“Consiglio dal cuore per giovani allenatori, per allenatori esperti e per tutti gli amanti del calcio Vero: andate a fare un giro a Carrara e guardate, anzi, ammirate la Carrarese di Silvio Baldini”. Questo è il messaggio di Lele Adani, ex calciatore e noto commentatore, nel presentare la Carrarese 2018-19 targata Silvio Baldini. La squadra toscana dopo anni di risultati altalenanti in Lega Pro, sembra aver trovato sotto la guida del tecnico carrarino un’identità ed una continuità tale da potersi considerare una seria pretendente per la promozione in serie B. Marchio di fabbrica di questa nuova versione della Carrarese è la formidabile produzione offensiva che la porta ad essere il miglior attacco della prima parte di stagione di tutti e tre i gironi di Serie C (45 gol in 20 partite). La partita presa in esame è quella contro il Pisa (che si schiera con un 3-5-2) e vinta dalla Carrarese 4-1.
SISTEMI DI GIOCO
Base: 4-2-3-1
FASE DI POSSESSO
Costruzione:
Ad inizio azione se ci sono i giusti presupposti (squadra avversaria già schierata o libertà di gioco per i difensori) il portiere si attiva per costruire gioco dal basso; se invece c’è una forte pressione o la squadra avversaria è scoperta, si cercano immediatamente gli esterni d’attacco. Solitamente l’uscita palla nella prima costruzione coinvolge maggiormente i terzini, che si posizionano aperti e hanno il compito di cercare come prima giocata una palla verticale sugli attaccanti o sul centrocampista avanzato. Il principio di gioco prevede dunque che ci sia un’uscita palla rapida ed esterna dalla zona di costruzione; per questo motivo i due mediani devo sempre presentarsi scaglionati ad inizio azione, in modo da garantire sempre un riferimento al giro palla iniziale e soprattutto un sostegno adeguato quando si verticalizza sui trequarti.
Sviluppo:
Una volta effettuata l’uscita palla dalla zona di costruzione la Carrarese predilige sviluppare gioco sulle corsie esterne, sia per principio sia per sfruttare le abilità dei singoli. I movimenti coordinati dei tre trequartisti e della punta centrale si rifanno al principio dell’aggressione degli spazi liberi alle spalle della linea difensiva. Nel dettaglio: (Sviluppo esterno) sull’uscita palla il terzino lato forte, una volta entrato in possesso del pallone, serve l’attaccante esterno di parte che ha compiuto un movimento in contro tirando fuori il quinto dalla linea difensiva avversaria, liberando così la zona al lato del centrale di parte. La zona libera verrà successivamente occupata o da un inserimento del centrocampista avanzato o dalla punta centrale che si allarga, in ambedue i casi l’obbiettivo è quello di allargare uno dei 3 centrali difensivi per obbligare i due centrali rimanenti ad accoppiarsi con gli attaccanti che arrivano a sostegno, senza che nessuno si posizioni a zona per la copertura preventiva dell’area di rigore.
Sviluppo centrale:
Dopo l’uscita palla sul terzino, quest’ultimo ricerca una giocata verticale sull’attaccante esterno di parte che questa volta si accentra alle spalle dei centrocampisti, attirando così la marcatura del terzo centrale. I mediani, sempre scaglionati, si posizionano uno in appoggio al palleggio della linea difensiva (solitamente quello che parte dal lato debole), l’altro a sostegno della trequarti, prendendo la posizione dell’attaccante esterno che si è accentrato. Il centrocampista avanzato si posiziona invece sotto punta. L’obiettivo in questa situazione è quello di cambiare il fronte d’attacco per arrivare a concludere l’azione sulla fascia opposta rispetto a dove si è sviluppato.

Rifinitura:
Come detto, l’obiettivo principale della Carrarese è arrivare in zona di rifinitura sulle corsie esterne perché è in quella posizione che giocano i calciatori più pericolosi (in questa partita Tavano a sinistra e Caccavallo a destra). Da quella zona sono diverse le modalità attraverso cui la squadra arriva a concludere: o un cross al centro favorito dalla sovrapposizione del terzino, cercando lo smarcamento della punta centrale o il taglio sul secondo palo dell’attaccante esterno opposto. Con il centrocampista avanzato sempre pronto a inserirsi a sostegno. O un 1vs1 con conclusione diretta dell’esterno d’attacco (sempre appoggiata dalla sovrapposizione del terzino). O nel caso qui riportato si debba affrontare una linea difensiva composta da 5 giocatori, si ricerca un movimento ad uscire della punta avanzata che attacca lo spazio alle spalle del centrale lato palla, tirando fuori così dalla linea difensiva il centrale dei 3, obbligando gli altri difensori ad accoppiarsi in emergenza con gli attaccanti pronti ad inserirsi. In questa occasione il terzino rimane staccato rispetto alla zona palla, in modo da ritardare il raddoppio del quinto avversario e obbligando invece il centrocampista centrale avversario a scalare in fascia sulla palla (svuotando ulteriormente l’area di rigore).

FASE DI NON POSSESSO
Nelle situazioni di non possesso la Carrarese mantiene solitamente lo schieramento base del 4-2-3-1.
Pressione alta:
Il principio adottato prevede che gli esterni d’attacco non ripieghino sulla linea dei mediani – per garantire una copertura dell’ampiezza campo – ma che rimangano invece alti quasi in linea con la prima punta. Una simile predisposizione è utile se si vuole avere un atteggiamento forte in pressione sulla prima costruzione avversaria (prima linea di pressing composta da 4 giocatori + i 2 mediani sempre predisposti ad uscire con aggressività sui centrocampisti avversari). Il pressing è indirizzato dal movimento delle punte esterne che ruotano sempre verso il centro per impedire un’uscita palla esterna, obbligando gli avversari ad una giocata centrale.
Sotto palla:
Se si deve far fronte ad un attacco diretto, sul rilancio avversario ci sono 6 giocatori predisposti per la fase difensiva (4 difensori + 2 mediani). I mediani sono costretti ad un duro lavoro di copertura sulle fasce (oltre che in pressione): scalate scaglionate sugli esterni (uno raddoppia l’altro copre il centro); mentre i terzini, quando sono sul lato debole, devono coprire la zona centrale (i 4 difensori sono sempre molto stretti). L’obiettivo quindi nella fase di non possesso sembra essere quello di “accorciare il campo” per lasciare comunque spazio libero da aggredire alla batteria dei 3 trequartisti e la punta centrale, una volta che si è recuperata palla. È chiaro come questa predisposizione esponga però la linea difensiva a numerosi attacchi e non sempre le contromisure della fase di non possesso risultano essere efficaci (28 gol subiti in 20 partite).

Linea difensiva:
La linea dei 4 difensori adotta il principio della “zona mista”: sul possesso avversario si sale (in linea) quando c’è uno scarico dietro e la palla è coperta; si scappa verso la porta (sempre in linea) quando la palla arriva sull’esterno (terzino rapido uscire in pressione sulla palla). In area di rigore uno dei centrali prende l’uomo in zona mentre l’altro centrale e il terzino lato debole stringono in copertura (spazio libero sul secondo palo alle spalle del terzino). Solitamente l’atteggiamento della linea difensiva (stretta e compatta) rimane comunque rivolto ad accorciare il campo in avanti, cercando di colmare la distanza con i mediani.
TRANSIZIONI
Transizione positive:
Come detto nella fase di non possesso la Carrarese non sempre ripiega con gli esterni d’attacco. La linea difensiva prova sempre a tenere la squadra corta per creare densità e agevolare il recupero del pallone, ma anche quando la squadra si allunga gli esterni si posizionano larghi per sfruttare le loro qualità in 1vs1, una volta che i mediani sono riusciti a recuperare palla. La prima giocata dopo la riconquista è sempre dunque in verticale sui 4 giocatori d’attacco; raramente si predilige un mantenimento comodo e paziente.
Transizioni negative:
Il primo principio seguito una volta persa palla è la immediata riaggressione e riconquista. L’efficacia di una tale impostazione è dovuta a due fattori: una tempestiva lettura e una corretta posizione dei due mediani da un lato; la rapidità della linea difensiva ad accorciare in avanti dall’altro. La prima condizione coordina la seconda, i due mediani devono essere dinamici e devono sempre presentarsi scaglionati per aggredire subito forte il giocatore in possesso e coprire la palla, permettendo la salita della linea difensiva.