Analisi realizzata da Nicola Gatto, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Il Lecce di Marco Baroni nasce e si sviluppa in questa stagione sportiva dopo che l’allenatore ha accettato la proposta del Presidente Sticchi Damiani e del Direttore Tecnico Corvino e nell’estate del 2021 è sbarcato al Via del Mare con l’obiettivo di riportare il Club salentino in Serie A.
La scelta è stata azzeccata ed il Lecce ha vinto il campionato di Serie B (seconda volta in assoluto) con 71 punti finali, la miglior difesa del torneo (31 gol subiti) ed il terzo miglior attacco (59 gol fatti), il tutto arricchito dal premio come MVP di Serie B e di vincitore della classifica marcatori (20 gol) raggiunti da Massimo Coda vero trascinatore della squadra insieme al capitano Lucioni.
Nella stagione appena conclusa il Lecce ha fatto un campionato prevalentemente di vertice che dalla 7a giornata in poi non l’ha visto mai lasciare le prime 4 posizioni della classifica.
Nel mercato estivo la dirigenza ha allestito una rosa equilibrata acquistando giocatori di esperienza come Paolo Faragò, Antonio Barreca, Arturo Calabresi e Francesco Di Mariano solo per citarne alcuni ed altri di prospettiva come Thorir Johann Helgason, Gabriel Strefezza e Valentin Gendrey.
INTRODUZIONE
La partita analizzata è Lecce-Pisa, partita nella quale la squadra di Baroni è riuscita a vincere lo scontro diretto con la compagine toscana per 2 reti a 0 e con i simultanei risultati sfavorevoli delle altre squadre in lotta per la promozione si è riportata in testa al campionato con 68 punti.
Baroni conferma il lanciatissimo tridente Strefezza, Coda e Di Mariano mentre in mezzo al campo si affida a Hjulmand come diga davanti alla difesa ed ai suoi lati Blin e Gargiulo; per quanto riguarda la difesa in porta confermatissimo Gabriel con capitan Lucioni e Dermaku a comporre la coppia di centrali con Gendrey e Gallo ad agire come terzini.
Il Pisa di mister Luca D’Angelo si dispone con un classico 4-4-2 guidato in attacco dalla coppia Torregrossa-Puscas.
SISTEMA DI GIOCO
Il Lecce si dispone in campo con un 4-3-3; con Gabriel in porta, da destra a sinistra troviamo Gendrey, Lucioni, Dermaku e Gallo; a centrocampo Hjulmand funge da centrocampista centrale ed ai sui lati troviamo Blin (CCD) e Gargiulo (CCS); in attacco Coda punta centrale con ai sui lati Strefezza (AD) e Di Mariano (AS).
In fase di possesso la squadra di Baroni si dispone con un 4-1-4-1 con le due mezzali che si alzano nella linea delle ali e Hjulmand rimane vertice basso del centrocampo, i terzini sono pronti a proporsi in avanti e Coda a staccarsi all’indietro per entrare nella manovra della squadra.
In fase di non possesso il Lecce si copre con un 4-3/2-1 con le due ali che si abbassano all’altezza di Hjulmand mentre le due mezzali vanno in pressing sui portatori del Pisa insieme alla punta.
In fase di non possesso cercano di aggredire i portatori di palla avversari per forzarli al lancio lungo avendo una coppia di difensori centrali molto abili nel gioco aereo e quindi facilitati nel compito difensivo.
FASE DI POSSESSO
COSTRUZIONE:
Il Lecce prevalentemente usa due modi per iniziare la manovra offensiva uno più diretto e uno con una costruzione dal basso per uscire dal primo pressing.
La costruzione diretta prevede lo scarico del portiere o del difensore centrale al terzino e quest’ultimo va a cercare la punta che può scaricare alla mezzala che è in appoggio mentre l’ala era scappa incontro al terzino per dare un opzione di appoggio corta, anche il centrocamspista centrale è un opzione magari per una triangolazione Terzino-Centrocampista Centrale-Ala.

La costruzione dal basso prevede lo scarico alla mezzala che cambia gioco sull’ala dal lato opposto che quando riceve ha l’opzione del terzino che si sovrappone oppure la manovra resta in carico all’ala.

SVILUPPO:
Utilizzano prevalentemente le fasce laterali con le due ali come armi utilizzate per sviluppare la manovra offensiva, queste vengono cercate soprattutto tramite i cambi di gioco oppure con le sponde che effettua la punta centrale.
I terzini sono sempre proiettati a compiere la sovrapposizione sull’ala per essere una valida opzione di attacco.
Le ali hanno ampi margini di manovra grazie alla loro buona tecnica ed al fatto che sono schierati a piede invertito quindi sono facilitati ad effettuare anche cambi di gioco per l’ala dalla parte opposta oppure a rientrare e tirare.
Le due mezzali sono proiettate al gioco offensivo anche con inserimenti in area di rigore per ricevere i cross mentre il centrocampista centrale e i due difensori centrali rimangono a coprire eventuali cambi di possesso.
LATERALITÀ OFFENSIVA:
Sono molte sfruttate le fasce laterali con i terzini che si sovrappongono alle ali.
Anche quando viene recuperato il pallone i primi giocatori cercati sono le due ali che iniziano la manovra di attacco.
RIFINITURA:
La punta centrale (Coda) si abbassa spesso per poter dialogare con i centrocampisti e smistare le palle verso le ali che in base alla posizione in cui si trovano cercano il dribbling ed il tiro oppure la manovra più ragionata.
FINALIZZAZIONE:
Le due ali sono quelle che decidono se rientrare e tirare oppure scambiare con i terzini che vanno al cross dove si trovano solitamente la mezzala del lato del cross sul primo palo, la punta centrale e l’ala opposta sul secondo palo, da una manovra simile scaturisce il gol del 2-0 segnato da Faragò sul finire della partita analizzata.
FASE DI NON POSSESSO
PRIMA AZIONE DIFENSIVA:
Usano una sorta di pressing “Uomo nella zona” con i 4 difensori e le due ali mentre le due mezzali e la punta cercano il pressing sui costruttori di gioco dal basso della squadra avversaria.
GIOCO DIFENSIVO A CENTROCAMPO:
Le due mezzali vanno in pressing coordinati con la punta sui difensori centrali o il centrocampista che si abbassa per fare gioco per cercare di forzare la giocata con un lancio lungo dove l’abilità aerea dei difensori centrali porta quasi sempre al recupero del pallone.

LATERALITÀ DIFENSIVA:
In questa partita giocando contro un 4-4-2 le due ali erano in marcatura sui terzini del Pisa mentre i due terzini marcavano a uomo i due centrocampisti laterali. Si notava che, a volte, quando il Pisa cercava la sovrapposizione dei terzini, le ali del Lecce si trovavano a difendere più indietro rispetto ai terzini che erano usciti alti sul centrocampista.
ATTEGGIAMENTO LINEA DIFENSIVA:
La difesa è schierata a 4 e rimane per quanto possibile alta con i due difensori centrali che marcano a uomo le 2 punte e se queste cercano di abbassarsi per trovare spazio vengono seguite dagli stessi difensori.
TRANSIZIONI
OFFENSIVA:
Cercano subito di trovare le ali che a loro volta decidono se continuare il contropiede veloce oppure aspettare che la squadra si risistemi per sviluppare la manovra offensiva.
DIFENSIVA:
Quando perdono il pallone, i giocatori di Baroni cercano subito di ritornare nelle loro posizioni di copertura, soprattutto i terzini e le ali, mentre le due mezzali iniziano la fase di pressing.
ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA:
In entrambe le fasi del gioco la squadra risulta molto solita ed affiatata. Le due ali sono i giocatori fondamentali per la manovra offensiva con le due mezzali che fanno un grosso lavoro di sostanza compiendo anche ottimi inserimenti offensivi. Anche la fase difensiva è molto solida con i due difensori centrali veri pilastri della squadra aiutati da un ottima prima fase di pressing sui portatori di palla avversari.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
Possono trovare difficoltà nel momento in cui la squadra avversaria riesce a ripartire con i tempi giusto in una transizione offensiva in quanto sono impegnati nella manovra offensiva sette giocatori e rimangono in copertura il centrocampista centrale e i due difensori centrali che sono affidabili ma non velocissimi nel rincorrere una ripartenza veloce.