INTRODUZIONE
Ante Rebic, l’uomo mercato che non t’aspetti. Questo sarà il pensiero che girerà nella testa di molti tifosi della Fiorentina, quasi un anno dopo la sua cessione in prestito con obbligo di riscatto all’Eintracht di Francoforte per 2 milioni di euro. Oggi, dopo il grandissimo mondiale da titolare con la Croazia, medaglia d’argento, il valore di Rebic è salito addirittura fino alla cifra di 30 milioni di euro.
Detta così, la Fiorentina sembra essersi presa un abbaglio clamoroso, cedendo a condizioni così favorevoli un giocatore che anche prima del mondiale era stato decisivo, per esempio con i due gol decisivi il 19 Maggio contro il Bayern Monaco, valsi un insperata vittoria in finale della DFB-Pokal. La sua stagione in Bundesliga parla di un giocatore che ha giocato tutte le partite della sua squadra, tranne che per una partita di coppa contro una squadra di quarta divisione, una sospensione per diffida e 7 partite saltate per infortunio. Il contributo offensivo ammonta a 9 gol e 3 assist. Il suo percorso al Mondiale è di 6 partite su 7 giocate, e un gol nella partita con l’Argentina.
Non è tutto negativo però per i gigliati, perché da quella cessione all’Eintracht la Fiorentina ha conservato 50% dell’ammontare di rivendita del giocatore. Con molti top club Europei sulle sue tracce, la società di Della Valle si appresta a ricevere almeno 15 milioni di euro da parte dell’Eintracht. La somma totale sarebbe quindi nettamente superiore ai 2 milioni pattuiti il 31 Agosto 2017. Nonostante un po’ di rammarico, ci saranno certamente molti tifosi viola a tifare una sua cessione a peso d’oro quest’estate. Andiamo ora a vedere cosa ha fatto Rebic per arrivare a quella valutazione almeno 15 volte superiore in una stagione sola.
CARATTERISTICHE
Ante Rebic è giocatore che nasce ala offensiva sinistra ma può ricoprire diversi altri ruoli, principalmente punta, o seconda punta. Nella Croazia di Dalic, Rebic lascia la sua fascia sinistra preferita all’interista Ivan Perisic in partenza, e gioca da ala destra nel 4-2-3-1 del tecnico croato. In realtà, però, il modulo di Dalic assomiglia molto più ad un 4-1-4-1, con Rakitic sulla linea dei 3 centrocampisti offensivi Perisic, Modric e, appunto, Rebic. A partita in corso, Dalic non è nuovo ad inversioni delle ali (che nel 4-1-4-1 sono da considerarsi più esterni), con Perisic che va a destra e Rebic a ritrovare la sua posizione preferita, che gli permette di rientrare sul suo piede destro. La duttilità del giocatore, quindi, non può essere messa in questione, ma quali sono le sue altre caratteristiche?
La sua caratteristica principale è la grande predisposizione allo sforzo, e alla posizione attiva sia in fase offensiva che difensiva. Questo comporta un raggio di azione molto grande, e molti scatti per farsi trovare il più avanti possibile in transizioni positive. Rebic è anche un giocatore che non molla mai quando il pallone è nella sua zona, quest’attitudine lo aiuta peraltro a propiziare situazioni inaspettate, come il suo gol al Mondiale contro l’Argentina. Purtroppo, questo grande sforzo offerto dal giocatore lo porta spesso allo sfinimento. Contro l’Argentina, Rebic è stato sostituito per infortunio al 57°, che gli è costato l’incontro contro l’Islanda, ed è stato sostituito a partita in corso in 3 altre partite del Mondiale.
Tornando al suo apporto difensivo, bisogna annotare che si tratta di un giocatore molto ruvido, come lo testimoniamo i due interventi consecutivi su Mercado prima e Salvio poi, costandogli un cartellino giallo.
Per quanto riguarda le qualità tecniche del giocatore, si può dire che ha un discreto tasso tecnico nello stretto, pur senza eccessi. Per esempio, per quanto le colpe da imputare al portiere Caballero sono innegabili, il gol che ha sbloccato la partita tra Croazia e Argentina viene da un tiro al volo con lo specchio della porta coperta da Caballero a pochi metri. Va anche notata la freddezza del giocatore, dopo lo scatto in avanti e l’errore inaspettato del portiere avversario.
FASE DI POSSESSO
Con la palla tra i piedi dei giocatori di Dalic, Rebic ha la responsabilità di farsi trovare il più in alto possibile, e offrire quando può lo scatto decisivo per entrare in fase di finalizzazione. La caratteristica più comune delle sue fasi di possesso rimane senza dubbio il movimento senza palla. Non ha un ruolo di spicco nelle fasi di sviluppo e di rifinitura, che sono principalmente affidata ai due metronomi del gioco croato, Ivan Rakitic e, soprattutto, Luka Modric.
Invece, Rebic si fa trovare molto vicino alla posizione del terminale offensivo Mandzukic sulle azioni manovrate croate, lasciando la corsia destra per le sovrapposizioni del terzino destro Vrsaljko (molto più offensivo del terzino sinistro Strinic). Così facendo, può sfruttare palloni sporchi alle spalle di Mandzukic per trovarsi in situazioni interessanti. Su contropiedi in cui Ivan Perisic ha lo spazio per portare palla sulla corsia sinistra, Rebic è spesso il primo giocatore croato ad entrare nell’area di rigore con un rapido scatto in verticale. Mandzukic tende ad arrivare dopo Rebic in questi casi.
Dal 30° minuto in poi, con Rebic spostato sulla sinistra, le sue responsabilità in campo non sono cambiate molto per quanto riguarda la fase di possesso, facendosi sempre trovare molto alto in posizione di partenza.
FASE DI NON POSSESSO
Come anticipato in precedenza, la fase di non possesso è la fase in cui Rebic si spinge oltre le attese a servizio della squadra. Partiamo dall’apporto difensivo in posizioni alte del campo, e poi scendiamo progressivamente. Nella metà campo avversaria, lui non fa tanto pressing. Le uniche volte in cui si alza dalla linea dei centrocampisti per andare a cercare di recuperare palla è quando il difensore centrale di sinistra nel 3-4-2-1 avversario imposta l’azione. Il suo ruolo principale in fase di non possesso è quello di coprire ad ogni istante della fase di non possesso l’esterno sinistro sulla linea dei 4 centrocampisti Argentini, Acuña. La linea dei 4 centrocampisti della Croazia è infatti una linea scaglionata, con ogni giocatore responsabile di seguire la loro controparte argentina quasi a uomo, e con Rebic che è sempre il più basso dei 4. Questo porta spesso Rebic ad avere un raggio d’azione molto basso in fase di non possesso ed ad occuparsi prima di tutto di coprire la profondità, una cosa dettata anche dal modulo avversario molto offensivo. Infatti, sulla corsia destra croata, Vrsaljko si troverebbe alle prese sia con l’esterno sinistro avversario Acuña, che con l’ala sinistra Meza. Rebic ha dunque la responsabilità di togliere il pensiero di Acuña al suo terzino, ed aiutarlo facendo sempre raddoppio sul portatore avversario.
Inoltre, durante la partita, il supporto difensivo a Vrsaljko lo ha portato pure ad abbassarsi occasionalmente anche in posizione da terzino aggiuntivo in una linea di difesa a 5. Questo è stato fatto soprattutto nei primi istanti della partita, in modo di poter offrire più sostegno al reparto difensivo.
L’appunto va fatto, però, che dopo il cambio di fascia con Perisic, dal 30° minuto in poi della partita, Rebic ha pure scambiato le obbligazioni difensive con l’interista. Da quel cambio in poi, era Perisic a coprire la profondità ed aiutare difensivamente Vrsaljko, con Rebic che rimaneva il più avanzato della linea dei 4 centrocampisti croati.
TRANSIZIONI
La fase di transizione offensiva di Ante Rebic comporta un cambio immediato di direzione per lui, con l’ala che interrompe il suo movimento a seguire l’azione avversaria verso la difesa per scattare velocemente verso l’avanti. Queste sono le fasi della partita in cui si vede l’intenzione da parte sua di essere in difesa durante la fase di non possesso e il più alto possibile durante la fase di possesso.
In situazioni di transizione difensiva, Rebic si adatta all’atteggiamento del resto della squadra. In una gran parte dei casi in cui la squadra perde palla in posizione alta del campo, la linea dei 4 centrocampisti e la punta Mandzukic rimangono alti. Questa pressione è attiva soltanto in zona del pallone, con gli altri giocatori solamente in linea con gli altri. Nel resto delle situazioni, e soltanto quando Rebic giocava da esterno destro, lui si avvicina all’uomo che deve coprire. Questo comprende, come in fase di non possesso, un lieve abbassamento rispetto alla linea del centrocampo.
CALCI PIAZZATI
Su calci piazzati a favore, Rebic è appostato sulla zona del primo palo, ed attira due marcatori avversari su calci d’angolo. Uno di questi marcatori è in marcatura a uomo su di lui, mentre l’altro è in marcatura a zona sulla zona del primo palo. Avendo due giocatori a marcarlo, si è visto Rebic scattare verso il battitore del calcio d’angolo pur di offrirgli una soluzione di uno-due e cross nell’area, ma soprattutto quella di portare con sé due uomini fuori dalla zona del primo palo.
Su calci piazzati a sfavore, gli viene assegnato il compito di marcare un avversario a uomo. Su situazioni di calci d’angolo, Rebic si trova in marcatura a uomo al centro dell’area di rigore croata.