Dopo il fallimento da CT della nazionale italiana, neanche qualificata al mondiale 2018 a causa dello spareggio perso nella doppia sfida con la Svezia, nonostante un girone chiuso al secondo posto con una sola sconfitta in casa della Spagna, Gian Piero Ventura non godeva di grande stima soprattutto a livello mediatico.
Poco meno di un anno dopo, subentrato in corsa al Chievo Verona, rassegna le dimissioni dopo un solo mese per incomprensioni e dissapori con la proprietà.
Nell’estate 2019, Ventura si rimette in gioco con la Salernitana in Serie B, volendosi mettere subito alle spalle le due esperienze negative appena trascorse.
Dopo 29 giornate, la squadra si trova al settimo posto in piena zona play-off e potenzialmente ancora in corsa per la promozione diretta (-7 dal Crotone secondo con 9 giornate ancora a disposizione) nonostante ci sia grande bagarre dovuta ad una classifica cortissima.
L’incertezza assoluta sulla condizione delle squadre dopo 3 mesi di stop renderà ancora più avvincente la lotta per le posizioni di alta classifica che al momento vede 8 squadre (dal secondo al nono posto) in 10 punti. Inoltre, alla ripresa il calendario sarà ancora più ravvicinato con numerosi turni infrasettimanali e basterà una settimana con risultati negativi per uscire dalla corsa ai play-off e ritrovarsi a centro classifica.
La Salernitana non è stata molto prolifica fino ad ora, con appena 37 goal realizzati in 29 partite e solo 11 marcatori diversi, con il solo Djuric in doppia cifra. Allo stesso tempo è la quinta miglior difesa con 33 reti concesse.
La rosa della Salernitana è un mix di giovani talenti molti dei quali in prestito, giocatori nel pieno della carriera che conoscono bene la categoria e qualche giocatore esperto che ha giocato molte stagioni in serie A. Molti dei giovani in rosa sono in prestito sono di proprietà della Lazio, società alla quale la Salernitana è affiliata.
- Alessandro Micai: 26enne portiere titolare, sempre presente in stagione. Alla Salernitana da due stagioni.
- Gianmarco Vannucchi: 24enne secondo portiere cresciuto nelle giovanili della Juventus, arrivato nel 2018 dopo 3 stagioni in Serie C.
- Stefano Russo: 31enne portiere d’esperienza
- Marco Migliorini: difensore centrale molto alto e fisico utilizzato come terzo centrale di destra
- Andreas Karo: 22enne potente difensore centrale di piede destro, forte fisicamente. In prestito dalla Lazio. Utilizzato sia come centrale dei tre sia come terzo di destra
- Jean-Claude Billong: difensore centrale molto fisico ma anche discreto in fase di costruzione. In prestito dal Benevento
- Thomas Hertaux: difensore centrale di grande esperienza, molto forte fisicamente, non troppo dinamico.
- Ramzi Aya: difensore centrale di piede destro arrivato a gennaio dal Pisa e subito utilizzato con continuità.
- Pawel Jaroszynski: Terzino sinistro 25enne in prestito dal Genoa. Viene utilizzato da Ventura soprattutto come centrale di sinistra nella difesa a 3
- Walter Lopez: Terzino sinistro utilizzato esterno sinistro di centrocampo nelle situazioni in cui si vuole avere un po’ di copertura in più. Può fare anche il terzo di sinistra nella difesa a tre.
- Felipe Curcio: terzino sinistro mai utilizzato in stagione.
- Francesco Di Tacchio: mediano dalla buona struttura fisica e bravo tecnicamente, con esperienza decennale nella serie cadetta.
- Leonardo Capezzi: mediano arrivato in prestito nella sessione di calciomercato invernale e finora utilizzato solo per pochi spezzoni da subentrante.
- Patryk Dziczek: giovane centrocampista dotato di buona tecnica e visione di gioco; bravo sia in fase di costruzione che di disturbo. Utilizzato anche nel ruolo di mediano. In prestito dalla Lazio.
- Fabio Maistro: centrocampista bravo sia ad accompagnare l’azione offensiva sia a contrastare gli avversari. Spesso sostituito perché ammonito. In prestito dalla Lazio.
- Sofian Kiyine: 22enne centrocampista dotato di una buona tecnica e di grande dinamismo. Già a quota 9 goal in stagione. Utilizzato come mezzala offensiva spesso sul centrosinistra. Acquistato dalla Lazio in estate e girato in prestito alla Salernitana.
- Jean-Daniel Akpa Akpro: centrocampista di quantità dal grande atletismo
- Emanuele Cicerelli: esterno di centrocampo rapido tecnico e di grande corsa in grado di fare entrambe le fasce con intensità. Utilizzato con continuità ad inizio stagione mentre da fine ottobre, complice un infortunio muscolare, è stato utilizzato molto meno e più spesso da subentrante. In prestito dalla Lazio
- Cristiano Lombardi: esterno di centrocampo destro molto utilizzato in stagione quando disponibile. Èstato indisponibile fino ad ottobre e ha subito un infortunio muscolare a febbraio.
- Sedrik Kolombo: centrocampista laterale utilizzato poco e solo nel finale di partita
- Alessio Cerci: ala destra o seconda punta con esperienze in club e campionati più prestigiosi della Serie B. Non più dinamico come qualche stagione fa. Non sempre utilizzato da ventura che spesso gli preferisce attaccanti più fisici.
- Lamin Jallow: giovane attaccante dotato di buone doti fisiche e atletiche. Utilizzato come seconda punta. Usato spesso ma non sempre in modo continuativo.
- Niccolò Giannetti: giovane attaccante in prestito dal Cagliari. Utilizzato molto ad inizio stagione e via via sceso nelle gerarchie offensive.
- Milan Djuric: centravanti molto fisico, bravo a proteggere la palla, far salire la squadra e nei duelli aerei in entrambe le fasi. Non ancora in doppia cifra ma molto utile tatticamente.
- Cedric Gondo: attaccante non molto prolifico ma molto utile in entrambe le fasi. Anche per questo motivo ha scalato le gerarchie fino a diventare praticamente titolare insieme a Djuric.
SISTEMI DI GIOCO
Sistema di gioco di base: 1-3-5-2: Micai/Vannucchi (POR), Karo/Migliorini (DCD), Billong/Karo(DC), Jaroszynski/Lopez (DCS), Lombardi/Cicerelli (ED), Maistro/Akpa Akpro/Dziczek (CCD), Di Tacchio/Dziczek/Capezzi (MED), Kiyine/Maistro/Akpa Akpro (CCS), Cicerelli/Lopez/Jaroszynski (ES), Djuric/Gondo (ATT), Jallow/Giannetti (ATT)
Sistema di gioco offensivo: 1/3-1-4-2, 1-3/2-3-2 o 1-3/1-2-4: i tre difensori partecipano solo alla fase di costruzione iniziale per poi occuparsi delle marcature preventive, mentre esterni di centrocampo e mezz’ali determinano lo sviluppo delle azioni offensive, con i loro movimenti
Sistema di gioco difensivo: 1-3-1-4-2, 1-3-3-2/2 o 1-5-3/2: le due punte hanno compiti di disturbo durante la costruzione avversaria nella trequarti offensiva mentre gli altri 8 giocatori di movimento si compattano nella propria metà campo in attesa.
FASE DI POSSESSO
In fase di costruzione, con rimessa dal fondo, i tre difensori centrali di abbassano in zona area di rigore (con il centrale dei tre dentro l’area) per far partire l’azione dal basso. L’obiettivo è allargare il gioco su uno dei due esterni, possibilmente senza dare il tempo agli avversari di raddoppiare la marcatura o cercare con un passante centrale la mezzala oltre la linea di pressione del centrocampo avversario.
Nel primo caso, il laterale (soprattutto Lombardi e Cicerelli) può sfruttare le proprie caratteristiche tecniche e atletiche per saltare la linea di pressing, dribblando il diretto avversario. Così facendo si viene a creare superiorità numerica e si aprono spazi laterali da poter coprire palla al piede.
Nel caso in cui la linea di pressione venga superata centralmente, la mezz’ala spalle alla porta nella metà campo avversaria, può sia scaricare sul mediano, che avrebbe la visuale completa della posizione dei compagni, allargare sull’esterno che accompagna l’azione offensiva oppure potrebbe avanzare centralmente, palla al piede.
Se la prima linea di pressing avversario rende rischiosa la costruzione dal basso, il portiere fa salire la linea difensiva e procede con il rinvio lungo su uno dei due attaccanti (Djuric se in campo), spesso defilato, che cerca di fare la sponda sui compagni di centrocampo che gli vanno in contro.
Durante lo sviluppo dell’azione, bisogna seguire con attenzione i movimenti di mezz’ali ed esterni di centrocampo in quanto sono loro a determinare l’intera azione.
Il centrocampo, che in fase di costruzione forma una linea spezzata con vertice basso centrale, durante lo sviluppo può sia accentuare questa disposizione (1-3/1-4-2), con le mezz’ali che si alzano molto, oppure attraverso una rotazione, una delle due si abbassa in linea con il mediano e l’altra si accentra in posizione di trequartista centrale alla ricerca dello spazio tra le linee per rifinire eventualmente l’azione (1-3/2-3-2).
I movimenti degli esterni sono finalizzati sia alla di spazi laterali da attaccare in velocità che ad impegnare uomini avversari nella copertura delle zone laterali, mentre l’azione si sviluppa centralmente.
Non esistono le sovrapposizioni classiche, in quanto c’è un solo giocatore per fascia ma non per questo le fasce sono poco coinvolte nelle azioni. Si cerca spesso di liberare un uomo sul fondo per andare al cross da fondo campo: spesso è lo stesso esterno che si libera con un uno-due, o con un dribbling in velocità ma può capitare che l’esterno e la mezzala si trovino scambiati di posizioni e sia la mezz’ala ad andare sul fondo o raramente che il centrale difensivo (in particolare Jaroszynski, che ha nelle proprie corde il ruolo di laterale difensivo) di parte avanzi ad accompagnare l’azione sovrapponendosi, come fosse un terzino con l’ala offensiva.
Un altro movimento degli esterni molto caratteristico è il taglio palla al piede verso il centro, puntando in diagonale verso l’area di rigore, favorito dal movimento della mezz’ala di parte che attacca a grande velocità la difesa avversaria con una sovrapposizione interna mentre una dei due attaccanti (solitamente Djuric) si stacca dalla difesa avversaria per dare un appoggio ai compagni.

Questo taglio se non si conclude con un filtrante centrale in area di rigore, porta rapidamente l’azione da una fascia all’altra: in questo modo la difesa avversaria viene costretta a scivolare velocemente e spesso non riesce a coprire alla perfezione tutti gli spazi, permettendo all’esterno opposto di andare sul fondo a crossare per i compagni che attaccano l’area.
Nella trequarti offensiva viene cercata la giocata individuale che permetta di creare un’occasione all’interno dell’area di rigore.
Il tiro dal limite è un’opzione che viene talvolta provata se la difesa avversaria si abbassa molto e concede lo spazio necessario per provarci.
TRANSIZIONE POSITIVA
I movimenti dei due attaccanti, poco impegnati in fase difensiva, sono propedeutici alle ripartenze veloci: vengono in contro per dare lo scarico ai compagni o si defilano alla ricerca della zona difensiva avversaria più sguarnita.
Quando viene recuperato il possesso palla, salvo che ci si trovi nelle immediate vicinanze dell’area di rigore difensiva, il primo pensiero è se ci sia la possibilità di una ripartenza veloce che possa cogliere di sorpresa e in inferiorità numerica la difesa avversaria.
Una delle soluzioni più frequenti è dare velocemente palla addosso ad una delle due punte la quale, marcata dal difensore, protegge palla dando modo alle mezz’ali e gli esterni di centrocampo fanno scatti di 30/40 metri e dare il via alle ripartenze veloci.
Se il recupero palla avviene nella propria trequarti difensiva e il pressing avversario impedisce di ragionare, il primo pensiero è consolidare il possesso passando dal mediano o allargando il gioco su una delle due fasce a seconda della zona di campo con meno presenza avversaria. Una volta ridotto il rischio di riperdere il possesso, avviene la costruzione della nuova azione offensiva.
FASE DI NON POSSESSO
In fase difensiva, la Salernitana non fa azioni di costante pressing alto per recuperare il pallone nella metà campo avversaria ma al contrario compatta le linee di difesa e centrocampo in modo da difendere al meglio la propria metà campo e non concedere zone sguarnite agli avversari.
I due attaccanti hanno il compito di disturbare la costruzione dell’azione da parte della difesa avversaria, possibilmente costringendo ad un lancio lungo impreciso, ad un passaggio filtrante rischioso o almeno ad allargare il gioco su una delle due fasce permettendo a centrocampisti ed esterni di fare un pressing mirato al recupero palla.
Durante la fase di sviluppo dell’azione avversaria, solo i due attaccanti restano oltre la linea della palla mentre i due esterni si abbassano: in linea con il mediano a formare un 1-3-3-2/2: le due mezzali sono incaricate di disturbare l’azione avversaria in modo più intenso.

Nella propria trequarti difensiva, invece, il pressing costante del centrocampo mira al recupero palla, avendo le spalle coperte dai tre centrali difensivi.
Il mediano scivola da un lato all’altro del campo, in zona palla, ed accorcia sempre in seconda battuta se il primo uomo che esce sul portatore viene saltato.
La linea dei tre centrocampisti risulta così sempre spezzata con il vertice basso a coprire la difesa e le due mezz’ali molto alte sui centrocampisti avversari.
Quando il possesso avversario si sposta dal centro alle fasce, si forma un triangolo difensivo tra esterno di centrocampo, mezzala e difensore centrale di parte: l’esterno esce sull’uomo in possesso del pallone, la mezz’ala raddoppia o chiude le linee di passaggio più pericolose e il centrale difensivo di parte copre l’esterno nell’eventualità in cui venga saltato.
In questo caso si formano due linee di copertura alle spalle dell’esterno di centrocampo: la prima è formata dai due terzi di difesa (e a volte anche dall’esterno opposto) mentre la seconda è la copertura da parte del centrale difensivo che scivola qualche metro indietro a copertura dei due compagni che sono solitamente in marcatura in area o al limite.
La linea a tre di difesa determina spesso una superiorità numerica rispetto agli attaccanti avversari (se ci sono degli esterni d’attacco sono marcati, in prima battuta, dagli esterni di centrocampo che si abbassano). Questo permette di avere almeno un uomo libero dai compiti di marcatura pura che, a seconda delle situazioni e della zona di campo in cui fare la giocata difensiva, può scegliere se attaccare la palla andando in contro all’offensiva avversaria e cercare di intercettare il pallone oppure scappare verso la propria area di rigore in modo da coprire i compagni e togliere agli avversari la possibilità di attacchi diretti oltre la linea difensiva.
Contro gli attacchi a due è il centrale dei tre che spezza la linea, determina se attaccare in avanti o scappare e decide se fare o meno fuorigioco.
Se gli avversari arrivano sul fondo, l’esterno va a contrastare il cross mentre i tre centrocampisti e l’esterno opposto entrano in area di rigore, insieme ai tre centrali, per allontanare la minaccia aerea.
TRANSIZIONE NEGATIVA
Quando viene perso il possesso del pallone nella metà campo avversaria si cerca un contropressing in zona palla ma con i soli uomini strettamente vicini e atto più a rallentare la giocata avversaria che ad un reale recupero del possesso, mentre tutti gli altri scappano indietro nella zona centrale del campo per evitare di subire un contropiede veloce e chiudersi su due linee in attesa degli avversari.
Se invece il possesso viene perso durante lo sviluppo della manovra, più vicino alla propria area di rigore, il contropressing non viene neanche considerato. Difensori centrocampisti ed esterni ripiegano più velocemente possibile fino al limite dell’area dove sono appostati i tre centrali. Essi cercano di coprire tutti gli spazi al meglio e rallentare gli avversari permettendo di recuperare la superiorità numerica difensiva.

PUNTI DI FORZA
- Solidità difensiva
- Atletismo
- Aggressività
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Mancanza di un bomber puro
- Prolificità offensiva
- Mancanza di ricambi di livello sugli esterni
- Scarsa prevedibilità tattica