- Partita Analizzata: Neuchâtel Xamax FCS – FC Wil 1900 (6-3)
- Brack.ch Challenge League 2017/2018 (21/05/18)
- Modulo avversario: 3-4-1-2
INTRODUZIONE
Stagione 2018/2019 di Raiffeisen Super League, ci siamo. Le squadre sono tutte le stesse, fatta eccezione per la retrocessione del FC Lausanne-Sport, e la promozione della nuova versione del Neuchâtel Xamax FCS. Usiamo il termine “nuova versione”, perché questa società calcistica ha un passato societario molto complicato. Il Neuchatel Xamax nasce da una fusione nel 1970 tra il FC Cantonal (fondato nel 1906 e campione svizzero nel 1916) e FC Xamax (fondato nel 1912). Poi, non possiamo non parlare del fiasco societario del Neuchâtel Xamax durante la stagione 2011/2012. Il fiasco inizia a Maggio 2011, quando il club svizzero passa nelle mani del ceceno Bulat Chagaev. Con l’arrivo di quest’ultimo partirono tante promesse di investimenti nella squadra per competere per il titolo. Alla vigilia della stagione 2011/2012, la squadra aveva tra le sue fila giocatori come Kalu Uche (oggi 36 presenze con la Nigeria), Javier Arizmendi (1 presenza con la Spagna) e un 19enne Haris Seferovic (oggi 54 presenze in nazionale Svizzera) in prestito dalla Fiorentina. Fino a qui, tutto bene, se non fosse per il fatto che il Neuchâtel Xamax fu estromesso a gennaio 2012, a campionato in corso, dalla Super League Svizzera per inadempienze finanziarie del presidente ceceno.
La società è quindi dovuta ripartire nella stagione 2012/2013 dalla Seconda Liga Interregional, la quinta divisione svizzera. L’allenatore Roberto Cattilaz è riuscito nell’impresa di portare la sua squadra in Prima Liga alla prima occasione. È proprio a Maggio 2013 che è nato il Neuchâtel Xamax FCS, dalla fusione tra il Neuchâtel Xamax e il FC Serrières. Cattilaz è riuscito ad ottenere altre due promozioni consecutive per riportare la società tra i professionisti, in Challenge League, quando ha lasciato il suo posto a Michel Decastel. L’esperto allenatore svizzero ha sfiorato due volte la promozione in Super League, finendo secondo, e ci è riuscito nel 2017/2018, dopo una stagione a senso unico per la squadra rossonera.
I numeri di questa stagione 2017-2018? Primo posto conquistato con 85 punti, 21 punti in più del secondo, una media punti di 2,36 e una differenza reti di +43. Il percorso in Coppa Svizzera è durato solo due partite, condito da un uscita ai danni della società di quarta divisione FC Echallens, ma soprattutto dal primo turno contro i dilettanti del FC Union-Sportive Montfaucon, finito per ben 21 a 0 per i rossoneri.
SISTEMA DI GIOCO
Il Neuchâtel di Decastel parte da uno schieramento a 4-2-3-1. La squadra campionessa di Challenge League ha come interpreti principali nel reparto offensivo tre giocatori molto esperti come l’ala sinistra francese 31enne Geoffrey Tréand (autore di 11 gol e 12 assist stagionali), il trequartista svizzero 30enne Charles-André Doudin (10 gol e 19 assist stagionali) e il capocannoniere della Challenge League, l’attaccante svizzero 33enne Raphaël Nuzzolo (26 gol e 10 assist in stagione). L’età media dell’11 titolare della squadra dell’allenatore 62enne durante l’ultima partita contro il Wil era di ben 28.27 anni, con il solo Linus Obexer (il terzino sinistro) come under 21. Si tratta quindi di una squadra che fa dell’esperienza una caratteristica fondamentale.
In fase di possesso, la squadra si schiera in un 2/1-1-2-3-1, con i due centrali che rimangono dietro, non partecipando alle manovre offensive, il centrocampista difensivo di destra Veloso che rimane indietro, quello di sinistra, Di Nardo, che si alza e i due terzini Obexer e Gomes che si alzano a supporto dei 4 giocatori offensivi. Va notato anche che Obexer tende ad avere più spazio per salire, con l’ala sinistra Tréand che taglia verso il centro a supporto di Doudin e Nuzzolo.
In fase di non possesso, si può notare che Di Nardo si alza sulla linea dei tre centrocampisti offensivi per pressare alto, formando un 4-1-4/1, nel quale Nuzzolo non partecipa in modo significante alla manovra difensiva della sua squadra. Se l’avversario riesce a superare questa linea di quattro, Di Nardo e le due ali Tréand e Ramizi si abbassano sulla stessa linea di Veloso, l’altro mediano, formando un 4-4/1-1 in cui Doudin ha il compito di rimanere vicino a Nuzzolo in caso di ripartenza.

FASE DI POSSESSO
La fase di possesso del Neuchâtel è caratterizzata da un filo diretto principale. L’idea è di un gioco con pochi tocchi di palla, una fitta rete di passaggi per portarsi in zone pericolose e molto movimento senza palla. Il baricentro della squadra tende ad essere alto, con molti uomini attivi nella metà campo avversaria per schiacciare l’avversario e colpirlo in verticale.
La fitta rete di passaggi inizia da una costruzione bassa, dove i difensori centrali cercano di saltare la prima linea di pressione cercando uno dei terzini o Veloso, il mediano basso della squadra. Dopodiché, un giocatore almeno deve sempre proporsi immediatamente al compagno che porta palla in modo poter andare avanti passando il pallone tra gli interpreti ravvicinati e minimizzare il possesso palla spalle alla porta. Per permettere maggiore fluidità al gioco, il trequartista Doudin e l’ala sinistra Tréand sono molto mobili, e si propongono spesso in zone che uscirebbero dalla loro competenza principale. Per esempio, il trequartista si aggiunge spesso alla catena di destra, chiedendo palla al terzino Gomes e liberando lo spazio per servire di prima l’ala destra Ramizi. Tréand, invece, si trova spesso sulla trequarti, in posizione più centrale, per dialogare da posizione più ravvicinata con Nuzzolo e lo stesso Doudin, lasciando lo spazio sulla corsia sinistra al terzino Obexer.
In fase di finalizzazione, il Neuchâtel sfrutta molto il triangolo Nuzzolo-Doudin-Tréand, tre giocatori molto mobili negli ultimi 25 metri, e tentano sempre di pescare in verticale uno dei tre in zona gol. Ovviamente, il ricevitore principale di questi palloni in verticale è la punta Nuzzolo, ma, a difesa schierata, la soluzione alle spalle della difesa può anche venire da un inserimento di uno fra Tréand e Doudin.

FASE DI NON POSSESSO
Anche la fase di non possesso del Neuchâtel vuole tenere un baricentro alto. Infatti, oltre ad un timido primo pressing attuato dalla punta Nuzzolo, si forma una linea di quattro giocatori nella metà campo avversaria. Questi quattro giocatori sono le ali Tréand e Ramizi, il trequartista Doudin e il mediano Di Nardo (che si alza su quella linea). I compiti di questa linea sono di accompagnare l’azione avversaria, e di staccarsi in pressing sul portatore di palla (principalmente con Di Nardo) quando il portatore avversario si trova in zona. Se il possesso palla avversario riesce a superare questa prima linea di quattro, le due ali e Di Nardo si abbassano e vanno a formare un’altra linea di quattro con l’aggiunta di Veloso, e con Doudin che rimane vicino a Nuzzolo in avanti.
Sulle corsie laterali, il terzino è aiutato dall’ala offensiva in raddoppio, spesso accompagnata dal mediano di sinistra o di destra in funzione della corsia. Generalmente, il difensore centrale fa la diagonale lunga, con l’eccezione dei casi in cui marca individualmente la punta avversaria, e che quest’ultima si avvicina al portatore sulla corsia. Finalmente, la difesa in area di rigore è disposta in zona mista, con copertura su attacchi laterali dei due pali, e con marcatura individuale della punta avversaria. È però importante rilevare che l’intenzione di difendere con due o tre giocatori in zona del pallone crea spesso un lato debole nella difesa del Neuchâtel, con spazi lasciati all’avversario per segnare.

TRANSIZIONI
In fase di transizione positiva, il Neuchâtel tenta quando possibile di giocare subito la palla in verticale, e sfruttare gli spazi lasciati alle spalle del portatore dall’avversario. Questa strategia ha anche premiato la squadra di Decastel durante l’incontro con il Wil, con il recupero e la giocata immediata in verticale verso Nuzzolo ha lasciato lo spazio a quest’ultimo di calciare liberamente dalla distanza e segnare il gol del 4-1, coronando anche la sua tripletta personale.
Durante le transizioni negative, la squadra si ripiega cercando di portare subito due o tre uomini nella zona del portatore avversario. Il problema con le transizioni difensive del Neuchâtel risiede nel fatto che la squadra è generalmente molto alta, e il ripiegamento tende ad essere abbastanza lento. Le fasi di transizioni difensive sono spesso risolte da giocatori che spendono un cartellino giallo per smorzare l’iniziativa avversaria.
CALCI PIAZZATI
Su situazioni di calcio d’angolo a favore, il Neuchâtel piazza un giocatore a ridosso del primo palo, un giocatore al centro dell’area al limite dell’area piccola e quattro giocatori in linea nella zona del dischetto di rigore. Al momento della battuta, il giocatore sul primo palo corre verso la bandierina, portando con sé il difensore che lo marca e lasciando lo spazio alle sue spalle per il giocatore al limite dell’area piccola, mentre i quattro giocatori sul dischetto di rigore vanno a ricoprire zone diverse. Va anche rilevata l’efficacia del gioco in verticale del Neuchâtel nell’arrivare alle spalle della difesa avversaria su situazioni da calci piazzati da posizioni innocue. Infatti, due gol della squadra rossonera nel 6-3 contro il Wil sono nati sugli sviluppi di un calcio di punizione a 70 metri e 40 metri circa dalla porta avversaria con l’uso di un attacco diretto o di passaggi corti in verticale e cross dalla trequarti immediato dopo pochi tocchi di palla.
In situazioni di calci piazzati a sfavore, il Neuchâtel difende a zona mista. Due giocatori vanno a ricoprire la zona del primo palo, uno marca a uomo la punta avversaria e cinque giocatori vanno a difendere il resto degli avversari in funzione alla loro disposizione. Tenendo a mente il gol dell’1-1 del Wil, il Neuchatel ha formato un triangolo con tre giocatori a coprire i tre giocatori fuori dall’area, due a coprire due giocatori al limite dell’area (uno che taglia sul primo palo e l’altro sul secondo) e un ultimo uomo a copertura in caso saltassero le marcature individuali. In questo caso, il difensore della seconda linea di difesa si è perso il suo giocatore e l’uomo in copertura è stato troppo lento per impedire il gol dell’1-1.
PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA
Punti di Forza:
- Manovra offensiva fatta da una fitta rete di passaggi e pochi tocchi di palla
- Squadra molto affiatata, fatta di movimenti con e soprattutto senza palla
- Capacità di mantenere il possesso palla nella metà campo avversaria
- Uso di calci di punizione da posizione innocua per arrivare velocemente in zona gol con un misto di passaggi corti e lunghi.
- Pericolosità nei calci piazzati a favore
Punti di Debolezza:
- Transizioni difensive lente e disorganizzate
- Dispendio di energie importante in ripiegamento dovute alla squadra alta
- Troppa aggressività, molti falli rischiosi da cartellino giallo
- Vulnerabilità su situazioni di calci piazzati a sfavore. I tre gol subiti nel 6-3 contro il Wil nascono da calci piazzati a sfavore.
- Vulnerabilità contro manovre offensive rapide avversarie
- Lato debole opposto alla zona palla