Prima partita del girone di Champions League della Juventus, quest’anno più degli altri anni la squadra del mister Massimiliano Allegri è tra le favorite per la vittoria finale.
Da questa partita tifosi, dirigenza e squadra si aspettano una prestazione convincente ma soprattutto una vittoria alla pari delle dirette rivali, quali Bayern Monaco e Barcellona.
La Juventus deve cercare di far la partita e sulla carta schiacciare il Siviglia, analizzeremo quindi la fase di possesso palla dei bianconeri.
Allegri schiera l’ormai collaudato modulo 3-5-2 dove Barzagli torna titolare dopo il turno di riposo sostituito Benatia contro il Sassuolo, Evra, grazie alla sua importante esperienza europea sostituisce l’ormai titolare Alex Sandro, la vera sorpresa è Pjanic in panchina dopo l’ottima prestazione della gara precedente, al suo posto c’è Asamoah, così facendo Allegri mira a un centrocampo soprattutto muscolare, di corsa che sappia fare la fase difensiva ad alti ritmi senza rischiare nulla.
La fase di costruzione della manovra passa esclusivamente dai piedi di Buffon e dai tre centrali che si abbassano fino al limite dell’area e con loro anche Lemina che si stacca dal centrocampo creando superiorità numerica in difesa contro i tre attaccanti del Siviglia.
Si nota un 3-1-5-1 dove a turno uno tra Dybala e Higuain arretra a centrocampo per creare spazio per gli inserimenti di Asamoah o Khedira.
Durante la costruzione della manovra la difesa juventina cerca spesso le verticalizzazioni verso le punte che a turno si abbassano per prendere palla e creare spazio per gli inserimenti dei centrocampisti.
La fase offensiva della Juventus è stata preparata a partire dalle chiusure preventive e anticipi sugli avversari sviluppandosi poi in verticalizzazioni immediate per cogliere scoperta la difesa spagnola.
L’alto pressing del Siviglia costringe spesso Buffon a rinviare palla, in questo caso si nota un 4-2-4 dove Lemina crea superiorità numerica in difesa e le due fasce, Evra e Dani Alves si alzano in linea con gli attaccanti per allungare la squadra.
In sostanza nel primo tempo a causa del pressing spagnolo i bianconeri hanno cambiato la tattica di gioco concedendo il possesso palla ai difensori avversari e aggredendo i giocatori del Siviglia nella propria metà campo verticalizzando subito una volta recuperata palla oppure ripartendo da Buffon per costruire al meglio la manovra offensiva.
Il secondo tempo inizia come è finito il primo, pressing molto alto degli attaccanti spagnoli e di conseguenza una netta difficoltà a costruire la manovra offensiva da parte dei difensori juventini.
Con il passare dei minuti il Siviglia concede quello che la Juventus ha concesso agli avversari nel primo tempo, con il risultato di un maggior possesso palla da parte dei bianconeri.
Tuttavia la tattica di verticalizzare immediatamente rimane un punto fermo degli juventini, proprio dai recuperi palla e dalle verticalizzazioni repentine nascono le azioni più pericolose del secondo tempo.
Al minuto 68 entrano in campo Pjanic per Asamoah e Alex Sandro per Evra, il mister Allegri punta a un gioco più tecnico e veloce che però si infrange contro la solida difesa spagnola.
La difficoltà nel creare azioni manovrate costringe gli uomini di Allegri ad aumentare i lanci dalla trequarti avversaria portando in area molto spesso Higuain insieme alle due mezzali (Pjanic, Khedira) e con Dybala che si posiziona al limite dell’area per una eventuale conclusione.
Il risultato non cambia anche dopo le innumerevoli occasioni dei bianconeri, a conti fatti sono due punti persi per la Juventus che in Europa non può permettersi di sciupare così tante occasioni.