Analisi realizzata da Mario De Francesco, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Nella stagione 2008/2009 nasceva una squadra considerata da molti esperti e appassionati come una delle squadre più forti di tutti i tempi. Parliamo del Barcellona di Joseph Guardiola, tecnico proveniente dalle giovanili del Barça, che subentra a Frank Rijkaard.
Nonostante le cessioni di giocatori del calibro di Thuram, Zambrotta, Deco e Ronaldinho, il gioco della squadra rimane spettacolare come le stagioni precedenti e produttivo, segnando ben 158 gol in 62 partite, un record fino ad allora. A fine stagione i blaugrana riescono a vincere la Liga, la Copa del Rey e la UEFA Champions League, centrando così il loro primo Triplete, impresa riuscita fino ad allora solo al Celtic Glasgow, Ajax, PSV, e Manchester United.
Il sistema di gioco di partenza del Barcellona è il 4-3-3, sebbene durante i 90 minuti subisca tante variazioni tattiche a causa del continuo movimento dei giocatori, che partecipano tutti attivamente alle fasi di gioco, portiere compreso. Lo stile di gioco si basa su un possesso palla sviluppato prevalentemente in orizzontale, il cosiddetto Tiki Taka, e sul possesso di “posizione”, dove ogni giocatore si mette a disposizione come possibile appoggio o sostegno.
In porta Victor Valdes ha nelle uscite basse e nella visione di gioco le sue doti migliori; in difesa sugli esterni troviamo Dani Alves a destra, terzino di spinta con ottima tecnica e buona visione di gioco, e Abidal (o Silvynho) a sinistra, giocatore molto bravo tatticamente e più abile in fase difensiva rispetto ad Alves. I due centrali difensivi sono Piquè (a destra) e Puyol (a sinistra): il primo abbina ad un fisico importante un’ottima tecnica che gli permette di uscire bene palla al piede; il secondo molto abile nel gioco aereo e nell’anticipo, è il vero leader della difesa.
Nel centrocampo a tre come regista basso davanti alla difesa gioca Yaya Tourè, molto forte fisicamente, esplosivo e abile nel recupero dei palloni; l’interno destro (anche se spesso si alterna con Tourè) è Xavi, giocatore dotato di grandissima visione di gioco, di precisione nei passaggi e di abilità nel palleggio negli spazi stretti; come interno sinistro gioca Iniesta, rapido e agile, riesce a giocare ad alta velocità negli spazi stretti ed ha grande visione di gioco.
In attacco, come esterno sinistro gioca Henry, molto tecnico e abile nell’1vs1, predilige il gioco in profondità per sfruttare la sua grande velocità; sul lato destro troviamo Messi, mancino con baricentro basso; giocatore tecnico, veloce e molto agile; considerato da molti esperti come uno dei giocatori più forti di tutti i tempi. Al centro dell’attacco si posiziona Eto’o, giocatore velocissimo ed efficace realizzatore.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso, la squadra si schiera con un 2-3-2-3 o 2-1-4-3 a seconda della posizione dei terzini; quest’ultimi restano sulla linea del regista se gli attaccanti restano larghi, altrimenti salgono sfruttando lo spazio e la profondità quando gli esterni d’attacco si accentrano.
In fase di costruzione bassa si sfruttano le capacità tecniche del portiere che difficilmente rinvia lungo e cerca sempre uno dei centrali difensivi a ridosso dell’area di rigore con passaggi rasoterra; quest’ultimi appoggiano poi al regista di turno (Tourè o Xavi) se libero, altrimenti ad un interno di centrocampo (Iniesta a sinistra e Xavi/Tourè a destra) che arretra a prendersi palla, a seconda che sia in possesso del centrale difensivo destro (Piquè) o sinistro (Puyol).
In generale lo sviluppo del gioco è caratterizzato da fitte trame di passaggi rasoterra con movimenti continui dei giocatori con triangolazioni e rotazioni ricorrenti; le azione più pericolose passano spesso dai piedi di Xavi e Iniesta, che fungono da collanti fra difesa e centrocampo e fra centrocampo e attacco. Il possesso palla in generale aumenta a mano a mano che ci si avvicina all’area avversaria, così come la velocità dei passaggi.
Una variabile di gioco, specialmente in situazioni di stallo e per alleggerire la pressione avversaria, prevede l’apertura laterale con lancio lungo sui terzini (Abidal e Dani Alves), che sfruttano l’ampiezza del campo, la profondità e lo spazio lasciato dagli attaccanti esterni (Messi a destra e Henry a sinistra) che si accentrano.
Analogamente alla costante appena descritta, i terzini Dani Alves e Abidal, in fase di spinta, hanno comportamenti diversi; il primo cerca la profondità e spesso predilige l’1vs1 per andare al cross o accentrarsi e concludere; il secondo può salire fino alla trequarti e cercare un filtrante in profondità per Henry o sovrapporsi allo stesso per cercare il cross.
I movimenti e le scelte di gioco di Abidal vengono evidenziate nel video seguente.
Un’altra costante di gioco ricorrente in fase di sviluppo è relativa all’inserimento in profondità dell’interno di centrocampo tra il terzino e il centrale difensivo, accompagnato spesso dal movimento incontro alla palla di Eto’o; ciò avviene sia sul lato destro con Xavi che sul lato sinistro con Iniesta. Lo spazio si crea grazie alla superiorità numerica 3 vs 2 in questa zona di campo: il terzino avversario segue l’attaccante esterno (Henry o Messi) e il centrale difensivo è attento al movimento del centravanti Eto’o: questa situazione permette di sfruttare quindi lo spazio che si crea tra i due difensori.
Il video in basso riassume le costanti di gioco in fase di costruzione e sviluppo che abbiamo descritto precedentemente.
In fase di rifinitura, lo stile di gioco prevede continui movimenti dei giocatori di attacco per riuscire a ricevere palla tra le linee di centrocampo e difesa avversaria. A ridosso dell’area di rigore, e quindi nella zona di maggiore densità di giocatori avversari, si nota un aumento della velocità dei passaggi con fraseggi brevi e molto spesso eseguiti di prima, per eludere le marcature e trovare il compagno meglio piazzato per concludere in porta.
Una costante di gioco prevede che l’interno di centrocampo si inserisca centralmente per ricevere palla da Eto’o, che nel frattempo si è staccato dalla marcatura. Nel video di seguito si può apprezzare questa situazione di gioco sviluppata sull’asse Iniesta-Eto’o-Xavi.
In fase di finalizzazione, la squadra sfrutta molto le qualità individuali dei tre attaccanti che abbinano velocità, tecnica, dribbling ed efficacia realizzativa (Henry, Eto’o e Messi).
L’obiettivo primario è quello di riuscire a far saltare le marcature avversarie e per fare ciò spesso gli attaccanti si scambiano tra loro le posizioni. Nel video seguente si può vedere questo principio che vede coinvolti Henry ed Eto’o, il quale una volta ricevuta palla sulla fascia punta e supera il diretto marcatore ed effettua un traversone rasoterra al centro dell’area per Henry (diventato centravanti) e l’accorrente Xavi.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso la squadra si schiera con un 4-3-3 molto corto e compatto, con le linee di centrocampo e attacco non allineate.
L’atteggiamento della squadra in fase di possesso diventa determinante anche per la riconquista della palla. La vicinanza e la compattezza dei reparti permettono di portare subito alto il pressing a tutto campo e con tutti i giocatori.
In fase di transizione negativa l’obiettivo è quello di recuperare il pallone immediatamente subito averlo perso o comunque prima che l’avversario diventi pericoloso. Nel video seguente si può notare come i giocatori non arretrino una volta persa la palla, ma anzi vanno subito in pressione sul portatore e in zona palla, coprendo le linee di passaggio, mentre la difesa si mantiene alta per togliere profondità.
Così come avviene per la fase attiva, anche per quella passiva, tutti giocatori sono coinvolti nei movimenti volti a recuperare palla velocemente. I movimenti degli esterni d’attacco Henry e Messi diventano fondamentali quando la squadra avversaria supera i primi secondi di pressione; nel video in basso si nota il ripiegamento difensivo di Henry sul terzino avversario, dato che Abidal è in marcatura sul suo diretto avversario.
Il possesso palla (Tiki Taka) e di posizione, la grande qualità dei singoli, l’organizzazione in fase passiva col pressing alto e la volontà di attaccare e segnare a prescindere dal risultato, sono le caratteristiche distintive di questa squadra che in 4 anni dalla stagione 2008/2009 è riuscita a vincere 3 Campionati spagnoli (Liga) , 1 Coppa di Spagna (Copa del Rey), 3 Supercoppe di Spagna, 2 UEFA Champions League, 2 Supercoppe UEFA e 2 Mondiali per Club; una squadra e un allenatore che finiscono con grande merito tra le compagini che hanno fatto la storia del calcio.