Analisi realizzata da Simone Paolella, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Sistemi di gioco:
-Base: 1-4-2-3-1
-Possesso: 1-4-1-2-3 ; 1-4-2-4; 1-3-3-4
– Non Possesso: 1-4-4-2; 1-4-4-1-1; 1-4-3-3 (Boga stringe come mezz’ala del centrocampo a 3 e Berardi si alza sul centrocampista)
Introduzione
Dopo la bella vittoria del campionato di Serie B con l’Empoli, Alessio Dionisi è stato scelto come nuovo allenatore del Sassuolo,succedendo a De Zerbi.
Il Sassuolo non è più una sorpresa di questa Serie A, visto il crescendo dei risultati degli ultimi anni e una rosa che, nonostante le partenze di quest’estate, resta di ottima qualità.
Nella partita che analizzeremo (Roma Sassuolo, 2-1 per i capitolini), possiamo notare nel non possesso la scelta di aspettare nella propria metà campo ,con i centrali che marcano a uomo Abraham con conseguente stringimento del terzino di zona e la copertura continua del passaggio ai centrocampisti centrali della Roma ( con l’alternarsi nel ruolo tra Djuricic e Raspadori/ Scamacca ) .
La fase di possesso è finalizzata o alla ricerca della punta, con Djuricic che accompagna per prendere la sponda, o verso gli esterni,i quali si alternano tra il rimanere larghi o lo stringere il campo nella zona di rifinitura, a seconda della posizione del terzino ( che approfondiremo con le lavagne tattiche) e con lo stesso Djuricic che si allarga per giocare la superiorità sugli esterni,
Andiamo ora ad analizzare questi concetti più dettagliatamente, buona lettura!
Fase di Possesso
-Costruzione: l’azione inizia dal portiere con i due difensori centrali nell’area piccola e i due terzini in posizione arretrata, alternandosi tra bassa e alta.
La costruzione bassa avviene quando il pressing avversario è meno forte, con i terzini che ricevono palla e orientano lo stop per servire il centrocampista ( a sinistra si propone M.Lopez e a destra Frattesi,) che poi serve l’esterno alto che va in uno due con Djuricic che gioca da trequartista e che accompagna il lato dell’azione per giocare la superiorità numerica.
Un’altra opzione è quella in cui i terzini vanno direttamente sull’esterno alto, con il trequartista che rimane vicino alla punta e permette l’uno contro uno di Boga o Berardi.
La costruzione lunga avviene invece o quando la Roma pressa più forte o quando ci sono spazi centrali, con un passaggio diretto dei centrali stessi ( più Chiriches che Ferrari) a superare le linee di pressione avversaria,con la palla diretta alla punta o al trequartista che attaccano la profondità o si abbassano con un contromovimento lungo-corto; con Raspadori la palla viene giocata bassa, con Scamacca anche alta.

–Sviluppo: se la costruzione è bassa, allora il Sassuolo gioca principalmente sulle catene laterali, dove si sposta anche Djuricic per liberare il terzo uomo ( che può essere sia il terzino che l’esterno ed entrambi o sovrappongono esternamente o tagliano internamente, alternandosi ) con uno due veloci, altrimenti lo stesso Djuricic si allontana dalla fascia permettendo all’esterno alto l’uno contro uno.
Se la costruzione è lunga, invece, la punta si propone tra i difensori e i centrocampisti romanisti a ricevere il passaggio che parte dai difensori centrali per poter giocare l’uno due con il trequartista che, in questi casi gli rimane sempre vicino, per poi liberare l’esterno opposto all’azione che rimane largo o il terzino che entra nel campo che si inserisce ( approfondiremo questo punto nella rifinitura).
Accade anche che l’azione si sviluppi dal difensore centrale con una palla lunga diretta all’esterno ( principalmente Berardi, che taglia dietro alle spalle del terzino avversario) o a Raspadori che va in profondità; questa opzione viene usata nel caso in cui la linea difensiva della Roma è alta.
–Rifinitura: la zona tra la difesa e il centrocampo romanista viene occupata da molti uomini (un esterno,più Boga che Berardi), il trequartista , dalla punta se non va in profondità e da un terzino ), portando l’attenzione della difesa avversaria in questa zona, liberando così l’esterno opposto che invece si trova alto e largo.
Interessante è lo scambio di posizione che avviene tra M.Lopez e Toljan , fatto sia in fase di rifinitura che in fase di costruzione, tanto per mettere in difficoltà il terzino giallorosso che deve scegliere se stringere sul terzino e lasciare Berardi da solo o rimanere largo e lasciare spazio per il taglio interno del terzino neroverde, quanto per la qualità di Lopez nel giro palla.

-Finalizzazione: con i due esterni principalmente larghi e gli altri due giocatori offensivi liberi di muoversi per tutto il fronte di attacco, la finalizzazione dell’azione è varia e passa dall’uno contro uno degli esterni offensivi (Boga e Berardi) finalizzato a rientrare per il tiro con il piede forte, ai triangoli esterni per portare l’esterno o il terzino a concludere l’azione con un traversone (per Raspadori) o con un cross (quando entra nel secondo tempo Scamacca).
Tagli e passanti vengono spesso scelti dal trequartista quando si trova in zona di rifinitura per servire sia l’esterno che il terzino.
Ultima soluzione rimane l’attacco diretto della profondità con Raspadori ( o Scamacca) e Djuricic .
Non Possesso
Prima azione difensiva:contro una squadra qualitativamente forte come la Roma, il Sassuolo decide di aspettare nella propria metà campo, con una pressione che inizia con Djuricic e Raspadori nei pressi del centrocampo e che orienta la costruzione avversaria orizzontalmente.
Un altro ruolo importante dei due giocatori appena citati consiste nel chiudere la linea di passaggio,alternandosi, sul centrocampista centrale di zona, con la squadra che si dispone con un 4-4-1-1 stretto.
Zona centrale: Lopez e Frattesi rimangono in linea finché non entra un uomo nella loro zona, dove uno esce e l’altro copre con l’esterno di parte del centrocampista che ha rotto la linea che stringe diventando una mezz’ala di un centrocampo a 3.
I difensori centrali si alternano nella marcatura di Abraham, uscendo sempre forte sull’uomo ,con l’altro che scappa e il terzino che stringe quando la Roma gioca con palla scoperta.
Zona laterale: i raddoppi degli esterni e dei due centrocampisti sono puntuali nelle corsie laterali quando la squadra è stretta e bassa nella propria metà campo; Berardi esce sull’altro centrocampista che non viene oscurato dal lavoro di punta e trequartista stringendo il campo, lasciando però spazio attaccabile dal terzino sinistro della Roma.

Nel cambio gioco, nel caso della lavagna tattica precendente , c’è la possibilità di servire la punta che può inserirsi alle spalle del terzino dove troverà un uno contro uno col difensore che lo marca.
Transizioni:
–Offensiva: il contropiede è una delle armi più pericolose della squadra di Dionisi, con gli esterni che sono veloci e bravi nell’uno contro uno; possono essere serviti sia in profondità che sui piedi e la transizione è accompagnata almeno da 4 giocatori ( i due esterni, il trequartista e la punta).
–Difensiva: la prima transizione difensiva resta il contropressing finalizzato principalmente al ricompattare la squadra dietro, oltre che al recupero alto.
Punti di forza:
– grande abilità di Boga e Berardi negli uno contro uno
– imprevedibilità di giocata di Djuricic che si muove liberamente in mezzo al campo
-centrali difensivi con ottima tecnica di base
– possibilità di cambiare stile di gioco offensivo con i cambi (Scamacca per Raspadori o viceversa)
Punti di debolezza:
–squadra giovane che non riesce a chiudere la partita e può soffrire nei momenti difficili per inesperienza
-cambio gioco quando la squadra si stringe troppo sulla palla
-poca fisicità di squadra