Sistema di Gioco di base: 5-3-2
Sistema di Gioco in Fase di Possesso: 3/1-4-2
Sistema di Gioco in Fase di Non Possesso: 5-3/2
Introduzione
Uno dei temi caldi dell’estate calcistica italiana sembra essere quello delle plusvalenze interiste e di come il club nerazzurro stia rientrando nei paletti finanziari dettati dall’Uefa. Per raggiungere l’obiettivo imposto, sono state già ufficializzate le cessioni di molti protagonisti del settore giovanile, fiore all’occhiello della società nerazzurra (Bettella e Carraro all’Atalanta, Odgaard al Sassuolo, Valietti al Genoa, Zaniolo alla Roma, solo per citare gli ultimi).
Dopo essersi aggiudicata la Supercoppa Italiana e la “Viareggio Cup”, l’Inter Primavera di Stefano Vecchi chiude un ciclo ricco di soddisfazioni, bissando il successo dello scorso anno nella Finale Scudetto, impresa riuscita solo ad altri quattro allenatori nella storia del Campionato Primavera Nazionale
Nella parte conclusiva della stagione appena trascorsa, l’allenatore bergamasco ha modificato il Sistema di Gioco della sua squadra, schierando un 5-3-2 che valorizza a pieno tutti gli interpreti in campo e che mette in risalto lo strapotere fisico della formazione nerazzurra rispetto alle coetanee, avvalorato dalla conquista dei tre titoli, tutti ai tempi supplementari.
Nella partita valida per il titolo, l’Inter Primavera si è schierata con Pissardo tra i pali, portiere già titolare lo scorso anno in serie D, a Varese; una linea difensiva di grande affidabilità (miglior difesa della regular season), formata dai tre centrali Bettella, Nolan ed il capitano Lombardoni, dalle notevoli doti tecniche e fisiche, e dai due esterni di grande spinta offensiva Valietti e Sala; un triangolo di centrocampo composto da Pompetti nel ruolo di vertice basso, metronomo della manovra nerazzurra e tatticamente già molto valido, Emmers e Zaniolo in quello di mezzali, dalle differenti caratteristiche tecnico-tattiche (il primo più fisico, il secondo più tecnico ma più incisivo sotto porta); due punte centrali di grande movimento quali Colidio e Adorante, quest’ultimo spesso alternato ai più prolifici Rover, Belkheir e ancor prima al danese Odgaard.
Fase di Possesso:
La Fase di Possesso dell’Inter Primavera di Stefano Vecchi si caratterizza per una manovra molto veloce alla costante ricerca dell’ampiezza e della profondità. Il Sistema di gioco in questa fase è il 3/1-4-2 con un rombo in costruzione formato dai tre centrali e dal mediano basso Pompetti che, assicurando superiorità numerica nella propria metà campo, hanno il compito di iniziare la manovra palla a terra. La costruzione del gioco dell’Inter Primavera non è comunque univoca. Spesso, infatti, il portiere Pissardo cerca, col rinvio dal fondo, la spizzata di Zaniolo, molto bravo in questo fondamentale (4 gol di testa in stagione), verso le due punte, abili nel giocare spalle alla porta con i compagni.
La squadra di Vecchi è molto propositiva e nello sviluppo del gioco si affida alle corsie laterali. Entrambe le fasce vengono coinvolte anche se in maniera differente. La catena di destra con Bettella (DCD), Valietti (TD) ed Emmers (CCD) è più preposta alla manovra e alla rifinitura su cross (quasi il 70% dei cross proviene dalla destra), mentre quella di sinistra si affida più agli 1vs1 di Sala (TS) e agli inserimenti senza palla di Zaniolo (CCS). Come certificano i dati Wyscout, Valietti, per certi versi, assume il ruolo di regista defilato, con 106 tocchi di palla, più di ogni altro calciatore in campo. La nuova dislocazione in campo, dunque, valorizza soprattutto le qualità tecniche e fisiche dei due terzini nerazzurri.
Il triangolo di centrocampo non prevede rotazioni: il ruolo di play basso è occupato sempre da Pompetti, mentre Emmers e Zaniolo hanno il compito di dialogare con i terzini di parte. Viste anche le diverse caratteristiche tecniche, Zaniolo è più libero di muoversi tra le linee, il belga, invece, è più preposto a giocare in coppia col terzino Valietti. Il gioco sviluppato sulle fasce permette a mezzali e terzini di interscambiarsi e di arrivare sul fondo con impressionante continuità.
Le due punte centrali molto vicine per potersi incrociare con frequenza, giocano molto con la squadra, permettendo con le loro sponde (soprattutto Colidio), gli inserimenti lungo le fasce.
Un altro modo frequente di attaccare la difesa avversaria è quello degli attacchi diretti alle spalle dell’ultimo difensore. Con una manovra più concentrata sulla corsia di destra, l’Inter Primavera ricerca la densità sul lato palla per creare le condizioni di superiorità numerica. Quando non è possibile il cross o l’uno-due veloce, il regista Pompetti effettua un cambio gioco alto verso sinistra, sfruttando l’ampiezza data da Sala (TS), sul lato cieco.
Si può dire, dunque, come il gioco rapido palla a terra, la ricerca della profondità sulle corsie laterali e l’attacco del lato debole della difesa avversaria siano le prerogative della squadra di Vecchi in Fase di Possesso.
Calci piazzati a favore:
Gli angoli e le punizioni a favore sono indirizzati sul secondo palo, dove sono appostati i centrali di difesa che si sganciano in avanti, soprattutto Bettella e Nolan. Non di rado, l’Inter Primavera utilizza il corner corto, sia da destra che da sinistra, per creare una situazione di 2vs1 sul fondo. L’area viene attaccata da sei giocatori più uno pronto al tiro dal limite sull’eventuale respinta corta centrale della difesa.
Fase di Non Possesso:
Durante la costruzione bassa degli avversari, gli attaccanti non realizzano un pressing aggressivo, ma solo una leggera pressione allo scopo di indirizzare il passaggio sui terzini avversari, soprattutto sulla propria catena destra, dove l’Inter riconquista la maggior parte dei palloni.
La squadra, in Fase di Non Possesso, si dispone con un 5-3/2, dal baricentro decisamente basso suddiviso in due linee a difesa della porta più i due attaccanti pronti allo smarcamento preventivo. La linea di centrocampo è spezzata, con le mezzali e il play che eseguono i principi del marco/copro con uscita forte sul portatore di palla. I cinque difensori, invece, rimangono sempre ben allineati sulle situazioni di palla scoperta, con Nolan (DC) leggermente arretrato in posizione di libero, non utilizzando la regola del Fuorigioco. Su queste due linee l’Inter Primavera mette in mostra tutta la sua fisicità. Centralmente, infatti, i nerazzurri hanno sempre superiorità numerica e riescono, attraverso il marcamento a uomo nella zona, a coprire benissimo l’imbuto centrale, creando densità al limite dell’area di rigore.
La palla laterale viene solitamente attaccata dal terzino, con la mezzala di parte a eseguire la copertura. Se il giro-palla avversario è lento da permettergli di scivolare sul portatore, sarà lui ad attaccare forte, con il terzino in copertura.
Calci piazzati a sfavore:
Sugli angoli a sfavore, l’Inter schiera otto uomini in marcatura a zona (sette in area e uno al limite) e due in marcatura a uomo al centro dell’area di rigore. Nessun attaccante o centrocampista rimane, quindi, in smarcamento preventivo.
Transizioni:
Transizioni offensive:
Appena riconquistato il pallone, l’Inter Primavera tende a verticalizzare immediatamente. Se la palla è recuperata centralmente, con le due linee difensive schierate, si punta all’attacco diretto sulle due punte che ricercano moltissimo la profondità. Il destinatario di questi palloni è solitamente Colidio (anche Rover quando è in campo viene lanciato in campo aperto), puntando ad un 2vs2 in campo aperto.
Gran parte delle transizioni offensive, però, nasce da palloni recuperati sulla catena di destra. In questo caso, Emmers (CCD), dotato di buona corsa, è bravo a proporsi sull’esterno per effettuare un traversone dal fondo o un passaggio filtrante che metta l’attaccante davanti al portiere.
Transizioni difensive:
Essendo una squadra dalle buone proprietà nel palleggio, le situazioni di transizione difensiva sono molto sporadiche. In questi casi, Pompetti (CC) ha il compito di temporeggiare sul nuovo portatore di palla, facendo rientrare i due terzini. I difensori centrali, ovviamente, scappano verso la propria porta. Con un centrocampista a protezione della difesa, tre difensori che non partecipano molto alla fase di possesso e due terzini di grande gamba pronti a ritornare velocemente, le transizioni difensive non si rivelano un punto debole per il 5-3-2 di mister Vecchi.
Analisi SWOT:
Punti di forza:
- Grande dinamismo;
- Solidità difensiva con costante superiorità numerica nella zona centrale in fase difensiva;
- Valorizzazione di tutti i calciatori;
- Sviluppo del gioco sulle catene laterali.
Punti di debolezza:
- Poca lucidità sotto porta;
- Ricerca della verticalità a volte forzata.