In questo articolo andremo ad analizzare Niang, giovane attaccante del Milan che conta 63 presenze in serie A e 12 goal. Lo faremo analizzando in particolare la sua crescita dai tempi del Genoa ad oggi.
M’Baye Babacar Niang è un classe 1994 di origini senegalesi cresciuto in Francia, a pochi chilometri da Parigi.
Il Milan lo preleva al Caen nell’estate del 2012 per 3 mln di euro.
Il giocatore attira da subito grandi attenzioni, è considerato infatti uno dei migliori giovani under 20 europei, al punto di essere considerato l’erede di Thierry Henry per le sue doti atletiche e tecniche.
Il primo Niang in scena a Milano è un giocatore molto acerbo, dotato di un talento da plasmare, un ragazzo che si mette in luce più per eccessi extra calcistici che per meriti sul campo.
Il Milan lo cede in prestito al Montpellier per 6 mesi nel Gennaio 2014, sperando in una maturazione che tarda ad arrivare.
Il ritorno a Milano è breve, riparte in prestito nel Gennaio 2015 al Genoa di Gasperini, il quale lo impiega inizialmente come punta esterna accanto a Perotti e in seguito lo promuove a punta centrale. L’esperienza a Genova dove segna 5 goal in 14 partite, è la prima svolta della sua carriera.
Il nuovo Niang tornato a Milano è un giocatore cresciuto atleticamente e maturato tatticamente.
Gli ottimi risultati concorrono ad aprire un dibattito sulla sua posizione in campo: la forza e l’altezza gli permettono di giocare come punta centrale, la sua rapidità è un’arma eccezionale sulle corsie esterne.
Nel Milan targato Mihajlović è utilizzato come seconda punta nel 4-4-2 o addirittura ala sinistra e destra.
Quest’anno sembra aver trovato la definitiva consacrazione come punta esterna di sinistra nel 4-3-3 di Montella,
Ma vediamo nel dettaglio la crescita di Niang negli ultimi 2 anni, a partire dalla sua attuale carta d’identità calcistica (Fonte: Wyscout).
Da un punto di vista atletico, Niang abbina forza fisica (184 cm per 75 kg) a formidabile velocità e accelerazione.
Riesce in genere ad essere preciso nel primo controllo, usando petto, ginocchia e piede destro, il dominante. Raramente usa il sinistro per il controllo orientato, anche in posizioni di campo dove sarebbe più indicato, preferendo invece l’esterno destro.
Tecnicamente dotato di grande abilità nel dribbling, ama ricevere e puntare l’avversario in spazi aperti, ma sta dimostrando una crescente abilità anche nello stretto e nei raddoppi, merito dell’uso efficace del corpo a protezione della palla.
Nel 1<1 è difficilmente contenibile, nonostante debba migliorare il controllo in corsa. La sua velocità lo pone costantemente in vantaggio sull’avversario ma talvolta si rivela eccessiva per mantenere un controllo ottimale della palla.
I numeri di questa stagione (5 gare giocate su 6) dicono che Niang ricorre meno al dribbling degli anni passati, ma si è ridotta anche la media di errore, ciò è spiegato da una minore impulsività e frenesia nell’azione individuale e più giocate con i compagni (Fonte: Whoscored.com).
Le statistiche sui passaggi dicono che, a fronte di un leggero calo della precisione nei passaggi corti, è però aumentato il numero di passaggi chiave e la precisione nei passaggi lunghi, infatti ricorre maggiormente ai cambi di gioco nello sviluppo della manovra (Fonte: Whoscored.com).
Altro dato interessante che fa pensare ad un giocatore più concreto è la media tiri, in crescita rispetto al passato, soprattutto all’interno dell’area di rigore. E’ inoltre migliorato con il piede debole in fase di finalizzazione, come dimostra il bel goal a Napoli (Fonte: Whoscored.com).
Un suo punto debole è indubbiamente il gioco aereo, quasi un paradosso pensando alla sua altezza e fisicità. Ad eccezione dei calci d’angolo a sfavore, dove si schiera a zona nell’area piccola, su azione sembra evitare lo scontro aereo, o approcciarlo timidamente in entrambe le fasi (Fonte: Whoscored.com).
Da un punto di vista disciplinare, va detto che spesso viene colto in interventi fallosi, mai scorretti ma superflui e talvolta in momenti delicati della partita.
Ciò gli è costato già un cartellino rosso per doppia ammonizione nelle prime 6 giornate.
In generale i limiti maggiori di Niang sono a livello psicologico: in campo non ha ancora una continuità di rendimento e non sempre è lucido nel leggere le situazioni della gara.
Quest’anno inoltre dovrà dimostrare più maturità fuori dal campo, dove in passato ha avuto una condotta non sempre esemplare.
Passando ad alcune considerazioni di ordine tattico, Niang è abile nello smarcamento e sembra preferire il movimento incontro al portatore piuttosto che la profondità, ciò conferma la sua predilezione a cercarsi il pallone.
I suoi movimenti non sono sempre sincronizzati con Bacca, talvolta infatti non attacca gli spazi creati dal compagno o esegue gli stessi movimenti in profondità.
Si nota inoltre una sua tendenza ad accentrare la propria posizione, sopratutto in FDNP quando si posiziona in marcatura sul playmaker avversario.
Chiudiamo con i numeri più importanti, ovvero il contributo di Niang alla squadra in termini di punti.
Come si vede, la media punti con lui in campo è cresciuta gradualmente dai tempi di Genova. Senza di lui la media punti si riduce drasticamente, toccando quota 0 nel Milan di Montella.
I numeri dicono chiaramente che Niang è un giocatore imprescindibile per questa squadra, se la sua crescita sarà costante potrebbe diventare uno degli attaccanti più forti nel panorama internazionale dei prossimi anni.