Steven Gerrard intraprende la carriera da allenatore in seguito al suo ritiro dal calcio giocato nel 2017, dopo una vita da capitano e uomo simbolo del Liverpool in Premier League e due stagioni da stella nella Major League Soccer in America, tornando nella sua città d’origine come allenatore delle giovanili per una stagione. Nell’estate 2018 arriva la chiamata dei Glasgow Rangers e Gerrard coglie al volo quest’occasione per poter dimostrare di essere un allenatore di livello e provare a riportare il titolo in casa Rangers dopo otto anni di dominio dei cugini del Celtic. I Rangers, dopo il fallimento della società, nel 2012 sono dovuti ripartire dalla quarta divisione scozzese, ma con tre campionati vinti e altrettante promozioni, in 4 stagioni sono ritornati in Scottish Premiership dove si sono dimostrati fin da subito squadra di vertice senza però mai vincere il campionato. Dopo il secondo posto della scorsa stagione, i Rangers si trovano secondi con 67 punti conquistati in 29 gare su 38 totali con 64 gol fatti e appena 19 subiti (miglior difesa a pari con il Celtic), a -13 dal Celtic che però ha giocato una partita in più.
I Rangers sono una squadra dalle grandi doti fisiche con centrali potenti, terzini propositivi e dotati di una buona tecnica e mezzali in grado di fare entrambe le fasi; gli esterni offensivi sono molto rapidi e tecnici. La squadra è molto pericolosa nelle ripartenze veloci, con tanti giocatori che accompagnano la transizione positiva, e nelle palle inattive indirette a favore (già a quota 15 gol dall’inizio della stagione). Spesso lasciano il possesso palla agli avversari e si difendono con ordine in attesa di riconquistare il possesso. I Rangers, con il piazzamento dello scorso anno, si sono qualificati all’Europa League e dopo le fasi preliminari (secondo posto nel proprio girone e sedicesimi di finale dove hanno eliminato il Braga) devono giocare il ritorno degli ottavi di finale.
Gerrard, per poter gestire al meglio tutti gli impegni stagionali ed avere sempre giocatori freschi in grado di fare strappi, ha utilizzato molti giocatori nelle rotazioni.
La rosa, perfetto mix tra giocatori esperti e giovani talenti, si compone così:
- Allan McGregor: trentottenne portiere di grande esperienza ritornato ai Rangers con l’inizio della gestione Gerrard dopo essere stato ceduto nel 2012 a causa del fallimento societario; ha esperienze in Premier League con L’Hull City e al Besiktas in Turchia.
- Wes Foderingham: portiere dal quale McGregor ha rilevato il ruolo di numero 1 nel 2018.
- Andy Firth: giovane terzo portiere.
- Connor Goldson: difensore centrale di sicuro affidamento, forte, bravo nello stacco aereo e nella batteria di centrali è quello che in fase di costruzione dalla difesa spesso rischia la giocata per uscire dalla pressione avversaria.
- Nikola Katic: giovane difensore centrale croato dotato di grande forza fisica e pericoloso di testa nei calci piazzati a favore.
- Filip Helander: unico centrale difensivo di piede mancino in rosa, possiede discrete doti in fase di impostazione.
- George Edmundson: giovane centrale inglese; quarta scelta con qualche apparizione all’attivo.
- James Tavernier: terzino destro dalle grandi doti atletiche, forte fisicamente anche se non altissimo e dotato di una buona tecnica che lo rende utile anche in fase propositiva; è il capitano della squadra di Gerrard.
- Borna Barisic: Terzino sinistro croato dal fisico possente e dalle buone doti atletiche ma meno utilizzato in fase di spinta nonostante la buona tecnica che lo fa essere uno dei tiratori per le palle inattive indirette da sinistra o da lontano.
- Jon Flanagan: terzino di riserva dal piede destro in grado di ricoprire il ruolo di laterale difensivo su entrambe le fasce.
- Matt Polster: terzino destro americano che risulta il più indietro nelle gerarchie
- Glen Kamara: ventiquattrenne centrocampista dotato di grande corsa utile sia in fase difensiva che offensiva
- Stewen Davis: trentacinquenne centrocampista che grazie alla sua grande esperienza e all’ottima tecnica sopperisce al calo fisico e al minore dinamismo dovuto all’età; è il metronomo che detta i tempi di gioco in fase di possesso.
- Ryan Jack: centrocampista bravo sia a sacrificarsi in fase di copertura sia ad accompagnare l’azione, che ha il suo rendimento massimo in un centrocampo a 3
- Scott Arfield: centrocampista mancino la cui caratteristica principale è la propensione al gol o a fornire assist; nelle ultime stagioni ha spesso raggiunto la doppia cifra in almeno una delle due classifiche.
- Andy Alliday: centrocampista difensivo in grado, all’occorrenza, di adattarsi come terzino sinistro
- Joe Aribo: giovane centrocampista offensivo veloce e tecnico di piede sinistro, utilizzato spesso anche nel ruolo di ala destra.
- Ianis Hagi: trequartista ambidestro, arrivato in prestito nel mercato di gennaio, unisce rapidità e ottima tecnica; subito utilizzato con continuità da Gerrard anche nel ruolo di mezzala.
- Ryan Kent: esterno sinistro offensivo di piede destro dotato di ottima tecnica, molto veloce, forte sia nello stretto che ad attaccare la profondità; la buona propensione al gol anche col piede debole lo può far arrivare alla doppia cifra. Acquistato a titolo definitivo dal Liverpool la scorsa estate.
- Sheyi Ojo: giovane ala destra dotato di buon dribbling e tiro.
- Brandon Barker: ala sinistra di riserva.
- Jordan Jones: ala sinistra; quasi mai utilizzato
- Jake Hastie: ala sinistra tornata a gennaio dal prestito.
- Alfredo Morelos: attaccante ventitreenne molto dinamico, dotato di una buona tecnica e forza, bravo a difendere la palla, fare sponda per i centrocampisti o gli esterni offensivi e ricercare la zona di campo più scoperta per farsi trovare libero; sempre pronto a disturbare la costruzione avversaria. Fin qui ha realizzato 28 gol in stagione tra campionato, coppa di lega ed Europa League (compresi i turni preliminari). È il giocatore di maggior valore in rosa.
- Jermain Defoe: esperto attaccante con alle spalle esperienze in competizioni internazionali, meno mobile funge da riferimento offensivo con grande senso del gol. Anche lui già oltre la doppia cifra.
- Florian Kamberi: attaccante molto fisico ma di movimento arrivato a gennaio; entrato immediatamente nelle rotazioni ma fin qui spesso utilizzato come sostituto; ha già messo a segno 3 gol.
- Greg Steward: trentenne attaccante ultimo nelle gerarchie; ha giocato pochi minuti in stagione e spesso a risultato acquisito.
SISTEMI DI GIOCO
- Sistema di gioco di base: 1-4-1-4-1: McGregor (POR), Tavernier (TD), Goldson (DC), Katic/Helander (DC), Barisic (TS), Davies (MED), Aribo/Hagi/Ojo (ED), Kamara/Jack (CC), Arfield/Hagi/Aribo (CC), Kent (ES), Morelos/Kamberi/Defoe (ATT).
- Sistema di gioco offensivo: 1-3/1-3-3, 1/2-3-2-3, 1-2/1-4-2-1 a seconda che uno dei due terzini si fermi in difesa o che entrambi salgano sulla linea del mediano o delle mezzali, per dare ampiezza alla manovra, e che i due esterni offensivi stiano larghi o stringano al centro, per dare soluzioni tra le linee avversarie.
- Sistema di gioco difensivo: 1-4-1-2-3, 1-4-5/1 o 1-3-4-2-1 in base alla zona di campo in cui ci si trova: primo pressing nella trequarti offensiva, attesa nella propria metà campo e difesa al limite della propria area.
FASE DI POSSESSO
I Rangers sono una squadra che fa della velocità di esecuzione delle azioni offensive del possesso palla uno dei suoi tratti caratteristici, ma spesso le azioni offensive si sviluppano in velocità partendo da una costruzione diretta o da una transizione positiva fulminea appena recuperata palla. In fase di costruzione dal portiere scelgono spesso il rinvio lungo, alzando la linea difensiva fino alla propria trequarti, schierandosi con l’1-3/1-3-3 con uno dei due terzini che sale in supporto sulla linea delle mezzali e l’altro che resta in linea con i due centrali in modo da coprire meglio gli spazi ed essere in superiorità numerica in un’eventuale ripartenza avversaria. Il rinvio cerca l’attaccante (soprattutto con Morelos in campo e ancora di più con Kamberi) che si defila su una delle due fasce per farsi trovare più libero possibile. I giocatori di centrocampo (mezzala ed esterno) si avvicinano pronti a ricevere la sponda e ad avviare lo sviluppo dell’azione. In questo caso se l’attaccante riesce ad essere preciso nell’appoggio ai compagni, l’azione si sviluppa rapidamente nella trequarti offensiva o con una sovrapposizione del terzino che, dopo aver dato il tempo ai compagni di attaccare l’area, effettua un cross o con una rete di passaggi veloci (uno-due a pochi tocchi in zona centrale tra centrocampisti ed esterni che accorciano) alla ricerca dello spazio tra difesa e centrocampo avversari in modo da poter rifinire l’azione e andare al tiro.
Se, invece, la costruzione avviene con i difensori centrali (soprattutto Goldson), essi alternano lanci lunghi sulle fasce, soprattutto ad innescare la velocità di Kent sulla sinistra e imbucate centrali per cercare una delle due mezzali oltre la prima linea di pressing. In questo caso entrambi i terzini sono molto larghi e la quadra si schiera 1/2-3-2-3. Nel primo caso il lancio può trovare l’attaccante che si allarga, come nel caso del rinvio del portiere o lo scatto dell’esterno che attacca la linea difensiva (solitamente con un passante alle spalle del terzino avversario). In quest’ultima circostanza l’esterno cerca il dribbling nell’uno contro uno, per rientrare al tiro, o un traversone teso in area all’altezza del dischetto del rigore o che tagli l’area piccola alla ricerca di un tocco verso la porta.

Nel caso in cui lo sviluppo avvenga in zona centrale dopo l’imbucata, ma con ancora la seconda linea di pressing da superare, la mezzala che riceve il passaggio nella metà campo avversaria spalle alla porta, si trova in verticale rispetto al mediano con la vista completa del posizionamento dei compagni e che, venendo incontro a ricevere lo scarico, può fare la scelta migliore. Spesso la mezzala si trova in posizione per ricevere, attraverso una rotazione del centrocampo che fa abbassare l’altra mezzala sulla linea del mediano trasformando il centrocampo da triangolo con il vertice basso ad uno con il vertice alto. Questi compiti vengono assegnati alla mezzala più offensiva delle due schierate (solitamente uno tra Arfield Hagi e Aribo). I due esterni stringono verso il centro del campo, alla ricerca dello spazio libero, staccandosi dalla marcatura dei terzini avversari, costretti così a scegliere se lasciare loro spazio e tempo per girarsi al limite dell’area o, seguirne il movimento in marcatura, lasciando sguarnite le fasce per terzini dei Rangers.
Quando il terzino arriva nella trequarti offensiva in zona laterale, se non effettua il cross in area, cerca un filtrante centrale al limite dell’area, o appena dentro, a cercare l’esterno offensivo o la mezzala per concludere l’azione. A volte lo sviluppo dell’azione avviene direttamente con uno dei due terzini (soprattutto sulla destra se gioca Tavernier) che avanza palla al piede saltando in dribbling il suo diretto avversario. In questo caso o insistono con l’attacco sulla fascia, facendo un triangolo con la mezzala più avanzata o con l’esterno offensivo, oppure effettuano un passaggio basso e teso, tra le linee di centrocampo e difesa, alla ricerca dell’uomo smarcato al limite dell’area.
TRANSIZIONE POSITIVA
I Rangers sono però molto pericolosi quando l’azione offensiva parte con il recupero palla nella propria trequarti difensiva: i giocatori rapidi e tecnici dal centrocampo in su innescano una transizione positiva rapidissima fatta di passaggi a massimo due tocchi che coinvolgono più giocatori alla ricerca dello spazio libero, in modo da impedire agli avversari che stanno rincorrendo per rallentare l’azione (si passa da 1-4-5/1 o 1-4-3-2-1 tutto nella propria trequarti difensiva ad un 1-2/1-4-2-1 con gli esterni che dettano la profondità tirandosi dietro mezzali e terzini che accompagnano). Una volta saltati i primi uomini avversari in zona palla con i triangoli a due o tre uomini, cercano di allargare il gioco o sul terzino che accompagna la transizione o sull’esterno che attacca lo spazio libero. In questo caso le azioni hanno gli stessi principi spiegati sopra ma risultano essere molto più pericolose poiché la velocità di esecuzione genera spesso superiorità numerica costringendo così la difesa avversaria ad una copertura degli spazi non ottimale.

FASE DI NON POSSESSO
Appena perso il possesso del pallone nella metà campo offensiva, fino a che il possesso avversario non è consolidato, i Rangers effettuano un’azione di contropressing molto offensivo portando fino a 5/6 uomini a ridosso della palla o addosso ai possibili scarichi, con l’obiettivo di recuperare immediatamente il possesso a ridosso dell’area avversaria per poter concludere velocemente. Quando non viene portato con i tempi e le coperture giuste, il contropressing può scatenare contropiedi avversari molto pericolosi. Una volta svanita questa possibilità, la squadra si schiera 1-4-1-2-3 con i due esterni offensivi che stringono verso il centro del campo per pressare insieme all’attaccante i difensori avversari in costruzione e costringerli a lanciare lungo o ad allargare il gioco su una delle due fasce. Le due mezzali non restano in linea con il mediano ma si mettono in una posizione intermedia che possa permettere loro di uscire sull’esterno o aiutare in zona centrale, a seconda delle esigenze.
In caso di lancio lungo a saltare le prime due linee, la grande fisicità dei difensori centrali permette di allontanare il pericolo e potersi riposizionare costringendo gli avversari ad azioni più ragionate. In questa situazione, mediano e mezzali si schiacciano molto sulla linea difensiva in supporto e due centrali che si dividono i compiti di marcatura (e contrasto) e copertura, mentre i due terzini stringono a formare un 1-1-3-3/2-1. Nella propria trequarti difensiva i Rangers non si fanno problemi a spazzare il pallone più lontano possibile evitando rischiose uscite palla al piede, se troppo vicini alla propria area di rigore. Se gli avversari, durante la costruzione nella propria metà campo, trovano chiusa la zona centrale dalla prima linea di tre in pressione, allargano il gioco su uno dei due terzini. Il marcatore designato è la mezzala che si allarga mentre l’esterno offensivo si abbassa sulla linea dei centrocampisti per coprire la sua uscita. In questo modo i due esterni, che hanno compiti sia di prima pressione alta che di supporto alla fase difensiva nella propria trequarti, facendo una corsa in verticale si abbassano con i tempi giusti e non devono rincorrere. L’attaccante è l’unico giocatore che, superato dalla costruzione avversaria, non ha compiti difensivi ma resta in zona centrocampo alla ricerca della posizione migliore per poter essere servito con facilità dai compagni e favorire una transizione positiva.

Se l’azione prosegue, il terzino di parte spezza la linea a 4 formatasi al limite dell’area e si alza in marcatura sull’esterno offensivo avversario in modo da evitare che possa girarsi e puntare la porta se venisse servito dal compagno. Se gli avversari riescono comunque a servire l’esterno offensivo allora la mezzala raddoppia la marcatura. Gli altri tre difensori formano una sola linea di copertura che risulta più stretta e poco fuori l’area di rigore e i due centrocampisti rimasti stringono centralmente: in questo caso la squadra è posizionata 1-3-4-2/1. Nella propria trequarti difensiva, i Rangers si schierano 1-4-5/1 con la linea dei 4 difensori poco fuori dall’area di rigore e i 5 centrocampisti una decina di metri più su. Se i difensori centrali avversari, in costruzione, riescono a servire un uomo smarcato in zona centrale oltre la prima linea di pressione, le due mezzali tamponano alzando la linea, coperti dal mediano, dando il tempo ai due esterni di raddoppiare sul portatore di palla o di allargarsi per ricomporre la linea di centrocampo a 5.
In caso di imbucata centrale tra le due linee difensive a servire l’attaccante che viene incontro, spalle alla porta, il difensore centrale lo segue per non farlo girare. In questo caso è il mediano che scala alle sue spalle per dare copertura e non lasciare solo l’altro centrale difensivo. In caso di cross, il terzino va sempre a disturbare, la mezzala di parte scala al suo posto in area, gli altri due centrocampisti si schiacciano centralmente sulla difesa e aiutano la marcatura, mentre il difensore centrale più opposto al lato del cross si stacca dalla linea di qualche metro in copertura. In questo caso la linea difensiva ha due linee di copertura.
TRANSIZIONE NEGATIVA
Infine, se perdono il possesso in una zona pericolosa e si trovano scoperti, il primo obiettivo di chi si trova vicino al pallone è rallentare l’azione avversaria, costringendola se possibile a svilupparsi sull’esterno, per permettere a chi si trova oltre la linea del pallone di recuperare la posizione; nel frattempo la linea difensiva composta al massimo da 3 uomini, se non dai soli difensori centrali, scappa all’indietro per coprire la profondità fino al limite dell’area; dopodiché uno dei due centrali esce per cercare di fermare l’azione, eventualmente anche concedendo una punizione dal limite in extrema ratio.
PUNTI DI FORZA
- Grande fisicità
- Ottima condizione atletica
- Giocatori offensivi molto tecnici
- Ottima solidità difensiva
- Abilità nelle ripartenze veloci
- Grande pericolosità nelle palle inattive a favore
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Attacco non sempre cinico
- Contropressing non sempre organizzato bene
- Traversoni tra linea difensiva e portiere
- Sostituti dei terzini e del mediano non all’altezza