Analisi realizzata da Emanuele Bocchiardo, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Da quando nel 2012 è stato acquistato dal fondo sovrano qatariota Qatar Investment Authority, il club francese del Paris Saint Germain (di seguito anche PSG) ha pressoché dominato gli ultimi dieci anni calcistici all’interno dei propri confini nazionali. Gli ingenti investimenti stanziati dalla ricca proprietà hanno sempre avuto, però, come obiettivo principale quello di allestire un “dream team” capace di vincere e dominare anche e soprattutto in Europa, in particolare nella competizione continentale per eccellenza: la Champions League. Tuttavia, fatta eccezione per la finale persa per 0-1 contro il Bayern Monaco nella stagione 2019-2020 sotto la guida tecnica di Tomas Tuchel, la squadra ha sempre collezionato delusioni nelle campagne europee cui ha partecipato nell’ultimo decennio, ivi compresa la stagione appena conclusa, terminata con l’uscita agli ottavi di finale per mano del Real Madrid (futuro trionfatore del torneo).
La partita esaminata è proprio l’ottavo di finale di ritorno della stagione di Champions League 2021-2022, giocata il 9 marzo scorso in casa del Real Madrid, al Santiago Bernabeu, nella quale il PSG ha perso in rimonta per 3-1 dopo essere passata in vantaggio sul finire del primo tempo, ed aver altresì già vinto la gara di andata per 1-0.
Il PSG possiede una rosa costellata di campioni già affermati e con una carriera vincente alle spalle. Non è una squadra molto fisica, ma possiede, per contro, un’elevata qualità tecnica in quasi tutti i singoli giocatori.
In fase di possesso, i difensori e il portiere hanno difficoltà a costruire l’azione palla a terra, ma sono discretamente precisi nel lancio lungo direttamente sugli attaccanti o sui terzini di spinta che giocano molto alti. I tre centrocampisti sono fondamentali nel dare equilibrio alla squadra, in particolare Pereira che in fase offensiva si abbassa nel ruolo di DCD nella difesa a tre, e Verratti che è bravissimo sia tatticamente in fase di interdizione, sia ad uscire col palleggio o col lancio lungo in fase di costruzione.
In fase di non possesso, una volta persa palla, la difesa si fa spesso trovare scoperta in contropiede sulle marcature preventive, talvolta anche in inferiorità numerica. Quando difendono bassi, i terzini commettono molti errori nelle chiusure sul secondo palo sui cross e sui traversoni avversari.
La punta di diamante della squadra è Mbappé, molto bravo nello smarcamento preventivo, oltreché rapido ad attaccare la profondità e cinico in zona gol.
SISTEMI DI GIOCO
Base: 4-3-3. La formazione titolare è la seguente:
- in porta: Donnarumma, alto 196 cm, molto reattivo tra i pali ma non molto bravo ad iniziare l’azione palla a terra, predilige il rilancio lungo sia coi piedi che con le mani;
- in difesa:
- TD Hakimi, in fase offensiva è molto veloce e propositivo ed è dotato di buona tecnica nelle triangolazioni e nella conclusione in porta, ma commette gravi lacune in fase difensiva soprattutto sulle diagonali.
- DC Marquinhos: gioca sul centro-destra nella difesa a quattro o centrale nella difesa a tre, non ha grande fisicità ma è molto rapido e bravo negli anticipi e nei recuperi in velocità, commette qualche errore tecnico in fase di costruzione bassa;
- DC Kimpembe: gioca sul centro-sinistra sia nella difesa a quattro che in quella a tre, ha grande fisicità abbinata a discreta velocità, è bravo nelle marcature, preferisce costruire direttamente con lancio sugli attaccanti;
- TS Mendes: in fase offensiva è molto veloce e propositivo ed è dotato di buona tecnica nel mettere cross di mancino, in fase difensiva rientra più spesso di Hakimi;
- a centrocampo:
- MD Pereira: centrocampista dotato di fisicità ed intelligenza tattica, in fase difensiva gioca Mezzala Destra nel centrocampo a tre in linea, mentre in fase offensiva ricopre stabilmente la posizione di DCD nella difesa a tre o di TD nella difesa a quattro;
- CC Paredes: dotato di buona tecnica, sa giocare sia nel centrocampo a due come CC che come MED o MS nella linea a tre, è bravo sia nel recupero palla che in cabina di regia a palleggiare e ad allargare il gioco;
- MS Verratti: quello che perde in fisicità lo guadagna in qualità tecnica ed intelligenza tattica, sa giocare sia nel centrocampo a due come CC che come MED o MS nella linea a tre, è bravissimo nel recupero palla, nelle coperture preventive e nella costruzione sia bassa che diretta;
- in attacco:
- ED Messi: mancino naturale, di regola parte sul centro-sinistra dell’attacco, ma in carriera ha segnato tanti gol come “falso 9”, ultimamente rientra spesso ad avviare l’azione sulla linea di centrocampo, ha poca fisicità ma è ancora molto veloce, possiede una tecnica sopraffina nella conclusione in porta e nel calciare le punizioni, ha grande visione di gioco e qualità nelle triangolazioni con i compagni di reparto;
- P Mbappé: ha potenza fisica, grande tecnica e freddezza sotto porta, è bravo nello smarcamento preventivo e pericolosissimo in velocità in campo aperto o nell’1vs1;
- ES Neymar: la poca fisicità è sopperita dalla grande tecnica e visione di gioco, è il più “anarchico” dei tre attaccanti e ama cercare la giocata di effetto, di regola parte sul centro-sinistra ma spesso rientra dentro il campo, ultimamente si abbassa anche ad avviare l’azione sulla linea di centrocampo.
Fase di Possesso: 3/2-3-2 o 3/2-1-4. Pereira si abbassa sulla linea dei difensori ricoprendo la posizione di DCD nella difesa a tre assieme agli altri due difensori centrali. I due terzini si alzano molto sin sulla trequarti offensiva assieme a uno tra Messi e Neymar che si abbassa a giocare tra le linee, o talvolta sin sulla linea degli attaccanti.
Fase di Non Possesso: 4-3-1/2. Pereira ritorna nella sua posizione originaria di MD a centrocampo. In attacco, a turno uno dei tre attaccanti rientra a dare una mano in copertura, mentre gli altri due non partecipano all’azione difensiva e ricercano lo smarcamento preventivo in caso di contropiede.
FASE DI POSSESSO
Costruzione: quando è possibile, il PSG tenta la costruzione dal basso con Verratti che viene incontro a palleggiare assieme ai difensori centrali per far venire fuori gli attaccanti avversari e cercare poi il corridoio centrale per uno tra Messi e Neymar che si abbassa a ricevere palla tra le linee. Spesso la squadra tenta anche la costruzione diretta, con lancio prevalentemente di Marquinhos o Kimpembe, oppure dello stesso Verratti che si abbassa sin sulla linea dei difensori. Anche il portiere talvolta si incarica di costruire con lanci lunghi, sia con i piedi che con le mani, di solito a cercare la profondità in campo aperto di Mbappé o dei due terzini alti.

Sviluppo: lo sviluppo del gioco del PSG passa molto dai piedi di Verratti e Paredes che giocano in un centrocampo a due in linea e hanno qualità nel palleggio con i difensori.
Lateralità offensiva: nel PSG non figurano dei veri esterni d’attacco di ruolo, e il gioco sulle corsie laterali è affidato solamente ai due terzini, che però, nonostante giochino molto alti in fase di possesso (soprattutto Hakimi sulla destra), vengono coinvolti poco nello sviluppo del gioco; essi, infatti, vengono prevalentemente cercati con lanci lunghi nella costruzione diretta oppure in sovrapposizione per finalizzare l’azione con un cross o un traversone.
Rifinitura: come già in precedenza accennato, a turno uno tra Messi e Neymar si abbassa a ricevere palla tra le linee per cercare il passante o il taglio di un compagno in area di rigore avversaria oppure per allargare il gioco sui terzini in sovrapposizione. Quando la squadra avversaria è tutta chiusa nella propria trequarti, anche Verratti si alza in zona di rifinitura per dare un ulteriore appoggio nelle triangolazioni.

Finalizzazione: la grande qualità di tutti i giocatori di attacco del PSG offre un’ampia gamma di soluzioni offensive. Oltre alle giocate già citate sopra (triangolazioni cercate da Messi e Neymar in zona di rifinitura e sovrapposizioni dei terzini), Mbappé è quello che crea i maggiori pericoli cercando tagli e passanti in area di rigore avversaria, oppure talvolta allargandosi per cercare l’1vs1 sull’esterno. In caso di necessità, la squadra può ricorrere anche al tiro da fuori, in particolare con Messi e Neymar, oppure nell’azione personale in dribbling dei tre attaccanti.
FASE DI NON POSSESSO
Prima azione difensiva: in fase di non possesso, di regola il PSG si dispone in modo tale da mettere in atto una prima pressione collettiva, bloccando le linee di passaggio centrali ma lasciando ampio spazio sulle corsie esterne. Solo quando la squadra avversaria palleggia bassa con i difensori, i tre attaccanti provano a pressarli alti con l’aiuto di un centrocampista (di solito Paredes) che si alza.
Gioco difensivo a centrocampo: in fase difensiva, i centrocampisti del PSG si posizionano in linea a tre in copertura, ma quando la linea è alta viene spesso saltata con facilità dalla qualità delle triangolazioni avversarie. Di regola, Pereira torna nella sua posizione originaria di MD, Paredes CC e Verratti MS, ma a volte questi ultimi due ruotano scambiandosi la posizione.

Lateralità difensiva: lo schieramento 4-3-1/2 in fase di non possesso lascia spesso i due terzini del PSG soli nell’1vs1 sugli esterni, o addirittura in inferiorità numerica quando salgono anche i terzini avversari. Infatti, solo uno dei tre attaccanti rientra a turno a dare una mano in raddoppio sulle corsie laterali.
Linea difensiva: i quattro difensori del PSG tengono abbastanza bene la linea. A volte i due terzini escono in pressing per cercare l’anticipo sugli esterni lasciando diagonali difensive lunghe, ma lo spazio in profondità viene coperto quasi sempre in maniera puntuale da uno dei centrocampisti, in particolare da Verratti o Paredes. Sui cross e i traversoni avversari, anche quelli che provengono dalla trequarti, i due terzini (soprattutto Hakimi sulla destra) sbagliano spesso i tempi di chiusura sul secondo palo.
TRANSIZIONE
Offensiva: il PSG lascia sempre almeno due attaccanti alti esentati da compiti difensivi, in particolare Mbappé che è molto bravo a trovare lo smarcamento preventivo. Appena recuperata palla, viene subito cercato il lancio in contropiede, il più delle volte affidato a Verratti o ad uno tra Messi e Neymar in precedenza rientrato a dare una mano in copertura, che riescono a trovare i compagni quasi sempre con buona precisione.
Difensiva: quando perdono palla, i giocatori del PSG tentano il più delle volte il recupero rapido in contro-pressing; ma se il tentativo non va buon fine, si trovano spesso in inferiorità numerica a causa dei molti errori nelle marcature preventive. Quando il terzino sinistro Mendes resta più basso in fase di possesso, in fase di transizione difensiva la squadra riesce comunque a costituire una linea di difesa a quattro con Pereira nel ruolo di TD; viceversa, quando anche Mendes si alza sin sulla linea degli attaccanti, una volta persa palla si crea inferiorità numerica dei difensori centrali con gli attaccanti avversari.
SWOT ANALYSIS
Punti di forza:
- grande qualità tecnica, rapidità e visione di gioco in quasi tutti i singoli giocatori;
- intelligenza tattica in entrambe le fasi di Verratti, unita alla sua personalità nella gestione della palla davanti alla difesa e qualità sia nel palleggio che nella costruzione;
- capacità di attaccare immediatamente la profondità in fase di transizione offensiva con lanci precisi in campo aperto, in particolare su Mbappé.
Punti di debolezza:
- scarsa fisicità in quasi tutti i singoli giocatori;
- tanti errori tecnici dei difensori centrali e del portiere nella costruzione dal basso;
- scarsa attenzione nelle marcature preventive in fase di transizione difensiva, e tardive coperture dei terzini sul secondo palo sui cross e sui traversoni avversari.