SISTEMA DI BASE:1-4-3-1-2
SISTEMA OFFENSIVO:1-3/1-1-3-2
SISTEMA DIFENSIVO:1-4-3-2/1 o 1-4-3-3
INTRODUZIONE:
La prima gara nella massima serie dell’Empoli risale al 14/09/1986 quando, a sorpresa, la compagine allenata da Gaetano Salvemini batte l’Inter di Trapattoni per 1-0.
Dopo alcuni anni difficili, nel 1991 Fabrizio Corsi diventa Presidente e un giovanissimo Luciano Spalletti, nella stagione 1996-1997 riporterà la squadra in Serie A; in quegli anni non esistevano i playoff e venivano promosse le prime 4 squadre.
Nell’ultimo decennio la storia dell’Empoli non è stata semplice; dal 2012 al 2015 Maurizio Sarri perde una finale di playoff di Serie B, conquista un secondo posto con automatica Promozione in serie A e raggiunge un’importante salvezza. L’anno successivo Marco Giampaolo conquista un dignitoso 10° posto in Serie A ma nel 2016-2017 con Giovanni Martusciello alla guida, la squadra retrocede ancora in serie B.
Nella stagione 2017-2018 Vincenzo Vivarini viene esonerato e Aurelio Andreazzoli vince il campionato di serie B conquistando la massima serie.
Andreazzoli ripartirà anche la stagione successiva ma verrà sostituito da Giuseppe Iachini fino alla 27esima giornata per poi essere chiamato nuovamente le ultime 10 partite; sarà retrocessione un’altra volta.
In serie B è la volta di Christian Bucchi, sostituito dopo 12 giornate da Roberto Muzzi e poi dopo altre 9 da Pasquale Marino: settimo posto in Serie B e preliminare dei playoff perso.
Dopo anni intensi e travagliati la stagione 2020-2021 è l’occasione giusta per Alessio Dionisi, tecnico giovane a cui piace far giocare la sua squadra a calcio, far divertire i tifosi e far crescere i giovani; proprio come hanno fatto Luciano Spalletti e Maurizio Sarri in questa società.
Il tecnico nato ad Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, vincerà il campionato e conquisterà una storica promozione in Serie A festeggiando al meglio il 100esimo anniversario dell’Empoli.
Una stagione strepitosa all’insegna del bel gioco dove gli azzurri termineranno con 73 punti: 19 vittorie, 16 pareggi e 3 sconfitte, 68 gol fatti e 35 gol subiti; una media di 1.8 reti fatte a partita e di 0,92 reti subite.
È festa allo stadio Carlo Castellani: (unico stadio professionistico che prende il nome di un martire del nazifascismo; anche lo stadio di Montelupo Fiorentino sarà intitolato a lui) bomber empolese morto nel campo di Mauthausen e terzo marcatore di tutti i tempi della storia empolese con 61 gol; dopo 72 anni, nel 2011, Francesco Tavano lo raggiungerà e lo supererà aggiudicandosi il primo posto nella classifica dei bomber all time con 120 gol e successivamente anche Massimo Maccarone con 101 gol.
Alessio Dionisi gioca con un 1-4-3-1-2 con un rombo a centrocampo, è il suo sistema di gioco che ha già adottato nell’Imolese e nel Venezia fatto da verticalizzazioni e una grande qualità in mezzo al campo.
Un gioco con il trequartista che da molti viene considerato obsoleto, non facile da insegnare e proporre.
La formazione iniziale è spesso composta da Brignoli in porta (sx), estremo difensore dotato di grande fisico e personalità; ricordiamo anche il gol messo a segno contro il Milan quando giocava nel Benevento, Fiamozzi a destra (dx), terzino di spinta, Romagnoli (dx), difensore centrale destro esperto fisicamente ben strutturato e Nikolau (sx) centrale sinistro giovane dotato di gran fisico e con grandissimi margini di miglioramento; Terzic a sinistra (sx), terzino moderno che riesce anche ad impostare. Stulac mediano basso (dx), sempre propositivo nella costruzione, bravo a far filtro a centrocampo, abile nel tiro da fuori; braccetto destro Ricci (dx), intelligente tatticamente e ottime qualità tecniche; braccetto sinistro Bandinelli (sx), centrocampista che può giocare anche più avanzato e trequartista Bajrami, (dx) giovane risorsa con grande visione di gioco, bravo a trasformare le transizioni da difensive a offensive.
In attacco troviamo Mancuso, (dx) giocatore molto rapido che vede bene la porta e che gioca con entrambi i piedi, accanto a lui si alternano La Mantia, (dx) forte nel gioco aereo e Olivieri (dx) giovane attaccante in prestito dalla Juventus.
Le rotazioni date dalle tante partite ravvicinate sono tante e gli interpreti cambiano mantenendo comunque lo stesso sistema come marchio di fabbrica sia del tecnico, che dell’Empoli in generale. (1-4-3-1-2 utilizzato anche negli ultimi dieci anni da Sarri, Giampaolo e Andreazzoli).
Il portiere di riserva è Furlan (dx), cresciuto nelle giovanili azzurre.
Come centrale difensivo viene utilizzato anche Casale (dx), fisicamente possente, abile nel gioco aereo.
Parisi (sx), 20 anni, gioca come terzino o centrocampista sinistro ed è un giocatore che partecipa spesso all’azione; buona personalità, sostituto di Terzic, diventato poi titolare dopo l’infortunio del serbo, deve migliorare sui cross.
Sabelli (dx), terzino destro di spinta si alterna a Fiamozzi.
Damiani, può essere impiegato come mediano di centrocampo (ambidestro), giovane talento del vivaio con grande personalità.
I braccetti di centrocampo possono essere sostituiti anche a destra da Zurkowski (dx), calciatore polacco, bravo in costruzione ma con un buon senso della posizione in difesa e a sinistra da Haas (dx), 25 enne in prestito dall’Atalanta, centrocampista veloce e duttile.
In attacco possono giocare sia Moreo (dx), ben strutturato e molto veloce, sia Matos (dx), giocatore brasiliano dotato di estro e fantasia.
Moreo fa anche il trequartista.
In fase offensiva il sistema diventa un 1-3/1-1-3-2; i centrali difensivi rimangono bassi assieme al terzino opposto all’azione facendo copertura preventiva, nel caso in cui l’attaccante avversario rimanesse alto allora o Romagnoli o Nikolau lo marcano preventivamente. Il terzino non di competenza sale e davanti a lui si trova Stulac; sempre bravo a smarcarsi e a farsi trovare pronto per far ripartire l’azione. I due braccetti di centrocampo e Bajrami formano una linea a 3 dietro ai due attaccanti.
In fase difensiva invece, troviamo due sistemi di gioco ovvero un 1-4-3-2/1 con tutti gli interpreti sotto la linea della palla eccetto Mancuso che si smarca preventivamente in caso di transizione positiva oppure, se la squadra è in difficoltà la squadra rimane corta e compatta adottando un 1-4-3-3 sotto linea della palla con Bajrami punta centrale, Mancuso e Olivieri esterni.
FASE DI POSSESSO:
Costruzione: L’Empoli inizia la manovra con una costruzione dal basso, cercando sempre il play basso Stulac, bravissimo negli smarcamenti; ( nel caso in cui Stulac è marcato, si abbassa Bajrami a ricevere) in questo caso i terzini si alzano, in maniera alternata: se la palla è sui piedi del centrale sinistro si alza il terzino destro e viceversa.

I due centrali difensivi tendono a portare la palla fino alla metà campo se non vengono pressati e Stulac è marcato a uomo. Quando non c’è la possibilità di giocare sul play o sui terzini, gli avversari fanno una buona pressione e anche Bajrami non può ricevere , Romagnoli e Nikolau non si fanno problemi a costruire direttamente cercando gli attaccanti come punto di riferimento.
Se l’azione riparte dal centrale difensivo e si alza il terzino di competenza vuol dire che viene a ricevere il braccetto di centrocampo, infatti quando Romagnoli è in possesso palla e Fiamozzi si alza, allora automaticamente è Ricci che viene a ricevere. Viceversa, se Nikolau è in possesso e notiamo che Terzic avanza, sarà Bandinelli che viene a ricevere.
Sviluppo: I centrocampisti dell’Empoli sono sempre disposti a rombo con Stulac che gioca come play basso, Ricci interno destro, Bandinelli interno sinistro e Bajrami trequartista. Durante la costruzione il centrocampo è scaglionato molto bene e nonostante i ruoli siano ben definiti, i giocatori non danno punti di riferimento. L’Empoli gioca anche per catene e cerca di sviluppare l’azione in rifinitura con Bajrami, bravissimo in questo.

Finalizzazione: la squadra attacca e supera la linea di difesa avversaria tramite attacco diretto (Bajrami bravo a trovare sempre pronti i compagni) e anche con cross, sia Terzic che Fiamozzi sono due terzini che arrivano spesso sul fondo e crossano nel cuore dell’area di rigore per le arieti azzurre Mancosu, Olivieri e Moreo quando viene chiamato in causa.
FASE DI NON POSSESSO:
Prima azione difensiva: In caso di ripartenza dal basso avversaria l’Empoli preferisce, con una prima pressione, lasciar libero il portatore di palla e ad una certa altezza lasciare solo scarichi orizzontali. Ci sono anche situazioni che iniziano con il pressing per poi andare a fare pressione; in questo caso, se l’azione riparte dal portiere avversario sono i due attaccanti a far partire il pressing. Se, in fase difensiva, la squadra decide di iniziare un pressing allora se ne occupa il trequartista Bajrami. Il centrocampo azzurro è scaglionato, costringe gli avversari ad andare sulle corsie laterali, sia sulla costruzione bassa che sui rinvii, facendo una grande densità in mezzo al campo.
La difesa, molto maschia e forte fisicamente, marca a uomo nella zona, sono scaglionati e quando esce il terzino sull’esterno avversario, l’interno di centrocampo prende il suo posto; se Fiamozzi esce sull’esterno è Ricci, intelligentissimo tatticamente, a sostituirlo in difesa, e viceversa (lateralità).

Transizioni:
In caso di transizione offensiva l’Empoli è veloce, letale e precisa, tenta il contropiede e la verticalità (principio di Dionisi); Mancuso, molto rapido, si smarca preventivamente e il più delle volte la giocata è verso di lui. Bravissimo anche Bajrami a mettersi sempre nel posto giusto durante questa situazione.
In caso di transizione difensiva la squadra scende in copertura, senza riaggredire in prima battuta con il centrale difensivo più vicino all’azione che marca preventivamente l’attaccante avversario. Se la squadra avversaria gioca con due attaccanti, sia Romagnoli che Nikolau marcano preventivamente.
PALLE INATTIVE:
Sui calci d’angolo e le punizioni a sfavore, l’Empoli marca a uomo nella zona, rientrano tutti e c’è da segnalare Stulac che rimane fuori dall’area su un’eventuale respinta.
Sui calci d’angolo e le punizioni a favore Dionisi lascia in difesa un giocatore in più rispetto agli attaccanti avversari (di fatto non accetta l’1VS1 difensivo).
ANALISI SWOT:
PUNTI DI FORZA:
- GIOCATORI CHE SI PRENDONO DEI RISCHI
- GIOCO PALLA A TERRA
- LETALI IN TRANSIZIONE OFFENSIVA
- VERTICALIZZAZIONI E RAPIDITA’
- PERSONALITA’
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- INESPERIENZA
- GESTIONE DEL MATCH
CONCLUSIONI:
Non sappiamo cosa succederà l’anno prossimo, nessuno è veggente, ma possiamo con certezza dire che questo Empoli si diverte e fa divertire chi ama il calcio.
L’arma in più è il tecnico, ragazzo giovane, umile, che lavora per principi e idee e non per schemi.
Un allenatore che valorizza i giovani perchè saranno loro gli interpreti del calcio di domani; questo a Empoli lo sanno bene tant’è che nel 2006 è stato aperto il centro sportivo di Monteboro per far lavorare bene tutti quei ragazzi che sognano un futuro nel calcio che conta.
Un 100° anniversario così era difficilmente pronosticabile, eppure il tecnico toscano ha riportato la compagine azzurra nella massima serie del calcio italiano.