Diego Martinez è un allenatore giovane di soli 39 anni, sulla panchina del Granada CF per il secondo anno consecutivo. Il Granada grazie al lavoro di Martinez nella stagione 2018/2019 ha conquistato la promozione nella massima serie, quest’anno infatti recita il ruolo di squadra neopromossa nella Liga Spagnola.
Le soddisfazioni però sono continuate anche nella stagione 2019/2020, perchè al momento dello stop dei campionati per il contenimento del Covid-19 il Granada era al 9° posto con 11 vittorie, 5 pareggi, 11 sconfitte.
Sebbene il campionato non fosse finito al 27° turno, la squadra di Martinez possedeva già un ampio margine di sicurezza sulla zona di retrocessione, ed un lusinghiero bottino di 38 punti complessivi.
Insomma nessuno può dire come sarebbe finita o come finirà nel caso di ripresa dei campionati, certo è che Martinez ed il suo Granada stavano già facendo perlare di loro…
In generale
Il calcio di Martinaz è fatto di un apparente ritmo compassato della manovra, quest’ultima piena di “verticalizzazioni dal basso” e di “scivolamenti” a dx e sx allo scopo di avere sempre la superiorità numerica.
Numerosi in una gara sono gli attacchi senza palla degli spazi in avanti, ma al contempo non mancano mai dei calciatori capaci di “venire in contro” per prendere palla, difenderla, e far salire il baricentro”.
Il pressing offensivo soprattutto dopo una palla persa in costruzione è una di quelle armi che non ti aspetti ed alle quali si fa fatica a pianificare una omogenea contromossa per il fatto che non sai mai dove, come, e quando il tuo avversario perderà palla.
Per il Granada di Martinez, importante è anche la gestione dei “tempi e delle palle ferme” utilizzate sia per gli spostamenti sul terreno di calciatori, sia per cambi repentini di velocità nella prosecuzione della manovra offensiva.
Il Granada ha in organico degli attaccanti molto mobili, che hanno una buona capacità d’interscambio fra di loro sia da una gara all’altra, sia durante lo stesso incontro.
Gli andalusi negli ultimi 30 metri hanno calciatori bravi con la giocata sul corto e sullo stretto, di buona tecnica individuale, bravi nel gioco aereo, bravi nell’1vs1 sia attivo che passivo.
Vico, Soldado, Dias, Puertas, Vadillo, Fernandez, Machis, hanno rappresentato fra gli altri giocatori un patrimonio umano tecnico e tattico fondamentale a disposizione di Mr Martinez .
Solamente poche volte Martinez ha abbandonato il suo collaudato 1-4-2-3-1 per un’altro modulo, ed in ogni caso è stato per l’indisponibilità nella piena forma di 4 fra i calciatori sopra citati.
Premesso che l’1vs1 frontale in qualsiasi zona del campo per qualsiasi calciatore del Granada non può e non deve essere un problema nella filosofia del calcio andaluso, si possono definire delle “costanti” sempre presenti nel modulo 1-4-2-3-1 del Granada. Queste “costanti” diventano “caratterizzanti” in riferimento ai ruoli ed agli spazzi assegnati.
In dettaglio:
- Il portiere possiede una ottima capacità di lancio sia con palla a terra che con palla in mano.
- I 2 esterni difensivi si spingono anche simultaneamente in zona offensiva.
- I 2 mediani di construzione solitamente ambidestri, sono bravi anche in fase d’interdizione, con buona capacità di conduzione e di passaggio lungo.
- I 3 trequartisti uniscono qualità tecniche individuali a buone doti atletiche.
- La punta centrale, è molto forte nel gioco aereo, e possiede la capacità sia di attaccare la porta, sia di venire in contro per difendere o conquistare una “seconda palla” e far salire quindi la squadra.
Come già accennato, le interruzioni di gioco sono ben utilizzate dalla squadra andalusa, questo allo scopo di riposizionare continuamente i propri giocatori all’interno del campo ed a secondo del punto nel quale il gioco stesso viene ripreso. Questa particolare cura delle riprese del gioco probabilmente surroga l’incapacità della squadra nel trasferire diversi uomini in una determinata zona attraverso il “giro palla”. Infatti anche per quanto appena detto sono ricercate le situazioni di calcio d’angolo e le punizioni a favore negli ultimi trenta metri. In questi casi la partecipazione al gioco d’attacco dei 2 centrali difensivi è molto frequente; centrali difensivi solitamente bravi nel gioco aereo.
Formazione iniziale 1-4-2-3-1
Andando ad esaminare nel dattaglio la partita in questione, ecco gli uomini scelti da Mr Martinez dal primo minuto.
- 1 Silva in porta
- Linea difensiva: a 4 partendo da dx con il n16 Diaz esterno a dx, n6 Sanchez interno dx, n5 Martinez interno sx, n15 Neva esterno a sx.
- Due mediani: n4 Gonalons a dx e n21 Herrara a sx
- Tre traquartisti: n2 Foulquier a dx, n7 Dias in posizione centrale, n7 Vadillo a sx.
- Punta centrale n24 Fernandez.
Sistema di gioco
- Base 1-4-2-3-1
- Possesso 1-2-4-3-1.
- Non possesso 1-5-4-1.
Fase di possesso
Il fronte offensivo del Granada costituito dai 3 trequartisti e dalla punta centrale, scivola continuamente a dx e sx con l’obbiettivo da avere senpre la superiorità numerica in zona palla. Spesso è la punta centrale a venire in contro per portare fuori posizione il diretto marcatore, altre volte è uno dei 3 trequartisti che si fa servire il pallone sulla corsa ed aspetta il movimento ad attaccare la porta del compagno nel ruolo di prima punta.
Sono emerse 2 modalità di costruzione da parte degli andalusi, prevalentemente suddivise fra i 2 tempi di gioco.
Prima opzione
Costruzione su veloce giro palla che parte da uno dei 2 centrali: Martinez n5 e Sanchez n6. In questa fase di possesso il Granada porta i due esterni difensivi Neva n16 e Diaz n15 larghi nella rispettive fasce di gioco a fianco dei due mediani n4 Gonalons a dx e n21 Herrara a sx.
Uno dei 4 a questo punto si propone per ricevere palla.
Nel momento in cui uno dei 4 giocatori vicini alla linea di centrocampo riceve, vi sono sempre dei movimenti sincroni ed inversi da parte dei 4 attaccanti. Un tipo movimento è in contro nello spazio libero nella direzione del possessore della palla, mentre l’altro tipo di movimento è di attacco dello spazio libero in profondità, spesso facendo un taglio alle spalle dell’avversario. Lo scopo chiaro di tale manovra è quello di realizzare un rapido possesso sul corto nella trequarti avversaria proprio nel momento in cui lo stesso avversario si prepara all’uscita sul portatore oppure si riposiziona sotto la linea della palla. La verticalizzare con un cambio di velocità con un filtrante resta sempre la soluzione preferita per mettere un proprio giocatore negli ultimi 16 metri.
Seconda opzione
Verificatasi assai più spesso nel secondo tempo, prevede un lancio lungo da parte di un centrale o del portiere nella zona trequarti dx o sx, a questo punto gli andalusi portano sempre 4 giocatori almeno in zona palla, creando una gabbia fatta da 1 centrocampista, 1 terzino, e 2 attaccanti. L’obbiettivo di questa densità in zona palla è la superiorità numerica per entrare in possesso in maniere diretta attraverso un gioco di sponda o indiretta attraverso un recupero su contrasto e raddoppio dell’avversario.
Da notare che per tutto il primo tempo il Granada ha dovuto limitare questa strategia perchè ha sofferto nella zona a dx, sia in fase di costruzione che di rifinitura. La ragione di tale defezione sta nel fatto che nel ruolo di trequartista dx è stato schierato inizialmente il n2 Foulquier; in realtà più un terzino fluidificante di fascia dx adattato alla causa, che fra i movimenti offensivi da fare nella parte alta del campo, e compiti anche di copertura in fase di non possesso ha sofferto molto. Foulquier poco servito dai compagni non ha inciso in avanti perchè spesso è arrivato tardi li dove sarebbe dovuto essere nel momento di rifinire l’azione. Il giocatore non è sembrato pronto nell’1vs1 propositivo nella parta alta del terreno di gioco, e nulla è cambiato sino a quando non è arrivato il suo arretramento totale nella linea difensiva a 4 al 62° minuto del secondo tempo. Da quel momento infatti nella posizione di trequartista puro nel ruolo di Foulquier è subentrato il n10 Puertas, dato inizialmente per titolare ma lasciato poi fuori da Martinez inizialmente.
Certamente con Puertas il Granada ha rischiato di più in fase di copertura, ma ha letteralmente invertito l’inerzia della partita, realizzando con lo stesso Puertas il pareggio al minuto 81 ed il gol vittoria con Fernandez in pieno recupero.

Fase di non possesso
In questa fase i 3 trequartisti esterni si abbassano sulla linea dei centrocampisti formando una linea a 4 con l’aggiunta del mediano più vicino alla palla, e mentre il secondo mediano s’inserisce all’interno della linea difensiva che così diventa a 5. Nella propria metà campo in questa fase la linea difensiva resta molto alta a circa 10-15 metri dalla linea dei centrocampisti. L’ampiezza del campo viene coperta totalmente, e già a partire dalla propria trequarti il Granada con questo assetto a due linee dietro, porta sempre un uomo ad aggredire forte il portatore palla avversario, sia nel caso di “palla coperta che scoperta”.

Transizione positiva
La transizione positiva è fatta di movimenti e contromovimenti ad attaccare la profondità. Per il Granada vale più che mai la regola per cui il passaggio “lo detta” sempre chi non ha la palla muovendosi il più velocemente possibile nello spazio per riceverla, mentre chi la conduce aspetta l’attimo giusto per effettuare il passaggio. La sensazione vedendo la gara è stata che qualsiasi dei 3 trequartisti (specialmente nel secondo tempo) e l’attacante centrale potessero innescare il movimento a ricevere in “contro” oppure a “scappare”. Certamente dopo l’innesco del movimento a ricevere in pochissimi secondi qualcuno corre sempre in appoggio per sostenere o finalizzare l’azione.
Transizione negativa
Persa palla nella metà campo avversaria il Granada prova sempre la riconquista immediata, con i 2 mediani Gonalons ed Herrara che si danno mutuo soccorso a vicenda giocando vicini, ad essi si aggiungono i trequartisti di riferimento per ogni zona, ed il terzino di fascia in zona palla. Il terzino di fascia più vicino al pallone, infatti se la squadra perde palla sul suo lato, non scappa dietro nell’immediato, ma se vi è l’occasione va subito all’1 vs 1 oppure se serve procede al raddoppio. Questa modalità di gestione delle transizioni negative nella metà campo avversaria, rappresenta un vero punto di forza del Granada, che spesso riesce a recuperare e riattaccare con efficaci verticalizzazioni in poco tempo e spazio.

Rifinitura
a) Il lancio dal fondo a scavalcare il centrocampo dopo una riconquista nella propria metà campo.
b) Il traversone dai 16/20 metri verso l’aria di rigore dopo movimento in smarcamento di un’ala.
c) Il filtrante sia alto che rasoterra con tentativo di taglio alla spalle dei centrali difensivi.
Sono le tre modalità preferite dal Granada che non porta mai meno di 7 giocatori nella metà campo avversaria per rifinire.
Finalizzazione
Le soluzioni ricercate in gara.
- Il gioco aereo dei centrali Martinez e Sanchez, degli attaccanti Puertas, Fernandez e Vadillo. (gol dell’1-1 di Puertas al minuto 81)
- Il tiro in corsa dall’interno dell’aria su un taglio dall’esterno verso l’interno.
- 1 vs 1 in aria (dorsale con spalle alla porta, gol del 2-1 di Fernandez al minuto 97).
- Attacco al primo palo e di prima intenzione su cross dal fondo
Calci d’angoli passivi
Nei calci d’angolo contro, il Granada si difende con un sistema misto.
Sceglie di posizionare 2 calciatori a zona, uno a difesa del primo palo e l’altro davanti il portiere all’interno dell’aria piccola, mentre marca a uomo i restanti giocatori avversari che si presentano in aria.
Se i numeri lo consentno il n24 Fernandez resta sempre alto, pronto a far ripartire la squadra.
Calci d’angoli attivi
Due le sulizioni più ricercate.
- Da sx e da dx con modalità a rientrare sul primo palo.
- Giocata a 2 sul corto con cross sul palo più lontano.
Distribuzione dei calciatori: 5 giocatori in aria a saltare (2 mediani, 2 trequartisti, e la punta centrale) 2/1 al limite dell’aria a secondo dello schema, 2 in marcatura preventiva (n2 Foulquier ed a turno n16 Diaz oppure 15 Neva).
Punti di forza
- Il quartetto Vico n14, Machis n23, Puertas n10, Fernandez n24 ha conquistato molti palloni sulle verticalizzazioni nella seconda parte della gara. I tre giocatori dietro la punta Fernandez hanno dato esempio d’interscambiabilità, oltre che dimostrazione di un buon bagaglio tecnico individuale.
- Buona la prestazione sia per qualità che per quantità dei 2 mediani Herrera e Gonalons che hanno fornito sia la costruzione che l’inertdizione nelle due fasi.
Punti di debolezza
- La difesa ha sofferto troppo spesso gli attacchi in ampiezza sugli spazi nelle zone esterne. I cambi gioco del Valledolid da un lato all’altro hanno trovato i terzini in ritardo nel rientrare. (Vedi gol dell’1-0 di Guardiola al 56°)
- Troppo alto il posizionamento della linea difensiva sui calci di punizione avversari con palla ai 25/30 metri dalla porta. Si è avuta la sensazione che l’eccessivo spazio tra il primo difensore in linea ed il portiere, potesse rappresentare uno spazio troppo ampio da recuperare nel caso d’intervento fuori tempo della difesa.
- Fuori ruolo, fuori tempo, fuori dal gioco per tutto il primo tempo il n2 Foulquier a dx nella posizione avanzata. Ha rappresentato un giocatore in meno in impostazione, ma anche un giocatore di troppo in difesa, in un momento nel quale serviva fare la gara.