La stagione 2018/2019 inizia con un nuovo ciclo per l’Arsenal. Il nuovo tecnico Unai Emery, ha il non facile compito di sostituire Arsene Wanger dopo i 22 anni di storia alla guida della squadra londinese , avendo conquistato con i Gunners 3 Premier League, 7 FA Cup e 7 Community Shield.
Emery nella sua carriera d’allenatore ha ottenuto importanti risultati tra cui: 1 Campionato Francese, 2 Coppe di Francia, 2 Coppe di Lega Francesi e 2 Supercoppe Francesi con il Paris Saint Germain. In Europa ha vinto 3 Europa League consecutive con il Siviglia e quest’anno è stato sconfitto solamente in finale per 4-1 dal Chelsea. L’arrivo di Emery ha già dato un’impronta alla propria squadra con un calcio di possesso e giocatori chiamati a fare la doppia fase, soprattutto i terzini e centrocampisti: le statistiche dimostrano che sia in casa che in trasferta l’Arsenal domina nella percentuale del possesso palla rispetto agli avversari.
In 57 partite giocate la squadra ha perso la percentuale di possesso solamente in 11 match (4 in casa e 7 in trasferta). La stagione dei Gunners in Europa League è stata quasi perfetta con un girone chiuso al primo posto con 5 vittorie e un solo pareggio. Ai sedicesimi e agli ottavi ha subito due sconfitte fuori casa, rispettivamente con il Bate Borisov e il Rennes. La qualificazione è stata poi comunque raggiunta, capovolgendo il risultato in entrambe le circostanze nelle partite di ritorno all’Emirates Stadium. La squadra si è dimostrata più cinica e convincente nei quarti di finale e nelle semifinali dove ha battuto il Napoli e il Valencia, entrambe arrivate dai gironi della Champions League. In finale poi ha dovuto arrendersi al Chelsea di Maurizio Sarri.
In Premier il cammino dell’Arsenal è stato più altalenante, soprattutto in trasferta dove ha conquistato 7 vittorie, 4 pareggi e ben 8 sconfitte, con 35 gol subiti e solo 31 gol fatti, vincendo solamente con squadre di medio-bassa classifica. Mentre in casa la squadra ha espresso il suo miglior calcio con 14 vittorie, 3 pareggi e solo 2 sconfitte, con 46 gol fatti e 16 subiti. L’Arsenal si è classificato quinto in campionato e per un altro anno si trova a dover rinunciare alla Champions League a discapito di Manchester City, Liverpool, Chelsea e Tottenham. Il modulo di gioco varia a seconda degli interpreti:1-4-4-2; 1-3-4-1-2; 1-3-4-3 e infine il più impiegato: 1-4-2-3-1. Il modulo utilizzato ben 25 volte in questa stagione è l’1-4-2-3-1, con in porta Leno e i due centrali Mustafi/Sokratis e Koscielny/Holding , difensori molto fisici ( media d’ altezza 1,86 cm), abili nel gioco aereo e nell’anticipo sull’uomo. Vengono chiamati molto in causa anche nella costruzione della manovra, infatti l’Arsenal imposta il suo gioco partendo sempre dalla propria metà campo, con una percentuale altissima di possesso palla.
Nella partita analizzata contro il Wolverhampton, il ruolo di Mustafi è quello di far partire la manovra dal basso, giocando palla con i centrocampisti, cambiando gioco oppure cercando direttamente il lancio in profondità. Holding invece agisce solo in fase di giro palla e copertura. I centrocampisti centrali Ramsey/Torreira e Xhaka hanno compiti di impostazione , sono giocatori molto tecnici, con una buona visione di gioco e capacità di inserimento. I terzini devono avere molta gamba e fare la doppia fase per tutti i 90 i minuti, infatti giocano di copertura in fase di non possesso, mentre in fase di possesso agiscono come dei veri e propri esterni offensivi. I tre giocatori dietro l’unica punta sono liberi di muoversi e spesso i due esterni Aubameyang e Iwobi si accentrano lasciando le corsie laterali libere per la spinta dei terzini. Il trequartista si abbassa a livello dei centrocampisti per far gioco, mentre l’unica punta Lacazette è libero di muoversi. Quando il numero 9 dei Gunners va incontro ai centrocampisti per ricevere il pallone o si defila, Aubameyang diventa il primo attaccante.
SISTEMA DI GIOCO: 1-4-2-3-1 Leno, Bellerin, Mustafi, Holding, Kolasinac, Xhaka, Torreira, Iwobi, Ozil, Aubameyang, Lacazzette.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso i Gunners utilizzano il modulo 1-2/3-4-1, con Mustafi e Holding in transizione difensiva. L’Arsenal inizia sempre la sua azione con una costruzione manovrata a partire dal basso. I principali interpreti del possesso palla sono i 4 centrali, i due difensori (Mustafi e Holding) e i due centrocampisti (Xhaka e Torreira), con Iwobi, ma soprattutto Ozil che si abbassano sulla linea dei centrocampisti per venire a prendersi il pallone. I terzini restano sempre alti in fase di possesso. I due difensori centrali toccano molti palloni, soprattutto Mustafi che cerca anche qualche cambio gioco per Kolasinac oppure qualche passaggio filtrante per gli inserimenti di Bellerin e Aubameyang.
Mustafi, quando l’Arsenal è in fase di massima spinta offensiva, sale col pallone tra i piedi sulla linea dei centrocampisti per dare supporto alla manovra offensiva. Holding, invece, si limita alla copertura preventiva e al giro palla, lasciando sempre impostare il gioco ad uno dei centrocampisti. I due terzini stanno molto alti rendendosi pericolosi in fase offensiva, sia nella catena di destra che in quella di sinistra, con Bellerin e Kolasinac abili negli inserimenti senza palla. Nella catena di destra Bellerin – Iwobi si scambiano frequentemente di ruolo e quando uno si allarga l’altro stringe e viceversa, dando pochi punti di riferimento.

Altra situazione che si verifica molto spesso è il movimento di Ozil sulla linea dei centrocampisti, dando più soluzioni d’appoggio ai due difensori centrali. Quando Ozil si abbassa, Iwobi prende il suo posto tagliando il campo da destra a sinistra e facendosi trovare tra le linee.

Il movimento di Aubameyang e Lacazette varia nel corso della partita. Il gabonese parte da sinistra (creando una catena con Xhaka, Ozil e Kolasinac) e molte volte si accentra, prendendo il posto di Lacazette che è l’unico punto di riferimento in avanti. L’azione più frequente del numero 9 è quella di andare incontro ai centrocampisti e lavorare spalle alla porta, mentre Aubameyang attacca la profondità.
La fase di sviluppo dell’Arsenal è segnata da un gran possesso palla e dal continuo movimento dei suoi interpreti. Anche se pressati, gli uomini di Emery continuano a far girare palla anche col portiere, infatti Leno nei pochi momenti in cui il Wolves ha optato per il pressing alto, gioca con i piedi con i due difensori centrali che si allargano e uno, tra Torreira e Xhaka, che si abbassa sulla linea centrale dei difensori, mentre l’altro resta in mediana per ricevere il passaggio in uscita. Il gioco dei Gunners risulta però lento e macchinoso con tanti errori a livello tecnico e in fase d’impostazione. È dunque un possesso palla sterile, che parte dal basso e che porta pochissime volte la squadra del tecnico spagnolo alla conclusione, anche per il fatto che il più delle volte i 4 giocatori offensivi sono statici su un’unica linea di passaggio.
Nel secondo tempo l’allenatore dell’Arsenal decide di cambiare modulo inserendo Guandouzi per Iwobi: un altro centrocampista centrale per rendere più fluida la manovra in fase di impostazione, dando a Xhaka l’opportunità di agire più spesso nella catena di sinistra. L’Arsenal si dispone dunque con un 1-4-3-1-2, con Ozil libero di muoversi e ricevere più palloni tra le linea di difesa e il centrocampo avversario e Lacazette e Aubameyang più vicini a riempire l’area. La mossa decisiva per il recupero del match avviene al 75’ con l’ingresso in campo di Ramsey per Ozil e Mkhitaryan per Kolasinac. I due danno più vivacità alla manovra offensiva dell’Arsenal, soprattutto Ramsey, giocatore dotato di grande tecnica, che si propone a tutto campo velocizzando l’azione e inserendosi negli spazi lasciati dalla difesa avversaria. È proprio da un suo inserimento da destra verso sinistra che i Gunners riescono a trovare il calcio d’angolo che gli permetterà poi di pareggiare.
FASE DI NON POSSESSO
L’Arsenal in fase di non possesso è disposto con un 1-4-4/2 o 1-4-3/3.
Quando la squadra è nella propria metà campo, lascia davanti in fase di transizione offensiva Ozil, Lacazette e qualche volta Aubameyang, che di rado arriva nei pressi della propria area per difendere.

Quando i Gunners recuperano la palla, le soluzioni sono due:
- passaggio ad Ozil per mantenere il possesso palla
- distendere la manovra sulle fasce laterali, sfruttando la velocità e la capacità di uno contro uno di Iwobi e Aubameyang.
La fase di non possesso della squadra di Emery nella metà campo avversaria si contraddistingue per la sua aggressività e il tentativo di recuperare palla il prima possibile,ad eccezione di Mustafi e Holding che stanno in copertura con Torreira che fa da schermo davanti a loro. Questo atteggiamento obbliga gli avversari ad appoggiarsi all’attaccante di riferimento in avanti e, in questo caso, Mustafi e Holding sono molto aggressivi e lavorano d’anticipo. Quando invece la squadra non riesce a portare a buon fine il pressing e vengono saltati anche i centrocampisti, gli avversari sono spesso in superiorità numerica, con Holding e Mustafi costretti arretrare in difesa della propria porta e temporeggiare. I centrocampisti quindi molto spesso devono ricorrere al fallo tattico: dalle statistiche infatti si evince che Torreira, Xhaka e Guendouzi sono i giocatori con più cartellini gialli dell’Arsenal. I terzini che lavorano sulle fasce agiscono in modo molto determinante per il recupero palla,andando ad anticipare gli esterni avversari. Il possesso palla poco veloce ed efficace dell’Arsenal può creare dei problemi alla retroguardia di Emery, infatti, in caso di errore in impostazione, gli avversari si trovano molto spesso in parità o in superiorità numerica.
TRANSIZIONI
La transizione offensiva dell’Arsenal è sempre data da 2/3 giocatori con Ozil e Lacazette che non arretrano mai dietro la linea della palla. In caso di riconquista si sfrutta la velocità di Aubameyang e Iwobi per ripartire subito in contropiede, trasformando in pochi secondi la fase difensiva in offensiva.
La transizione difensiva è basata sulla riconquista immediata del pallone dal giocatore che l’ha perso, con Mustafi e Holding sempre pronti all’anticipo o a scappare indietro in difesa della porta.
PALLE INATTIVE PRO
I corner sia da destra che da sinistra vengono battuti da Xhaka con Ozil sempre in appoggio per la giocata corta. Kolasinac va a supporto dei due giocatori, oppure si posiziona al limite dell’area insieme a Bellerin. In copertura rimane solo Torreira, con Bellerin e Kolasinac pronti a rientrare in caso di contropiede avversario. Iwobi parte dal primo palo e va incontro alla palla battuta da Xhaka, arrivando fino al limite dell’area piccola pronto ad allungare la traiettoria del pallone. Holding, Mustafi e Aubameyang formano una mischietta, con Holding che attacca il primo palo, Mustafi il dischetto del rigore e Aubameyang il secondo palo. Lacazette si muove in ostruzione del portiere avversario. L’Arsenal prova molto spesso la soluzione corta con Xhaka od Ozil alla battuta e l’altro sempre in appoggio. Torreira o Mkhitaryan vanno a sostegno nei pressi della bandierina, creando sempre superiorità numerica. Uno schema di palla inattiva è proprio la giocata Xhaka, Ozil con Torreira che va a prendere il pallone per poi calciare o cercare il cross sul secondo palo dove si liberano Mustafi e Aubameyang. In questo caso è Guendouzi l’ultimo uomo.
Grazie ad uno di questi corner i Gunners pareggiano: Ozil gioca con Xhaka, Mkhitaryan va a prendersi il pallone e fa un tiro cross che non viene deviato da nessuno e finisce in porta.
PALLE INATTIVE CONTRO
L’Arsenal posiziona 11 uomini a difesa della propria porta, con una marcatura mista. Due uomini marcano, mentre gli altri restano a zona, con nessun giocatore posizionato sul palo del portiere. Ozil e Aubameyang sono pronti per la ripartenza veloce, con un giocatore sempre collocato all’altezza del primo palo (Lacazette ) e uno nel vertice dell’area piccola (Torreira).
CONCLUSIONI
L’Arsenal di Unai Emery gioca molto col possesso palla, andando a costruire la manovra dal basso per poi trovare campo e spazi tra le linee con i suoi trequartisti oppure allargando il gioco sui terzini che spingono molto, andando poi a cercare il cross per l’inserimento dei 4 uomini d’attacco, più il terzino opposto che va ad attaccare il secondo palo. La squadra fatica a trovare spazi se le difese avversarie gli negano la profondità, perché il possesso non sempre risulta fluido con tanti errori soprattutto negli ultimi 30 metri. Risulta difficile organizzare ripartenze manovrate perché il pressing è alto soprattutto nei primi minuti dei due tempi.
L’Arsenal poi cala a livello fisico e il pressing diventa meno aggressivo con più possibilità di ripartenze avversarie che potrebbero essere letali per i Gunners in quanto difendono con pochi uomini, lasciando spesso la superiorità numerica all’altra squadra. Nonostante i tanti uomini a disposizione di Emery, l’Arsenal sembra una squadra ancora troppo discontinua, che fatica a giocare distante dal proprio pubblico. In casa invece è una squadra sicura che esprime il proprio gioco e le proprie qualità, ma questo non basta per raggiungere ancora i palcoscenici che contano soprattutto in un campionato fisico e veloce come la Premier League.
PUNTI DI FORZA:
- Aggressione durante il possesso avversario
- Velocità nei contropiedi, con gli esterni rapidi
- Inserimenti dei terzini, con Bellerin e Kolasinac che sono tra i migliori assist-man della squadra di questa stagione
- Fattore campo
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Possesso palla troppo lento e prevedibile
- La difesa subisce troppi gol e va in difficoltà se attaccata
- Rendimento fuori casa
UOMO CHIAVE: Aubameyang, 30 presenze con 22 gol e 5 assist.