Tra mille incertezze dovute ad argomenti extra calcistici, si sta avvicinando anche per il Milan l’esordio della nuova stagione calcistica 2018/2019. Questa stagione inizia con auspici quasi opposti alla stagione 2017/2018, iniziata con la faraonica campagna acquista portata avanti dalla nuova dirigenza e dal neo presidente Yonghong Li. Oggi, la situazione è inversa, con il Milan bloccato sul mercato, e Yonghong Li rimesso in questione dalla UEFA, con una sanzione al Milan di una stagione senza l’Europa League per violazioni del Fair Play Finanziario.
Per quanto riguarda Gattuso, la sua stagione 2017/2018 è iniziata quasi a sorpresa dalla Primavera del Milan, dopo la retrocessione del suo Pisa, finito 21° della Serie B nella stagione 2016/2017. La sua carriera di allenatore fino ad ora non era esaltante, con un esperienza lunga 2 stagioni a Pisa (essendo pure stato cacciato e poi ripreso nel caos societario del Pisa), e brevi esperienze nell’OFI Creta (con tanto di conferenza stampa diventata virale online), nell’US Palermo e in Svizzera nel FC Sion, dove aveva chiuso la sua carriera da calciatore-allenatore. Il Milan Primavera di Gattuso piacque molto al Direttore Sportivo Mirabelli, che decise dunque di scommettere proprio sul tecnico calabrese per cambiare la rotta disastrosa della prima squadra guidata da Vincenzo Montella. L’inizio non fu dei migliori, con Gattuso che schierò il suo Milan con lo stesso 3-4-3 del suo predecessore, ma il clamoroso pareggio del Milan a Benevento ha portato Gattuso a fare la sua prima vera mossa tattica, tornare al 4-3-3. Da lì in poi, il Milan è tornato a viaggiare su ritmi alti, chiudendo il campionato al sesto posto, conquistando una Finale di Coppa Italia, persa pesantemente per 4-0 contro la stessa Juventus e uscendo dall’Europa sedicesimi di finale contro la semifinalista Arsenal. Oltre ai risultati della squadra, Gattuso ha strappato applausi anche per aver valorizzato in modo evidente due giocatori della sua rosa, Calabria e Calhanoglu. Questi due giocatori non godevano di tanta considerazione con Montella, e sono diventati insostituibili nel 4-3-3 del tecnico calabrese.
Con la nuova stagione alle porte, si vedrà se Gattuso saprà reggere una situazione societaria molto complicata, e se il suo Milan riuscirà ad emulare la scorsa media punti con l’interrogativo della rosa che sarà a disposizione del tecnico il 18 Agosto, e della presenza o meno della società rossonera all’Europa League 2018/2019.
SISTEMA DI GIOCO
Il sistema di gioco dell’A.C. Milan di Gattuso è il 4-3-3. I punti fermi del Milan di Gattuso sono il portiere Donnarumma, la linea difensiva composta da Calabria a destra, Bonucci e Romagnoli al centro e Rodriguez a sinistra. Il centrocampo è normalmente composto da Kessie come mezzala destra (elemento quasi insostituibile sia del Milan di Gattuso che quello di Montella), Biglia davanti alla difesa (rimpiazzato da Locatelli contro la Fiorentina per problemi alla schiena) e Bonaventura come mezzala sinistra. In attacco, Calhanoglu è il punto fermo a sinistra, Suso a destra (rimpiazzato dall’adattato Cutrone contro la Fiorentina) e con uno Cutrone, André Silva e Kalinic come punta (quest’ultimo schierato titolare contro la Fiorentina).
In fase di possesso, il Milan passa ad una sorte di 2/3-1-2-2. I due centrali restano bassi e partecipano solo alla fase di costruzione, i terzini si alzano al livello del mediano, anche se Rodriguez tende a superare meno la linea di metà campo nelle manovre offensive rispetto a Calabria sulla corsia destra. A centrocampo, una mezzala rimane corta e accompagna l’azione con il suo movimento (prevalentemente Kessie) mentre l’altra (prevalentemente Bonaventura) ha una posizione di partenza alta e molto ravvicinata al centravanti. Tra la zona della mezzala bassa e il centravanti, troviamo le due ali.
In fase di non possesso, Il Milan si schiera in un ordinato 4-1-4/1, con le ali che si abbassano sulla linea delle mezzali a fare un blocco difensivo, dal quale le mezzali si staccano per andare in pressione sul portatore di palla nella loro zona. La punta non partecipa particolarmente alla fase di non possesso, ed ha il solo compito di andare a coprire la linea di passaggio sul vertice basso di centrocampo della squadra avversaria.
FASE DI POSSESSO
La fase di possesso del Milan inizia spesso da una costruzione bassa. I due centrali difensivi ricevono palla da Donnarumma, e cercano prima di tutto la soluzione corta su uno dei due terzini, oppure l’appoggio sul mediano o una delle due mezzali che si abbassa a ricevere palla. In certe occasioni, il capitano Bonucci cerca di imbastire una manovra più diretta con lanci lunghi, una caratteristica che gli è riconosciuta dai tempi della sua militanza per la Juventus. Come visto nel Milan di Montella, Gattuso da molta importanza all’iniziare la trama di gioco dal basso, e non regalare la palla all’avversario giocandola lunga, una strategia rischiosa ma che può portare a situazioni vantaggiose se si supera la prima linea di pressione avversaria.
Durante la fase dello sviluppo del gioco, si va spesso a cercare aperture sulle corsie laterali, dove sia l’ala sinistra sia l’ala destra si abbassano a recuperare il pallone per cercare di sfondare la linea del centrocampo avversario con scambi ravvicinati tra gli interpreti delle catene laterali. Gli interpreti principali del gioco sulle catene laterali sono l’ala, la mezzala ed il terzino su ognuna delle fasce. Va rilevato però che Ricardo Rodriguez ha un apporto offensivo notevolmente inferiore sulla fascia sinistra rispetto a quello di Davide Calabria sulla fascia destra. Allo svizzero viene spesso imputata la colpa di rientrare sul piede destro e far ripartire la fase di costruzione dai due centrali di difesa. Questo può essere spiegato da vari fattori, prima di tutto, la posizione di partenza molto più alta di Bonaventura rispetto a quella di Kessie sul lato destro, ma anche il movimento più libero di Calhanoglu, che taglia di più dentro il campo rispetto a Cutrone (che emula quanto fatto dal titolare usuale nel ruolo di ala destra Suso). La fascia sinistra, però, regala tante soddisfazioni offensive al Milan grazie alla creatività e ai cambi di gioco di Calhanoglu e gli inserimenti di Bonaventura in area di rigore. La catena di destra rimane però quella più utilizzata nella rifinitura del gioco, con l’ala che spesso si abbassa per liberare la corsia al terzino destro Calabria, o liberare uno scatto della mezzala destra Kessie, che si propone spesso a supporto della manovra offensiva. La catena di destra offre un notevole apporto alla squadra in termini di finalizzazione, con tanti cross provenienti da quella zona, principalmente dall’ala (principalmente quando ci gioca Suso) o dal terzino.
Foto 1: Cutrone si abbassa a prendere il pallone, serve immediatamente Kessie, che chiude il triangolo servendo Calabria in profondità, con Kalinic e Bonaventura che vanno ad attaccare l’area di rigore
In tutto questo, l’attaccante del Milan è utilizzato principalmente in fase di rifinitura sulle azioni sviluppate tramite il centro del campo. Questo è anche una delle caratteristiche principali di Kalinic, che non disdegna il lavoro sporco per abbassarsi a recuperare una palla corta o un lancio lungo da Donnarumma o Bonucci e smistarla su un compagno in movimento nello spazio.
Infatti, la soluzione preferita del Milan in chiave di finalizzazione sembra proprio essere la ricerca del taglio alle spalle della difesa avversaria da parte della mezzala o dell’ala (prevalentemente a destra). In questo particolare tattico, si nota la qualità dei piedi del mediano Locatelli (e del titolare Biglia), ma soprattutto di Calhanoglu e Bonaventura, che hanno la qualità per inventare il passaggio giusto per creare una situazione interessante per la loro squadra, oppure tentare la soluzione del tiro dalla distanza. Il Milan si può quindi definire una squadra che cerca sempre di sorprendere gli avversari schierati con una difesa alta sfruttando quando gli è concesso lo spazio di giocare in modo diretto.
Foto 2: In seguito ad un recupero di palla a metà campo di Kessie, Kalinic corre verso la fascia sinistra, attirando l’attenzione di due difensori, e serve abilmente col tacco Calhanoglu, che serve Cutrone solo sul secondo palo per siglare il quarto gol del Milan.
CALCI PIAZZATI A FAVORE
La strategia usata dal Milan di Gattuso sui calci piazzati a favore è quella di fare densità al centro dell’area con i saltatori migliori, principalmente i due centrali di difesa, la punta Kalinic e la mezzala destra Kessie. Sul secondo palo si fa trovare un giocatore (principalmente Bonaventura) pronto a sfruttare eventuali sponde o calci lunghi. A ridosso dell’area di rigore si trovano Ricardo Rodriguez e Manuel Locatelli per sfruttare ribattute avversarie. Calabria rimane in copertura difensiva, mentre il battitore di calci piazzati è lo specialista Hakan Calhanoglu. Va notato, però, che il Milan tende a ruotare le posizioni degli interpreti dentro l’area di rigore sui calci d’angolo, pur di non dare riferimenti all’avversario.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso, il Milan lascia la costruzione bassa all’avversario. Il centravanti non va a fare pressione sul primo portatore di palla avversario e copre soltanto il mediano avversario, mentre le ali si abbassano sulla linea delle mezzali per formare una linea di quattro davanti al mediano Locatelli. Questa linea tende ad abbassarsi fino alla metà campo. Quando arriva alla metà campo, la mezzala più vicina alla zona del pallone si stacca e va in pressione sul portatore di palla, mentre le ali rimangono in copertura sui terzini avversari.
Foto 3: La Fiorentina è in fase di costruzione, e il Milan si abbassa nel suo 4-1-4-1, con Kalinic che guarda soltanto il mediano avversario e le ali che diventano esterni bassi
Per quanto riguarda la difesa, i quattro interpreti difensivi si dispongono in una linea larga, con Romagnoli che si stacca di più dalla linea in funzione ai movimenti di Giovanni Simeone, la punta avversaria, che deve marcare. Sulle corsie laterali, i terzini del Milan sono aiutati dai raddoppi offerti dalle mezzali e dalle ali sull’ala avversaria e i terzini che vengono ad aiutarla rispettivamente. In questo caso, è concesso ai centrali di difesa di fare la diagonale lunga, e farsi trovare pronti per un cross in area di rigore. Dentro l’area di rigore, i due centrali si posizionano a zona a ridosso dell’area piccola sul primo e sul secondo palo, mentre il lavoro di marcatura è affidato al mediano e al terzino della fascia opposta. Così facendo si forma un rettangolo al centro dell’area di rigore nel quale sono controllati i saltatori avversari.
Foto 4: La difesa del Milan su situazione di attacco laterale della Fiorentina con Chiesa coperto da Calabria e dal raddoppio di Kessie e Dabo coperto da Cutrone. Nell’area, Bonucci e Romagnoli si posizionano sul bordo dell’area piccola mentre gli attaccanti viola sono marcati a uomo da Locatelli e Rodriguez.
CALCI PIAZZATI A SFAVORE
La marcatura applicata sui calci piazzati a sfavore è una marcatura a uomo. La disposizione difensiva si adatta dunque alla strategia offensiva dell’avversario, pur tenendo comunque un giocatore sistemato sul primo palo ed un giocatore posizionato al centro dell’area piccola, con l’unico compito di difendere l’area piccola ed intercettare qualsiasi pallone che graviti da quelle parti. Generalmente, il Milan porta ben 9 giocatori a difendere nell’area di rigore su calci piazzati a sfavore, lasciando in avanti solo l’ala destra, in questo caso Patrick Cutrone.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
Il Milan cura molto le situazioni di transizione offensiva, facendone una delle principali armi per andare a colpire l’avversario. La strategia in fase di transizione è di andare subito alla ricerca della profondità e degli spazi sfruttati dai giocatori più mobili della squadra rossonera, e cercare di arrivare in fase di finalizzazione il prima possibile, magari anche col primo passaggio e lo smarcamento del giocatore. L’intenzione si può vedere molte volte, appena un giocatore del Milan recupera palla in qualsiasi zona del campo, si libera un compagno a dettargli un passaggio corto o un filtrante in una zona libera del campo.
Foto 5: Locatelli recupera il pallone sulla trequarti campo, e trova subito con un rasoterra Kalinic, che ha il tempo di tagliare verso l’interno del campo e calciare a rete.
Un esempio evidente della pericolosità delle transizioni offensive della squadra rossonera è il gol del 4-1 del Milan (il prosieguo dell’azione si vede nella Foto 2), dove Kessie ha intercettato un passaggio a centrocampo e lanciato Kalinic per creare una situazione offensiva di parità numerica in attacco (4 contro 4), con il croato abile ad attirare su di se due difensori e liberare Calhanoglu, che ha pescato Cutrone solo sul secondo palo della porta difesa da Dragowski.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
Nelle loro fasi di transizione difensiva, il Milan sfrutta i giocatori presenti nella zona del pallone per andare a cercare di recuperare subito palla nelle zone alte del campo, ed impedire all’avversario di iniziare con comodità la propria fase di possesso. Uno a tre giocatori sono impegnati in questo tentativo di recupero del pallone, principalmente una delle mezzali, con il supporto di un ala (Calhanoglu e Cutrone hanno peraltro una grande predisposizione al sacrificio) e/o uno tra il terzino e il mediano. Chi si ritrova spesso esente da compiti di transizione difensiva è ancora l’attaccante, Nikola Kalinic. Il resto della squadra cerca di comporre come meglio può lo schema difensivo del Milan in 4-1-4-1.
CONCLUSIONE – PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI
Punti di Forza:
- Transizioni Offensive e ricerca automatica di movimenti negli spazi
- Tanta qualità sulle catene laterali, con piedi buoni a sinistra e movimenti per arrivare al cross a destra.
- Giocatori come Calabria e Kessie molto presenti in entrambe le fasi
- Uso dei tagli dall’esterno alle spalle della difesa
- Qualità del gioco quando la palla passa per i piedi di Calhanoglu.
Punti Deboli:
- Attaccante lontano dalla porta nel gioco, scarso apporto in chiave realizzativa.
- Mancanza di alternative di rilievo ai titolari.
- In mancanza di soluzione diretta, il Milan si blocca e spesso indietreggia.
- Se si riesce a superare la prima pressione nella transizione offensiva in modo rapido, si può mettere in difficoltà un Milan scoperto dietro (come nel gol dell’1 0 della Fiorentina).