Lorenzo Pellegrini è un calciatore italiano nato il 19 maggio 1996. Ambidestro, il suo ruolo preferito è la mezzala in un centrocampo a 3.
Si è trasferito poche settimane fa alla Roma di Eusebio Di Francesco, per una cifra intorno ai 10 milioni di Euro; questo, però, si tratta di un ritorno nella capitale, visto il suo passato nelle giovanili giallorosse. Entra, infatti, a far parte del vivaio romanista nel 2005 e ci rimane fino al 2015, quando si trasferisce al Sassuolo per circa un milione di euro. La sua esperienza nella Primavera della Roma raggiunge il suo apice nel Maggio 2015, quando esordisce in Serie A contro il Cesena.
Durante la sua esperienza nero-verde colleziona un totale di 54 presenze (2 in Coppa Italia, 5 in Europa League e 47 in Serie A) per un totale di 11 gol (1 in Coppa Italia, 1 in Europa League e 9 in Serie A).
Non è solo nelle squadre di club, però, che Lorenzo Pellegrini lascia il segno; colleziona infatti 28 presenze nelle giovanili della Nazionale (tra cui l’Europeo Under-21 appena giocato in Polonia) e una presenza nella Nazionale maggiore.
Caratteristiche
Durante l’osservazione del giocatore, le caratteristiche coordinative e condizionali che emergono maggiormente sono sicuramente la resistenza e la destrezza: Pellegrini è molto agile negli spazi ristretti e tutti i movimenti (dal controllo al dribbling) sono rapidi e di qualità.
Non si può dire lo stesso però in campo aperto: Pellegrini non è un giocatore veloce ed esplosivo, probabilmente per via del suo fisico longilineo e della sua altezza (è alto 186 cm Fonte transfermarkt.it)
Per quanto riguarda i fondamentali tecnici, spicca lo scarico del pallone (che avviene molto spesso di prima o dopo al massimo un paio di tocchi), mentre è molto difficile vedere Pellegrini condurre il pallone in campo aperto (di media 0.63 accelerazioni palla al piede a partita Fonte wyscout.com)
Fase di Possesso
Durante la fase di possesso, Pellegrini si schiera come interno destro in un centrocampo a 3, in una posizione leggermente avanzata rispetto al centrocampista centrale.
Per quanto riguarda la costruzione del gioco, difficilmente le manovre del Sassuolo partono dai piedi di Pellegrini. Egli, infatti, partecipa maggiormente alla fase di sviluppo e rifinitura.
Quando è in possesso del pallone cerca lo scarico veloce tramite appoggio ad un compagno vicino. In media compie 34.58 passaggi semplici a partita (Fonte wyscout.com), specialmente nella zona di campo che va dalla propria trequarti a quella avversaria.
Essendo appoggi semplici a compagni intorno a lui, riesce ad avere statistiche di accuratezza molto elevate, con l’88% di passaggi riusciti contro il solo 12% di palle perse dopo un appoggio (Fonte wyscout.com).
Predilige il gioco di prima, con ricezione spalle alla porta e scarico verso il compagno più vicino.
Se da un lato, il fatto di giocare di prima è sicuramente sintomo di velocità di pensiero e consapevolezza delle proprie doti tecniche, dall’altro lato la poca velocità in campo aperto può portare il giocatore a preferire lo scarico, invece che un’azione solitaria.
Talvolta questa “fretta” di giocare il pallone lo porta a compiere azioni azzardate che non sempre si concludono positivamente.
Com’è stato sottolineato prima, Pellegrini è un giocatore molto agile nello stretto: tramite finte di corpo e piccoli spostamenti del pallone riesce a liberarsi dell’avversario, per poi appoggiare ad un compagno oppure tirare in porta.
Fase di Non Possesso
Anche durante la fase di non possesso Pellegrini si schiera come interno destro in un centrocampo a 3, leggermente più avanzato rispetto al centrocampista centrale, che quasi si abbassa sulla linea della difesa.
Durante questa fase di gioco, Pellegrini attua una forte pressione sul portatore di palla, nel caso in cui quest’ultimo si trovasse nel suo raggio d’azione, spingendolo talvolta all’errore.
Di seguito un’immagine che mostra la distribuzione dei duelli difensivi ingaggiati da Pellegrini in fase di non possesso. Come si può notare, Lorenzo applica questa pressione in tutte le zone del campo, senza aspettare che gli avversari si avvicinino alla sua area di rigore.
Siamo di fronte ad un giocatore giovane, duttile (perché è stato in grado di ricoprire più ruoli in centro al campo), abile con entrambi i piedi e molto agile negli spazi stretti. Migliorando quelle caratteristiche in cui ancora non eccelle (ad esempio la velocità o le accelerazioni palla al piede), potrebbe diventare un centrocampista completo e un punto fermo non solo del proprio club ma soprattutto della Nazionale azzurra.