Analisi realizzata da Davide Luchi, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Dopo aver dominato la Premier League vincendo il quinto campionato nazionale negli ultimi sei anni, il Manchester City di Pep Guardiola ha investito pesantemente in estate, riuscendo ad aggiungere pezzi fondamentali alla scacchiera dell’allenatore catalano. La punta di diamante è stata sicuramente il giovane, ma già decisivo, Erling Haaland, che ha rivoluzionato il sistema di gioco degli Sky Blues, portando in rosa caratteristiche uniche, di cui l’attacco dei Citizens sentiva la mancanza.
Il Norvegese ha segnato un cambio di rotta nelle tattiche offensive adottate dal mister, che ora preferisce impiegare nel ruolo di punta centrale quello che è forse l’attaccante fisicamente più dominante d’Europa, piuttosto che i giocatori tecnicamente eccellenti a cui ci ha abituati nelle scorse stagioni.
Ecco che allora questo tassello, insieme a tanti altri, è stato aggiunto alla rosa per tentare la doppietta vincendo campionato e soprattutto Champions League, un trofeo che manca in Casa Guardiola dal 2011.
SISTEMI DI GIOCO
La fase di possesso (d’ora in poi FDP) del Manchester City è molto complessa, e pertanto difficile da descrivere, poiché vengono adottate disposizioni tattiche molto variabili nel corso della partita. Il gioco di Guardiola è basato su principi tattici chiari, e viene lasciata molta libertà decisionale ai giocatori, che devono essere capaci di leggere l’azione, il momento della partita, e giocare di conseguenza.
L’assetto tattico di partenza è un 4-1-2-3, con il portiere Ederson che spesso viene chiamato in causa durante la fase di costruzione dell’azione, data la sua grande abilità in impostazione. La linea difensiva è composta da Walker, Akanji, Dias e Akè, giocatori molto veloci e forti fisicamente, adatti ad affrontare situazioni di 1vs1 (peraltro molto cercate), e possiedono anche una buona tecnica individuale, soprattutto in fase di impostazione: il gioco del Manchester City infatti è molto avvolgente, e coinvolge tutti i giocatori in campo durante le diverse fasi di gioco.
Il centrocampo a tre è scaglionato: Rodri è un mediano molto forte fisicamente e dal piede educato. Spesso in fase di costruzione arretra la propria posizione, portandosi sulla linea dei difensori centrali, e assumendosi la responsabilità di costruire l’azione. De Bruyne è invece il giocatore con più libertà di movimento all’interno del rettangolo di gioco. Non ha una posizione fissa in campo: lo si trova sulla linea dei trequartisti in fase di rifinitura, ma anche arretrato in mediana per iniziare l’azione e largo sulla sinistra al posto di Grealish. È probabilmente il vero cervello tattico della squadra, e viene cercato molto spesso durante lo sviluppo dell’azione, data la sua visione di gioco e l’abilità nei passaggi. Anche al compagno di reparto Gündogan è concessa molta libertà di movimento all’interno del centrocampo, ed essendo capace di leggere i tempi di gioco come pochi altri calciatori, spesso si inserisce nell’area di rigore avversaria durante la fase di finalizzazione, sempre pronto a tentare il gol.
Phil Foden, l’ala destra, è un giocatore dotato di una tecnica impressionante, bravissimo a muoversi in spazi stretti, e sempre pronto a rientrare dall’esterno per tentare un assist o la conclusione in porta. Quando lui ha il pallone tra i piedi l’azione accelera improvvisamente. A Grealish, che agisce sulla fascia sinistra, è spesso richiesto l’assist, più che il gol. Spesso infatti, dopo aver dribblato un avversario, tenta un cross alto verso Gündoğan o Haaland. Ed è proprio il Novergese il perno dell’attacco dei Citizens: dotato di una forza fisica impressionante, lotta su ogni pallone fornendo sponde fondamentali ai compagni. È quasi sempre marcato a uomo, il che gli impedisce di partecipare in modo assiduo alla manovra, tuttavia spesso in fase di transizione positiva sfrutta la sua grandissima velocità per bucare le difese avversarie.
Il piano tattico del Manchester City è molto difficile da decifrare: è un gioco di spazi e rotazioni tra giocatori per non dare riferimenti agli avversari. Ecco che allora talvolta i terzini avanzano e si accentrano come fossero centrocampisti, mentre Rodri abbassa la propria posizione, dando vita ad un 2-1-2-2-3, in cui Gündogan e De Bruyne agiscono da trequartisti alle spalle del tridente offensivo. I giocatori, soprattutto a centrocampo, invertono spesso le loro posizioni, e per questo sembra riduttivo descrivere una disposizione tattica fissa. Quello dei Citizens è un gioco basato su principi tattici, più che su rigide impostazioni. Gli 11 in campo pensano insieme, e si muovono ognuno in relazione all’altro: è lasciata molta libertà a tutti i giocatori di leggere autonomamente il momento della partita, interpretarlo, e giocare di conseguenza.
In fase di non possesso (FDNP da qui in avanti) il Manchester City ha un atteggiamento volto a recuperare palla nel più breve tempo possibile. Ancora una volta la chiave di gioco del Citizens non è la disposizione tattica predefinita, quanto più la lettura della situazione di gioco e l’adattamento della squadra come fosse un corpo unico. Ecco che allora i calciatori di Pep alternano alcune disposizioni tattiche, come il 4-1-4-1, il 4-2-3-1 e il 5-2-2/1. Ribadiamo che il punto focale per capire in fondo il gioco di Guardiola non è analizzare la disposizione tattica, quanto più i principi di gioco che la regolano: lettura degli spazi, immediata riaggressione a palla persa e superiorità numerica nella zona in cui si trova la palla.
Rodri è colui che lega la linea di difesa a 4 e il centrocampo, coordinando quest’ultimo in fase di non possesso. Talvolta, quando i Citizens sono sotto assedio, il mediano spagnolo abbassa la sua posizione, scendendo sulla linea dei difensori centrali e creando così una linea di cinque uomini. In fase di costruzione avversaria, De Bruyne spesso marca a uomo il mediano avversario, tentando di non fargli ricevere il pallone, mentre Gündogan, il capitano, resta leggermente arretrato rispetto al belga, formando così uno scaglionamento a centrocampo. Foden e Grealish aiutano molto in fase difensiva, arretrando sulla linea dei centrocampisti, talvolta marcando a uomo gli esterni avversari. Anche Haaland partecipa al pressing sui difensori, ma a lui, così come anche a De Bruyne e talvolta alle ali offensive, è richiesto un lavoro di smarcamento preventivo, così da sfruttare al meglio le transizioni offensive.
FASE DI POSSESSO
Costruzione_
Data l’elevata cifra tecnica dei giocatori in rosa, il Manchester City ha varie modalità di costruire un’azione offensiva. Il portiere Ederson, dotato di un buon passaggio, agisce spesso da regista arretrato, passando la palla rasoterra ai difensori centrali oppure a Rodri, che si abbassa per ricevere il pallone. Un’altra soluzione spesso adottata è il passaggio alto verso Walker, uno degli uomini più esperti della rosa, che si fa carico di continuare la costruzione dell’azione passando il pallone ad un centrocampista (spesso De Bruyne ma, come detto, i centrocampisti spesso invertono le loro posizioni). Talvolta l’estremo difensore brasiliano dà il via all’azione con una costruzione diretta, passando il pallone alto verso Haaland, molto abile a difendere il pallone e appoggiare la sfera di gioco verso un compagno di squadra arretrato, per poi attaccare la profondità.
Accade anche che i difensori centrali si allarghino, lasciando che Rodri si posizioni in mezzo a loro per iniziare l’azione, mentre i terzini avanzano e si accentrano, occupando la zona mediana del campo e creando una sorta di 2/1-2-2-3. Anche i difensori centrali spesso sono chiamati a cominciare l’azione con passaggi corti verso i centrocampisti o sugli esterni. Quando questo accade, l’azione comincia lentamente, ma è pronta ad accelerare improvvisamente con una verticalizzazione rasoterra oppure sviluppando il gioco sulle fasce. Questo viene fatto per recuperare parzialmente le energie e successivamente sviluppare l’azione in velocità.
È importante osservare che i giocatori avanzano con la palla finchè possono farlo: il concetto è che la palla va passata solo se si vuole generare qualcosa, e i passaggi vengono effettuati in modo da superiorità numerica in una zona diversa del campo e sfruttare gli spazi lasciati liberi dagli avversari.

Sviluppo e rifinitura_
Durante la fase di sviluppo il centrocampo è scaglionato e in continuo cambiamento. Mentre Rodri rimane in posizione mediana a coprire la difesa, i compagni di reparto De Bruyne e Gündogan hanno molta libertà di movimento. Talvolta il belga si abbassa per ricevere palla e passarla in profondità verso Haaland, oppure appoggiarla ad un compagno di reparto, che poi cambia velocemente il lato di gioco. Spesso lo si trova anche sulla trequarti, in attesa di ricevere il pallone e fornire un assist per un compagno che attacca la profondità in fase di rifinitura. Al numero 17, come detto, sono affidate le chiavi del gioco del City, ed è libero di muoversi lungo tutto il fronte d’attacco: talvolta agisce anche da ala sinistra, con Grealish che si accentra attaccando l’area di rigore. Gündogan ha un ruolo attivo marginale all’interno della fase di sviluppo della manovra, ma nonostante ciò è fondamentale. Se infatti il passaggio verso di lui non è tentato frequentemente come quello verso De Bruyne, i suoi movimenti non permettono di avere punti di riferimento agli avversari, e sono importanti per creare spazi ai compagni e portare via da loro i marcatori avversari.
I cambi di gioco sono fondamentali nel gioco del Manchester City, e avvengono o con passaggi alti a tagliare il centrocampo, o con manovre costruite su passaggi corti molto rapidi. Una giocata cercata sistematicamente è la verticalizzazione rasoterra verso un uomo in zona avanzata (punta o trequartista) che, con le spalle rivolte verso la porta, appoggia la palla a un compagno leggermente più arretrato, il quale allarga il gioco di prima verso un’ala offensiva o passa la palla in verticale a Haaland.
Lateralità:
Il gioco sulle fasce ricopre un’importanza fondamentale nel gioco dei Citizens. Se Akè ha compiti prettamente difensivi, lo stesso non può dirsi per Walker, che spesso è chiamato a costruire l’azione dal basso, avanzando il più possibile per poi appoggiare il pallone a un centrocampista, oppure a proseguire l’azione sulla fascia dando il pallone a Foden. Accade anche che entrambi i terzini si accentrino, giocando tra la difesa e la trequarti.
Gli esterni offensivi di Guardiola sono molto importanti in fase di finalizzazione della manovra, risultando un’alternativa spesso utilizzata dai Citizens per tentare la via del gol. Phil Foden è un giocatore molto tecnico, abile nello stretto, e quando riceve il pallone punta immediatamente la porta, cercando lo spazio giusto per il tiro nello specchio, rientrando sul mancino. Grealish agisce invece più esterno, e spesso cerca di servire assist a Gündogan e Haaland con cross alti nel cuore dell’area di rigore, sfruttando i tempi di inserimento del tedesco e il naturale istinto del gol del numero 9 norvegese. A volte, tuttavia, inverte la sua posizione con De Bruyne, andando ad occupare una zona centrale del campo, mentre il belga agisce largo sulla sinistra.
Finalizzazione_
Avendo ottimi dribblatori sulle corsie esterne, il dribbling è una soluzione tentata molto spesso per superare la linea di difesa degli avversari. Vinto l’1vs1, Grealish tenta spesso il cross verso il centro dell’area di rigore cercando il colpo di testa di Gündogan o Haaland. Le azioni che si sviluppano sulla destra sono tendenzialmente più rapide, e quando la palla arriva tra i piedi di Foden, questo punta subito la porta, dribblando nello stretto e provando un assist o la conclusione verso la porta.
Haaland è un solido punto di riferimento per l’attacco dei Citizens, e viene spesso cercato in profondità dagli esterni o da De Bruyne, in modo da sfruttare al massimo la sua velocità e la forza fisica. Quando è costretto a giocare di spalle rispetto alla porta, è chiamato a eseguire sponde verso i compagni di squadra che avanzano e si inseriscono.
FASE DI NON POSSESSO
Linea difensiva:
Anche in FDNP il Manchester City sposa una filosofia di calcio per princìpi. La linea di difesa, composta da 4 uomini, è molto dinamica e accetta sempre gli 1vs1 con gli avversari, cercando di sfruttare la grande fisicità di tutti i difensori per rubare palla nei contrasti. Quando la palla è giocata sugli esterni, i terzini, coordinati con i centrocampi e con gli esterni alti, vanno in pressing sul portatore di palla, mentre i difensori effettuano spesso una diagonale corta. Le poche volte in cui i Citizens si trovando sotto grande pressione, adottano un 4/1-4-1, in cui Rodri si abbassa quasi sulla linea dei difensori centrali, mentre i terzini si allargano leggermente dando così origine ad una difesa a 5, coperta da un centrocampo a 4 alle spalle del solo Haaland.
La difesa degli Sky Blues soffre molto quando gli avversari effettuano passanti indirizzati alle spalle di Akè, ed è proprio questa la zona del campo in cui il City ha le maggiori difficoltà in FDNP, rischiando spesso di subire gol a causa di imbucate.

Atteggiamento del centrocampo:
In FDNP il centrocampo dei Citizens è scaglionato, con Rodri che si posiziona in copertura davanti alla linea di difesa. La prima azione difensiva è volta a recuperare palla immediatamente, con De Bruyne in posizione avanzata che marca a uomo il mediano avversario, mentre Gündogan tende ad agire in una zona più arretrata rispetto al compagno di squadra belga. Quando gli avversari riescono ad avanzare, i centrocampisti offensivi del City formano una linea a 4 insieme alle ali, che abbassano la propria zona d’azione senza tuttavia rinunciare a quel tipico carattere aggressivo, che ha come obbiettivo il recupero del pallone quanto prima.
Il ruolo degli attaccanti:
Anche gli attaccanti effettuano un pressing sui difensori avversari durante la prima azione difensiva. Se questo pressing iniziale viene superato, le ali offensive arretrano sulla linea dei centrocampisti, mentre Haaland ha il compito di rimanere in zona d’attacco, smarcandosi preventivamente per farsi trovare libero e attaccare la profondità in caso di transizione offensiva. È importante chiarire che le ali offensive, quando arretrano, spesso iniziano a marcare a uomo gli avversari esterni, seguendoli anche nel momento in cui questi si accentrano o si sovrappongono.
FASE DI TRANSIZIONE
TRANSIZIONE OFFENSIVA (TO)_
La TO è una fase molto curata da Pep Guardiola, ed è un’arma davvero importante con cui il Manchester City si rende pericoloso. Quando la palla viene recuperata a centrocampo o in attacco, i Citizens attaccano subito la profondità, dando il via a una transizione molto veloce. Ecco che Haaland si fa sempre trovare smarcato in seguito a un importante lavoro di smarcamento preventivo, e rappresenta uno dei punti di riferimento offensivi del City, più in fase realizzativa che di costruzione del gioco. Il numero nove, infatti, attacca subito la profondità, mentre tendenzialmente l’azione si sviluppa sulle corsie. Il centrocampista di riferimento in questa fase è De Bruyne (e Bernardo Silva in seguito), che grazie alle sue doti tecniche riesce a effettuare precisi passaggi. In questo caso si parla comunque di azioni molto veloci e sviluppate sia in verticale che in largo, con cambi di gioco volti a sfruttare l’ampiezza del campo nella sua totalità. Quando invece la palla viene recuperata in una zona arretrata del campo, talvolta viene preferito il consolidamento del possesso rispetto al contropiede rapido, tuttavia questa soluzione è molto meno adottata rispetto al ribaltamento veloce.

TRANSIZIONE DIFENSIVA (TD)_
Il principio tattico su cui si basa la TD degli Sky Blues è, come detto, il recupero palla nel più breve tempo possibile. Ecco che allora, quando un calciatore perde palla, effettua immediatamente un contropressing, aiutato dal raddoppio di marcatura del compagno di squadra più vicino. La superiorità numerica è un altro principio fondamentale in questa fase di gioco, e viene cercata con sistematicità in tutte le zone del campo.
ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA_
- La squadra gioca come un organismo unico, con grande coordinazione.
- Cifra tecnica molto elevata.
- 3. Fase di contropressing e lettura della partita molto efficaci.
- I giocatori spesso cambiano posizione e non forniscono riferimenti posizionali agli avversari.
PUNTI DI DEBOLEZZA_
- La difesa soffre molto i passanti alle spalle di Akè.
- Spesso scoperti ai contropiedi avversari.