Analisi realizzata da Elio Mei, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Il Cagliari nell’ultimo periodo sta facendo parlare di sé per via dell’ottimo rendimento del girone di ritorno.
Nel mercato invernale, la squadra si è rinforzata con innesti affamati di riscatto e rilancio, vedi Baselli, Lovato e Goldaniga e ha lasciato partire, su tutti, delle figure di spessore e carisma, per via della loro carriera, come i due uruguaiani Martin Caceres e Diego Godin. Movimenti che hanno fatto storcere un po’ il naso sul momento, ma che sono risultati di vitale importanza in chiave salvezza.
Nel nuovo anno solare, infatti, la squadra sarda è riuscita a inanellare una serie di 7 risultati utili sui 10 a disposizione, conquistando punti importanti contro squadre che lottano per un posto nelle competizioni europee, quali Fiorentina (1-1) e Atalanta (2-1, a favore dei sardi), e per il titolo come il Napoli (1-1).
Alla base di ciò c’è sicuramente il mister, Walter Mazzarri, allenatore specializzato nel ridare vigore e carattere a squadre che sembrano aver perso la propria identità.
SISTEMI DI GIOCO
- Sistema di gioco base: 3-5-2
- Portiere, Cragno, portiere già esperto, non dotato di una grande altezza, ma di spiccata reattività e atletismo, destro, non usato molto come palleggiatore, difficile vederlo scambiare palloni con i difensori, spesso lancia lungo senza rischiare.
- Difensore centrale di sinistra (DCS), Altare, discreta presenza fisica, destro, dei 3 è quello più predisposto alla marcatura, talvolta accompagna lo sviluppo e l’azione offensiva;
- Difensore centrale (DC), Lovato, buona presenza fisica e velocità, destro, si occupa di aiutare i colleghi di reparto nelle marcature e nei raddoppi;
- Difensore centrale di destra (DCD), Goldaniga, discreta presenza fisica, destro, marcatore.
- Esterno di sinistra (ES), Dalbert, giocatore dotato di buona tecnica e doti atletiche, sinistro;
- Centrocampista di sinistra (CS), Deiola, discreta presenza fisica, centrocampista “generoso”, buon atletismo, destro;
- Centrocampista centrale (CC), Grassi, palleggiatore, metronomo della fase di possesso, destro;
- Centrocampista di destra (CD), Baselli (vs Napoli), buona tecnica e con buon tempismo negli inserimenti offensivi, destro/ Marin (vs Torino), buona tecnica, più palleggiatore rispetto al compagno, destro;
- Esterno di destra (ED), Bellanova, ragazzo con una discreta statura, buone doti atletiche e tecniche, che, come l’altro esterno, gli consentono di avere una buona conduzione palla alle alte velocità, ciò porta entrambi a compiere diversi dribbling, destro.
- Seconda punta (SP), Pereiro, ragazzo con una discreta fisicità, buone doti atletiche e tecniche, il che lo portano a essere un giocatore piuttosto versatile, in grado di ricoprire più ruoli, lega il gioco tra centrocampo e attacco abbassandosi in fase di costruzione, favorendo l’inserimento dei centrocampisti, destro;
- Attaccante (ATT), Joao Pedro, giocatore esperto, leader tecnico e morale, buone doti aeree e tecniche, destro;
- Attaccante (ATT), Pavoletti, non fa parte degli undici titolari ma trova comunque impiego sia come minutaggio sia nello sviluppo della manovra, giocatore con un’importante presenza fisica, dotato di grandi doti aeree, destro.
- Sistema di gioco in possesso, 3-1-4-2 o 3-1-2-4
I 3 centrali rimangono dietro, a livello della linea di centrocampo, anche Grassi rimane in copertura.
A seconda dello sviluppo si possono ritrovare anche i due esterni all’altezza degli attaccanti (gol Bellanova 0-1 Torino Cagliari), caso in cui l’azione termina con cross o traversone negli ultimi 20 metri della metà campo avversaria dopo un’azione piuttosto manovrata. Le due mezzali o centrocampisti laterali accompagnano lo sviluppo e rimangono all’altezza dei 25 metri/limite dell’aria pronti per ricevere cross o traversone o per ricevere una sponda degli attaccanti (gol Deiola 1-2 Torino Cagliari).
La seconda punta, si muove intorno al fulcro del gioco offensivo quale Joao Pedro, intervallandosi nella ricerca di spazi e imbucate con i due centrocampisti laterali.
- Sistema di gioco in non possesso, 5-4-1
Vanno a comporre due linee difensive in 20 metri, la prima composta dai 3 difensori e dai due esterni e la seconda dai centrocampisti più la seconda punta. Gli spazi sono molto stretti tra le maglie difensive, questo fa sì che portino l’avversario a preferire una manovra impostata lateralmente. Nel caso in cui si ritrovi con due punte di ruolo in campo (Pavoletti e Pedro), la seconda linea si compone solo di centrocampisti e Pedro va a prendere una posizione intermedia così da favorire un immediato sviluppo offensivo.
FASE DI POSSESSO
- Costruzione:
gli undici guidati dal tecnico toscano nell’impostare una nuova azione, solitamente provano una costruzione bassa che ricerca la lateralità e la spinta dei due esterni, con la mediazione di Grassi, questi si abbassa a raccogliere i palloni per orchestrare la manovra.
Nel caso in cui questa risultasse difficoltosa per via del pressing e pressione avversaria, soprattutto i difensori, dotati di meno tecnica, ricercano Pedro con un lancio lungo diretto oppure ripiegano su Cragno e sarà poi questi a rinviare godendo di una maggiore libertà e visuale.
L’attaccante è dotato di buone doti aeree e tecnica, spetterà dunque il compito di ripulire la fase di gioco e i palloni che gli arrivano, spesso fa sponde per i centrocampisti che accompagnano; nel caso in cui abbia maggior spazio apre il gioco verso gli esterni.
Nel calcio d’inizio a favore, il Cagliari si predispone immediatamente per un’offensiva, si schierano sulla linea di centrocampo pronti per attaccare la profondità entrambi gli esterni, una mezzala, la seconda punta e ovviamente Pedro, che batte scaricando la palla su uno dei due compagni di centrocampo rimasti più arretrati che effettueranno il lancio lungo.
- Sviluppo del gioco:
la squadra sarda si scagliona, Grassi rimane più basso, i compagni di centrocampo si alzano alla ricerca dello spazio nella zona di rifinitura per favorire anche una sponda dei compagni di attacco nel caso in cui ci sia stato un lancio da parte delle retrovie. La disposizione in campo può far nascere un’offensiva sia sulle corsie, dove saranno presenti i due esterni, sia centralmente. Per far sì che ci sia uno sviluppo centrale è importante l’incursione e i tempi di inserimento delle due mezzali; movimenti che sono favoriti anche dall’abbassamento di Pereiro, il ragazzo uruguaiano scende di qualche metro per poter meglio legare il gioco tra centrocampo e attacco, e, appunto, garantire spazi per le imbucate di Deiola e/o Baselli (o Marin).

Con questa lavagna si possono comprendere le idee tattiche del tecnico; entrambi gli esterni sono molto alti, quasi all’altezza di Joao Pedro (ATT), pronti per raccogliere un suggerimento e arrivare al cross. Ma sono rilevabili anche i vari movimenti delle mezzali e della seconda punta: Baselli (CS) scarica su Deiola per poi buttarsi alle sue spalle a sfruttare il buco creatosi dal movimento per venire incontro, per l’appunto, del compagno (CD) e dettare il passaggio a Pereiro (SP) che si è abbassato che può sì servire il compagno in profondità con un filtrante, ma può anche arrivare alla conclusione per via dello spazio che si è creato oppure, addirittura, aprire il gioco su un esterno per l’eventuale cross.
Sulle fasce l’azione può sviluppare anche con azioni personali ad opera di Bellanova e Dalbert, che come suddetto, sono dotati di buon dribbling e di buona conduzione della palla a alte velocità, trovando così superiorità numerica nella trequarti della compagine contendente; altrimenti con scambi rapidi tra esterno e centrocampisti per superare le linee di difesa avversarie.
- Finalizzazione:
Se il gioco dovesse sfociare sui lati, il Cagliari arriva al cross, meno al traversone. La squadra di Mazzarri riempie bene l’area con gli attaccanti e una mezzala, pronti subito a rimorchio l’altra mezzala e l’esterno opposto.Se non trova sfogo sulle fasce il gioco si sviluppa centralmente con passaggi rapidi rasoterra tra mezzali-seconda punta e Joao Pedro, sfruttando quindi tagli, e talvolta anche il tiro da fuori con la difesa schierata.

Qui si evince lo sviluppo della manovra: l’azione si è sviluppata sulla corsia laterale di destra dopo un recupero palla a centrocampo, Bellanova (ED), dopo una conduzione palla al piede giunge nella trequarti e con un cross favorisce il movimento dell’attaccante sulla sinistra (Pavoletti), il quale, con il sopraggiungere dei marcatori farà una sponda per Deiola (CD) a rimorchio, che arriva alla conclusione e al gol con un tiro di sinistro da fuori area.
FASE DI NON POSSESSO
- Nei primi minuti di partita, il Cagliari attua un primo pressing molto aggressivo, ovviamente non può protrarlo per il resto della partita, ma partono molto forte e aggressivi.
Per via dello stile di gioco, sia in fase di possesso che di non possesso è importante che la squadra sia corta, che le distanze tra i reparti non siano troppo marcate.
- L’attacco insieme a esterni e mezzali effettua un primo pressing sugli avversari nella metà campo avversaria, con marcatura a uomo da parte di tutti gli interpreti. Con il possesso avversario nella propria metà campo, Pedro rimane più alto, mentre il centrocampo si ridisegna a 4 con l’abbassamento della seconda punta tra loro.
Nel caso in cui ci sia l’uscita in pressione del centrocampista laterale può arrivare il raddoppio del compagno di reparto più vicino e dell’esterno di competenza che si è abbassato con la linea difensiva.
Dunque, nella propria metà campo si ha una copertura principalmente centrale mentre nella metà campo offensiva attuano la marcatura a uomo.
- La difesa in fase di non possesso si compatta e vede l’aggiunta degli esterni nella propria metà campo, andando a creare un’unica linea a 5 con diagonale stretta per portare gli avversari a giocare sugli esterni e evitare imbucate centrali e tra le maglie difensive, sia del centrocampo che risulta come una prima linea di difesa. I due difensori laterali avranno il compito di marcare a uomo la punta avversaria di parte, questo può far sì che si stacchino dalla linea nel caso in cui la punta si abbassi a prendere palla.
Lovato, invece, che rimane senza marcatura, va preventivamente in raddoppio sulla punta che di solito rimane sul secondo palo. Il buco che può venire a crearsi verrà coperto da un centrocampista.

Ecco un esempio dello schieramento in ripiegamento della squadra sarda, si possono notare in primis, le due linee difensive, la prima data dai centrocampisti più l’abbassamento di Pereiro, e la seconda, data dai difensori con i due esterni. La seconda però risulta “rotta” dall’uscita di Goldaniga (DCD) in marcatura su Mertens (attaccante del Napoli) che si abbassa per legare il gioco. In secundis si può vedere come Joao Pedro sia effettivamente l’uomo più “alto”; in questo caso in pressione su Koulibaly (difensore Napoli) intento a penetrare palla al piede tra i giocatori di Mazzarri.
TRANSIZIONI
- Offensiva:
il Cagliari attua il contropiede di solito con gli uomini di maggiore corsa e maggiore individualità, quali gli esterni e Pereiro, giocatori in grado di condurre la palla ad alta velocità e sfruttare dunque un eventuale mal posizionamento. Nel caso in cui non ci siano spazi per favorire un contropiede, viene consolidato il possesso cercando successivamente uno sbocco, prevalentemente sulle fasce da cui poi arriva il cross diretto in area che sarà densa di maglie sarde.
In questa fase, i difensori centrali attuano marcature preventive, soprattutto i difensori centrali laterali, più robusti, risulta libero Lovato dotato di una minore altezza ma maggior velocità per un eventuale raddoppio immediato.
- Difensiva:
gli undici del tecnico toscano effettuano un immediato contropressing nel caso in cui perdano palla nella metà campo avversaria, qualora non riescano a tornare in possesso palla e gli avversari riescano a mantenerlo e passare nei metri difesi dalla compagine sarda, questa ripiega in due linee difensive disposte in pochi metri, una prima composta dai centrocampisti più la seconda punta e una seconda composta dai difensori e dagli esterni. Con il ripiegamento difensivo Pedro rimane alto in smarcamento preventivo pronto per raccogliere palloni e organizzare una ripartenza.
CALCI D’ANGOLO
- Sfavore:
tutti e dieci i giocatori di movimento rientrano in difesa della porta, non rimane nessuno più alto per una ripartenza
- Favore:
per i calci d’angolo salgono in otto più il battitore, la disposizione di questi consente anche una possibilità di scambio vicino per smuovere le linee difensive avversarie in un eventuale nuovo cross
ANALISI SWOT
Punti di forza:
- Grande carattere e abnegazione
- Temperamento, figlio dell’atteggiamento e metodo dell’allenatore
- Squadra molto fisica in tutti i reparti
- Portiere molto valido, tra i pali, il ragazzo, è uno dei più validi di tutta la Serie A
- Il fatto di non prediligere lo sviluppo centrale rispetto a quello laterale, o viceversa, può risultare una dote in certi casi, ma anche rischiare che sia controproducente se non orchestrate al meglio
Punti deboli:
- Scarsa lucidità sotto porta, alla squadra sarda capita spesso di costruire occasioni importanti ma non riuscire a sfruttarle al meglio
- Difensori e portiere poco tecnici, il che favorisce il lancio lungo e una sterile costruzione dal basso che con un buon pressing organizzato può vacillare
- Nonostante le doti fisiche, sui calci piazzati, la difesa, rischia troppo e non sono rare amnesie di attenzione importanti
- Rosa corta anche se sono fuori per infortunio giocatori importanti
- Gioco molto dispendioso, soprattutto per via del contropressing alto immediato
- In fase di non possesso, se le maglie difensive delle due linee di difesa non dovessero risultare abbastanza vicine ci sarebbe il rischio di favorire imbucate importanti agli avversari, soprattutto in zona di rifinitura.