Analisi realizzata da Antonio Pinto, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Dopo l’ottima stagione scorsa, conclusa al 9° posto con 53 punti sotto la guida del tecnico croato Igor Tudor; l’Hellas Verona comincia la stagione 2022/2023 con l’obiettivo di raggiungere agevolmente la salvezza.
Le cessioni di Casale e Cancellieri alla Lazio, Simeone al Napoli e Barak alla Fiorentina hanno tolto uomini di qualità alla rosa degli Scaligeri.
Per affrontare la nuova stagione il Verona sceglie di puntare su un mix di calciatori giovani come i neoacquisti Doig (Hibernian) e Matyjewicz (Unai Tarnow) e calciatori esperti come Henry (Venezia) e Verdi (Salernitana); affidando la guida tecnica inizialmente a Gabriele Cioffi, che viene però esonerato dopo aver raccolto 5 punti nelle prime 9 giornate.
La guida tecnica viene inizialmente affidata a Salvatore Bocchetti che essendo sprovvisto dell’abilitazione Uefa Pro necessaria ad allenare in serie A, ottiene una deroga di un mese per poter allenare la prima squadra. Il 3 dicembre, scaduta la deroga di Bocchetti, viene scelto Marco Zaffaroni per guidare la squadra veneta.
Il nuovo allenatore tende ad adottare lo stesso sistema di gioco dei suoi due predecessori, l’1-3-4-2-1, schierando davanti all’esperto Montipò, una difesa a 3 con Dawidowicz, Hien e Magnani. Gli esterni di centrocampo sono Faraoni ed il neoacquisto Doig, mentre la coppia di centrali di centrocampo è formata dall’insostituibile Tameze e dallo slovacco Duda.
Sulla trequarti agiscono Lazovic e uno degli ultimi arrivati in casa Hellas, Ngonge (Groningen), mentre nel ruolo di centravanti si alternano il più esperto Lasagna e il giovane attaccante argentino Gaich, arrivato nel mercato di riparazione dal CSKA Mosca.
La partita esaminata per questa analisi è stata Verona – Monza terminata in parità con il risultato di 1-1.
Sistemi di gioco
- Di base 1-3-4-2-1: Montipò; Dawidowicz, Magnani (45’Cabal) Coppola; Faraoni (62’Depaoli), Tameze, Duda, Lazovic; Kallon (45’Doig), Verdi (76’Veloso); Gaich (68’ Djuric)
- Fase di possesso 1-3-2-4-1: Montipò; Dawidowicz,M Magnani, Coppola; Tameze, Duda; Faraoni, Kallon, Verdi, Lazovic; Gaich
- Fase di non possesso 1-5-2-2-1: Montipò; Faraoni, Dawidowicz, Magnani, Coppola, Lazovic; Tameze, Duda; Kallon, Verdi; Gaich

Fase di possesso
Costruzione:
Il Verona, anche grazie alla poca pressione esercitata dagli avversari, tende ad iniziare l’azione dal basso.
Montipò raramente ricerca il centravanti con un lancio lungo ma, al contrario, riesce spesso a servire i difensori davanti a lui, prediligendo lo scarico su uno dei due braccetti difensivi;
l’azione si sviluppa palla a terra con passaggi al centrocampista centrale che viene incontro al pallone o, in alternativa, con un lancio lungo verso i due trequartisti, Kallon e Verdi, che sfruttano la loro velocità per tagliare alle spalle della difesa e attaccare la profondità.
Sviluppo:
Tameze risulta essere il fulcro del gioco del Verona (40/45 passaggi riusciti, 89% precisione passaggi), è lui che detta i ritmi della manovra degli Scaligeri.
Il Camerunese oppure, all’occorrenza, il suo compagno di reparto Duda cercano di servire i due esterni o i due trequartisti in zona di rifinitura.
Una soluzione spesso ricercata dalla squadra di Zaffaroni è l’attacco della profondità con Yayah Kallon, che sfrutta la sua velocità per inserirsi alle spalle del difensore avversario e creare situazioni pericolose.

Lateralità Offensiva:
I due quinti vengono frequentemente chiamati in causa in fase di possesso quando si alzano sulla linea dei trequartisti, andando ad attaccare la profondità lungo la linea laterale oppure, qualora il trequartista vada a ricercare lo spazio sull’esterno, attaccando il corridoio interno.
Possiamo inoltre notare come i due braccetti difensivi, Coppola in particolar modo nella prima frazione di gioco, cercano la sovrapposizione sulla fascia nel tentativo di creare superiorità numerica. Quando viene attuato questo principio di gioco, Duda o Tameze prendono il posto del centrale propostosi in avanti.
Rifinitura:
A questa fase partecipano i due esterni, Lazovic e Faraoni (nella ripresa Doig e, successivamente, Depaoli), i due trequartisti Verdi e Kallon e, quando uno di questi ultimi decide di attaccare la profondità, notiamo che uno dei due centrocampisti, a turno per evitare di sbilanciare troppo la squadra, sale sulla trequarti.
Finalizzazione:
La finalizzazione dei gialloblu avviene in due modi: i due esterni, grazie alla loro ottima dinamicità, cercano spesso di arrivare sul fondo ed effettuare dei cross alla ricerca del centravanti o per gli inserimenti da dietro.
In alternativa si passa dai due trequartisti: Verdi predilige ricevere il pallone e tentare il dribbling; è lui che crea maggior scompiglio nella difesa del Monza grazie alla sua velocità e alla sua capacità di saltare l’uomo. Kallon predilige invece l’attacco della profondità, tentato varie volte durante i 90 minuti, ma raramente è risultato efficace.
Fase di non possesso
Prima azione difensiva:
In fase di non possesso l’Hellas cerca di ostacolare la costruzione dal basso del Monza attuando una marcatura uomo a uomo; Gaich si occupa di pressare il difensore centrale e il portiere, i due trequartisti prendono gli altri due difensori centrali, (Verdi – Izzo, Kallon – Caldirola); Partecipano all’azione anche i due centrocampisti centrali, Duda e Tameze, che escono forte su Pessina e Sensi; i due esterni Faraoni e Lazovic (Doig nella ripresa) si occupano dei loro corrispettivi, Carlos Augusto e Birindelli.

Difesa del centrocampo:
In fase di pressione nella trequarti avversaria, i trequartisti ed i centrocampisti continuano a seguire il rispettivo avversario in una marcatura a uomo a tutto campo.
Lateralità difensiva:
In fase difensiva, anche gli esterni partecipano alla pressione corale della squadra, andando a prendere i quinti corrispettivi anche quando questi ultimi si abbassano sulla linea di difesa.
Notiamo anche che quando Dawidowicz si stacca dalla linea difensiva per venire a prendere il proprio uomo, Faraoni si abbassa leggermente e garantisce la copertura nella zona lasciata sguarnita dal compagno.
Linea di difesa:
Quando l’azione si avvicina pericolosamente all’area di rigore, la linea difensiva si compatta, cercando di rimanere il più stretto possibile per non lasciare spazi per gli inserimenti dell’ex Caprari e di Ciurria.
Gli esterni si abbassano sulla linea dei difensori, andando a formare una difesa a 5. Si nota anche qui che tutti gli 11 giocatori hanno il proprio uomo da marcare; qualora un centrale dovesse uscire o allargarsi sulla linea laterale per seguire il proprio uomo, lo spazio lasciato libero verrebbe immediatamente occupato dall’esterno vicino o dal centrocampista centrale.
FASE DI TRANSIZIONE
Transizione Offensiva:
La squadra di mister Zaffaroni interpreta la transizione offensiva in base alla zona di campo dove recupera il pallone; se il recupero avviene nella metà campo avversaria, i gialloblù cercano di sfruttare l’opportunità tentando un affondo immediato.
Se il recupero avviene nella propria metà campo, gli Scaligeri preferiscono riorganizzarsi e consolidare il possesso, spesso servendo Montipò e ricominciando l’azione dal basso.
Gaich cerca di effettuare alcuni smarcamenti preventivi ma la giocata sul centravanti è poco ricercata.
Transizione Difensiva:
La squadra veneta, come per la transizione offensiva, ha due modi d’interpretare anche la transizione difensiva: se la palla viene persa nella propria metà campo, la squadra tende a compattarsi dietro rapidamente per evitare di essere colta di sorpresa da inserimenti avversari.
Quando la palla viene persa nella metà campo offensiva invece, i giocatori dell’Hellas vanno subito a formare le coppie con i rispettivi avversari e portare pressione nel tentativo di rallentare la manovra del Monza e recuperare il pallone.
Si nota anche come Magnani nella prima frazione di gioco e Coppola nella seconda vanno a effettuare marcature preventive su Petagna.
PUNTI DI FORZA:
- Gioco sugli esterni: La squadra è abile a sfruttare corsie laterali; i giocatori con più assist sono Lazovic (4), che può anche sostituirsi ad uno dei trequartisti come successo nella partita analizzata; Doig (3) e Faraoni (2).
- Qualità sulla trequarti: Il talento ed i guizzi di Simone Verdi creano molti pericoli alle difese avversarie. L’acquisto di Cyril Ngonge nel mercato di riparazione è stato un colpo azzeccato; per il belga classe ’00 già due gol in 6 presenze con la maglia gialloblù.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Scarsa capacità realizzativa: Vede poco la porta e tira male (85 tiri in porta in 26 giornate giocate, solo il Lecce tira meno in porta); solo il 7% dei tiri vanno a segno.
- Calo di concentrazione: Dei 41 gol subiti sin qui in stagione, ben 20 sono arrivati negli ultimi 15 minuti di gioco di ogni frazione (9 gol subiti tra il 30’ e il 45’; 11 gol subiti tra il 75’ e il 90’)