Bernardo Silva (o, più semplicemente, Bernardo) è un calciatore portoghese classe ’94.
Cresciuto nelle giovanili del Benfica, esordisce in prima squadra nel 2013, per poi essere ceduto in prestito l’anno successivo in Francia, al Monaco. Dopo soli 6 mesi di permanenza nella squadra del Principato, il club monegasco decide di riscattarlo definitivamente dal Benfica per una cifra intorno ai 16 milioni di euro.
Sarà proprio con la maglia biancorossa, che vestirà fino al giugno 2017, che Bernardo si svelerà al calcio europeo come uno dei centrocampisti offensivi più talentuosi del continente. La squadra del Principe, in quegli anni, raggiunge diversi obiettivi prestigiosi, culminati con il titolo di campioni di Francia del 2017 e con la semifinale di Champions League raggiunta sempre nello stesso anno. Il Monaco di quegli anni era una squadra fantastica, fatta di individualità importanti (Mbappè, Fabinho, Falcao, Bernardo etc..) e di un gioco piacevole ed efficace. Gran parte dei suoi giocatori, dopo quella fantastica annata, furono notati da top teams europei e quella formazione fu quasi totalmente smembrata. Questo fu anche il destino di Bernardo, che proprio nell’estate del 2017 passa a Manchester sponda City per circa 50 milioni di sterline.
Bernardo attualmente è ancora in maglia blues e anzi, ne è diventato un leader emotivo e soprattutto tecnico. Ha aggiornato notevolmente il suo palmares (3 Premier, 1 FA Cup, 4 Coppe di Lega e 3 Community Shield) ma soprattutto ha migliorato esponenzialmente il suo gioco, tanto che oggi è considerato stabilmente come uno dei migliori giocatori del campionato e d’Europa.
Nel 2017/2018 è stato votato dai tifosi (e da Guardiola pubblicamente in un’intervista) come il miglior giocatore della stagione.
In Nazionale maggiore ha esordito nel 2015, per poi disputare 1 Mondiale, 1 Europeo, e 1 Uefa Europa League, vinta nel 2018 e in cui Bernardo sarà eletto Miglior Giocatore.
Caratteristiche e numeri:
Bernardo Silva è alto 173 cm e pesa 64 kg. Ha notevole rapidità e buona progressione. Nonostante l’altezza è molto solido nei duelli e nei contrasti grazie al baricentro basso e alla grande forza delle gambe.
Il piede forte è il sinistro che usa divinamente, sia per trasmettere la palla o per concludere, sia soprattutto per muoversi velocemente palla al piede senza mai perdere il controllo della stessa. Questa è forse la sua caratteristica tecnica più importante e che lo contraddistingue maggiormente: lo si vede spesso infatti agire palla al piede circondato da avversari, senza mai però perderne il controllo e senza mai perdere velocità e lucidità nelle scelte (“Bernardo has a special ability to do with the ball whatever he wants,” dice Guardiola).
Ma è la sua abilità nel gioco senza palla che fa di lui uno dei giocatori più intelligenti d’Europa; in qualsiasi posizione del campo venga schierato infatti, Bernardo è abilissimo nella ricerca dello spazio da attaccare e nell’occupazione delle zone più diverse e funzionali a seconda del posizionamento della difesa avversaria e della posizione della palla. Sul campo di gioco non si ferma letteralmente mai: è infatti primo in Premier per media di km percorsi, quasi 12 a partita. Nonostante questo, perde raramente lucidità e anzi, unico tra i giocatori offensivi, è nella Top Ten dei passaggi riusciti di tutto il campionato (gli altri 9 posti sono occupati da difensori, si può intuire bene il perché).
Ha già messo a segno 7 reti in questa prima parte di stagione, 4 delle quali realizzate dall’interno dell’area piccola. Questo dettaglio fa capire quanto sia abile nello smarcamento intelligente e nell’inserimento senza palla.
Quello che personalmente impressiona di più di Bernardo è il fatto di saper scegliere sempre la giocata giusta in base allo sviluppo dell’azione e allo schieramento degli avversari: sa quando è il momento della giocata semplice o quando invece serve creare superiorità con un dribbling, quando buttarsi nello spazio piuttosto che invece quando venire a chiedere palla sui piedi, sa quando allargarsi (spesso a destra per poi rientrare col piede forte) o quando al contrario andare interno tra le linee o tra i due difensori centrali avversari…insomma a mio avviso è realmente uno scienziato del gioco.
Un dato curioso ma allo stesso tempo importante è quello che vede il portoghese al secondo posto in Premier dalla stagione del suo arrivo (quindi da quasi 5 anni a questa parte) nelle cosiddette Secondary Chancescreate, cioè quelle azioni in open play che finiscono con una conclusione dove un giocatore fa il passaggio (il più delle volte il più decisivo dell’azione) che mette nelle condizioni un suo compagno di fare poi l’assist finale. In soldoni, Bernardo si dimostra anche in questo caso giocatore dall’intelligenza superiore, capace di fare la scelta giusta anche in situazioni di ripartenza veloce o di transizione offensiva.
Infine, da segnalare ancora è l’aspetto caratteriale. Il fatto che un giocatore cosi tecnico e talentuoso lavori cosi tanto e cosi bene senza palla, che si spenda cosi tanto in fase di non possesso e che non tiri mai indietro la gamba nei contrasti, fa di lui davvero un giocatore unico.
Ruolo:
“He can play six positions – holding midfielder, attacking midfielder, (left) winger, striker, false nine, the other winger – and can play everywhere. He is so smart, so intuitive, so intelligent”, queste le parole del suo allenatore Guardiola.
Nella prima parte di stagione è partito spesso come mezz’ala destra di un centrocampo a tre, anche a causa dell’assenza di De Bruyne. Quando ci sono sia De Bruyne che Rodri può capitare che si sposti sull’interno sinistro (match vs Liverpool). Quando c’è anche Gundogan, e quando Guardiola non vuole rinunciare a nessuno dei 4, Bernardo viene schierato come vertice offensivo (soprattutto in questa seconda parte di stagione). Capiremo poi come identificarlo con un ruolo preciso nello scacchiere tattico del City è poco utile e quasi privo di senso, proprio per la capacità del portoghese di andarsi a cercare la posizione più utile per essere decisivo in base ai diversi momenti del match.
In Nazionale spesso è il trequartista di destra del 4-2-3-1 di Fernando Santos.
Per questa particolare analisi ho scelto di concentrarmi sui suoi movimenti da mezz’ala destra, essendo questo ruolo quello da lui maggiormente ricoperto in stagione.
Analisi tattica – Fase di Possesso:
In fase di COSTRUZIONE Bernardo cerca quasi sempre di ricevere la palla sui piedi, venendo incontro al portatore di palla (difensore) e muovendosi continuamente alle spalle della prima linea di pressione avversaria. A volte, in questa prima fase di possesso, scambia la posizione con l’attaccante di destra che viene nella sua zona per cercare di ricevere la palla, con Bernardo che si allarga con i piedi quasi sulla linea laterale per allargare la porzione di campo dove il suo compagno può ricevere il passaggio.In fase di SVILUPPO le soluzioni che offre alla squadra sono molteplici. Quando il City supera la prima linea avversaria e ha il possesso nella parte sinistra del campo, Bernardo si alza in linea con gli attaccanti per tenere costantemente sotto pressione la linea di difesa avversaria. Se in queste situazioni l’attaccante centrale si abbassa per ricevere palla, lui è bravissimo ad attaccare lo spazio lasciato vuoto dal compagno e di conseguenza ricevere il pallone in una zona in cui può essere decisivo.

Quando questa soluzione non riesce, e il City ha il pallone a ridosso dell’area avversaria dalla parte sinistra del campo (con terzino o attaccante di sinistra che si accentrano palla al piede), Bernardo, sempre partendo da quella posizione tra la punta centrale e l’ala di destra, attacca l’area proprio come una punta cercando di prendere alle spalle il difensore centrale di riferimento. Con questo movimento ha fatto male a molte difese avversarie, come ad esempio in occasione del suo gol nel derby di Manchester.

Quando l’azione si sviluppa dalla sua parte, cioè quella destra, il più delle volte va a formare un TRIANGOLO con il terzino e l’esterno offensivo. Questo triangolo si basa su continui movimenti e scambi di posizione, grande tecnica e qualità nello stretto, e spesso porta ad azioni pericolose.
Se in questo continuo scambio di ruoli si trova a lavorare come esterno destro, spesso prova a puntare l’avversario nell’ 1 vs 1, non solo cercando di rientrare sul piede forte ma anche provando a prendere in velocità il difensore andando sul piede destro (vedere rigore ottenuto contro l’Arsenal). Quando invece rientra per usare il sinistro, cerca l’assist o prova il tiro in porta con ottimi risultati (gol vs Watford).
È sempre disponibile a mettersi in visione quando un compagno ha la palla. Se capisce che andandogli incontro può creare superiorità e cercare di giocare 2 vs 1 lo fa, muovendosi anche in parti del campo che non è solito calcare. In alternativa si muove nello spazio libero dando un’opzione diversa al portatore che in questo modo sa che può avere anche la possibilità di giocare sul lungo.
In generale il suo continuo muoversi per il campo crea spesso per la squadra la possibilità di far ricevere palla ad un suo compagno nella cosiddetta ZONA DI RIFINITURA, zona nella quale si può essere pericolosi con passaggi decisivi o conclusioni. Se si muove sul lato destro, sarà l’esterno offensivo o addirittura il terzino ad occupare quella zona. Se si muove alle spalle della punta sarà quest’ultima che potrà ricevere la palla in quello spazio libero.
In fase di TRANSIZIONE OFFENSIVA, come abbiamo visto nel dato sulle secondary chances, è rapido ed intelligente a proporre ripartenze veloci di qualità. Se è direttamente coinvolto nel recupero della palla, la sua prima opzione è quella di guardare in avanti e cercare la giocata che può portare ad un contropiede pericoloso. Se invece non partecipa attivamente alla fase di recupero, è sempre preventivamente nella posizione ideale per poter ricevere il passaggio e dare il via alla ripartenza. In queste situazioni, la sua grande abilità è quella di non limitarsi a dare il là all’azione ma di seguire poi anche velocemente la stessa ed essere presente nell’area avversaria nel momento della finalizzazione.
Analisi tattica – Fase di Non Possesso:
Il City spesso opta per una PRIMO PRESSING molto aggressivo. I tre attaccanti si schierano a coprire il campo in larghezza e lavorano sulle linee di passaggio. Il vertice basso (Rodri o Fernandinho) e una delle mezze ali escono sui centrocampisti avversari. L’altra mezz’ala, spesso più Bernardo degli altri, si alza addirittura oltre la prima linea di pressione per attaccare il portatore di palla.

Questo è un lavoro dispendioso a livello fisico (abbiamo visto come Bernardo sia il giocatore che percorre più km in media in tutta la Premier) ma che se fatto con qualità spesso evita lunghe corse all’indietro e permette il recupero palla in zone molto pericolose del campo, proprio quelle zone in cui Bernardo sa poi essere decisivo.
Quando la squadra avversaria fa circolare la palla a ridosso del cerchio di centrocampo e il City è schierato quasi all’interno della propria metà campo, è proprio Bernardo il giocatore che esce in pressing sul play avversario o che comunque cerca preventivamente di non fargli ricevere palla. Quando l’azione si sposta sul suo lato di campo ha il compito di RADDOPPIARE sul portatore avversario, sia sul terzino che sale palla al piede sia sulla punta esterna che va a puntare il suo compagno difensore esterno.
Lavorando cosi tanto anche in fase di non possesso, può capitare che trovando di fronte una mezz’ala di grande gamba e capacità di inserimento senza palla possa non riuscire a seguirla fino alla propria area, lasciando in questo modo la propria difesa in inferiorità numerica.
In fase di TRANSIZIONE DIFENSIVA, come da caratteristica principale della sua squadra e del suo allenatore, spesso corre più in avanti che indietro, andando a cercare la riconquista immediata o comunque a non far ripartire velocemente l’azione avversaria.
Sui calci piazzati a sfavore è spesso il giocatore che rimane in posizione più avanzata e se gli capita di ricevere palla fa ripartire l’azione con qualità e velocità.
Conclusioni:
Da quanto analizzato si intravedono davvero pochi punti deboli in questo giocatore. In fase offensiva è un pericolo constante sia palla al piede sia quando si muove senza palla. Rende migliore la fase di sviluppo della sua squadra con movimenti sempre funzionali e mai banali.
Ha nei piedi tanti gol e tanti assist e giocate decisive. Pressa alto e con qualità, muovendosi bene sia come singolo sia nel contesto di squadra. Può andare in difficoltà se incontra un interno di centrocampo fisico che lo fa lavorare tanto in verticale in fase difensiva.