionale campione in carica, fu eliminato ai quarti di finale in seguito alla sconfitta per 1-0 contro la Francia, poi finalista del torneo.
La Coppa del Mondo fu vinta dall’Italia, che nella finale giocata il 9 luglio allo stadio Olimpico di Berlino prevalse sulla Francia ai rigori per 5-3, dopo i tempi supplementari conclusi sull’1-1. Per gli azzurri fu il quarto titolo mondiale della storia dopo quelli del 1934, 1938 e 1982. Per la seconda volta il titolo fu assegnato dopo i tiri di rigore (in precedenza era successo solo nel campionato mondiale di calcio 1994, quando la stessa Italia venne battuta dal Brasile per 3-2).
FORMAZIONE
Il modulo di mister Lippi si presenta di base sulla carta come un classico 4-5-1. L’assenza del difensore centrale Alessandro Nesta, consacra ormai la presenza nell’undici titolare dell’interista Marco Materazzi. Pronti a subentrare generalmente il centrocampista centrale della Roma, Daniele De Rossi, l’attaccante bianconero Alessandro Del Piero, la punta ed esterno di attacco, Vincenzo Iaquinta.
FASE DI POSSESSO
COSTRUZIONE
La fase di costruzione degli azzurri, vede sempre l’abbassamento del centrocampista centrale Pirlo, come vertice basso, tra le linee di difesa e metà campo. Le opzioni per l’impostazione del gioco risultano essere sempre: Pirlo e Materazzi, il difensore centrale, in alternativa, se risultano in posizione non idonea alla giocata successiva, o marcati preventivamente, si lascia il gioco anche all’incontrista Gattuso, lasciato spesso indisturbato per la giocata a palla scoperta e senza pressione avversaria. Nel secondo tempo, con l’entrata del terzo centrocampista centrale, De Rossi, cambiano le gerarchie, mettendo in ordine di preferenza, Pirlo, De Rossi, Materazzi. La squadra di Lippi non effettua una vera e propria costruzione del gioco, ma cerca ripetutamente la giocata sulla fascia sinistra, nella zona del terzino sinistro Grosso in sovrapposizione.
L’alternativa alla giocata sulla fascia sinistra, è l’attacco diretto attraverso lancio della punta Toni, in particolar modo quando l’avversario utilizza un baricentro alto o in pressione sui proprio difensori.
SVILUPPO
L’Italia sviluppa l’azione secondo una mnemonica ripetuta azione che parte dal basso, alla ricerca di un giocatore dotato tecnicamente per il lancio lungo. Il più temibile risulta senza ombra di dubbio il centrocampista centrale Andrea Pirlo, giocatore particolarmente dotato con il piede destro e tiratore scelto dei calci da fermo, in secondo luogo Marco Materazzi, alto centrale di difesa mancino, con trascorsi da rigorista e calciatore di punizioni. Lo sviluppo dell’azione consiste nell’attesa di sovrapposizione sulla fascia sinistra, alle spalle dell’ala Perrotta, del terzino Grosso, in attacco dello spazio, a costituire quasi il ruolo di attaccante aggiunto. Il pallone viene lanciato sulla trequarti campo, quasi a rappresentare un attacco diretto della difesa avversaria.
RIFINITURA E CONCLUSIONE
Si cerca il gioco per catena laterale, sempre sulla sinistra, per lanciare il terzino sinistro Grosso oltre l’ultima linea di copertura, attraverso inserimenti centrali dalla sinistra verso l’interno dell’ala sinistra Perrotta, e gioco di sponda della prima punta Toni.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
I rari casi in cui la squadra di Lippi effettua una transizione offensiva, porta la linea offensiva ad essere costituita centralmente dalle punte Toni e Totti, seguite lateralmente dall’esterno destro di centrocampo Camoranesi, e dal terzino sinistro di chiara propensione offensiva, Grosso. Dalla zona esterna sinistra di centrocampo, il mediano laterale Perrotta, effettua movimento a tagliare in area di rigore, dietro le punte, per fornire ulteriori possibilità di giocata in zona 14 o di rifinitura.
PALLE INATTIVE OFFENSIVE
I migliori colpitori di testa sono atti all’attacco da diverse zone dell’area di rigore, della porta e della sua zona centrale. Due uomini si pongono al limite dell’area per sfruttare eventuali palloni persi, in particolare i due terzini, Grosso e Zambrotta si posizionano a destra e a sinistra, in maniera concorde al loro piede, per facilitare eventuali tiri in porta. Ulteriori due uomini, Totti e Perrotta, dalla zona di porta, arretrano alla battuta, per presidiare la zona attorno al dischetto del rigore, per eludere eventuali marcature preventive.
FASE DI NON POSSESSO
La fase di non possesso vede generalmente 2 possibili condizioni di modulo, quello di un 4-4/1-1 in linea, con doppia linea di copertura, con seconda linea posta al limite della propria area di rigore, e centrocampisti di fascia posti in posizione poco più avanzata, pronti alla fase di transizione offensiva. Tale schieramento viene modificato in base al posizionamento del fantasista francese Zidane. Il 4-4-2 rimane tale fin quando il francese è posto a notevole distanza dalla zona difensiva francese, quando lo stesso si presenta in prossimità della prima linea di copertura, allora uno dei due centrali di centrocampo esce a in marcatura sullo stesso, e l’altro si pone tra le due linee di copertura, a difesa della zona centrale, con maggior abbassamento egli esterni. Tale condizione comporta un modulo in fase di non possesso pari ad un 4-1-3/1-1.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
Al momento della perdita del possesso, si tenta la ricostituzione delle linee di copertura per il 4-4/1-1. L’esterno destro Camoranesi ritorna sulla linea dei mediani partendo dalla stessa fascia in posizione avanzata, la punta Totti si pone fra linea dei mediani e della punta Toni, Grosso da esterno sinistro d’attacco, ritorna in posizione di terzino sinistro e il centrocampista laterale di sinistra, Perrotta, dalla zona centrale della trequarti, cerca il suo spazio originale di pertinenza. Quando la transizione offensiva avversaria è molto rapida, e si presentano difficoltà a ricomporre le linee di copertura in maniera efficace in poco tempo, allora si effettuano azioni ritardatarie atte a dare il tempo necessario alla riorganizzazione dei reparti. Il centrocampista esterno di sinistra, Perrotta, in caso di difficoltà del terzino sinistro Grosso a ricoprire la linea di difesa in tempo, lo sostituisce dando a lui la responsabilità di copertura della zona mediana sinistra.
Senza dubbio, oltre alla singole elevate capacità tecniche e di lettura difensive del reparto arretrato, la squadra effettua numerosi interventi puliti e d’anticipo in fase di non possesso. Ottime letture dei centrali Materazzi e Cannavaro, difficilmente superabili nell’ 1 vs 1 e perfetti tempi di uscita o di recupero palla quando superato, del centrocampista centrale Gattuso.
PALLE INATTIVE DIFENSIVE
I calci piazzati difensivi vengono organizzati secondo marcatura mista. I migliori colpitori di testa degli azzurri (Cannavaro, Materazzi e Toni), presentano marcatura ad uomo sui 3 migliori avversari. Un uomo viene piazzato sul primo palo in aiuto al portiere, 4 marcano a zona mentre 2 al limite dell’area evitano che si presentino situazioni di pericolo verso la propria porta.
analisi dettagliata e approfondita,complimenti