Il Benevento e i suoi tifosi ricorderanno probabilmente a lungo l’altalena di emozioni vissuta sotto la guida tecnica di Filippo Inzaghi. Dall’entusiasmo per la promozione dei record, nella stagione di Serie B 2019/20, passando per il sorprendente girone d’andata, nella successiva in A, per finire con una retrocessione disarmante, figlia di un girone di ritorno incomprensibilmente disastroso.
Il presidente Vigorito, tuttavia, non ha mai nascosto l’ambizione di tornare presto in massima serie. Sulla falsariga del profilo “giovane e promettente” (Christian Bucchi, oltre al già citato Inzaghi), la società ha individuato mister Fabio Caserta come l’ideale per l’apertura di un nuovo progetto tecnico.
L’allenatore calabrese, reduce da un’ottima annata alla guida del Perugia (culminata con la risalita in B), ha faticato un po’ a trovare la giusta quadra per la propria squadra, mantenendo comunque una buona posizione di classifica nonostante prestazioni deludenti di elementi di spicco della compagine sannita.
A inizio 2022, con la quinta vittoria consecutiva, il Benevento si è riproposto con prepotenza come una delle pretendenti alla promozione. Per quanto il futuro del suo principale riferimento offensivo, Gianluca Lapadula, sia lontano dalla città delle streghe, mister Caserta potrà contare sull’arrivo di Francesco Forte, suo giocatore già ai tempi della Juve Stabia che presumibilmente andrà a svolgere compiti molto simili a quelli dell’italo-peruviano.
Partite analizzate:
- Benevento v Pordenone | 2 – 1 | 16a giornata Serie BKT 21/22 | 04 / 12 / 2021
- Ternana v Benevento | 0 – 2 | 17a giornata Serie BKT 21/22 | 10 / 12 / 2021
- Benevento v Monza | 3 – 1 | 18a giornata Serie BKT 21/22 | 13 / 01 / 2022 (primi 27’)
SISTEMI DI GIOCO
Base: 1-4-3-3 | 1-4-2-3-1
Fase di Non Possesso: 1-4-4-1-1 | 1-4-5-1
Fase di Possesso: 1-2/1-2/2-2-1 | 1-2-4-3-1
FASE DI POSSESSO
Con un tasso tecnico decisamente alto anche tra gli uomini del pacchetto arretrato, il Benevento preferisce impostare e sviluppare la manovra palla a terra e con scambi corti e rapidi.
Il tecnico calabrese è sempre attento ed energico nel dirigere il possesso dei suoi ragazzi.
Non mancano soluzioni alternative e più dirette per adattarsi alla pressione avversaria, ma gli Stregoni sono molto bravi ad allungare gli avversari per poi colpirli in velocità tra le linee con transizioni improvvise.
In questo modo riescono a liberare i terzini, che giocano a tutta fascia come fossero quinti di centrocampo, sia attirando il diretto avversario fuori posizione, sia cambiando velocemente lato in zona di rifinitura.
Le buone doti balistiche dei giocatori rendono efficaci anche le soluzioni da fuori area.
– Costruzione
La fase di costruzione vede coinvolti principalmente il portiere (Paleari), i due centrali di difesa (Vogliacco e Barba) e il vertice basso di centrocampo (Viviani o Calò).
Solitamente, uno dei due terzini (recentemente Masciangelo ed Elia, ma anche Letizia e Foulon) si abbassa sulla linea del vertice basso, a supporto dei centrali, per offrire una soluzione in fascia. A farlo più spesso è il terzino sul lato col maggior livello tecnico (Es. Elia – Insigne). Il terzino opposto avanza all’altezza dei due esterni d’attacco.
Con una pressione avversaria blanda e una linea di centrocampo piuttosto bassa, come nel caso della Ternana, i due terzini guadagnano spazio tenendosi molto larghi e alti. In questo modo lasciano maggiore spazio al centrocampista in costruzione.
Una pressione più alta dei centrocampisti avversari può indurre il CCS ad abbassarsi e fornire ulteriore supporto, come visto nelle fasi iniziali del match contro il Pordenone.
La soluzione estrema, in caso di spazi stretti e chiusi o pressione avversaria alta, è la costruzione diretta sull’uomo più avanzato, rapido e fisicamente strutturato. Un attaccante come Lapadula era perfetto per questo tipo di costruzione, perché in grado sia di attaccare la linea difensiva avversaria, sia di venire incontro per scaricare immediatamente su un compagno libero.
Nel Benevento tutti gli uomini coinvolti sono in grado di tentare una costruzione diretta. Discorso un po’ diverso per Glik, probabilmente il meno preciso, tra quelli citati.
In questa fase, la squadra è lunga e divisa in tanti reparti, per allungare e dividere anche le linee avversarie e trarre vantaggio dagli spazi tra di esse.
Quando la costruzione comincia ad altezza metà campo, la squadra è inevitabilmente più corta, con i terzini che scendono sulla linea del mediano, insieme a un secondo centrocampista, a supporto dei due centrali difensivi. Inoltre, gli attaccanti esterni si allargano per garantire lo scarico veloce.

Si nota la disposizione a rombo dei 4 uomini incaricati di costruire la manovra. Elia, a supporto, passerà a Insigne e attaccherà immediatamente lo spazio evidenziato, venendo poi servito a sua volta, totalmente libero a destra.
– Sviluppo
Lo sviluppo dell’azione, come già anticipato, sfrutta al massimo l’alto tasso tecnico degli Stregoni.
Se la fase di costruzione è più lenta e ragionata, quella di sviluppo avviene per mezzo di scambi rapidi e organizzati, per rendere difficile il recupero di una marcatura efficace.
Nel mentre, gli attaccanti non coinvolti nel fraseggio attaccano la linea difensiva, costringendola a copertura dell’area di porta, mentre il terzino opposto resta largo e libero dalla marcatura.
Come per la costruzione, il lato destro è quello maggiormente sfruttato, con l’ATD che coordina i propri movimenti con quelli del CCD: Roberto Insigne, ad esempio, partendo dalla trequarti, può abbassarsi per offrire una soluzione corta centrale, o rimanere largo in attesa di essere servito per poi liberare lo spazio laterale. L’obiettivo è servire il terzino destro (Elia o Letizia) in salita, anche sfruttando il CCD (Ionita) come terzo uomo, o cambiare fascia per il terzino sinistro (Masciangelo o Foulon), anche passando per il CCS (Acampora).
Ciò può avvenire anche partendo dal lato sinistro, ma è una soluzione adottata con meno frequenza.

Viviani ha servito Acampora mentre Insigne si accentrava, lasciando libero lo spazio per Elia che non ci pensa due volte e avanza. L’attaccante di Caserta lo servirà ed Elia, tutto solo, proverà un traversone sul quale Lapadula non arriverà per un soffio.
– Rifinitura e Finalizzazione
La rifinitura arriva dalla fascia piuttosto che per corridoi centrali.
Il terzino in possesso dovrà decidere se e come servire gli uomini che stanno occupando l’area di rigore. Questi sono spesso due dei tre attaccanti, di cui uno è sempre la punta centrale, il terzino opposto e il centrocampista più impostato fisicamente.
I suggerimenti più adatti alle caratteristiche degli uomini in offesa sono traversoni forti e tagliati, ideali per gli attaccanti veloci, o i cross sul secondo palo.
Gli Stregoni non disdegnano le conclusioni da fuori area, spesso rivelatesi risolutive contro difese particolarmente chiuse.
FASE DI NON POSSESSO
La fase difensiva della squadra di Caserta varia in base alla fase di manovra avversaria. In generale, i giocatori sono molto aggressivi, ma il dispendio di energie, alla lunga, porta le linee di centrocampo e difesa a compattarsi per sfruttare esclusivamente la punta in smarcamento preventivo e ripartire.
– Pressione
La pressione sulla costruzione bassa avversaria è particolarmente intensa quando si svolge sugli esterni.
La punta cerca di disturbare l’impostazione dei difensori centrali, aiutata da uno dei centrocampisti in uscita (in base al lato dove viaggia il pallone). Non appena il pallone giunge lateralmente, l’esterno d’attacco, il centrocampista e il terzino di fascia seguono, in marcatura aggressiva, i diretti avversari, chiudendo tutte le soluzioni facili e inducendo il portatore all’errore o al lancio lungo. Il resto della squadra arretra accorcia verso il lato dove viene giocato il pallone.

La pressione di Lapadula e Acampora costringe il Pordenone in fascia. Improta attacca subito il portatore di palla, mentre i suoi compagni, in marcatura uomo a uomo, accorciano gli spazi e chiudono tutte le soluzioni di passaggio più facili.
– Fase Difensiva
Un lancio lungo o una palla diretta sono spesso preda dei difensori, in marcatura stretta sugli avanti avversari.
Ma nel caso in cui l’attaccante riesca a eludere la marcatura, la linea difensiva riesce egregiamente nell’applicazione dello scaglionamento difensivo. Per un difensore in marcatura, ce ne sono sempre altri 3 pronti a scappare verso la propria porta e coprire gli spazi e le linee di passaggio aperte dal compagno.
Con gli avversari in sviluppo sulla linea di metà campo, la squadra si abbassa formando due linee difensive non molto vicine. I giocatori escono a turno sul portatore di palla, mentre la copertura è garantita dai compagni di linea. Cercano di mantenere una certa aggressività, per impedire un’impostazione tranquilla al diretto avversario.
Se la squadra ha bisogno di portare a casa il risultato a poco dalla fine, la seconda linea può essere formata anche da 5 giocatori.
Con gli avversari in fase di rifinitura, le linee di difesa e centrocampo si compattano a difesa dell’area di rigore. La prima resta molto stretta centralmente, per coprire anche l’area di porta. I centrocampisti sono sempre i primi ad uscire sul portatore di palla.
– Transizioni Difensive
Gli Stregoni tentano di riconquistare immediatamente una palla persa o un pallone incerto, quando nella metà campo avversaria, per dare vita a ripartenze veloci e letali.
Un errore a ridosso della propria linea difensiva indurrà quest’ultima a scappare immediatamente a copertura della propria porta. Se nessuno dei centrocampisti riesce a recuperare sul portatore di palla, è il difensore più vicino a rompere la linea, mentre i compagni garantiscono copertura.
– Transizioni Offensive
Anche in questo caso l’obiettivo è quello di cogliere impreparata l’ultima linea avversaria. La soluzione è dettata dal movimento dell’attaccante centrale (Lapadula o Moncini). Se quest’ultimo attacca la linea avversaria, si cerca di servirlo con un lancio in profondità. Altrimenti, i compagni a lui più vicini offrono un’opzione per lo scarico veloce, con conseguente attacco alla linea.
– Marcature Preventive
I due difensori centrali, con lo svolgimento della fase di sviluppo, accorciano la squadra piazzandosi all’altezza della linea di metà campo.
Bravi soprattutto nel gioco aereo, si preparano a contendere i lanci lunghi o le seconde palle agli attaccanti sui quali sono in marcatura.
– Smarcamento Preventivo
L’unico a metterlo in pratica è l’attaccante centrale, pronto a sfruttare eventuali suggerimenti in profondità o a venire incontro per avviare una veloce ripartenza in transizione. Lapadula era particolarmente bravo a beffare le linee avversarie o il diretto marcatore.
CALCI PIAZZATI
– Piazzati Offensivi
Gli angoli sono spesso battuti da Acampora. Quando alza un solo braccio, avvisa i propri compagni di una battuta forte indirizzata sul primo palo. Con due braccia alzate, la palla verrà indirizzata sul secondo palo.
Un altro schema prevede un primo passaggio corto sul compagno in appoggio. Questi scarica il pallone su un terzo più defilato, che effettua un cross forte e teso per i compagni in arretramento.
– Piazzati Difensivi
Sia sugli angoli che sulle punizioni pericolose, il Benevento difende con tutti gli effettivi. Neanche l’attaccante centrale, spesso in smarcamento preventivo, è esente da questa regola.
ANALISI SWOT
– Punti di Forza
- Per qualità tecniche, c’è poco da dire sulla compagine di mister Caserta. Il Benevento è una delle squadre di B maggiormente dotate, da questo punto di vista;
- L’allenatore calabrese sembra aver trovato un sistema di gioco congeniale agli uomini a sua disposizione, come dimostrato dalle 5 vittorie consecutive;
- Meccanismi difensivi collaudati. Anche se c’è ancora qualche ingranaggio da registrare, i giocatori si aiutano e hanno buoni sincronismi;
- Gli Stregoni non mollano facilmente. A Vicenza, dopo aver subito un recupero di due goal, hanno trovato la vittoria all’ultimo respiro. Con il Pordenone, hanno ribaltato lo svantaggio in due minuti.
- Le seconde linee hanno dimostrato grande affidabilità. Nonostante alcune defezioni, sia tecniche che fisiche, di alcuni giocatori cardine, i sostituti sono riusciti a non farne sentire la mancanza;
- Un buon mix tra giovani, giocatori consolidati ed esperienza ad alti livelli;
- Un allenatore ambizioso e con tanta esperienza a livello professionistico;
- Una società solida e non invadente. Il gruppo squadra poggia su un background societario organizzato, consolidato e di supporto.
– Debolezze
- Pochi giocatori fisicamente strutturati. Da contrapporre all’elevato tasso tecnico;
- Potrebbero pagare la troppa aggressività contro avversari molto tecnici, in grado di eludere la pressione e le marcature. Contro il Lecce, ad esempio, i rischi furono tanti;
- Cambi lato effettuati con velocità potrebbero metterli in difficoltà e accentuare il dispendio di energie;
- Tanti giocatori in prestito, che potrebbero perdere di vista l’obiettivo, a lungo andare;
- Tifo pervenuto solo in parte. Forse complice anche il periodo storico complicato.