Quello che poteva essere e non è stato: questo è il titolo che si può dare al mondiale del Portogallo.
La nazionale portoghese è allenata dal 2014 da Fernando Santos, tecnico esperto, dotato di grandi doti comunicative e ottimo gestore, capace di portare il Portogallo a conquistare il titolo di campione d’Europa 2016, battendo in finale la Francia per 1-0.
Il tecnico portoghese ha formato negli anni una squadra unita, il cui punto di forza è il collettivo, inoltre può contare sulla classe e la leadership del suo giocatore simbolo, il cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo. La storia recente del Portogallo ai Mondiali denota un andamento negativo, semifinale nel 2006, ottavi nel 2010 ed eliminazione ai gironi nel 2014. Dopo il sorprendente successo di Euro 2016, alla vigilia di questo mondiale c’era molta curiosità e attesa per la nazionale portoghese, ritenuta dallo stesso c.t. lusitano non tra le favorite ma tra le possibili candidate alla vittoria finale, il campo ha però contraddetto questa previsione.
I campioni d’Europa in carica erano inseriti nel gruppo B con Spagna, Marocco e Iran, dopo il pirotecnico pareggio per 3-3 contro la Spagna, con Cristiano Ronaldo grande protagonista della gara, autore di una tripletta e capace di eguagliare in una sola partita il numero di reti segnato da lui nei precedenti tre mondiali disputati, i lusitani hanno poi battuto il Marocco, grazie ad un gol del solito Cristiano Ronaldo, e, nell’ultimo match del girone, pareggiato 1-1 contro l’Iran correndo qualche rischio di troppo nel finale. La nazionale portoghese ha chiuso cosi il girone con 5 punti a pari merito con la Spagna, ma a causa di una peggior differenza reti si è qualificata come seconda del girone e agli ottavi ha incontrato l’Uruguay, sulla carta un avversario agevole, a conti fatti, gli uruguaiani si sono imposti però per 2-1, nonostante i portoghesi fossero dotati di una maggior tecnica, e abbiano totalizzato il 70% di possesso palla collezionando 20 tiri contro i solo 5 avversari, ma questo non è bastato per avere la meglio di una squadra grintosa e organizzata come l’Uruguay del c.t. Tabarez.
Il Portogallo di Fernando Santos in questo mondiale è sceso in campo con il modulo di base 4-4-2, difesa guidata dall’esperto Pepe, terzini di grande corsa e spinta, centrocampo di qualità e quantità con esterni che si accentrano molto e attacco che si affida alle giocate del suo fuoriclasse, Cristiano Ronaldo. In fase di possesso il modulo si trasforma in un 2-2-4-2: davanti ai due mediani una linea a 4 composta dai due esterni che convergono al centro lasciando spazio sulle fasce per i terzini. In fase di non possesso il Portogallo si schiera con un 4-5-1, con una delle due punte che a turno ripiega a centrocampo nella fase difensiva.
Questa la formazione iniziale con cui il Portogallo è sceso in campo nell’ottavo di finale perso per 2-1 contro l’Uruguay:
Portogallo modulo 4-4-2:
1 Rui Patricio PORT, 5 Raphael Guerreiro TS, 6 Jose’ Fonte DCS, 3 Pepe DCD, 15 Ricardo Pereira TD; 10 Joao Mario ES 14 William Carvalho CCS 23 Adrien Silva CCD 11 Bernardo Silva ED; 7 Cristiano Ronaldo ATT, 17 Gonçalo Guedes ATT.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso Portogallo si schiera con un 2-2-4-2: due difensori centrali, due mediani, davanti a loro una linea a 4 formata da i due esterni che convergono centralmente lasciando spazio d’azione sulle fasce per i terzini che si alzano, in attacco le due punte si allargano molto, non dando punti di riferimento agli avversari, creando superiorità nelle corsie laterali e concedendo spazio d’inserimento centralmente.
COSTRUZIONE
La costruzione del Portogallo è principalmente corta dal basso. Nei rinvii dal fondo i difensori centrali si allargano lateralmente sulla linea dell’area e uno dei due mediani a turno si abbassa per ricevere palla, mentre i due terzini si alzano presto sulla linea dei centrocampisti rimanendo molto larghi, occupando cosi in ampiezza il campo. La costruzione portoghese passa principalmente attraverso i piedi dei due centrali difensivi, che a volte utilizzano una guida strategica per creare linea di passaggio. Numerosi sono i cambi di posizione alle spalle della prima linea di pressione per creare spazio di passaggio. Raramente il Portogallo utilizza la costruzione diretta, quando si affida a questo tipo di costruzione, il portiere e i difensori centrali ricercano con lanci lunghi la zona di campo occupata da Cristiano Ronaldo.
SVILUPPO DEL GIOCO
In fase di sviluppo del gioco la dislocazione portoghese è 2-2-4-2. I flussi principali di sviluppo passano attraverso i piedi dei due mediani che poi allargano il gioco sulle corsie laterali dove si alzano i due terzini, nel mentre gli esterni di centrocampo convergono verso il centro del campo, lasciando spazio d’azione sulle fasce. Entrambe le catene laterali sono molto utilizzate, grazie alla spinta dei terzini abili a creare superiorità numerica e ad inserirsi con sovrapposizioni, da segnalare in particolare le ottime doti offensive del terzino sinistro Raphael Guerreiro. Quando i mediani ricevono palla di ritorno dalla corsia laterale cercano immediatamente il cambio di gioco sfruttando cosi in ampiezza tutto il campo.
RIFINITURA E FINALIZZAZIONE
In fase di rifinitura è prezioso il movimento degli esterni offensivi che convergono verso il centro, andando a giocare tra le due linee e lasciando campo e ampiezza sulle fasce ai terzini. Le due punte spesso si allargano lateralmente, consentendo la superiorità numerica sulle fasce e creando spazio d’inserimento centralmente. Uno dei maggiori strumenti di rifinitura utilizzato dal Portogallo sono i cross sui quali gli attaccanti eseguono tagli, passanti e fuori linea per smarcarsi. I lusitani utilizzano spesso sovrapposizioni, triangolazioni e uno-due per creare superiorità numerica e attaccare la profondità. Dotati di grande tecnica i portoghesi tentano spesso l’uno contro uno, si distinguono in questo tipo di giocata Bernardo Silva, Quaresma ma soprattutto Cristiano Ronaldo che può anche essere molto pericoloso con i suoi tiri dalla distanza. Spesso, quando non riescono a finalizzare attraverso le giocate, utilizzano l’attacco diretto con lanci in profondità per la velocità di Cristiano Ronaldo.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso il Portogallo si schiera con un 4-5-1, con una delle due punte che a turno ripiega sulla linea dei centrocampisti, gli esterni, accentrandosi molto in fase di possesso, sono poi lenti a tornare in posizione in fase difensiva e questo crea superiorità avversaria sulle fasce. In difesa linea a 4 con terzini che stringono molto verso i centrali e si interessano più della palla che dell’avversario diretto, lasciandogli libertà d’azione e facilità di smarcarsi su cambi gioco.
PRIMA PRESSIONE
In fase di non possesso Portogallo effettua pochissima pressione, quasi nulla, in questo modo i portoghesi concedono molta libertà ai centrocampisti avversari in fase di costruzione bassa.
Se la costruzione avversaria invece è diretta specie nei rinvii dal fondo uno dei due mediani a turno, spesso è William Carvalho a farlo, ripiega centralmente sulla linea dei difensori.
DIFESA BASSA
Nella propria metà campo Portogallo difende con un 4-5-1: i due mediani si posizionano scaglionati ed eseguono spesso il marco e copro. Lo spazio libero concesso è in ampiezza. Gli esterni in fase di possesso si accentrano molto, ma sono poi lenti a ripiegare in posizione laterale in fase di non possesso, concedendo cosi superiorità numerica sulle fasce agli avversari. I lusitani soffrono quindi quando attaccati con sovrapposizioni e triangolazioni e creano densità nel lato forte concedendo spazio e libertà per cambi di gioco.
LINEA DIFENSIVA
Stile difensivo a uomo nella zona. Quando la palla è sugli esterni, i centrali difensivi eseguono la diagonale corta. Generalmente il Portogallo dimostra lentezza nell’attaccare la seconda palla e questo permette agli avversari di vincerli sul tempo. In fase difensiva la linea dei centrocampisti si abbassa molto a ridosso della linea dei difensori. Se attaccati con palloni aerei si esaltano le doti fisiche e i tempi di giocata in anticipo dei centrali difensivi Pepe e Josè Fonte. Su palla laterale difficoltà a gestire i tagli e i fuori linea avversari.
TRANSIZIONE POSITIVA
Una volta recuperata palla tentativo di ripartenza immediata. Se la transizione positiva avviene nella avversaria utilizzo di triangolazioni e uno-due rapidi per sfruttare superiorità numerica e attaccare la profondità.
TRANSIZIONE NEGATIVA
Una volta persa palla i portoghesi cercano subito la riaggressione. In transizione negativa concedono spazi per essere attaccati sulle fasce e non attuano precauzioni per gli smarcamenti preventivi degli avversari.
PALLA INATTIVA
-A FAVORE: La nazionale portoghese è molto abile nelle palle inattive, dotata di ottimi saltatori: su tutti da segnalare la bravura aerea di Pepe, Jose’ Fonte e Cristiano Ronaldo. Nei calci d’angolo da destra si alternano a batterli Bernardo Silva e Quaresma, mentre da sinistra solitamente se ne occupa Joao Mario. Spesso i calci d’angoli vengono battuti corti con la ricerca dello scambio. I lusitani possono essere molto pericolosi anche con punizioni dirette vista la presenza in campo di Cristiano Ronaldo.
-CONTRO: la nazionale portoghese su palla inattiva contro marca a uomo. Nei calci d’angolo non posizionano giocatori sul palo, ma mettono un uomo sul vertice dell’area piccola. Denotano difficoltà se gli avversari eseguono blocchi e sono lenti nell’arrivare sulla seconda palla.
CONCLUSIONE
Molto probabilmente questo è stato l’ultimo mondiale di Cristiano Ronaldo che, con i suoi 33 anni, non garantisce la presenza al mondiale di Qatar 2022. Quel che è certo è che c’è molta delusione in casa Portogallo, per quello che poteva essere e non è stato. La precoce eliminazione agli ottavi del mondiale contro l’Uruguay ha evidenziato le carenze difensive portoghesi, in particolare la concessione della superiorità numerica sulle fasce e nelle transizioni negative, e le difficoltà nel gestire i cambi di gioco avversari, gli attacchi con triangolazioni e sovrapposizioni, e nel complesso la poca grinta espressa in campo. Le note positive mostrate dal Portogallo in questo mondiale, sono state invece la costruzione e lo sviluppo del gioco sempre palla a terra, ricerca di fraseggi con triangolazioni, sovrapposizioni ed uno-due, l’ottima organizzazione tattica in fase offensiva (con gli esterni che si accentrano e le punte che si allargano, creando superiorità numerica sulle fasce con i terzini e permettendo campo per inserimenti centrali). Dopo Germania e Argentina anche il Portogallo saluta così prematuramente la competizione mondiale e il torneo perde anticipatamente il valore indiscutibile e la classe di un campione come Cristiano Ronaldo.