Vincitore di sette titoli nazionali lo Zilina rappresenta una delle squadre più gloriose della Slovacchia. La filosofia della società si basa principalmente sulla valorizzazione del vivaio, Zilina punta a coltivare il talento dei giovani della propria accademia portandoli in prima squadra per poi rivenderli all’estero, consentendo in questo modo la continuità della società. A causa della recente crisi economica generata dall’epidemia COVID-19 lo Zilina è la prima squadra europea a subirne gli effetti dichiarandone la liquidazione della squadra, con riferimento ai diciassette giocatori che hanno rifiutato la proposta unilaterale del club di ridursi dell’80% il proprio stipendio. Considerando che il budget dell’anno 2020 si basa sulle entrate dai trasferimenti e che questi dovrebbero essere vicini allo zero e che inoltre dalla cessione di Bozenik al Feyenoord a gennaio il club ha attualmente incassato solo un decimo del prezzo di trasferimento di 5 milioni, la società è giunta a questa drastica decisione per evitare di scomparire dal calcio slovacco. Il club vanta anche una partecipazione alla fase a gironi della Champions League 2010/2011 nel gruppo con Chelsea, Marsiglia e Spartak Mosca, incassando solo sconfitte.
L’allenatore nella stagione 2015/2016 è Adrian Gula, un maestro di calcio. La sua squadra è caratterizzata da un gioco fortemente votato all’attacco, calcio totale e un forte spirito di squadra. La stagione menzionata inizia con i preliminari di Europa League in virtù del secondo posto conquistato nella stagione precedente con 69 punti e un bilancio di 68 gol segnati e 25 subiti, alle spalle del Trencin primo con 74 punti. Trencin che dal 2009 al 2013 è stato allenato da Gula vincendo un titolo nazionale e facendo debuttare Lobotka nel campionato slovacco a 17 anni.
Nella stagione precedente la squadra realizza tre o più gol in dodici partite su trentatré, a dimostrazione del fatto che la squadra attacca fin quando non è stremata.
La partita oggetto di analisi svoltasi il 20 agosto 2015 ha visto affrontarsi Zilina contro Athletic Club, gara di andata dell’ultimo turno preliminare di Europa League vinta dalla squadra locale per 3:2 nei minuti di recupero. A questa sfida i gialloverdi ci arrivano dopo aver conquistato la qualificazione con il gol di William al 121° del supplementare contro il Vorskla Poltava, a testimonianza del fatto che le squadre di Gula non mollano mai. A dimostrazione di tale evidenza, se due indizi non fanno una prova, si può anche menzionare la sua prima partita ufficiale alla guida della nazionale slovacca under 21 disputata l’11 settembre 2018 contro l’Islanda e vinta al 94° con gol del portiere di testa. Le squadre di Gula non muoiono mai!
Sistemi di gioco
Sistema di base:1-4-1-2-3
Con la sostituzione di Mabouka per infortunio la squadra si
ridispone con Paur terzino destro, Jelic ala sinistra e William attaccante centrale. Con la sostituzione di Cmelik il subentrato Mihalik va a collocarsi come ala sinistra e Jelic come ala destra.
Sistema offensivo:1-2/1-1-2-4
Sistema difensivo:1-4-1-4/1
Formazione tipo
Zilina (1-4-1-2-3): Volesak; Letic, Skriniar, Vavro, Mabouka (57° William); Pecovsky; Benes (88° Skvarka), Kacer; Paur, Jelic, Cmelik (72° Mihalik). Allenatore: Gula
- Volesak (POR): buon portiere tra i pali dotato di buoni riflessi; non eccelle con l’abilità nei piedi, se pressato rinvia lungo.
- Letic (TS): terzino difensivo sinistro che dispensa buoni cross, se puntato in dribbling va in difficoltà.
- Skriniar (DCS): difensore centrale veloce, delega l’impostazione dell’azione principalmente a Vavro. Difensore che nell’uno contro uno preferisce temporeggiare attendendo che l’avversario scopra la palla per attaccarlo. È il rigorista della squadra. Inizia la sua carriera come centrocampista, è Gula che lo arretra in difesa a seguito delle scarse prospettive di carriera in quel ruolo.
- Vavro (DCD): difensore centrale anch’egli veloce con un temperamento più aggressivo, è il giocatore dal quale parte l’azione da dietro con lanci lunghi per Cmelik.
- Mabouka (TD): terzino destro con buona forza fisica e bravo in copertura, buona abilità nei lanci lunghi.
- Pecovsky (MED): mediano e capitano della squadra. È il giocatore più anziano della squadra e il meno tecnico dei giocatori di movimento. Ha compiti più in fase difensiva rispetto allo sviluppo del gioco, andando in pressione su chi supera la prima linea di pressione.
- Benes (CCS): è il cervello della squadra, centrocampista dotato di ottima visione di gioco e velocità di pensiero. Ottimo tocco di palla e abile nel tackle, buon tiro dalla distanza di sinistro. Batte i calci di punizione e i calci d’angolo.
- Kacer (CCD): centrocampista più fisico e di corsa rispetto a Benes; questa caratteristica gli permette di avere ottimo tempismo negli inserimenti e un buon contributo in fase di pressing. Buon tiro dalla distanza di destro.
- Paur (AS): ala d’attacco dotato di buona corsa e forte fisicamente. Ottimo tempismo negli inserimenti, di testa e di piede.
- Jelic (ATT): ariete d’area di rigore, grande stacco di testa e agile ad attaccare la porta sfruttando tagli e passanti dei compagni.
- Cmelik (AD): è il giocatore più veloce della squadra, per tale ragione i compagni lo servono in profondità e prediligono sviluppare l’azione dal suo lato.
Completano la squadra il portiere Le Giang dotato di ottimi riflessi, Hucko terzino destro difensivo, Kralik centrale difensivo forte fisicamente, Mazan terzino sinistro con propensione offensiva, Skvarka centrocampista molto bravo negli inserimenti e con un buon tiro di destro dalla lunga distanza, Mihalik ala d’attacco con un buon dribbling e William attaccante con buona velocità forte fisicamente. Squalificato per questa partita Spalek, ala d’attacco veloce molto abile nei cross.
Fase di possesso
La squadra di Gula in fase di possesso palla si dispone con 1-2/1-1-2-4, in questa partita i gialloverdi preferiscono far partire l’azione con una costruzione diretta da parte di Vavro per Cmelik, che arriva ad allargarsi fino in fascia destra e il suo posto viene preso da Pecovsky. Se invece si opta per la costruzione bassa allora in modo alternato una delle due mezzali si abbassa. Gula chiede grande spinta ai terzini che si sovrappongono, in questa partita tuttavia solo uno accompagna l’azione mentre l’altro si ferma sulla zona di centrocampo. La squadra attua un calcio totale, le mezzali si scambiano spesso di posizione, Jelic se servito spalle alla porta torna verso la propria metà campo andando ad agire sulla sinistra e il suo posto viene preso da Paur. Svuotare per poi riempire di nuovo è il concetto che il mister chiede alla squadra.

Quando avviene l’inizio dell’azione con costruzione diretta la squadra preferisce sviluppare l’azione sulla catena destra del velocissimo Cmelik, in questo caso l’altra ala d’attacco si accentra in area di rigore affiancando Jelic. In entrambe le situazioni le mezzali vanno a ricercare lo spazio di rifinitura, Kacer/Skvarka essendo più fisici si spingono all’interno dell’area di rigore mentre Benes si ferma al limite di questa. Jelic è un giocatore abilissimo nell’attaccare la porta e a sfruttare tagli e passanti che arrivano dalle fasce laterali, grazie alla sovrapposizione dei terzini e all’abilità di Cmelik nell’uno contro uno. Dalle fasce provengono sia cross, principalmente per Jelic/William e Paur, che traversoni; sono ricercate anche soluzioni a rimorchio per i giocatori in rifinitura. Quando invece il gioco si sviluppa sulla corsia sinistra, Letic si appropria della lateralità con Benes che va a dargli supporto e Paur che va in area di rigore ad affiancare Jelic.
Il concetto di svuotare gli spazi per poi andarli a riempire si può ritrovare anche in questo schema di calcio d’angolo. Quattro giocatori partono sulla linea di porta, successivamente si muovono verso il limite dell’area di rigore per poi andare a riattaccare la porta mentre Paur e Mihalik attaccano direttamente la porta.

Con questi movimenti si allarga la marcatura su Vavro e Paur, il secondo con una finta di movimento riesce a mettersi davanti al marcatore che precedentemente si era concentrato a guardare cosa accadesse in area di rigore. Il corner di Skvarka giunge a Vavro che spizza la palla leggermente di testa; in seguito la palla prova a controllarla di petto Paur; tuttavia il suo controllo diventa un pallonetto sul quale è bravo William a passare dietro al suo marcatore e ad anticipare il portiere in uscita.
Transizioni positive
Zilina quando recupera palla cerca di innescare la velocità di Cmelik o di lanciare l’attaccante verso la porta, come nel secondo gol di William. Se trova spazi chiusi allora la squadra preferisce tessere una trama di fraseggi con l’obiettivo di aprire spazi attraverso il continuo scambio di posizioni e permettere ai terzini di riversarsi nella metà campo avversaria.

Fase di non possesso
Zilina in fase di non possesso si dispone con 1-4-1-4/1 con Pecovsky tra le due linee. Se quest’ultimo viene portato fuori dalla sua posizione dalla squadra avversaria allora va a disporsi sulla linea dei quattro centrocampisti e il suo posto viene preso da Kacer. Nella metà campo avversaria viene attuato un primo pressing intenso con Jelic e Paur che vanno ad attaccare anche il portiere, nel proprio campo viene impiegata una prima pressione bloccando gli scarichi verticali. La difesa a centrocampo è composta da Skriniar e Vavro in modo scaglionato con i terzini più avanzati. La linea di difesa nell’ultima trequarti difende in linea, le mezzali attuano il marco/copro con Kacer che marca e Benes che copre. È presente lateralità con i raddoppi effettuati da Kacer, Paur, Jelic e talvolta da Benes e Cmelik; gli ultimi due Gula cerca di dispensarli il più possibile di compiti difensivi per avviare il contropiede quando la squadra conquista palla.
Transizioni negative
Quando Zilina perde palla attua due comportamenti differenti a seconda del campo in cui perde il possesso. Nella metà campo avversaria la squadra attua una feroce contropressione con i centrocampisti e gli attaccanti; i primi si occupano di chiudere gli scarichi mentre Jelic e Paur si occupano anche di coprire la linea di passaggio al portiere e qualora il pallone giungesse all’estremo difensore vanno in pressione per costringerlo al rinvio lungo. Se invece il pallone viene perso nel proprio campo o viene effettuato un lancio lungo sulle corsie laterali la squadra adotta il ripiegamento difensivo per consentire ai propri giocatori di compattarsi e permettere soprattutto ai terzini di rientrare. L’azione che fotografa la transizione negativa che sintetizza ciò avviene all’80°: William perde palla a seguito di un dribbling non riuscito su Laporte e va in pressione su di esso con Mihalik e Kacer che chiudono gli scarichi vicini. Laporte riesce a scodellare palla in avanti e con due passaggi Aketxe sul centrosinistra si invola verso la porta con il solo Skriniar, rimasto tra sé e il portiere e con due compagni che lo assistono ai lati, che temporeggia per permettere ai compagni di rientrare. Aketxe decide per il passaggio centrale per Inaki Williams che precedentemente aveva bruciato sullo scatto Letic, Inaki tuttavia è costretto a rallentare la sua corsa perché negli istanti precedenti all’imbucata Skriniar si ferma per farlo andare in fuorigioco permettendo il recupero di Letic che con un contrasto energico al momento del tiro lo ostacola facendolo sbagliare e infortunando il giocatore basco.
Punti di forza
- Ampio gioco sulle fasce
- Gioco offensivo basato su un continuo scambio di posizioni
- Viene frequentemente ricercata la giocata del lancio lungo di Vavro a innescare la rapidità di Cmelik, il quale è una spina nel fianco della difesa avversaria
- Con Gula le partite non sono mai finite finché l’arbitro non emette il triplice fischio, la sua squadra non molla mai
- Se la squadra è in vantaggio continua ad attaccare ammazzando di gol il rivale fino a quando non è stremata
Punti di debolezza
- La squadra in difesa concede ampi spazi sulle fasce
- Se la squadra perde palla in attacco e subisce un lancio lungo a scavalcare il centrocampo rimangono solo i due centrali
- In fase di impostazione spesso Vavro va a collocarsi sulla fascia destra con Skriniar che si allarga a sinistra e Pecovsky che si colloca al centro della difesa. Se la squadra dovesse perdere palla in questo frangente e venir subito attaccata, Zilina subirebbe questa disposizione
- Se la squadra deve recuperare produce il massimo sforzo generando un enorme dispendio di energie e concedendo ampi spazi in difesa