Analisi realizzata da Davide Luchi, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Dopo la seconda storica vittoria del campionato di serie B nella stagione 2021/2022, il Lecce è ora chiamato a riconfermarsi nella massima divisione di calcio italiana, centrando la salvezza. Ecco che dunque mister Baroni ha puntato sulla solidità difensiva e sulla costruzione diretta rapida, il tutto condito da una preparazione fisica ottimale.
L’allenatore toscano è riuscito a trasmettere alla sua squadra una mentalità molto aggressiva e determinata, che ha permesso al Lecce di strappare punti a molte squadre considerate Big in Italia.
Solidità, determinazione e sacrificio: ecco le chiavi che hanno permesso al Lecce di piazzarsi a +10 dalla zona retrocessione alla ventitreesima partita di campionato.
I Giallorossi iniziano la partita contro l’Atalanta adottando un 4-3-3 con un centrocampo scaglionato composto dal mediano Hjulmand e dalle mezzali Blin (mezzala destra) e Maleh (mezzala sinistra). La linea di difesa, costituita (da dx a sx) da Gendrey, Tuia, Baschirotto e Gallo, è chiamata a proteggere la porta custodita da Falcone, mentre il tridente d’attacco è costituito dagli agili esterni Di Francesco e Banda, mentre Ceesay agisce da perno centrale dell’attacco.
SISTEMI DI GIOCO
Nella fase di possesso (d’ora in poi FDP) i salentini adottano il 4-2/1-3 (vd. Foto 1), con un centrocampo scaglionato e una linea di difesa piuttosto piatta, con terzini che si posizionano all’altezza dei difensori centrali. Tra i due esterni di difesa, Gallo è l’uomo con la propensione maggiore ad attaccare, mentre Gendrey avanza raramente, poiché concentrato a marcare preventivamente Lookman. Hjulmand agisce nella zona centrale del campo, davanti alla difesa: è a lui che sono affidate le chiavi del centrocampo in fase di costruzione del gioco, mentre Maleh, la mezzala sinistra, gioca leggermente più avanzato rispetto al compagno danese. Quando il numero 32 riceve palla, tende spesso ad allargare il gioco sulla fascia sinistra, talvolta tentando un dribbling sulla prima pressione. Blin, la mezzala destra, è il giocatore più avanzato tra i centrocampisti, e ha un ruolo cruciale all’interno della squadra, poiché sfrutta la sua grande fisicità, abbinata a un buon colpo di testa, per ricevere molti lanci lunghi da parte del portiere Falcone e dei difensori centrali. Il tridente d’attacco è composto da esterni rapidi, abili ad attaccare la profondità e a dribblare, mentre la punta centrale, Ceesay, sfrutta il suo fisico per proteggere i lanci lunghi provenienti dalla difesa, per poi girarsi e puntare la porta, oppure attacca la profondità, servito da lanci lunghi. La costruzione diretta con lanci verso Blin e Ceesay da parte di Falcone o i difensori è sicuramente la via preferita dai giallorossi per costruire il gioco.

Nella fase di non possesso (d’ora in poi FDNP) il Lecce adotta due sistemi di gioco e due stili diversi di difesa, a seconda che la palla sia vicina o lontana dalla loro porta. Quando la palla si trova lontana, i leccesi effettuano un pressing molto aggressivo con tutti gli uomini d’attacco, con un centrocampista (spesso Blin) che sale per partecipare al pressing. Quando gli avversari costruiscono il gioco lungo una fascia, il terzino leccese che opera su questa, spesso avanza per pressare l’esterno avversario, lasciando alle sue spalle una linea di difesa a 3. Ecco dunque che a palla lontana i giallorossi adottano un 3-4-2/1. La caratteristica principale di questo sistema di gioco è il pressing aggressivo e asfissiante che induce in errore gli avversari con lo scopo di recuperare palla il prima possibile. Quando questa linea di pressing viene superata e la palla arriva a centrocampo, l’intera squadra ripiega, fatta eccezione per la punta centrale, che resta in posizione avanzata in smarcamento preventivo, pronto a dare il via a una rapida transizione offensiva. In questa zona del campo i salentini non effettuano un pressing aggressivo come in precedenza, preferendo far avanzare gli avversari e fronteggiarli con una solida struttura difensiva. Ecco quindi che la squadra adotta un 6-3-1, con le ali d’attacco che scendono sulla linea di difesa, mentre i terzini si avvicinano ai centrali. Il centrocampo si schiaccia sulla difesa, non concedendo spazio per la rifinitura agli avversari, mentre la punta centrale resta avanzata e cerca di smarcarsi preventivamente.
FASE DI POSSESSO
Costruzione_
Quasi sempre i Giallorossi superano la prima linea di pressione avversaria con una costruzione diretta, in cui Falcone esegue lanci lunghi indirizzati verso Ceesay e soprattutto verso Blin. Un’alternativa meno adottata è quella in cui Tuia si fa carico della costruzione diretta alta, distribuendo i palloni sulle fasce. Talvolta anche Hjulmand ha l’incarico di iniziare l’azione, distribuendo il pallone ai compagni di reparto o sugli esterni con passaggi corti rasoterra. Sporadicamente il terzino sinistro Gallo dà il via alla manovra, tramite una costruzione diretta rasoterra verso i centrocampisti, oppure lanciando lungo per gli attaccanti. È bene sottolineare che queste sono opzioni osservate più volte all’interno della partita; tuttavia la costruzione diretta sull’asse Falcone-Blin/Ceesay è di sicuro la soluzione preferita dai Salentini per cominciare l’azione.
Sviluppo:
Durante la fase di sviluppo il centrocampo è scaglionato e piuttosto statico. Hjulmand rimane in posizione mediana davanti alla difesa, mentre Maleh agisce sul centro-sinistra, pronto a ricevere palla e sviluppare la manovra sugli esterni. Blin è il fulcro dello sviluppo della manovra: a lui è lasciata la scelta di sviluppare il gioco sulla fascia oppure centralmente verso la punta. Lo sviluppo del gioco è comunque molto rapido, mentre quando Hjulmand ha la palla tra i piedi la manovra appare più ragionata. Quest’ultima è però una soluzione adottata meno frequentemente rispetto allo sviluppo rapido.
Lateralità:
Talvolta la manovra parte, come detto, dal terzino sinistro Gallo, che prova una costruzione diretta verso un centrocampista. Da qui il gioco offensivo è spesso sviluppato sugli esterni, poiché le ali offensive hanno ottime doti di dribbling e grande velocità. Non si assiste spesso a sovrapposizioni dei terzini, tuttavia Gallo viene spesso chiamato al cross da posizione arretrata. Anche Ceesay si allarga spesso e viene cercato in profondità con lanci lunghi. Strefezza e Colombo, subentrati al 62’ al posto di Banda e Ceesay, hanno cambiato leggermente il modo di attaccare dei Salentini. Strefezza, che agisce da ala destra, è dotato di un ottimo cross, anche se è meno veloce di Banda, e per questo non è stato cercato con insistenza in profondità.
Finalizzazione_
Avendo un tridente formato da ottimi dribblatori, l’1vs1 è una soluzione cercata con frequenza dagli attaccanti per superare la linea difensiva avversaria. Molto spesso, infatti, le manovre offensive sono rapide, e per questo i Salentini cercano di sfruttare l’inerzia dell’azione per dribblare in velocità gli avversari. Tuttavia, se il portatore di palla si trova smarcato nella trequarti avversaria, spesso tenta il tiro diretto in porta.
La via del gol viene cercata anche attraverso cross provenienti da giocatori con buone doti balistiche come Strefezza e Gallo, che spesso cercano il compagno sul secondo palo.
FASE DI NON POSSESSO
Linea difensiva:
In FDNP il Lecce adotta principalmente due diversi sistemi di gioco, a seconda di dove si trova la palla.
A palla lontana spesso uno dei terzini sale sulla linea dei centrocampisti per marcare l’esterno avversario, lasciando alle sue spalle una difesa a 3. I difensori marcano a uomo gli attaccanti avversari, con Baschirotto che segue sempre i movimenti della punta avversaria, e i terzini che marcano stretti gli esterni avversari. La linea difensiva è comunque piuttosto piatta, pronta a ripiegare velocemente.
Quando la palla supera il centrocampo, la squadra ripiega velocemente: le ali offensive scendono all’altezza dei difensori e i terzini si accentrano, formando così una linea di 6 uomini. Gendrey non è un ottimo marcatore, e soffre le situazioni in cui il giocatore che sta marcando passa alle sue spalle.
La parola “chiave” è difendere: ecco allora che i difensori non si fanno problemi a mettere il pallone in fallo laterale se devono intervenire sotto pressione, non rischiando necessariamente la giocata per far ripartire la squadra.

Atteggiamento del centrocampo:
Quando la palla è lontana dalla propria porta, il centrocampo ha un atteggiamento molto aggressivo, adottando un pressing asfissiante e molto efficace nel tentativo di recuperare palla in zona avanzata. Solitamente un centrocampista tra Blin e Maleh sale all’altezza degli attaccanti per partecipare al pressing sui difensori. Spesso ci sono raddoppi di marcatura sul portatore di palla. (vd FIGURA 3)
Quando gli avversari riescono a superare questa linea di pressione, i centrocampisti Giallorossi ripiegano, schiacciandosi sulla difesa e rendendo davvero difficile la fase di rifinitura agli avversari. La squadra è davvero corta in questo frangente, come si vede in FIGURA 2.
Il ruolo degli attaccanti:
Anche gli attaccanti pressano i difensori in modo molto efficace e aggressivo, rendendo il recupero palla in zona avanzata una chiave tattica fondamentale. Attacco e Centrocampo sono piuttosto coordinati nel pressing offensivo.
Quando gli avversari avanzano, le ali si posizionano all’altezza della linea difensiva diventando, di fatto, dei terzini. L’unico giocatore che non partecipa attivamente in difesa è Ceesay, il quale ha il compito di stare alto e smarcarsi preventivamente per dare una scelta di passaggio al compagno che recupera palla. (vd. FOTO 3)

FASE DI TRANSIZIONE
TRANSIZIONE OFFENSIVA (TO)_
La TO ha un’importanza cruciale nel gioco del Lecce. I giocatori Salentini, infatti, compiono un pressing ben organizzato, con raddoppi di marcatura sul portatore di palla avversario. Questo spesso permette loro di recuperare il pallone e dare il via a una transizione offensiva molto rapida, in cui Ceesay (e in seguito Colombo) è il vero protagonista, facendosi trovare spesso libero dopo un buon lavoro in fase di smarcamento: è proprio la punta centrale a essere il perno offensivo della squadra, sia con sponde verso i centrocampisti, sia attaccando la profondità. L’impostazione generale è comunque quella di cercare subito la verticalizzazione in modo da sfruttare la velocità di Ceesay e delle ali che avanzano rapidamente. Ceesay, Colombo e Strefezza sono anche dotati di una buona fisicità, e per questo talvolta riescono a proteggere palla in attesa che i compagni di squadra arrivino in supporto.
TRANSIZIONE DIFENSIVA (TD)_
Quando viene persa palla, la squadra assume un atteggiamento molto aggressivo volto al recupero immediato della sfera di gioco. Se la linea di contropressing viene superata, allora la squadra ripiega velocemente e cerca di compattarsi nel minor tempo possibile, dando molta importanza all’organizzazione tattica, senza però rinunciare al carattere aggressivo e ai duelli uomo contro uomo.
ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA_
- Grande solidità difensiva e organizzazione tattica.
- Ottimo pressing, corale e coordinato tra i reparti.
- 3. Bravi colpitori di testa.
- Buona tenuta fisica e resistenza nella corsa.
PUNTI DI DEBOLEZZA_
- Poca fantasia nella costruzione dell’azione.
- Gendrey va spesso in difficoltà nella marcatura a uomo.
- Non molta qualità nel fraseggio. Spesso passaggi corti sbagliati.
- Difensori e portiere soffrono molto quando sono sotto pressione.
- Marcare Blin a uomo con un giocatore abile di testa potrebbe rivelarsi un’importante soluzione per spezzare la costruzione del gioco.