INTRODUZIONE
Inarrestabile: così potremmo definire la splendida annata del Benevento che sta dominando il campionato di serie B 2019-2020. Una squadra che sta riscrivendo la storia della Serie B italiana. 66 i punti conquistati prima dell’interruzione del campionato. 20 vittorie sulle 27 gare disputate, con 6 pareggi ed una sola sconfitta. A dare la percezione della cavalcata delle Streghe vi è una differenza reti di +35, che parla di 50 gol realizzati (miglior attacco in categoria) e soli 15 subiti. Numeri pazzeschi per questa squadra che sta meritando questa posizione sia per il gioco che esprime in campo che per il racconto della stagione fatto attraverso le statistiche.
La squadra è guidata da Filippo Inzaghi. Reduce dalla negativa esperienza alla guida del Bologna, sta dimostrando il suo valore alla guida del club campano. Durante la stagione, il modulo che ha utilizzato maggiormente è stato il 1-4-4-2. In diverse partite ha optato per l’1-4-3-3 con i 3 davanti che, a seconda delle circostanze, partivano più larghi oppure più stretti, fungendo da trequartisti. L’ampiezza della rosa gli ha permesso di variare spesso gli undici iniziali, soprattutto nel reparto avanzato, senza subire danni in termini di gioco e punti. La partita su cui si basa la seguente analisi è Benevento-Pordenone del 15/02/2020, terminata 2-1 e valida per la 24° giornata del campionato di Serie B.
FORMAZIONI
Benevento (1-4-4-2): Montipò; Maggio, Barba, Caldirola, Letizia; Insigne (89’ Di Serio), Hetemaj, Viola, Improta; Sau (66’ Del Pinto), Moncini (78’ Coda). All.: F. Inzaghi
Pordenone (1-4-3-1-2): Di Gregorio; Semenzato, Camporese, Bassoli, Gasbarro; Misuraca, Pasa, Mazzocco; Tremolada (61’ Ciurria); Strizzolo (72’ Chiaretti), Candellone(61’ Bocalon). All. A. Tesser
SISTEMI DI GIOCO
- Sistema di base: 1-4-4-2 (dal 66’ 1-4-3-3)
- Sistema offensivo: 1-2/4-4
- Sistema difensivo: 1-4-4-1/1
FASE DI POSSESSO
Costruzione e sviluppo
Nella costruzione del gioco dal basso, la palla viene fatta girare dai quattro difensori per cercare di trovare spazio sulle fasce. I due centrocampisti centrali, in questa fase, effettuano solamente passaggi all’indietro finalizzati al mantenimento del possesso palla e al cambio gioco. Una volta arrivata palla ad uno dei due terzini, posizionati larghi e più avanzati rispetto ai due centrali, si effettua spesso una giocata sistematica. L’esterno si alza sulla linea degli attaccanti creando spazio. Il centrocampista finge di andare incontro al terzino in possesso palla per poi attaccare lo spazio lasciato libero dall’esterno. Hetemaj da una parte e Viola dall’altra si trovano nella condizione di poter servire le punte o imbucare per il taglio delle ali.

Altra giocata ricorrente con palla sull’esterno è la ricerca della verticalizzazione sulle due punte. Sau e Moncini si dividono il campo in orizzontale (raramente giocano uno dietro l’altro), permanendo sempre nella zona centrale. Il movimento di uno è in funzione di quello del compagno. Se Sau va incontro al pallone, Moncini attacca la profondità e viceversa. In caso di pressing alto degli avversari, la palla viene calciata lunga per Moncini con Sau che va sulla spizzata.
Se la palla si trova nella zona di centrocampo, sulla linea difensiva si abbassa Viola. È lui il giocatore dal quale partono la maggior parte delle iniziative. Abbassando la sua posizione libera un corridoio. Improta con un movimento a tagliare dentro al campo può ricevere il pallone. Contemporaneamente Letizia si alza molto dando la possibilità di essere servito in ampiezza e creando nel terzino avversario il dubbio se seguire l’esterno oppure rimanere bloccato per limitare l’avanzata del terzino.

Rifinitura e finalizzazione
La squadra di Inzaghi attacca con molti uomini nella metà campo avversaria. Nella zona di rifinitura tra la difesa e il centrocampo si fanno trovare sempre pronti i due esterni Insigne ed Improta. Molto difficile vederli larghi. Preferiscono accentrarsi per poter effettuare l’ 1 vs 1 ed andare al tiro oppure cercare in area una delle due punte. Con palla ad uno dei due centrocampisti centrali cercano il taglio alle spalle del giocatore avversario per concludere direttamente in porta, come avvenuto nel’azione del gol di Insigne.
Sia Maggio che Letizia accompagnano costantemente la manovra. Sono loro che sfruttano l’ampiezza e che, appena possono, si sovrappongono per creare superiorità numerica. In questo modo il lavoro delle catene laterali produce un numero considerevole di traversoni. I cross dalle fasce sono molto frequenti e pericolosi perché l’area viene occupata da 4-5 giocatori. In particolare, con palla dalla parte di Letizia, oltre ai due attaccanti e ai due esterni, anche Maggio si spinge in area di rigore per cercare la rete.
Anche in zona avanzata i due attaccanti stazionano nella parte centrale evitando di allargarsi troppo. La loro funzione principale è quella di occupare l’area di rigore per sfruttare i traversoni e cercare la rete.
TRANSIZIONE POSITIVA
Il Benevento, una volta conquistata palla nella propria metà campo, preferisce consolidare il possesso palla sfruttando passaggi all’indietro, anche verso il portiere. Se c’è la possibilità si cercano gli esterni, abili nelle ripartente grazie alla loro velocità. Questo si è verificato soprattutto nel secondo tempo con il passaggio all’1-4-3-3 e con il Pordenone che ha concesso più spazio al contropiede delle Streghe. Se la palla viene conquistata alta allora si cercano subito in verticale le due punte oppure, ancora una volta, i due esterni giallorossi che tagliano dentro al campo.
FASE DI NON POSSESSO
In fase difensiva la squadra dimostra una grande compattezza, con i reparti sempre molto vicini fra loro. I movimenti sono collaudati e i giocatori attenti a non concedere nulla agli avversari.
Inizialmente il Benevento lascia giocare la retroguardia avversaria. Nel corso della partita varierà questo approccio portando maggiore pressing e costringendo gli avversari al calcio lungo. Obiettivo della prima azione difensiva è quello di indirizzare la palla sull’esterno del campo. È in questo momento che avviene il pressing per cercare di riconquistare la palla. Il terzino di lato attacca molto alto l’esterno avversario cercando l’anticipo con un pressing molto deciso. I 3 difensori danno copertura in maniera perfetta, formano un unica linea di copertura pronti ad accorciare o scappare insieme in base all’evolversi dell’azione. Qui diventa fondamentale il lavoro di una delle due punte sul regista del Pordenone. Dei due attaccanti è Sau che concede più spazio e permette l’uscita avversaria dal pressing costringendo tutta la squadra ad arretrare.

Quando il Pordenone gioca palla all’indietro, il Benevento è abile nel salire compatto coprendo gli appoggi. Il pressing spinge gli avversari a giocare palla al portiere costringendolo al lancio lungo. Con palla lunga ancora una volta la linea difensiva è ben messa ed è difficile trovarli impreparati. Maggio, Caldirola e Barba sono abili nel gioco aereo. Se a colpire di testa va uno dei centrali i compagni di reparto formano il triangolo difensivo creando anche qui una sola linea di copertura. Il concetto che è alla base dei movimenti della difesa giallorossa è la marcatura a zona. Quindi, il loro movimento è effettuato in base alla posizione del pallone, del compagno ed infine dell’avversario.
I due centrocampisti lavorano in armonia. Se uno dei due si alza l’altro gli dà copertura. Nel secondo tempo il Pordenone ha spesso attaccato la zona alle spalle dei terzini giallorossi costringendo uno dei due centrali a scalare esternamente. Per ristabilire la superiorità difensiva Hetemaj si abbassava ad occupare momentaneamente il ruolo di centrale difensivo. I due esterni si abbassano molto quando serve difendere. Tendono ad occuparsi più dell’avversario diretto piuttosto che aiutare il proprio terzino con raddoppi.
TRANSIZIONE NEGATIVA
Se la palla viene persa nella metà campo avversaria, il Benevento cerca la riconquista immediata della sfera. Il giocatore più vicino alla palla va in pressing forte sull’avversario. I difensori sono già accoppiati con gli attaccanti. Li seguono anche nella loro metà campo cercando l’anticipo oppure impedendo loro di girarsi. Diverso è il comportamento in caso di perdita palla nella trequarti campo difensiva. Qui si tende a indietreggiare, soprattutto se il portatore di palla è libero di attaccare la porta. Esso viene lasciato libero di condurre fino all’area di rigore con la possibilità anche di calciare in porta.
PUNTI DI FORZA
- Rosa esperta, ampia e di ottima qualità per la categoria;
- Viola è giocatore in grande fiducia, conclude e rifinisce;
- Ottimo uso delle catene laterali;
- Fase difensiva organizzata e rocciosa.
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Tende ad andare in difficoltà nelle ripartenze, in particolare da corner a favore;
- Le punte centrali non sono sempre rifornite e coinvolte a dovere;
- La pressione sul regista avversario non sempre è efficace, soprattutto quando a portarla è Sau.