Ivan Perisic è un giocatore dell’Inter e della nazionale croata; nato a Split il 2/2/1989, ha nel suo palmares una Bundesliga (vinta nel 2011/12 con il Borussia Dortmund), due Coppe di Germania (una vinta nel 2011/12 con il Borussia Dortmund, l’altra nel 2014/15 con il Wolfsburg) e due Supercoppe di Gemania (una vinta nel 2012/13 con il Borussia Dortmund e una il 2015/16 con il Wolfsburg), inoltre nel 2010/11 con il Club Bruges ha vinto il premio di capocannoniere della Jupiler Pro League (realizzando 22 reti) e il premio di giocatore dell’anno della lega, infine nel 2014 ha vinto il premio di giocatore dell’anno per la Croazia. Perisic fa parte della rosa dell’Inter dal 30/8/2015 con un contratto che scadrà il 30/6/2022. Dopo un’estate passata sui giornali, che lo davano in partenza, ha deciso di rimanere a Milano e l’8/9/2017 ha prolungato il suo contratto con l’Inter (fino appunto al 2022); la scelta si è fino a qui rivelata vincente, se si pensa che nelle prime 15 giornate di campionato il giocatore croato ha totalizzato 7 reti e 6 assist ed è stato sempre utilizzato da Luciano Spalletti (per un totale di 1350 minuti). La prima cosa che risulta subito evidente osservando Ivan Perisic è la sua potenza fisica, è un giocatore dotato di una formidabile accelerazione che lo rende quasi impossibile da fermare in situazioni di 1vs1 in campo aperto (mentre invece se costretto a giocare nello stretto può essere più facilmente limitato); abbinata a questa sua qualità il giocatore croato mostra anche una capacità di resistenza alla fatica sopra la media, infatti Perisic copre tutta la fascia di competenza, lo troviamo ora nella trequarti campo offensiva per pressare il terzino avversario ora nella sua metà campo per dare sostegno al centrocampo e a volte addirittura nella propria area come quinto della linea difensiva quando gli avversari arrivano con insistenza sul fondo del campo e lui si trova a dover coprire il lato lontano dalla palla. Inoltre grazie a una capacità di massimo consumo d’ossigeno particolarmente elevata Perisic è in grado di recuperare velocemente energie tra uno sforzo e l’altro e questo gli permette di dare strappi decisivi anche negli ultimi minuti della partita (quando gli avversari sono più stanchi), non a caso in questa prima parte di stagione è stato spesso decisivo nell’ultimo quarto d’ora di gara.
Fase di possesso
In fase di possesso palla Ivan Perisic occupa nel 4-2-3-1 dell’Inter la posizione di ala sinistra nei tre giocatori alle spalle di Icardi, e nella maggior parte delle situazioni lo troviamo molto largo (quasi con i piedi sulla linea laterale), questo perché così facendo il giocatore croato cerca di “crearsi” dello spazio in cui affrontare l’avversario con dei continui 1vs1 nei quali liberare tutta la sua velocità palla al piede e la sua capacità di disorientare l’avversario con continue sterzate e doppi passi.
Una caratteristica della fase di possesso di Ivan Perisic è data dal suo ambidestrismo che lo rende molto più difficile da decifrare da parte del difensore, infatti il giocatore croato ha una quantità di soluzioni diverse che può sviluppare partendo dalla linea laterale del campo: può cercare di rientrare sul destro e concludere dall’angolo dell’area di rigore, oppure può puntare a tutta velocità il fondo per poi mettere con il sinistro il pallone in area. Anche una volta superato l’avversario diretto sulla fascia sinistra Perisic sa utilizzare il mancino in modo da adeguarsi al meglio alla situazione che si trova ad affrontare; infatti anche se il suo colpo preferito è il traversone secco a premiare il movimento di Icardi ad attaccare il primo palo (i due hanno portato molti punti alla squadra con questa combinazione) il giocatore croato è in grado anche di mettere cross più morbidi a premiare un compagno che attacca il centro dell’area o il secondo palo alle spalle dei difensori avversari, ma anche di mettere, una volta raggiunta la linea di fondo campo, una palla arretrata a premiare l’inserimento di un centrocampista quando la difesa avversaria si abbassa molto nella sua area.
Nel corso della stagione un’altra combinazione che ha messo a punto l’Inter grazie alle doti dell’ala sinistra croata è quella del cambio gioco per trovare la difesa avversaria impreparata a difendere sul lato lungo: infatti sempre più spesso rispetto alle prime partite vediamo Perisic attaccare la fascia in guida di palla in modo da attirare la linea difensiva verso il suo lato per poi sterzare e con il destro giocare la palla sul lato opposto che viene attaccato dall’inserimento senza palla di Candreva.
Come detto in precedenza Perisic tende a giocare sempre molto largo per cui spesso preferisce l’1vs1 cercando il fondo del campo piuttosto che un movimento senza palla a venire dentro il campo lasciando il corridoio libero per le sovrapposizioni del terzino, tuttavia avendo compagni come Santon, Dalbert e Nagatomo (che hanno buone doti in fase di attacco) quando la partita lo richiede il giocatore croato si mostra capace di muoversi a suo agio anche in questa situazione e dopo aver appoggiato la palla al compagno che arriva e riceve in corsa si fa scavalcare e una volta che il terzino ha raggiunto il fondo del campo rimane largo alle sue spalle in modo da consentire al compagno di cambiare direzione e avere un appoggio e di non trovarsi ad avere la palla in mezzo come unica soluzione; inoltre le sovrapposizioni dei terzini sono utili a Perisic quando decide di sterzare sul destro per andare a calciare, perché se uno dei due difensori che vogliono chiudergli lo specchio si stacca per seguire il terzino ecco che Perisic si trova in situazione di 1vs1 (la sua preferita), se invece la difesa non segue il terzino, il croato non è costretto a riappoggiare indietro per risolvere l’1vs2 in cui si trova ma può premiare la sovrapposizione del compagno che attacca il fondo del campo.
Infine un’altra caratteristica del gioco di Ivan Perisic in fase di attacco è la sua capacità di attaccare l’area senza palla in modo da prendere le spalle alla difesa. Infatti quando la squadra attacca sul lato di destra Perisic (sapendo che Icardi solitamente si muove per attaccare il primo palo) taglia senza palla verso l’area in modo da poter arrivare su una palla data lunga sul secondo palo dall’esterno opposto col tentativo di prendere alla sprovvista la difesa avversaria, che si concentrerà soprattutto sul taglio di Icardi verso il primo palo lasciando così parzialmente scoperto il palo lontano dove il croato riesce spesso ad arrivare con i tempi giusti. Inoltre grazie alla sua grande accelerazione Ivan Perisic è sempre pericoloso quando decide di attaccare senza palla le spalle della difesa avversaria con tagli e passanti per poi attaccare o il fondo o la porta una volta ricevuto il filtrante dal compagno, dobbiamo però dire che questa scelta di gioco non viene effettuata dall’esterno croato con la frequenza con cui potrebbe in quanto nella maggior parte dei casi preferisce ricevere palla addosso per poi potersi giocare gli 1vs1, tuttavia quando riesce a prendere le spalle della difesa essendo molto potente in accelerazione difficilmente viene recuperato dal difensore avversario.
Fase di non possesso
Nonostante Perisic sia un giocatore offensivo, anche in fase di non possesso si spende molto per la squadra e si trova ad avere più compiti di copertura di quanto la sua alta media gol e assist non faccia pensare, infatti la squadra di Spalletti ha con Perisic la possibilità di schierare un giocatore che abbina a grandi numeri in fase d’attacco anche una naturale capacità di corsa e un’ottima forza fisica che consentono al giocatore croato di farsi trovare pronto a contrastare l’avversario su tutta la lunghezza della fascia e di sradicare una quantità di palloni statisticamente maggiore rispetto alla media degli esterni offensivi delle altre squadre; possiamo quindi dire senza ombra di dubbio che Perisic è un giocatore fondamentale in tutte e due le fasi di gioco.
Quando il portiere avversario si trova a rinviare o quando la squadra di Spalletti decide di rimanere alta per recuperare il pallone il più vicino possibile alla porta avversaria o per costringere l’avversario a buttare via il pallone senza consolidarne il possesso, l’esterno croato rimane alto nella trequarti campo offensiva in modo da mettere pressione sul terzino avversario e non permettere al portiere di giocare palla su quel lato in tranquillità.
Quando invece la squadra avversaria riesce a superare con rapide triangolazioni la prima pressione dell’Inter allora Perisic scende sulla linea di centrocampo andando ad occupare la posizione di esterno sinistro nel 4-4/1-1 con cui l’Inter si schiera in fase di non possesso; inoltre in questo modo riesce a dare aiuto al terzino sulle corsie esterne in modo da non lasciarlo mai in situazioni di 1vs2.
Inoltre Perisic mostra una buona capacità di lavorare in area di rigore (non solo in quella offensiva), infatti come in fase di possesso lo vediamo spesso attaccare senza palla il secondo palo, così in fase di non possesso quando gli avversari attaccano in massa l’area interista ecco che spesso vediamo l’esterno croato fare una diagonale profonda e andare a chiudere il giocatore avversario che attacca in inserimento il secondo palo come se fosse un quinto della linea difensiva. Inoltre la sua statura lo rende importante in area anche nei calci da fermo (sia a favore che a sfavore).
Transizioni
Essendo un giocatore dotato di grande corsa Ivan Perisic diventa assolutamente protagonista nelle transizioni. In transizione offensiva vediamo sempre il cambio di atteggiamento del giocatore croato nel momento del recupero della palla da parte della sua squadra, infatti mostra subito una spiccata propensione alla verticalità, portando la palla velocemente nella metà campo avversaria oppure attaccando lo spazio senza palla quando non è lui direttamente ad esserne in possesso. Per quanto riguarda la transizione difensiva se Perisic si trova in zona palla (o se è stato lui a perderla) possiamo vedere come cerchi di sfruttare la sua forza fisica per recuperare il possesso nei primi secondi dopo la perdita della sfera anche a costo di commettere fallo per non fare ripartire gli avversari velocemente, se invece non si trova in zona palla lo vediamo andare a riprendere diligentemente la sua posizione come quarto di centrocampo.
In conclusione possiamo dire che Perisic è sicuramente un giocatore fondamentale per il gioco della sua squadra (cosa che si nota anche dal fatto che è sempre in campo) in quanto risulta determinante e in grado di svolgere diverse mansioni sia in una fase che nell’altra ed è quindi un giocatore completo capace di spezzare in due le partite con le sue accelerazioni. Tuttavia se proprio volessimo andare a trovare dei difetti o più semplicemente delle possibilità per limitarlo, possiamo dire che: quando si riesce a costringere l’Inter a lavorare di più sulla catena di destra che non su quella di sinistra alla lunga Perisic tende a uscire un po’ dal gioco e a non essere continuo nella prestazione (come è invece quando la sua squadra si appoggia molto a sinistra), inoltre se si riesce a raddoppiarlo spesso o a costringerlo a ricevere con l’avversario già in marcatura, trovandosi a non avere campo in cui sprigionare la sua potenza il giocatore croato tende a riappoggiare spesso la palla all’indietro finendo piano piano così col perdere continuità nei suoi attacchi e a uscire un po’ dalla gara. Detto questo osservando la distribuzione dei suoi gol e assist in queste prime 15 partite tra casa e trasferta Perisic ha segnato o portato un compagno a segnare in 9 gare, quindi nel 60% delle partite si è reso protagonista di azioni decisive e solo nel 40% delle partite la sua prestazione è stata statisticamente meno incisiva; inoltre anche la distribuzione delle statistiche tra partite in casa e partite in trasferta da vita a una buona continuità di rendimento infatti i 6 assist forniti da Perisic nelle prime 15 giornate sono perfettamente divisi tra casa e trasferta 3 e 3, mentre per quanto riguarda le reti segnate sono 5 quelle in casa e 2 quelle in trasferta. Insomma a questo giocatore si è sempre contestata la continuità e forse ancora oggi in alcune partite l’esterno croato tende a spegnersi, ma il sistema di gioco proposto da Spalletti sta sicuramente aiutando Perisic a trovare maggiore costanza nelle prestazioni andando così a limare uno dei pochi difetti di questo particolarissimo calciatore.
Perisic grande giocatore, la qualità non si discute, ha le potenzialità per essere determinante in ogni partita… peccato per la sua discontinuità.