Analisi realizzata da Emanuele De Laugier, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Dopo il finale al cardiopalma della scorsa stagione, culminata con la debacle in casa con il Verona all’ultima giornata di campionato, che è costata la qualificazione in Champions League, il Napoli ha deciso di sostituire l’allenatore partente Gennaro Gattuso con Luciano Spalletti.
L’allenatore toscano, però, non si è trovato in una situazione semplice vista la politica di austerity economica da parte della società, dovuta allo momento generale post-pandemico e ai mancati introiti che sarebbero arrivati partecipando alla Coppa Campioni; ciò ha portato parecchio malcontento alla piazza partenopea, una tifoseria tra la più calde e passionali d’Italia, nonostante l’arrivo del nuovo tecnico ed i colpi di mercato Juan Jesus e Anguissa per sostituire i partenti Maksimovic e Bakayoko. A tutto questo si sono aggiunti i malumori di Manolas, che in estate voleva tornare in Grecia, ed il mancato accordo per il rinnovo del capitano Lorenzo Insigne, a cui si sono susseguite voci di mercato per una sua eventuale partenza. Però, nonostante la situazione economica, il Napoli non ha ceduto nessuno dei sui migliori giocatori (Koulibaly, Ruiz, Zielinski, Insigne, Osimhen), consentendo, così, a Spalletti di modellare una squadra, che ha sfiorato la Champions League, nel suo modulo storico 4-2-3-1, conosciuto già dalla squadra perché adoperato anche da Gattuso.
La partita analizzata è Napoli-Juventus (terza giornata di campionato 2021/22).
FORMAZIONE INIZIALE: 4-2-3-1
Titolari:
POR: Ospina
TD: Di Lorenzo
DCD: Manolas
DCS: Koulibaly
TS: Mario Rui
CDD: Anguissa
CDS: Fabian Ruiz
ED: Politano
TRQ: Elmas
ES: Insigne (C)
ATT: Osimhen
Riserve:
TRQ/ED: Ounas dal 46’ per Elmas
ED/ES: Lozano dal 72’ per Politano
TRQ: Zielinski dal 73’ per insigne
ATT: Petagna dal 90’ per Osimhen
TS: Malcuit dal 90’ per Mario Rui
FORMAZIONE FASE DI POSSESSO: 2/4-1-3 o 2/4-3-1
Durante la fase di possesso i difensori centrali si occupano di marcatura e copertura preventiva e ogni tanto partecipano allo sviluppo della manovra. Tra i due chi se ne occupa più spesso è Koulibaly, che scarica il pallone al terzino e scatta in avanti sulla fascia per far allargare la difesa avversaria o per sovrapporsi ad Insigne. I terzini si alzano sulla stessa linea dei mediani e Mario Rui può proporsi più avanti sulla fascia ed, a volte, effettuare uno scambio di posizione con Insigne andando a fare l’esterno alto, con il capitano del Napoli che si avvicina di più al centro del campo. Il centrocampo è scaglionato con Ruiz che rimane più indietro rispetto ad Anguissa che, talvolta, scambia posizione con Elmas e sfrutta la sua velocità per inserirsi negli spazi. Durante lo sviluppo della manovra, Elmas rimane tra le linee di centrocampo e attacco per essere pronto a ricevere il pallone dai mediani o per inserirsi su un traversone effettuato dalle fasce.

FORMAZIONE FASE DI NON POSSESSO: 4-5/1 o 4-4/2
Il Napoli si difende con 2 linee di difesa; una formata dai difensori e l’altra creata dai mediani, dagli esterni e dal trequartista. Se non vengono attaccati sulla fascia sinistra, Insigne rimane più alto rispetto agli altri centrocampisti, ma solo Osimhen si occupa dello smarcamento preventivo per un eventuale contropiede.
FASE DI POSSESSO
-COSTRUZIONE:
L’azione inizia con Ospina che apre, con una costruzione bassa, per i difensori centrali che, in caso di pressing avversario nella metà campo difensiva, allargano verso i terzini i quali hanno più opzioni di scarico, ovvero l’esterno della propria fascia che si abbassa, il mediano o il trequartista. Tutto ciò serve a superare la linea di pressione servendosi di scambi veloci ed uno-due sulla fascia per allungare la squadra avversaria e sfruttare il gioco in velocità. In caso di mancanza di pressing della controparte è uno dei due mediani che si abbassa a ricevere il pallone o addirittura Elmas, che si scambia di posizione con Anguissa, per poi sviluppare il gioco sulle fasce. Viene usata, talvolta, anche la costruzione diretta, sia da parte di Ospina che da parte dei difensori, se troppo pressati oppure per cercare di sfruttare la velocità di scatto e di progressione di Osimhen in caso di spazi lasciati dalla difesa avversaria.
-SVILUPPO:
Il gioco si sviluppa prevalentemente sulle fasce con due catene: a sinistra, quella usata più spesso, con Mario Rui- Ruiz-Insigne e a destra con Di Lorenzo-Anguissa-Politano e con Elmas che si muove sulla trequarti avversaria pronto a unirsi alla manovra ed a dialogare con gli esterni che si accentrano (tra i due più Insigne) per creare spazi sulle fasce. I mediani si occupano anche di cambiare gioco sul lato opposto per far allargare la difesa avversaria.
-RIFINITURA E FINALIZZAZIONE:
La zona di rifinitura viene sfruttata sulle fasce per mettere traversoni in mezzo per la punta, sul secondo palo per il taglio dell’esterno opposto o al limite dell’area per l’arrivo a rimorchio del trequartista o di uno dei due mediani. In caso di sovrapposizione sulle fasce, gli esterni si accentrano per provare il tiro a giro sul palo opposto oppure per dialogare con Osimhen o con il trequartista per creare delle triangolazioni al limite dell’area. Ciò serve per poi tentare di concludere l’azione con un tiro dal limite o per inserirsi negli spazi in area di rigore, creati dal movimento dell’attaccante. Un’altra opzione per finalizzare è la velocità di Osimhen per imbucare le difese con lanci lunghi o una sua progressione personale.
FASE DI NON POSSESSO
-PRIMA AZIONE DIFENSIVA:
Il Napoli porta un forte pressing sulla trequarti avversaria per recuperare il pallone e, successivamente, poter sfruttare una ripartenza con Osimhen. Se il pressing, invece, costringe la difesa avversaria ad effettuare un lancio lungo, gli azzurri possono sfruttare l’abilità nei duelli aerei dei due difensori centrali per riconquistare il possesso. Il pressing è portato avanti dalla punta, dagli esterni, da uno dei mediani (soprattutto Anguissa), dal trequartista e da uno dei terzini (soprattutto Mario Rui).

A volte capita che il pressing venga superato lasciando, così, libera la zona centrale del campo e una delle fasce laterali. Ciò costringe i difensori ad indietreggiare, mentre chi si trova nella zona della palla è forzato a temporeggiare per guadagnare tempo, in modo tale che la squadra possa ricompattarsi per l’azione difensiva. Questa manovra viene adottata per evitare un eventuale contropiede avversario.
-ZONA CENTRALE:
La linea di centrocampo si presenta scaglionata con Ruiz più basso a coprire eventuali passaggi filtranti, mentre Anguissa si alza, insieme ad un esterno (mentre l’altro fa il movimento opposto), pronto a portare pressione ai centrocampisti avversari. Quest’ultimi avranno, così, difficoltà ad effettuare un passaggio in verticale o uno scarico semplice. A questo si aggiunge la pressione portata da Osimhen alle spalle del portatore di palla per favorire un recupero.

-ZONA LATERALE:
Con la linea difensiva schierata, grazie al fatto che gli esterni si abbassano, i terzini posso chiudere in direzione dei difensori centrali in modo che gli spazi centrali risultino ridotti. In caso di azione avversaria sul lato di Politano, Insigne può evitare di marcare stretto sulla fascia e rimanere più alto. Questo, però, costringe Mario Rui ad accorciare sul esterno avversario lasciando libero il campo dietro di sé creando, così, una diagonale lunga in difesa. Nel caso in cui la squadra avversaria riesca a sfruttare questo spazio, la difesa partenopea è obbligata ad effettuare una rotazione per coprire il buco creatosi. Questa situazione è quella in cui la difesa azzurra lascia più varchi per gli avversari con la difesa schierata.
TRANSIZIONI
-OFFENSIVA:
La transizione si basa sul recupero palla per poi lanciare Osimhen in campo aperto. In alternativa la ripartenza può avvenire con un contropiede di squadra con gli esterni che si accentrano per creare spazi sulle fasce, i quali vengono sfruttati dai terzini o dai centrocampisti per provare la conclusione o per effettuare un traversone per i compagni in mezzo all’area.
-DIFENSIVA:
Il contropressing è la prima arma che il Napoli usa ed è effettuato da chiunque si trovi nella zona in cui si è persa palla, compresi i terzini che vanno alti a uomo per recuperare il pallone o per costringere a lanciare lungo. Se la prima linea di pressione viene saltata, allora tutta la squadra si compatta dietro la linea della palla, con i difensori che temporeggiano, indietreggiando verso la porta, aspettando il rientro in posizione del resto dei compagni.
PUNTI DI FORZA:
- Pressing e pressione alti se portano al recupero del possesso.
- Ruolo di Koulibaly in difesa (alto, forte fisicamente, grande elevazione, veloce, bravo nei duelli aerei, leader difensivo)
- Movimento degli esterni offensivi al fine di creare spazi nella difesa avversaria quando è affaticata
- Velocità di esecuzione della manovra.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Errori di distrazione individuale (Manolas)
- Se gli avversari si posizionano con due linee compatte in difesa, trova difficoltà a sviluppare il gioco.
– Se il pressing non porta al recupero del possesso lascia spazi per la manovra avversaria.