INTRODUZIONE
- Premier League: 28 partite disputate di cui 18 vinte, 3 pareggiate, 7 perse, 68 goal fatti e 31 subiti.
- Champions League: 7 partite disputate di cui 5 tramutate in vittorie, 2 in pareggi, 18 goal fatti e 5 subiti.
Guardiola, nel corso della stagione punterà sul 4-2-3-1 in alternanza con il 4-3-3, marchio di fabbrica della scuola catalana.
Il Manchester City è una squadra che fa del bel gioco un dogma, giocare bene per vincere è l’imperativo categorico e scientificamente inculcato dal Mister Guardiola. La squadra di questa stagione si presenta al grande pubblico per ripetere l’annata precedente e possibilmente fare ancora meglio, in Premier League la distanza dalla vetta occupata dal Liverpool si sta facendo siderale ma il cammino in Champions fino ad ora è stato impeccabile, condito nel frattempo dalla vittoria della Coppa di Lega Inglese.
Lo spunto dell’analisi è costituito dalla partita ARSENAL FC – MANCHESTER CITY 0-3 del 15/12/2019
- ARSENAL FC: Bernd Leno; Sokratis Papastathopoulos, Ainsley Maitland-Niles, Calum Chambers, Sead Kolašinac (dal 40′ pt Bukayo Saka), Mesut Özil (dal 14′ st Emile Smith-Rowe), Lucas Torreira (dal 36′ st Joe Willock), Mattéo Guendouzi, Pierre-Emerick Aubameyang, Nicolas Pépé, Gabriel Martinelli. A disposizione: Emiliano Martínez, David Luiz, Alexandre Lacazette, Reiss Nelson. Allenatore: Freddie Ljungberg.
- MANCHESTER CITY: Ederson; Kyle Walker, Benjamin Mendy (dal 40′ st Oleksandr Zinchenko), Nicolás Otamendi, Fernandinho, İlkay Gündoğan (dal 25′ st Riyad Mahrez), Rodri, Kevin De Bruyne, Phil Foden (dal 11′ st Bernardo Silva), Raheem Sterling, Gabriel Jesus. A disposizione: Claudio Bravo, José Angeliño, João Cancelo, Eric García. Allenatore: Pep Guardiola.
- Reti: al 2′ pt Kevin De Bruyne, al 15′ pt Raheem Sterling, al 40′ pt Kevin De Bruyne.
- Ammonizioni: al 27′ st Sokratis Papastathopoulos (ARS), al 17′ st Benjamin Mendy (MAN), al 16′ st İlkay Gündoğan (MAN), al 35′ pt Rodri (MAN), al 17′ pt Fernandinho (MAN).
FASE DI POSSESSO
Il Manchester City, in fase di impostazione, fa sempre avvicinare un mediano (Rodri o Gundogan) al terzino. Il mediano Rodri ha un ruolo cruciale nella costruzione del gioco di Guardiola perché costituisce il fulcro di congiunzione tra la difesa e l’attacco e per la sua accuratezza e precisione nel distribuire il pallone. Nel caso di marcatura a uomo su Rodri il terzino, di solito Walker, si accentra per svolgere il ruolo di Rodri, molto utile per creare ancora più densità centrale.
In fase di costruzione i due centrali difensivi si dividono in modo tale da far allargare gli stessi avversari, poi si riavvicinano per attrarre gli avversari nel mezzo, in modo tale da aver spazio sugli esterni; a questo punto diventa fondamentale il ruolo delle ali che giocano molto larghe e molto alte. Molto spesso è possibile vedere il centrale portare palla per poi operare un lancio lungo e preciso a cercare l’attaccante che attacca la profondità, che ha a sua volta l’opzione di andare a finalizzare oppure crossare in mezzo per l’accorrente, che può essere la mezzala o l’esterno alto a tagliare la difesa. Come in questo caso, con Fernandinho a portare palla per servire G.Jesus, il quale attacca la profondità, poi avvicinandosi alla zona di più alta percentuale realizzativa mette un cross basso per l’accorrente De Bruyne che insacca in rete, mentre Sterling tiene occupato il difensore tagliandolo fuori dal gioco.

In fase di costruzione, il City può adoperare anche un’altra tipologia di sviluppo dell’azione con il difensore che porta palla lateralmente attraverso il cambio gioco. Grazie a questa manovra andrà a recapitare il pallone all’ala opposta in massima ampiezza sul lato debole avversario, decisiva diventa la giocata della mezzala De Bruyne che può farsi trovare tra le linee, comportando un riversamento della difesa avversaria nella zona centrale e lasciando spazio libero all’ala, oppure, come seconda opzione, la corsa nello spazio attaccando la profondità con un movimento verso la porta. La posizione della mezz’ala diventa cruciale per permettere all’ala, pescata dal lancio lungo sul lato debole dell’avversario, di avere sbocchi vicini o spazi creati dal movimento stesso della mezz’ala.
Le tre caratteristiche fondamentali e consequenziali nel successo del gioco del Manchester City sono le seguenti:
- Movimento del falso terzino;
- Densità centrale generata proprio dal falso terzino che permette di raggiungere i giocatori tra le linee e le triangolazioni in uno spazio stretto;
- Tecnica eccelsa dei protagonisti.
La qualità offensiva degli interpreti permette di non concedere punti di riferimento agli avversari e di cambiare a partita in corso con grande facilità in maniera determinante. Come ad esempio, la partita di andata degli ottavi di finale di Champions League 2019/2020 contro il Real Madrid con l’ingresso di Sterling.
Il City riesce, attraverso diversi modi di attaccare, ad essere sempre efficace e pericoloso. Contro squadre che restano basse, passa facilmente con palla profonda nella metà campo avversaria, con i difensori del City che in fase di impostazione hanno grande libertà di avanzare e fare passaggi filtranti. Laporte era sicuramente uno dei più dotati tecnicamente nell’effettuare questa scelta, poi gli infortuni ne hanno minato la sua presenza che, però, è stata brillantemente ricoperta dall’arretramento di Fernandinho, giocatore validissimo nella fase di costruzione del gioco. Quando gli avversari decidono di pressare alto, la squadra non può arrogarsi il privilegio di avere un giocatore a portare la palla su in spazio aperto, quindi preferisce eludere il pressing con una rete fitta di passaggi veloci e corti ad un tocco con ottimi risultati, ottenuti grazie alla grande qualità tecnica a disposizione.
I risultati possono essere:
- Sfiancare gli avversari dall’esercizio di un pressing sterile;
- Provocare un disorientamento negli avversari dovuto allo sforzo profuso dal pressing.
Questi 2 avvenimenti sbilanciano gli avversari, creando generosi spazi per il City che sarà sempre avanti di un tempo di gioco, permettendo agli interpreti di agire velocemente con un passaggio lungo che comporta quasi sempre un cambio di gioco sul versante opposto del campo. Questa tipologia di giocata condurrà quasi sempre il pallone ad un giocatore smarcato poiché gli avversari hanno impegnato le loro forze nel pressing sulla zona di campo occupata dal pallone, debilitando il versante opposto del campo.
In fase di possesso si dispone praticamente in piena propensione offensiva con una sorta di 2-3-5, in cui i 3 centrocampisti, in aggiunta ai 2 difensori centrali, sembrano poter creare innumerevoli occasioni da goal in modi differenti, potendo dialogare con i 5 punti di riferimento del reparto offensivo. Per qualsiasi avversario, dover affrontare 5 giocatori offensivi, può costituire un grosso pericolo ed un incubo su come disporsi difensivamente. I cinque giocatori offensivi allungano il campo e tentano di utilizzarlo al massimo creando dilemmi per la linea difensiva dell’avversario in copertura lasciando un vuoto da far sfruttare a qualcun altro. Una delle opzioni del City, quando uno dei centrocampisti centrali ha la palla, è la propensione di uno dei cinque giocatori avanzati di scendere in profondità a raccogliere la palla. Il terzino avversario spesso seguirà lasciando un vuoto nel quale il giocatore più largo può imbattersi. Di solito, un altro difensore dovrà ricorrere ad un tentativo di coprire il giocatore largo, ma spesso è troppo tardi. Il giocatore più avanzato si sarebbe proposto ed avrebbe già finalizzato con un semplice tap-in. In situazioni di gioco con palla larga, in possesso di uno dei 5 giocatori offensivi, spesso, gli altri quattro interpreti offensivi riempiono l’area di rigore. Nell’ipotesi in cui il terzino tentasse di fermare il cross lascerebbe un non trascurabile 4vs3 nell’area di rigore a favore del Manchester City.
È difficile per gli avversari far fronte ai cinque del Manchester City perché le lacune saranno lasciate a prescindere. Se le ali non fossero marcate, sarebbero libere di vagare all’interno dell’area. Se la difesa si concentrasse sulle ali, i due centrocampisti centrali avrebbero la possibilità della conclusione dalla distanza o avrebbero la possibilità, usando la loro visione e l’eccellente capacità di passaggio, di sfondare il muro avversario.
FASE DI NON POSSESSO
Nella fase di non possesso assistiamo ad una squadra che esercita un pressing volto all’immediata riconquista della palla. La regola dei sei secondi costituisce uno dei segreti dei successi di Guardiola come allenatore, in quanto è più facile recuperare la sfera nei successivi 6 secondi alla perdita del possesso applicando un pressing in una zona più piccola, restringendo il raggio d’azione degli avversari.
Il City applica un pressing strategico, basato su un’organizzazione ben precisa, volto alla riconquista del pallone per ricominciare l’azione offensiva. Applicando questo tipo di pressione costringono spesso gli avversari ad optare per soluzioni lunghe. Poiché apprestano un pressing orientato, vengono ristretti gli spazi per proteggere il centrocampo in modo tale da poter gestire una situazione prevedibile per i difensori. Non concedendo passaggi centrali alle spalle della prima linea difensiva, le ali, di solito, rivestono un ruolo importate in fase di pressing marcando i terzini in possesso di palla e la mezz’ala quando la palla vira sul lato opposto.
Nella partita in questione, il City non lascia mai la trequarti del campo priva di copertura, infatti, anche se la mezz’ala De Bruyne sale sul difensore centrale solo uno dei 2 mediani lo accompagna.
In generale, Gabriel Jesus si muove fra i 2 centrali e le ali sui terzini ma lo stesso de Bruyne svolge un ruolo cruciale muovendosi fra i 2 mediani, specialmente nei casi di pressione di alta intensità quando anche i terzini salgono a pressare. Il pressing esercitato ad alta intensità, priva gli avversari di un tempo di gioco conducendoli spesso ad un errore, come in questo caso dove il portiere dell’Arsenal, chiamato in causa dal difensore centrale Chambers, restituirà il pallone a quest’ultimo, che, aggredito da Foden, deve rischiare un lancio intercettato da Gundogan.

Le squadre avversarie possono colpire il Manchester City durante la transizione. Quando hai così tanti giocatori in avanti, un rapido cambio di possesso può essere pericoloso e se perde palla, il Manchester City prova a riconquistarla rapidamente prima che possa entrare in aree pericolose cercando di impedire agli avversari di muoversi verso la zona nevralgica del campo. Se non ci riesce, l’avversario può facilmente sfruttare la superiorità numerica. Il Manchester City ripiega difensivamente e ricorre, di solito, in falli tattici per fermare questi contro attacchi. Quando il Manchester City non è in grado di riconquistare la palla e sente che la minaccia può essere contenuta torna nella sua normale forma 4-3-3.
Quest’anno gli infortuni hanno privato il City dei suoi difensori costringendo l’utilizzo di Fernandinho nel ruolo di centrale difensivo, che comunque ci ripropone un esperimento già perfettamente riuscito al Barcellona con Mascherano. L’utilizzo delle capacità di Fernandinho, in ogni caso, permette al City di aver un centrocampista senza doversi sacrificare difensivamente.
TRANSIZIONI
Dopo aver affrontato le varie fasi di gioco, verranno analizzate, nella digressione, le transizioni negative conseguenti alla perdita del possesso e le transizioni positive conseguenti alla riconquista del possesso.
Partiamo dall’idea principale del gioco idealizzato da Guardiola, un gioco posizionale dove tutti i giocatori, ipoteticamente, dovrebbero essere in grado, in maniera flessibile, di poter riempire una zona di campo che in teoria dovrebbe essere occupata da un altro calciatore creando una rotazione che possa assicurare il mantenimento di una struttura difensiva capace di reagire efficacemente alla perdita del possesso e un contrattacco con una disposizione tale da poter ripartire immediatamente con un’azione offensiva. Affinché questa struttura possa manifestarsi, la regola dei 15 passaggi teorizzata dallo spagnolo dovrebbe permette alla squadra di disporsi in questa maniera creando superiorità con uomini liberi fra le linee. Prendendo spunto dall’analisi della partita in esame, si può osservare il Manchester city costruire dal basso, ma poi un errore costringe la squadra ad un rapido riassestamento che comporta una veloce transizione dalla fase offensiva a difensiva. Si trova il classico esempio di una transizione da una fase all’altra eseguita con successo. Walker servito da Gundogan detta il passaggio a Rodri che scambia con DeBruyne, il quale a sua volta serve Sterling, che con un tocco sbagliato fa ripartire l’azione dei Gunners, che con Guendouzi serve sull’altro versante Maitland Niles. Il City si è già riassestato difensivamente e per il giocatore dell’Arsenal non c’è spazio se non quello per ricavare un calcio di punizione.

PUNTI DI DEBOLEZZA
Un punto debole della squadra di Guardiola potrebbe essere costituito dal fatto che quando attacca lateralmente, nel caso di perdita del possesso, potrebbe trovarsi sbilanciata su un lato, oppure quando la pressione degli avversari è molto alta il mediano basso potrebbe schiacciarsi sulla linea dei difensori lasciando una fascia di campo più esposta, in particolare sulle seconde palle. Quest’anno la squadra soffre molto nei ribaltamenti di fronte, concedendo troppo nelle transizioni difensive in quanto gli avversari arrivano con troppa facilità nei pressi dell’area, come confermato dai 31 gol subiti in Premier League. A sua discolpa ci sono sicuramente gli infortuni nel reparto arretrato che hanno intaccato un’integrità costruita faticosamente l’anno scorso.
PUNTI DI FORZA
Sicuramente la filosofia trasmessa da Guardiola rappresenta una tappa storica che segna la cronologia di questo club, soprattutto nella mentalità di questa squadra. Una squadra che può andare in gol con molti interpreti, dotati di una grande qualità tecnica e vena realizzativa (in Premier League sono ben 11 i marcatori, nella top 3 troviamo Aguero con 16 reti seguito da Sterling a quota 11 e G.Jesus a quota 10). La zona di rifinitura è quella poi in cui giocatori come B.Silva, De Bruyne, D.Silva, Foden, etc. danno libero sfogo alla loro creatività permettendo alla squadra di poter andare a rete in modi diversi, facendo arrivare la palla nelle zone ad alta percentuale di realizzazione. La densità centrale nella zona di rifinitura con triangolazioni rapide e il movimento del falso terzino costituiscono sicuramente l’artiglieria pesante del City.
CONCLUSIONE
La mentalità trasmessa dall’allenatore catalano spinge la squadra a perfezionare i suoi meccanismi e a cercare sempre di mantenere un livello di concentrazione altissimo per poter usufruire della tecnica a disposizione dell’organico e poter metter in pratica il dispendiosissimo gioco posizionale. L’obiettivo stagionale sta virando verso il raggiungimento del primo posto in Champions League che potrebbe costituire il vero coronamento del percorso del City fra le regine d’Europa.