La stampa italiana da qualche settimana accosta il nome di Alejandro “Alex” Berenguer al Napoli e ad altre squadre della Serie A ma che tipo di giocatore è il numero 11 dell’Osasuna?
La prima cosa che salta all’occhio è l’abilità in conduzione di palla, con un tocco netto che rende tutta la sua corsa molto rapida. Lo scatto è di livello anche se la postura non è delle migliori, questo penalizza la visione di gioco complessiva del 21enne spagnolo.
Bravo a sfruttare entrambe le fasce, Vasiljević lo ha impiegato sia a destra che a sinistra nei tanti moduli usati in questa stagione.
Bravo ad attaccare lo spazio, cerca spesso il gol anche se non è un vero e proprio finalizzatore, non a caso ha segnato solo una rete.
Fase offensiva
Il 3-4-1-2 o il 5-3-2 utilizzato quest’anno dalla squadra di Pamplona ha costretto Alex (questo il nome scritto sulla maglia) a partire sempre molto basso, dove spesso è il primo uomo cercato dalla difesa e da lui parte l’azione. Ha bisogno di spazio per impostare e quando prova la verticalizzazione immediata è in difficoltà ma è un’azione che prova spesso.
Anche se pressato mantiene la calma ed è bravo a destreggiarsi tra le maglie avversarie: emblematica la sfida con il Siviglia (bastonata per l’Osasuna) dove però Berenguer è spiccato per la qualità delle sue giocate e la maturità con cui ha approcciato alla gara.
Quando riceve palla in posizione più avanzata tenta l’uno contro uno, il dribbling è un fondamentale in cui spicca non a caso ha perso appena il 23% dei propri duelli, qualora avesse lo scarico rapido, la prima opzione è quella di attaccare la profondità per creare la superiorità numerica. Non è frenetico nel possesso ed è molto diligente, oltre che duttile, dal punto di vista tattico come si evince dall’immagine
La predisposizione al gioco di fascia e al dribbling lo rendono letale nell’allargamento del gioco ma soprattutto crea superiorità numerica e occasioni per crossare in totale libertà.
La pulizia del suo gioco laterale aumenta anche le percentuali stesse di riuscita dei cross e questo rende Berenguer un giocatore pericolosissimo quando ottiene palla dalla metà campo in su.
La variante principale, sia in fase di gioco a centrocampo che di finalizzazione è il rientro: quando gioca sulla fascia sinistra, tende ad accentrarsi e tentare il tiro o comunque il cross a giro, anche se la sua abilità nel dribbling gli permette di avere una buona percentuale anche a piede invertito, mentre se gioca sulla fascia destra il cross ed il duello diretto sono il primo pensiero del classe ‘95 spagnolo. Micidiale il movimento “destro-sinistro” con cui si libera dell’avversario, cosa che può fare solo in virtù di una grande accelerazione ma anche di una falcata davvero notevole.
Tiro molto potente ma va decisamente migliorato.
Fase difensiva
Nonostante il ruolo di campo affidatogli all’esordio nella Liga sia quello di un tornante vecchio stile, quindi un giocatore che teoricamente sarebbe comunque più preposto alla difesa, da questo punto di vista Alex Berenguer deve decisamente migliorare. Soffre molto quando gli si chiede una marcatura decisa e quando viene puntato dall’avversario spesso lo lascia passare con troppa facilità.
La poca decisione messa nei contrasti può creare delle difficoltà ai compagni ma fortunatamente per lui la difesa a 3 offriva una buona copertura, anche se bisogna tenere a mente che l’Osasuna in questa stagione ha subito la bellezza di 94 gol solo in campionato accompagnando la retrocessione al poco edificante record stagionale di difesa più battuta.
In Serie A però l’esterno dovrebbe essere passato definitivamente ad una posizione più avanzata e questo può aiutare lo spagnolo liberandolo da alcune responsabilità che ha dimostrato di non amare particolarmente.
Conclusione
Il giocatore non ha certamente rubato l’occhio agli osservatori delle big d’Europa ma sembra un giocatore solido che con abnegazione al Gioco può davvero fare il grande salto. L’ottimo controllo di palla, l’abilità nel dribbling e la precisione nel cross, oltre ad una duttilità tattica che è raro trovare in così copiosa quantità ne fanno un’arma che può essere utile a tantissime squadre in giro per il Vecchio Continente.
L’impressione che si ha vedendolo è che deve migliorare un po’ in tutto ma il talento è evidente e probabilmente, acquistato ad un prezzo onesto, potrebbe essere quella che in America chiamano “Steal of Draft”, ovvero la sorpresa inaspettata di un’intera stagione