Il ruolo di terzino nel calcio moderno sta diventando sempre più importante, infatti sono proprio i terzini che danno ampiezza al gioco e questa loro attitudine sempre più offensiva ha modificato molto il calcio perché ha permesso agli attaccanti esterni di lavorare meno in ampiezza ma più su tagli e passanti, diventando così uomini gol spesso più prolifici anche della punta centrale (alla quale oggi spetta tanto lavoro spalle alla porta). Se guardiamo ai migliori esponenti del ruolo negli ultimi vent’anni ci accorgeremo che la maggior parte dei terzini capaci di interpretare il ruolo con questa grande attitudine offensiva è di nazionalità brasiliana (Roberto Carlos, Cafu, Maicon, Daniel Alves e oggi Marcelo); questo è facilmente spiegabile guardando anche alla storia tattica di questo paese dove già negli anni tra il 1940 e il 1950 Flavio Costa (allenatore prima del Flamengo poi del Vasco da Gama e della nazionale Brasiliana) aveva trasformato il sistema W-M in un 4-2-4 creando i primi terzini di spinta (che poi avranno la loro consacrazione con il Flamengo allenato dal paraguaiano Manuel Fleitas Solich). Il miglior esponente di questa scuola di pensiero oggi in attività è sicuramente Marcelo, uno dei migliori terzini al mondo. Marcelo nasce il 12 maggio del 1988 a Rio de Janeiro, ha cominciato a giocare a futsal all’età di 9 anni, poi a 13 anni è stato scoperto dal Fluminense che lo ha inserito nel proprio settore giovanile e con cui ha esordito in prima squadra nel 2005 totalizzando 29 presenze e 4 gol. Nel gennaio 2007 si trasferisce al Real Madrid per una cifra del valore di 6,5 milioni di euro; con il Real ha messo nel suo palmares 4 campionati spagnoli, 2 Coppe di Spagna, 3 Supercoppe di Spagna, 3 Supercoppe Uefa, 4 titoli di campione del mondo per club e 4 Champions League; con la nazionale brasiliana invece l’unico trofeo conquistato da Marcelo è la Confederations Cup del 2013.
In questi anni a Madrid Marcelo ha totalizzato 320 partite nella Liga (mettendo a segno 23 gol e 63 assist), 89 in Champions League (con 8 gol e 20 assist) 26 in Copa del Rey (con 2 gol e 2 assist) 8 in Supercopa (con 1 assist) 3 in Supercoppa Uefa e 6 ai Mondiali per club. Nella stagione appena passata Marcelo ha totalizzato 28 presenze nella Liga (2 gol e 6 assist), 11 in Champions League (3 gol e 4 assist), 2 al Mondiale per club, 2 in Supercopa (1 assist) e 1 in Supercoppa Uefa.
Nel 4-3-1-2 messo in campo da Zidane negli ultimi anni a Madrid il giocatore brasiliano occupava ovviamente il ruolo di terzino sinistro; andiamo ora a vedere più nel dettaglio con quali compiti.
Fase di possesso
Nella costruzione dell’azione il Real Madrid tende ad alzare i suoi terzini in modo da aprire i difensori centrali e, abbassando leggermente Casemiro (il mediano della squadra) formare un rombo di costruzione con il portiere, i difensori centrali e il mediano; in questa situazione quindi Marcelo va a piazzarsi sulla sua trequarti campo (o ancora qualche metro più avanti) in modo da dare al portiere una soluzione in più se la squadra avversaria pressa con estrema aggressività i possibili costruttori di gioco del Real, infatti, in questo caso Navas sarà costretto a scavalcare la prima linea di pressione avversaria e un lancio a premiare Marcelo alle spalle dei primi avversari può quindi diventare una soluzione (tuttavia il Madrid, come detto preferisce una costruzione affidata ai centrali di difesa). Se nella prima costruzione Marcelo risulta meno impegnato, nella fase di sviluppo della manovra della squadra spagnola diventa invece fondamentale, infatti, dopo aver superato la prima pressione il Real Madrid tende ad occupare con i suoi giocatori (sfalsati su più linee in modo da formare continui triangoli di costruzione e avere sempre un appoggio e un sostegno) tutta l’ampiezza del campo, così è possibile sfruttare la grande capacità di palleggio degli interpreti della squadra spagnola per creare una fitta rete di passaggi corti per spostare l’avversario fino a trovare lo spazio vuoto da attaccare per servire in area il finalizzatore della squadra (fino alla scorsa stagione Cristiano Ronaldo ormai passato alla Juventus). In questo contesto Marcelo diventa fondamentale perché se Carvajal rimane sempre aperto a destra in questo blocco di 6 giocatori (Carvajal Modric, Casemiro, Kroos, Isco e Marcelo) i movimenti del terzino brasiliano sono molto più vari e dipendono dal suo continuo scambiarsi con Isco, infatti se il trequartista spagnolo rimane più centrale allora Marcelo da ampiezza al palleggio del Madrid, ma, spesso vediamo Isco aprirsi a sinistra e Marcelo venire a palleggiare dentro il campo creando degli incroci che mettono in difficoltà l’assetto difensivo degli avversari.
Anche in fase di rifinitura Marcelo viene molto coinvolto nelle azioni del Madrid, il terzino brasiliano è davvero bravo nel leggere il momento in cui dare la palla in verticale e servire il compagno alle spalle degli avversari, spesso infatti vediamo Isco eseguire dei passanti alle spalle del terzino destro avversario e venire premiato da un filtrante giocato da Marcelo (poi il trequartista spagnolo potrà a sua volta andare al cross per la punta).
Inoltre la capacità di Marcelo di triangolare nello stretto lo rende pericoloso anche in zona gol, infatti spesso il terzino brasiliano scarica il pallone e poi attacca lo spazio per ricevere il passaggio di ritorno guadagnando campo fino ad arrivare in area di rigore, dove Marcelo sa comunque essere pericoloso grazie alla sua tecnica di base superiore e più variegata rispetto a quella in possesso della maggioranza dei terzini (pensiamo al gol dello 0 a 3 realizzato dal terzino brasiliano contro la Juventus nell’ultima Champions League: triangolazione con Isco per avvicinarsi all’area di rigore, triangolazione con Cristiano Ronaldo per superare l’ultima linea difensiva avversaria e conclusione in porta dopo aver scavalcato il portiere con un pallonetto).
Per quanto riguarda invece il lavoro sugli esterni, che è quello in cui i terzini sono maggiormente coinvolti, Marcelo mostra ancora di essere un giocatore con più colpi a disposizione. La maggior parte delle volte il terzino brasiliano sfrutta il movimento a stringersi verso l’area di Ronaldo e Benzema per attaccare la corsia e andare al cross (quando il Madrid è riuscito ad essere rapido nel suo attacco trovando la difesa avversaria posizionata non perfettamente) oppure una volta ricevuta palla se non trova lo spazio per andare a crossare si ferma e ricomincia il palleggio con i suoi compagni. Quando invece la palla è sul lato destro d’attacco del Real Madrid Marcelo rimane largo a sinistra in modo da poter essere premiato da un cambio gioco e sfruttare la scarsa densità di avversari dalla sua parte per giocarsi un uno contro uno (situazione in cui è molto forte) e andare al cross.
Fase di non possesso
Nel recupero palla Marcelo tende ad essere molto aggressivo quando il Real rimane alto a cercare di recuperare palla nella metà campo avversaria, in questo modo infatti il terzino brasiliano si trova nella situazione in cui il suo avversario diretto accorcerà verso i suoi compagni ricevendo un passaggio mentre si trova con le spalle rivolte alla porta della squadra spagnola, in queste situazioni Marcelo si stacca dalla linea difensiva per andare in pressing sull’avversario e rubargli palla o comunque costringerlo a scaricare all’indietro.
Quando invece il giocatore brasiliano deve difendere nella propria metà campo vengono fuori i suoi punti più deboli; Marcelo tende a giocare senza essere troppo aggressivo ma scegliendo una difesa più “indiretta”, chiudendo con la postura del corpo la corsa all’avversario e “suggerendogli” un passaggio orizzontale, questo perché quando prova invece ad essere più aggressivo nell’andare al contrasto diretto spesso viene saltato. Inoltre per Marcelo è fondamentale l’aiuto difensivo portato da Kroos: il centrocampista tedesco si allarga e affronta lui l’esterno alto avversario mentre Marcelo gli copre preventivamente le spalle (o segue la sovrapposizione del terzino avversario). Per capire quanto il lavoro di difesa della corsia in coppia con il compagno sia importante per il terzino brasiliano basta andare a rivedere la differenza tra la partita di Torino e quella di Madrid (sempre contro la Juventus) nell’ultima Champions League: all’andata la collaborazione tra Marcelo e Kroos ha funzionato e ha messo Douglas Costa in difficoltà (non è mai stato pericoloso) al ritorno, contro lo stesso avversario, questa non è stata possibile e Marcelo si è trovato a subire costantemente la situazione di uno contro uno andando in grossa difficoltà e permettendo all’esterno della Juventus di diventare un grande protagonista di quella partita.
Un’altra situazione difensiva che mette molto in difficoltà Marcelo è quella delle diagonali difensive, quando si trova dal lato opposto rispetto alla palla e deve assorbire i tagli degli attaccanti avversari; in queste situazioni il terzino brasiliano è spesso mal posizionato o in ritardo nel riprendere la sua posizione nella linea difensiva.
Punti forti:
- Capacità tecniche sopra la media dei terzini
- Capacità di scambiarsi con i compagni per favorire il possesso palla e mettere in difficoltà l’assetto difensivo avversario
- Capacità di attaccare sia la corsia sia di eseguire incursioni più centralmente
- Attitudine a rimanere aggressivo stando molto nella metà campo avversaria in modo da tenere basso l’esterno avversario
Punti deboli:
- Difficoltà nel sostenere un uno contro uno difensivo
- Difficoltà nel riprendere posto nella linea difensiva con i tempi giusti
In conclusione Marcelo rappresenta il miglior esponente della concezione moderna dei terzini, permette alla squadra di avere molte più soluzioni offensive, ma se si riesce a costringere la sua squadra a fare un partita difensiva nella propria metà campo si perde molto del potenziale di questo giocatore, inoltre il suo essere molto offensivo può essere sfruttato dagli attaccanti esterni avversari per prendergli le spalle.