PRESENTAZIONE
Dopo l’esperienza con l’Agrupación Deportiva Alcorcón, Julio Velazquez è diventato, con i suoi 37 anni, uno dei più giovani allenatori della storia della Serie A. Lo conoscono in pochi, ma l’Udinese ha voluto scommettere su di lui. I friulani, dopo le ripetute voci su Prandelli, la conferma di Tudor e Ventura, hanno voluto stupire tutti con un nome a sopresa. Il tecnico spagnolo, originario di Salamanca, inizia ad allenare sin dai 15 anni; la prima esperienza professionistica arriva con l’Ejido a 29, in Segunda Division B, la terza serie spagnola. Poi un percorso con alterne fortune tra Villarreal, Murcia e Betis, e una fuga in Portogallo, nel Belenenses: infine due stagioni ad Alcorcon, con cui ottiene due salvezze. Gli Alfareros di Velazquez sono una squadra molto fluida; dopo alcuni esperimenti di difesa a 3 nell’inizio di campionato, il tecnico spagnolo ha deciso di perseguire la strada della linea a 4: a sostegno dell’unica punta, lo schieramento è molto mobile, indipendentemente dal modulo di partenza, sia in caso di 4-3-2-1 che di 4-2-3-1. La squadra si caratterizza per una spinta verticalità che ricerca negli smarcamenti in profondità la via più veloce per arrivare alla porta avversaria e per una spiccata volontà di riaggressione.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso la squadra si schiera con un 2/3-4-1, dove gli esterni bassi, Laure e Cesar Soriano, si alzano per dare ampiezza sulla linea del mediano, posizione spesso occupata da Errasti: lo spagnolo funge da frangiflutti davanti alla difesa e dà equilibrio agli altri 4 centrocampisti, sia mezzali che mezzepunte, che con corse in verticale e scambi di posizione non danno riferimenti alla squadra avversaria. L’attaccante centrale è anche lui libero di associarsi con i centrocampisti e svaria da sinistra a destra dell’attacco.
COSTRUZIONE
La costruzione bassa dell’Alcorcon è corta e la squadra è aperta in presenza di rinvio dal fondo a favore con assenza di pressione; se invece il rinvio dal fondo è pressato, si preferisce la costruzione media e la ricerca della spizzata di una delle due punte, Dorca o Alvaro per l’attacco alla seconda palla di una delle due mezzali, Pena o Sangalli, a seconda che il rilancio del portiere sia verso sinistra o destra. Quando la squadra costruisce dal basso i due centrali Alvarez e Fernandez sono molto aperti ed è possibile che il mediano (Errasti) entri nella linea per dare superiorità numerica se a pressare ci sono due attaccanti avversari.
Il giropalla difensivo è finalizzato alla ricerca di una palla scoperta per i due terzini (Soriano e Laure) che devono mettere subito palla in verticale per i tagli diagonali della mezzala di parte, che solitamente esegue un movimento opposto rispetto a una delle due punte che viene incontro al pallone.

Se l’avversario riesce a coprire in tempo la palla al terzino, la squadra è spesso spezzata in due, con mezzali e attaccanti già molto oltre la linea del pallone, col terzino che deve o tentare un dribbling per superare l’avversario, oppure può passare la palla lateralmente al centrale che lancia in profondità il pallone.
SVILUPPO
Una volta consolidato il possesso, i calciatori cercano spesso di associarsi molto velocemente tra di loro tramite la costruzione di quadrilateri e di catene sulle corsie esterne, in modo da arrivare velocemente nello spazio grazie agli smarcamenti in profondità e a scambi di posizione. I flussi principali di gioco partono dai piedi del mediano e dei due terzini.
I cambi di posizione più frequenti sono quelli tra le due mezzali e le due punte, (Pena con Dorca e Sangalli con Alvaro) sempre nell’ottica di creazione di figure geometriche o di smarcamenti in profondità, con il centrocampista centrale Toribio che funge da supporto a seconda della fascia di costruzione.

Anche nella fase di sviluppo è possibile vedere tanti giocatori dell’Alcorcon che si vanno a schiacciare sulla linea difensiva avversaria e nessuno che viene a proporsi tra le linee; pure in questo caso il rischio è di vedere una squadra divisa in due tronconi e il ricorso alla palla lunga. Se il portatore di palla è pressato bene esiste anche il pericolo di subire un attacco in transizione con la linea difensiva, quando va bene, coperta dal solo mediano (Errasti). Le chiusure preventive sono effettuate dai due centrali (Alvarez e Fernandez) più il terzino del lato opposto che stringe dentro il campo.
RIFINITURA E FINALIZZAZIONE
Lo sviluppo dell’azione è molto diretto, quindi è difficile vedere vere e proprie fasi di rifinitura: in generale, se la fase di sviluppo va a buon fine, i cross e i traversoni sono gli strumenti principalmente usati dall’Alcorcon, che però non disdegna passaggi filtranti in verticale per i tagli delle mezzali o delle punte. In situazione di cross o traversone l’area è attaccata da almeno due uomini, in genere almeno una punta e una mezzala, che vanno ad occupare primo e secondo palo.
La profondità, in caso di invito su passaggio filtrante, è cercata soprattutto dai tagli tra centrale e terzino di Alvaro e da Sangalli che attacca al di là della linea difensiva dietro al terzino.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso lo schieramento preferito è il 4-4-1/1, ma la squadra è molto aggressiva e in particolare i centrocampisti centrali e i difensori esterni spezzano continuamente la linea per andare a togliere la palla agli avversari.
PRESSIONE ALTA
Il rinvio dal fondo degli avversari è sempre pressato, la dislocazione è alta e il riferimento è l’uomo, ma non c’è parità numerica poiché il mediano resta a protezione della difesa.
L’Alcorcon è una squadra che pressa molto alta nel campo e la dislocazione preferita dall’allenatore è quella del 4-3-1-2. Anche qua il riferimento è l’uomo ma non c’è parità numerica: Alvaro e Dorca indirizzano verso l’esterno la circolazione dei due centrali difensivi avversari, dove Sangalli e Pena sono pronti ad aggredire i terzini; alle spalle delle due punte, Toribio si piazza a metà strada tra i due mediani avversari, mentre Errasti rimane a protezione della linea difensiva.

Una volta che la palla arriva al terzino avversario, la squadra stringe molto sul lato forte in modo da sfruttare la superiorità numerica esterna, in quanto è chiamato a pressare anche il terzino di parte, e conquistare velocemente il pallone. Se la prima pressione non va a buon fine, è possibile che il centro del campo rimanga scoperto se la mezzala dal lato debole non scivola in mezzo: questo accade più frequentemente quando nel lato debole è presente Pena.
DIFESA BASSA
Nelle fasi di difesa posizionale la squadra adotta un 4-4-1/1: la pressione sul portatore di palla è molto presente, tutti i giocatori presenti in fase difensiva hanno uno stile molto aggressivo nelle scalate in avanti; capita molto spesso i due centrocampisti centrali siano schierati in verticale, con Toribio in marcatura ed Errasti a coprire lo spazio davanti alla difesa.
Lo spazio è concesso principalmente tra la difesa e il centrocampo quando sia Errasti che Toribio vanno in pressione sugli avversari e la linea difensiva non sale, sul lato debole quando c’è pressione esterna, ma soprattutto quando la squadra passa dal 4-3-1-2 utilizzato nella pressione alta, al 4-4-1-/1: se la transizione non è effettuata in modo rapido, soprattuto dalla parte di Pena si lasciano grandi spazi nella trequarti difensiva. Gli smarcamenti preventivi sono effettuati da Alvaro e dalla mezzala opposta alla palla che si smarcano in profondità.
LINEA DIFENSIVA
Lo stile difensivo adottato è a uomo nella zona, anche se spesso la linea non è coordinata a causa delle scalate individuali effettuate sugli smarcamenti incontro degli attaccanti seguiti a uomo dal difensore centrale, o dalle scalate effettuate dai terzini sugli esterni avversari. In caso di 4-4-2 avversario, in area i centrali sono in parità numerica con le punte avversarie, non c’è copertura del primo palo, quasi mai il mediano entra in linea. I centrali hanno difficoltà nel gestire i contromovimenti di Xisco. Quando la palla è sull’esterno, Toribio dà il raddoppio interno al terzino di parte, in modo da sfruttare superiorità e coprire i possibili passaggi in mezzo; sui cambi di gioco i terzini sono molto aggressivi e vanno a cercare la palla invece che temporeggiare.
Quando gli avversari stanno per effettuare il cross, è possibile che il centrocampo si schiacci troppo sulla difesa, lanciano spazio per il tiro da fuori area per i centrocampisti accorrenti.
TRANSIZIONI
TRANSIZIONE OFFENSIVA
L’atteggiamento in fase di transizione offensiva della squadra di Velazquez è quello di cercare immediatamente la punta che si smarca preventivamente, Alvaro, e la mezzala dal lato debole. Se però gli avversari coprono bene il portatore di palla, o gli avanti sono troppo distanti, si cerca di mantenere il pallone e riorganizzare l’azione offensiva ripartendo dalla difesa.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
La riaggressione è uno dei tratti più distintivi dell’Alcorcon. La creazione di catene e quadrilateri oltre che per la fase offensiva è anche molto utile anche nel momento in cui la squadra perde la palla per andare all’immediata riconquista.
Appena il pallone passa nei piedi dell’avversario, almeno i 3 giocatori vicini alla palla cercano di pressare il portatore per riprenderla, soprattutto se essa si trova in zone esterne.