Dopo il grande campionato dello scorso anno, culminato con il terzo posto finale, il Monaco di Niko Kovač riparte con le certezze derivate dall’aver mantenuto la guida tecnica e con ambizioni sempre maggiori. La società non ha ceduto nessuno dei giocatori di spicco della rosa, le cessioni hanno coinvolto solo giocatori a fine ciclo o ritenuti non importanti per il progetto.
In entrata invece l’operazione più significativa è stata l’acquisto dall’AZ Alkmaar del talentino Myron Boadu, che si augura di ripercorrere le orme dei tanti talenti lanciati negli ultimi anni dalla società monegasca. Giusto menzionare anche l’acquisto in prestito biennale di Alexander Nübel, portiere del Bayern Monaco che avrà il compito di dare sicurezza ad un reparto che nelle ultime stagioni ha un po’ sofferto. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, che a breve andremo ad approfondire, c’è da dire che il Monaco per tutta la passata stagione ha difeso 4-4-2 ed ha attaccato 3-4-1-2. Nell’ultima partita giocata contro il Nizza, invece, Kovač ha messo in campo una difesa a 3 “pura“, con 3 centrali e due esterni, senza cambiare modulo nel passaggio tra fase difensiva e offensiva. Andiamo ora ad analizzare tutti gli aspetti tattici nel dettaglio.
Moduli: 4-4-2/5-4-1 in fase difensiva & 3-4-1-2/3-4-3 in fase offensiva
Fase di possesso
-Costruzione: la squadra cerca sempre quando possibile la costruzione dal basso, predisponendosi con i tre centrali ed i due centrocampisti centrali formando un pentagono per la gestione dell’uscita palla. I due esterni di centrocampo calpestano la linea laterale per garantire lo sbocco sull’esterno ed allargare la squadra avversaria, permettendo ai tre giocatori offensivi di giocare vicini dentro il campo.

-Sviluppo: superato il primo pressing avversario i primi ad essere cercati sono gli esterni, in particolare Caio Henrique che a sinistra, per caratteristiche, ha una maggior propensione offensiva di Sidibe sul lato opposto. Nel caso le corsie laterali fossero occupate si va per vie centrali ricercando i due giocatori offensivi ai lati della punta. Nello specifico sul centro sinistra Golovin, più propenso al palleggio e alla ricerca delle combinazioni nello stretto e sul centro destra Gelson Martins, specializzato nell’uno contro uno.
-Rifinitura: come tutte le squadre che giocano a 3 parte della rifinitura è affidata ai cross degli esterni di centrocampo ed il Monaco non fa eccezioni, ma la squadra francese varia le sue soluzioni e cerca spesso l’imbucata verticale di uno due mediani verso la punta per allungare la difesa avversaria. Inoltre, quando ad uno dei due “braccetti” viene concesso di portar palla dentro al campo, esso avanza e cerca direttamente il trequartista di parte che ricevendo nel mezzo spazio di competenza, può innescare la punta o l’esterno che si inserisce.

-Finalizzazione: il terminale unico in questa partita era il capitano Ben Yedder e dai suoi movimenti passava molto della manovra offensiva della squadra. Il numero 10 non si limita all’attacco della profondità ma ama anche venire incontro per giocare e servire gli inserimenti dei compagni ed è infatti da una sua ricezione che nasce il gol del vantaggio. Egli viene incontro e riceve lo scarico del centrocampista, la difesa lo lascia girare e lui serve Gelson Martins che con un facile rasoterra sul secondo palo pesca Golovin per l’uno a zero ospite.
Fase di non possesso
-Prima pressione: in questa specifica partita Kovač ha deciso di far giocare i difensori avversari e di portare il pressing solo quando il pallone arrivava sui centrocampisti o sugli esterni offensivi limitandosi ad indirizzare l’uscita avversaria. Il tutto mantenendo sempre la propria squadra corta e alta con la difesa spesso sulla linea di centrocampo.
-Zona centrale: se in fase di costruzione i due centrocampisti si muovono per lo più in linea, al contrario in fase difensiva, si trovano spesso in verticale per aggredire il play avversario e portare una pressione immediata.
-Zona laterale: quando la palla arriva sul terzino avversario, il quinto di centrocampo esce forte in pressione, il “braccetto” assorbe il movimento dell’ala avversaria ed il trequartista di parte si abbassa sulla linea di centrocampo per negare l’opportunità di scarico centrale.
Transizioni
-Offensiva: i giocatori di grande gamba di cui dispone permettono al Monaco di effettuare ribaltamenti improvvisi difficili da assorbire per gli avversari. Ciononostante la squadra alterna transizioni fulminanti in cui arriva facilmente a calciare, a consolidamenti del possesso in cui riparte spesso anche dai difensori, facendo girare il pallone e correre a vuoto i giocatori in pressione.
-Difensiva: perso il pallone la squadra attua subito un contro pressing feroce, stringendosi molto in lato palla e ricorrendo spesso anche al fallo tattico per non far calciare verso la propria porta.

Punti di forza
La qualità degli interpreti ed il voler sempre dominare la partita fanno dell’As Monaco una squadra difficile da affrontare ed alla quale risulta complicato levare il possesso del pallone. Ben Yedder, capitano e punto di riferimento, è letale sotto porta ed i venti gol in campionato nella passata stagione lo dimostrano. Inoltre le grandi doti fisiche e dinamiche di gran parte della rosa rendono molto dispendioso il confronto nei novanta minuti e portano spesso le squadre avversarie a calare alla distanza.
Punti di debolezza
Il pacchetto arretrato è molto giovane e sicuramente interessante in prospettiva, ma ancora un pò inesperto e concede a volte errori e disattenzioni. Come detto in fase di transizione negativa la squadra si stringe molto in lato palla e questo la rende vulnerabile al cambio gioco per isolare il terzino nell’uno contro uno. La linea difensiva così alta, se attaccata con i tempi giusti, può risultare vulnerabile nelle imbucate in profondità.