Paulo Sousa, al secondo anno sulla panchina viola, si sta confermando un allenatore con idee e principi di gioco importanti, con il dinamismo tattico che lo contraddistingue.
Il mercato estivo, nell’ultimo giorno di mercato, ha visto lasciare Firenze Marcos Alonso, un giocatore fondamentale per il tipo di gioco che il portoghese sta portando a maturazione.
Con poco tempo a disposizione e l’impossibilità (causa bilancio) di reinvestire i 27 milioni incassati per lo spagnolo, il ds Corvino ha scommesso sull’uruguaiano Oliveira che, insieme al croato Milic, cercherà di non fa rimpiangere l’ormai ex terzino viola.
Fase di Possesso
– In fase di possesso la Fiorentina si dispone con il 3-4-2-1 –
Sin dalla fase di costruzione la Fiorentina esce senza troppi problemi grazie alla superiorità numerica data dalla difesa a 3.
I centrali difensivi fanno guadagnare pazientemente campo alla propria squadra attraverso il giropalla, sostenuto anche dall’esterno sinistro di centrocampo ,che inizialmente rimane più basso rispetto al giocatore sulla fascia opposta, al fine di concedere una soluzione di passaggio semplice al reparto difensivo.
I due centrali di centrocampo sono dei double-pivot, hanno il compito smarcarsi per ricevere lo scarico dalla difesa con successiva verticalizzazione per i giocatori più avanzati.
Se invece Badelj e Vecino non riescono a smarcarsi, si imposta direttamente dalle retrovie, soprattutto con Astori, il giocatore con il piede più educato fra i tre difensori.
Uno dei due trequartisti si abbassa sempre a ricevere per facilitare la manovra di costruzione, mentre l’altro trequartista, l’esterno destro e la punta si muovono per ricevere la verticalizzazione.
– Costruzione bassa: Badelj e Vecino sono marcati, il trequartista(Bernardeschi) si abbassa per ricevere da Astori –
Una volta conquistato campo, la disposizione sul terreno di gioco è la seguente:
– Fase di sviluppo: i 3 centrali si dispongono scaglionati; Badelj e Vecino davanti a loro offrono sempre l’appoggio; Chiesa e Oliveira si alzano sulla linea dei trequartisti dove Bernardeschi e Cristoforo spaziano fra le linee; Kalinic è il centravanti –
In questa fase di gioco la squadra si distende in ampiezza grazie agli esterni che si alzano e si allargano in prossimità della linea laterale.
La trama di gioco più ricorrente viene offerta, anche qui, dai due registi, Badelj e Vecino, che sfruttando le loro capacità tecniche vanno alla ricerca costante della verticalizzazione.
I due esterni hanno caratteristiche e compiti diversi: se a destra viene preferito un giocatore offensivo, dalle spiccate qualità tecniche e bravo a saltare l’uomo; a sinistra, al contrario, il giocatore scelto da Sousa è un terzino puro, meno tecnico e più disciplinato in fase difensiva, il cui unico compito offensivo è arrivare al cross dalla linea di fondo.
– Sviluppo azione a sinistra: Astori appoggia a Badelj che di prima verticalizza a sinistra per Oliveira –
– Oliveira raggiunge il pallone e si prepara per il cross; Bernardeschi, Cristoforo, Chiesa e Kalinic attaccano l’area di rigore –
– Azione a destra: Vecino verticalizza a destra per Chiesa che punta il suo diretto avversario in 1vs1, lo salta e la mette al centro per Kalinic che con una grande giocata di tacco sigla il 2-0 –
Bernardeschi e Ilicic sono due giocatori molto tecnici; il primo possiede grande corsa palla al piede, mentre il secondo è meno mobile ma più creativo, entrambi sono comunque dotati di notevoli capacità balistiche.
Ai due è concessa grande liberà di movimento: il loro compito è di muoversi costantemente negli spazi lasciati vuoti dagli avversari tra le due linee di centrocampo e difesa, creando superiorità posizionale.
Insieme a Kalinic formano un reparto offensivo imprevedibile, alternando movimenti a ricevere e ad attaccare la profondità.
Il croato è il principale finalizzatore viola, inoltre, il suo fisico longilineo, accompagnato da una buona tecnica di base, gli consente sia di protegger palla per far salire la propria squadra, sia di dialogare rapidamente con i propri compagni.
Fase di non possesso
In fase di non possesso la viola difende con un modulo diverso:
– In fase di non possesso la Viola si schiera con il 4-4-1-1: Milic scivola sulla linea dei 3, formando una difesa a 4, Tello si alza a centrocampo e Bernardeschi da centrale, si allarga a sinistra posizionandosi sulla linea di centrocampo –
In fase difensiva la Fiorentina cerca di annullare il gioco avversario attraverso un pressing alto e costante, con Kalinic pronto ad aggredire il retropassaggio al portiere impedendone la giocata corta.
Anche dal rinvio dal fondo i gigliati costringono il portiere a lanciarla lunga:
– Rinvio dal fondo avversario: Kalinic e Chiesa marcano ad uomo i 2 difensori centrali avversari, Cristoforo copre la parte centrale del campo, costringendo Reina al rinvio lungo –
Gli uomini di Sousa schiacciano il più possibile gli avversari nella propria metà campo, creando superiorità numerica in zona palla.
L’attenzione è rivolta alla parte centrale del terreno di gioco, che deve essere sempre ben coperta, in modo tale da indirizzare gli avversari sulle fasce laterali, dove il recupero palla è più agevole.
Oltre ai giocatori più offensivi, anche i centrali di centrocampo partecipano attivamente al pressing, uscendo sul possibile ricevitore a palla coperta.
– Pressing alto: 4 giocatori accerchiano il portatore di palla in zona centrale (Badelj pressa in ritardo il ricevitore), concedendo il lato debole al Napoli –
Una volta costretti gli avversari a giocare lateralmente, dove gli spazi sono più ristretti, la Viola aggredisce immediatamente il portatore di palla:
– Palla laterale: aggressione immediata per conquistare palla –
Se gli avversari superano il primo pressing e prendono campo, la Fiorentina riduce le distanze fra i reparti, la punta si disinteressa completamente della fase difensiva, mentre il trequartista, in base alla situazione di gioco, decide se parteciparvi o meno.
L’intento rimane sempre quello di coprire la zona centrale di campo spostando il gioco sulle corsie laterali dove il terzino e il centrocampista di fascia raddoppiano sul portatore di palla.
La linea difensiva marca a zona con una sola linea di copertura; su palla laterale, il terzino sul lato debole rimane allineato ai compagni.
– Catene laterali: Bernardeschi e Oliveira raddoppiano il portatore di palla –
Una fase difensiva, dunque, decisamente orientata al recupero nel minor tempo possibile del pallone, per dar via a una transizione positiva, che purtroppo, il più delle volte risulta inefficace.
L’anno scorso, in questo periodo, la Viola si trovava a lottare per un posto in Champions League grazie a un girone di andata fenomenale.
Quest’anno, invece, le cose stanno andando un po’ diversamente; l’ambizione massima per gli uomini di Sousa sembra essere la qualificazione alla prossima Europa League, ma con un Bernardeschi così, tutto è possibile.