“Quando ho iniziato pensavo solo di fare il professore di educazione fisica e il preparatore atletico, poi tutto è venuto da sé. Ne sono fiero e sento la responsabilita’ del ruolo, ma ho una grande voglia di far bene ed è una gratificazione lavorare a questi livelli”. Queste sono state le parole di Bruno Lage dopo essere diventato ufficialmente l’allenatore del Benfica.
Da tecnico ad interim ad allenatore della prima squadra a tutti gli effetti. Lo scorso 3 gennaio era stato scelto per sostituire momentaneamente Rui Vitoria, ma l’ex allenatore della squadra B del club di Lisbona in poco tempo si è guadagnato la conferma. Ha condotto le aquilealla vittoria del campionato portoghese 2018-19 ed è in lotta per il titolo anche in questa stagione grazie alla miglior difesa (14 gol subiti) ed il miglior attacco del campionato (52 gol realizzati). Inoltre, dal gennaio 2019 a quello 2020, è stata la squadra fra tutti i campionati europei ad aver realizzato più punti grazie a 32 vittorie in 34 partite.
SISTEMI DI GIOCO
- Sistema di base: 1-4-2-3-1
- Sistema offensivo: 1-3-1-5-1
- Sistema difensivo: 1-4-4-2
FASE DI POSSESSO PALLA
Costruzione e sviluppo
Il Benfica è squadra che fa del possesso palla una caratteristica distintiva. Fin dal portiere si ricerca la palla corta per poi avanzare come un blocco compatto. In maniera sistematica Weigl (CC) va a formare una linea a 3 insieme ai due difensori centrali che si allargano permettendo il suo arretramento. Contemporaneamente i due terzini si alzano molto con gli esterni offensivi che si muovono dentro il campo. Questo costringe i due attaccanti esterni dello Shakhtar ad abbassarsi per aiutare il proprio compagno di fascia. Così facendo il Benfica gode di una superiorità numerica in fase di costruzione importante ed il controllo della palla è sicuro. Questo movimento, chiamato anche Salida Lavolpiana (prende il nome dall’ex allenatore Ricardo La Volpe), ha ispirato profondamente Guardiola ai tempi del Barcellona.

Solo in caso di grande pressione avversaria si tenta la palla lunga. Il giocatore che viene cercato quasi sempre è la punta centrale Dyego Sousa. Raramente cerca la spizzata ma preferisce provare a controllare il pallone per scaricare all’indietro permettendo alla squadra di salire e mantenere il possesso.
La costruzione a 3 viene mantenuta anche con palla nella zona di centrocampo. In questa situazione la squadra si riversa nella metà campo avversaria con l’altro centrocampista (Taarabt) che è deputato, più degli altri, a ricevere il pallone dai 3 giocatori arretrati. Sempre con la palla nella zona centrale il terzino si posiziona più internamente con l’esterno che si preoccupa di dare ampiezza alla squadra. Questo permette di avere un buon scaglionamento senza mai avere 2 giocatori sulla stessa linea di passaggio.
Rifinitura e finalizzazione
Qui la squadra assume un atteggiamento molto offensivo con ben 4 giocatori pronti a ricevere il pallone nella zona di rifinitura. L’obiettivo principale è quello di ricercare la superiorità posizionale attraverso smarcamenti alle spalle della linea di centrocampo dello Shakthar. I 3 costruttori di gioco insieme a Taarabt formano un rombo che ha il compito di cercare l’imbucata per i compagni o la palla laterale per terzini.Una volta ricevuta palla tra le linee la triangolazione è la giocata che viene provata più spesso anche perché nessuno dei giocatori offensivi è dotato di un grande 1vs1.

Anche dalle corsie laterali non si cerca la giocata individuale. Raramente si effettuano sovrapposizioni. Si prediligono anche in questo caso triangolazioni e filtranti oppure con palla al terzino sulla trequarti si effettuano traversoni verso la punta centrale che ha il compito principale di presidiare l’area di rigore o giocare di sponda.
TRANSIZIONE POSITIVA
Il Benfica riconquistata palla nella propria metà campo solitamente non tenta la ripatenza. La squadra preferisce palleggiare consolidando il possesso poiché gli attaccanti non possiedono doti di grande velocità. Se il pressing ultraoffensivo consente un recupero palla vicino alla porta avversaria allora si cerca di concludere a rete il più rapidamente possible come in occasione del gol del 3-1.
FASE DI NON POSSESSO
Le Aquile possiedono come tratto distintivo una grande aggressività in fase di non possesso. Il principio che alimenta i movimenti della linea difensiva è la marcatura individuale. Questa da una parte permette, come detto, di essere aggressivi. Dall’altra parte vi è il pericolo contro squadre di qualità tecnica elevata di rischiare tanto se il duello 1vs1 viene perso. Questo spiega l’enorme differenza di gol subiti tra campionato (14 gol in 24 partite) e le competizioni europee (16 gol in 8 partite).
La prima azione difensiva prevede un pressing alto del trequartista (Chiquinho) insieme alla punta centrale Dyego Sousa. Se uno dei due giocatori va in pressione su uno dei centrali difensivi l’altro di conseguenza arretra leggermente per dare copertura. La squadra è abile nell’accompagnare il pressing con i terzini pronti ad attaccare altissimi gli esterni d’attacco rivali non permettendo loro di girarsi. Quando però lo Shakhtar riesce a saltare il primo pressing si creano degli spazi tra il centrocampo e la difesa del Benfica con i difensori che in questo caso scappano all’indietro per dare modo ai centrocampisti di ricreare superiorità numerica difensiva.
Anche con palla a centrocampo la difesa cerca di rimanere allineata e molto alta. Le linee di copertura variano in base alla posizione degli avversari. Raramente i terzini danno copertura facendo più attenzione al loro esterno avversario. Soprattutto quello lontano dalla palla non stringe con gli altri difensori. I centrali difensivi lavorano in sinergia con un lavoro di marco-copro efficace facilitato anche dalla presenza di una sola punta dello Shakhtar. Gli esterni alti del Benfica tendono a non rientrare costringendo spesso il proprio compagno di fascia a subire le iniziative degli attaccanti ucraini. Questo aspetto abbinato ad una linea difensiva sempre alta permette spesso l’inserimento del terzino avversario. E’ in questo modo che lo Shakhtar si rende pericoloso. Soprattutto la catena di sinistra formata da Grimaldo e Silva non lavora bene e non riesce ad arginare le offensive dello Shakhtar. Manca in particolare la comunicazione tra i due. Questo favorisce ripetuti inserimenti dalle retrovie del terzino destro avversario come in occasione del gol dell’1-1.

TRANSIZIONE NEGATIVA
Il Benfica, cercando di frequente nella metà campo offensiva dei corridoi per tagliar fuori la linea di centrocampo avversario, si espone al contropiede. Qualora il passaggio viene intercettato la squadra si trova con ben 6 giocatori sopra la linea della palla. La difesa è costretta a correre all’indietro per permettere ai compagni di rientrare. Quando invece cercano la riconquista immediata spesso il pressing non è ben coordinato e quindi poco efficace permettendo allo Shakhtar di rendersi pericoloso in ripartenza.
PUNTI DI FORZA
- Pressing ultraoffensivo efficace
- Gestione della palla nella costruzione bassa
- Gioco di squadra e mentalità offensiva
- Triangolazioni sulla trequarti offensiva
PUNTI DI DEBOLEZZA
• Rosa con poche individualità e senza qualità nel dribbling
• Catene laterali in difficoltà quando bisogna difendere
• Punta centrale poco coinvolta
• Transizione negativa poco efficace
CONCLUSIONI
Il Benfica di Bruno Lage si distingue per il suo possesso palla. Sia in fase di costruzione che nelle zone più avanzate del campo sono sempre 3 i giocatori che danno il via alla manovra. Si cerca spesso il passaggio a tagliare la linea di centrocampo avversario con molti giocatori che stazionano nella zona di rifinitura. Il limite di questa squadra è rappresentato dalla mancanza di elementi di qualità in grado di saltare l’uomo perciò spesso ci si affida a triangolazioni per poter scardinare la difesa avversaria. Nella fase difensiva la squadra è corta e aggressiva e ci assume il rischio di lasciare i difensori nell’1vs1. Se in Portogallo questo basta per imporsi non si può dire la stessa cosa nelle competizioni europee. Per poter raggiungere anche qui un livello di prestigio bisognerà rinforzare la rosa con giocatori di livello che inseriti in un gioco già organizzato potranno permettere di avvicinare il Benfica alle squadre più forti d’Europa.