INTRODUZIONE
Nella stagione corrente la S.S.Lazio ha presentato due impostazioni tattiche: 1-4-3-3 nella prima parte dell’anno; 1-3-5-1-1 nella seconda.
Nell’1-4-3-3 ha disposto Strakosha tra i pali, difesa a quattro composta da destra a sinistra da Basta, De Vrij, Hoedt, Radu, davanti alla difesa il capitano Biglia, Parolo come mezz’ala destra, Milinkovic-Savic mezz’ala sinistra, Felipe Anderson ala destra, Keita a sinistra ed Immobile centravanti; Lulic, vero e proprio jolly della squadra, è stato utilizzato come terzino, mezz’ala o esterno d’attacco sinistro.
L’1-3-5-1-1 ha segnato una vera e propria svolta tanto che, inizialmente,è stata testata da mister Simone Inzaghi nei big match contro Juventus, Roma e Napoli per poi farla propria ed usarla con regolarità e costanza a partire dalla semifinale di andata di Tim Cup 2016/2017.
Per tale ragione, è stata analizzata la suddetta gara contro l’A.S. Roma terminata 2 a 0 in favore dei biancocelesti.
In quell’occasione, la squadra di Inzaghi ha usato un SDG di base: 1-3-5-1-1, schierandosi con Strakosha tra i pali, difesa a tre composta da destra a sinistra da Bastos, De Vrij e Wallace, davanti alla difesa Biglia, Parolo come mezz’ala destra, Milinkovic-Savic mezz’ala sinistra, Basta esterno destro, Lukaku esterno a sinistra, Immobile centravanti e alle sue spalle Felipe Anderson. Questo schieramento ha avuto delle varianti con Hoedt e Lulic al posto di Bastos e Lukaku; Felipe Anderson al posto di Basta con Keita da seconda punta alle spalle di Immobile.
In definitiva, dopo un anno di assenza dal palcoscenico europeo, questo schieramento ha permesso alla Lazio il ritorno in Europa League.
PARTITA OSSERVATA: S.S. LAZIO vs A.S. Roma (2-0) Semifinale andata Tim Cup 2016/2017
SISTEMI DI GIOCO DI BASE CONTRAPPOSTI: 1-3-5-1-1 vs 1-3-4-2-1;
SISTEMA DI GIOCO OFFENSIVO(SDGO).: 1-3-1-3-2-1;
SISTEMA DI GIOCO DIFENSIVO(SDGD): 1-5-3-2(palla sopra la metà campo); 1-5-2-2-1(palla coperta sopra la metà campo); 1-5-2-3 e 1-5-3-2(palla centrale propria trequarti e/o sotto metà campo); 1-4-4-2(palla laterale sotto la metà campo).
In fase di possesso(FDP), la squadra ha presentato il SDGO 1-3-1-3-2-1 con la mezz’ala sx che si dispone tra le linee avversarie per poi abbassarsi sulla linea dei centrocampisti lasciando lo spazio alle sue spalle per l’inserimento del laterale sx.
In fase di non possesso(FNP) ha presentato, con palla sopra alla metà campo un 1-5-3-2 che a palla coperta degli avversari è diventato 1-5-2-2-1.
Su palla centrale, all’altezza della propria trequarti, ha usato un 1-5-3-2 per permettere l’anticipo dei tre difensori centrali sui tre attaccanti avversari, fornendo una copertura alle loro “spalle” grazie alla chiusura degli altri compagni di reparto. Hanno provato a fornire un raddoppio centrale con l’aiuto dei centrocampisti.
All’altezza della metà campo, è stato presentato anche un 1-5-2-3 per impedire, con i tre davanti, la costruzione del gioco dei difensori avversari e provando ad avere smarcamenti preventivi per eventuali transizioni positive.
Appena sotto la metà campo, su palla laterale ha mostrato un 1-4-4-1-1.
1 – FASE DI POSSESSO (FDP):
COSTRUZIONE:
La squadra non prevede una costruzione bassa ma, il portiere Strakosha, quando batte la rimessa da fondo campo o quando ha palla al piede, cerca Milinković-Savić, poco sopra la metà campo.
Quando hanno palla i difensori o provano a giocare su Biglia che cerca un appoggio verticale (Milinković-Savić) oppure giocano sull’abbassamento di Basta che si porta sulla linea di centrocampo cercando il cambio gioco sul movimento Milinković-Savić.
SVILUPPO:
Quando la palla passa alla mezz’ala sinistra, l’esterno del lato forte si alza andando ad occupare lo spazio creato dall’abbassamento della mezz’ala stessa mentre, quest’ultima, prova a giocare di prima con Immobile che a sua volta cerca, come giocata “ideale”, il terzo uomo in profondità (Lukaku).
Se la squadra gioca a dx, l’esterno dx(Basta) si allarga e si abbassa poco sotto alla metà campo, lasciando uno spazio vuoto che viene occupato dalla mezz’ala dello stesso lato(Parolo), il tutto accompagnato da un accentramento del trequartista sulla linea dei centrocampisti e da un movimento della mezz’ala sx ad attaccare la profondità.
RIFINITURA:
I giocatori della S.S.Lazio sembrano essere “universali”, utilizzano un gioco di posizione, chi si trova più esternamente sa che deve dare ampiezza per allargare le maglie avversarie e favorire eventuali tagli e/o inserimenti centrali da parte dei compagni che hanno la possibilità di creare profondità.
Un principio di gioco è determinato dai continui inserimenti senza palla volti ad attaccare la profondità, la regola potrebbe essere riassunta in: “effettua un movimento senza palla (taglio/passante/inserimento/sovrapposizione) l’uomo che sta tra la palla ed il compagno che da ampiezza oppure chi ha spazio per attaccare la profondità” in modo da dare sempre almeno due soluzioni al portatore palla(appoggio in verticale; sostegno e/o scarico in ampiezza) per attaccare la profondità come prima soluzione senza però sprecare palle inutilmente, nel caso in cui non vi fosse la possibilità di attuare la prima scelta.
FINALIZZAZIONE:
La squadra biancoceleste è quarta in classifica per gol fatti (74, dietro al Napoli, alla Roma e alla Juventus) (it.whoscored.com).
Nel reparto offensivo ha un’ottima tecnica individuale che permette maggiori soluzioni in prossimità dell’area di rigore avversaria.
Una delle peculiarità di questa rosa è il colpo di testa. Non a caso, la Lazio ha il record di gol effettuati(16) per mezzo di questo gesto tecnico (www.footstats.it).
Per questa ragione usano molto le catene laterali con le combinazioni tra la mezz’ala, l’esterno e la sponda di riferimento(soprattutto Immobile) per poter andare sul fondo ed effettuare cross e traversoni da dove può scaturire un’azione pericolosa o comunque, nella peggiore delle ipotesi, l’ottenimento di un calcio d’angolo in cui poter sfruttare le capacità aeree di Immobile, Milinkovic-Savic, Parolo , De Vrij, Hoedt e Wallace.
Un’altra eccellente caratteristica è la capacità di superare in 1vs1 gli avversari, Felipe Anderson e Keita Balde ne sono i maggiori esponenti, soprattutto in velocità.
Un’alternativa nella ricerca della conclusione in porta è il tiro da fuori area, soprattutto con Immobile.
Una soluzione diversa è la verticalizzazione dei difensori sul movimento(principalmente taglio) o della mezz’ala opposta rispetto al lato forte oppure del trequartista.
2 – FASE DI NON POSSESSO (FNP):
La Lazio modula il suo atteggiamento in FNP a seconda della palla, degli avversari e della zona del campo.
Tendenzialmente aspetta a metà campo per poi aggredire in casi particolari (p.e. incertezze avversarie).
Laddove incontri una squadra che predilige la costruzione dal basso, i biancocelesti presentano un pressione per limitare lo sviluppo di questa costante tattica.
La squadra, a palla scoperta, scappa e copre la profondità mentre, a palla coperta, presenta una forte pressione cercando spesso il raddoppio o comunque movimenti di copertura di compagni dello stesso reparto. Il tutto è accompagnato da uno scaglionamento predefinito; uno dei tre centrocampisti(soprattutto la mezz’ala di riferimento) si alza sul portatore e gli altri coprono su più linee.
L’aggressività aumenta sotto la metà campo ed, in particolare, in prossimità della propria porta dove mostra una ricerca sistematica dell’anticipo sugli attaccanti avversari con spalle alla porta(fonti del gioco romanista) accompagnata dalla copertura dei compagni di reparto ed eventualmente da raddoppi dei centrocampisti a sostegno dei centrali difensivi.
Inzaghi presenta ,inoltre, marcature a uomo sugli esterni avversari probabilmente per via della qualità di quest’ultimi soprattutto palla al piede.
3- TRANSIZIONE POSITIVA (o offensiva):
Il gioco della Lazio è verticale così come lo sono le azioni di rimessa. Appena conquistano palla cercano subito una transizione offensiva veloce con pochi passaggi (massimo 4), principalmente verticali, grazie anche agli smarcamenti preventivi degli attaccanti (Immoble,Felipe Anderson e Keita). Le azioni spesso si concludono con la ricerca dell’1vs1 anche quando si potrebbero attuare scelte migliori vista l’assistenza data dai movimenti dei compagni.
Quando gli ingaggi di 1vs1 sono accompagnati da tagli e/o passanti al limite area si creano spazi estremamente pericolosi per gli avversari.
A difesa avversaria piazzata si dispongono due laterali (uno per catena) ad allargare le maglie avversarie, uno centrale che sembra non partecipare ma che, in realtà, aspetta i movimenti dei compagni(soprattutto quelli della mezz’ala del lato forte) per poi beneficiare di spazi liberi da attaccare.
In alcuni casi la squadra di mister Inzaghi usa l’attacco diretto per sorprendere la difesa avversaria con la velocità dei propri giocatori offensivi.
4 – TRANSIZIONE NEGATIVA(o difensiva):
Nel momento in cui la squadra laziale perde il possesso, aggredisce immediatamente soprattutto i primi passaggi avversari e nel caso in cui non riesce in questo, prosegue con uno scaglionamento per svolgere un’azione ritardatrice sugli avversari.
5 – PUNTI DI FORZA:
- Grandi individualità tecniche(controllo e conduzione palla in velocità) di Felipe Anderson e Keita Balde che sfruttano per superare gli avversari negli 1c1
- Grandi individualità tattiche a livello del singolo (Biglia, Parolo, Milinkovic-Savic, Immobile) e di reparto(difesa, centrocampo ed attacco)
- Dinamicità con continui tagli, inserimenti, passanti degli esterni, delle mezz’ali, dei trequartisti e dell’attaccante
- Assist Man: Lulic(9) e Felipe Anderson(9) tra i migliori in serie A Tim (it.whoscored.com)
- Difensori abili negli 1c1
- Abilità nel colpo di testa(offensivo e difensivo)
- Continua ricerca dell’anticipo dei difensori sugli attaccanti avversari
6 – PUNTI DI DEBOLEZZA
- La costruzione saltata è una scelta per sfruttare la buona sincronizzazione dei movimenti della mezz’ala con l’attaccante e l’ esterno. Il rischio, però, è che possa diventare una mossa prevedibile
- Se la squadra non è attenta al 110% e non rispetta le direttive del mister, in FNP lascia degli spazi agli avversari potenzialmente molto pericolosi nei quali può essere colpita; ad esempio, da cross laterali, a volte, l’esterno opposto non chiude il secondo palo o comunque lo fa con netto ritardo fornendo un’occasione pericolosa agli avversari (vedi gol Dani Alves in finale Tim Cup 2016/2017 contro la Juventus)
- La ricerca spassionata dell’1vs1 porta gli attaccanti ad utilizzare questa scelta tattica anche laddove sarebbe meglio passare la palla per sfruttare l’assistenza di un compagno che si trova in posizioni più vantaggiose