Sistema di Gioco di base: 4-4-1-1 (nel 2°T 3-4-2-1)
Sistema di Gioco in Fase di Possesso: 3/1-3-3 (nel 2°T 3-2-4-1)
Sistema di Gioco in Fase di Non Possesso: 4-1-4/1 o 4-4-2 (nel 2°T 5-4/1)
Introduzione
Dopo un Europeo 2016 positivo, conclusosi ai Quarti di Finale con l’eliminazione ai rigori ai danni del Portogallo, vincitore a sorpresa della competizione, la Polonia si presenta ai nastri di partenza del Mondiale russo con grandi aspettative, forte di un sorteggio da prima fascia (merito dell’allora sesto miglior punteggio nel Ranking FIFA), di una squadra molto esperta (età media dei convocati 27,9) e della stella Robert Lewandowski, centravanti del Bayern Monaco, capitano della sua nazionale e miglior marcatore delle qualificazioni UEFA con 16 reti.
Adam Nawalka, che da calciatore partecipò al Mondiale argentino del 1978, è in carica dal 2013 e nelle qualificazioni al Mondiale ha portato la Polonia al primo posto del girone E con un percorso quasi netto (8V; 1N; 1P). L’allenatore sessantenne ha costruito la propria selezione su una linea difensiva a quattro (Sistema di Gioco di base 4-4-1-1), anche se nei mesi in preparazione al Mondiale e nel secondo tempo dell’esordio mondiale, ha optato per una linea difensiva a tre (Sistema di Gioco di base 3-4-2-1). La differenza più evidente tra i due sistemi è, come si vedrà, nella costruzione bassa della manovra.
All’esordio mondiale in Russia con il Senegal, la Polonia è scesa in campo col seguente undici di partenza: Szczesny; Rybus, Pazdan, Cionek (che sostituiva l’infortunato Glik), Piszczek; Grosicki, Zielinski, Krychowiak, Blaszczykowski; Milik, Lewandowski.
Il Sistema di Gioco presentato vuole, dunque, far risaltare le qualità offensive degli esterni a disposizione: a destra, l’accoppiata Piszczek-Blaszczykowski a dispetto di certi automatismi consolidati fin dai tempi del Borussia Dortmund di Klopp, palesa una certa macchinosità (65 anni in due) che ne limita le sortite offensive; a sinistra, invece, Rybus e Grosicki garantiscono maggior dinamismo e spinta offensiva, con la ricerca costante della profondità e, quindi, del cross dal fondo.
Fase di Possesso:
In Fase di Possesso, la nazionale polacca si dispone con un 3/1-3-3. La costruzione del gioco della Polonia comincia sempre dal basso, fin dal rinvio dal fondo, con i due centrali di difesa che si allargano, permettendo a Krychowiak di ricevere il pallone centralmente molto basso e ai terzini, invece, di posizionarsi ben oltre la metà campo. Il pallone è gestito nella propria metà campo molto lentamente con l’obiettivo chiaro di attirare il pressing avversario, per poi velocizzare la manovra sulle corsie laterali. Su quella destra, Piszczek e Blaszczykowski lavorano molto sulle sovrapposizioni e sugli inserimenti senza palla. Su quella sinistra, invece, dove la Polonia ha maggior proprietà di palleggio, viene ricercata la superiorità numerica e il gioco manovrato che permetta a Grosicki o Rybus di trovare il cross dal fondo.
L’azione può essere sviluppata anche tramite un attacco diretto verso gli esterni, allo scopo di sorprendere alle spalle la difesa avversaria, indifferentemente sul lato debole o sul lato-palla. Questa giocata è molto utilizzata dalla Polonia, soprattutto quando schiera la linea difensiva a tre. In questo caso la disposizione in campo per la costruzione del gioco è differente: non si verifica più l’abbassamento del solo Krychowiak sulla linea dei difensori, ma entrambi gli interni di centrocampo vanno a sostegno dei tre centrali difensivi.
Aldilà del Sistema di Gioco presentato, la principale peculiarità dell’undici di Nawalka è, dunque, il gioco sulle corsie laterali, nel tentativo di sfruttare in area avversaria la fisicità di Lewandowski.
Calci piazzati a favore:
Gli angoli a favore non sembrano prevedere schemi fissi, ma l’area di rigore viene attaccata da cinque uomini più due al limite per l’eventuale tiro in porta sulla respinta centrale della difesa. Il cross sia sugli angoli che sulle punizioni laterali è spesso indirizzato sul secondo palo (dove avviene anche il gol di testa di Krychowiak).
Fase di Non Possesso:
In Fase di Non Possesso, la Polonia sceglie di schierarsi con un baricentro molto basso, nella propria tre/quarti, con un 4-1-4/1 o 4-4-2, quasi interamente sotto la linea della palla, con il solo Lewandowski a cercare lo smarcamento preventivo. La pressione sui centrali avversari è blanda, e consente l’attacco diretto o la verticalizzazione da parte degli avversari.
La Polonia applica una marcatura a uomo nella zona e cerca di ridurre al minimo la zona di rifinitura: le due linee formate sono molto strette e tra i due centrocampisti centrali è Krychowiak che ha il compito di seguire anche fuori linea l’uomo, costringendolo ad una palla coperta. Anche Milik ha compiti importanti in fase di non possesso, poiché spesso si posiziona sulla linea dei centrocampisti e sulle palle laterali fa densità insieme ai diretti marcatori.
Nel caso di attacco sull’esterno, Blaszczykowski e Grosicki vanno al raddoppio di marcatura, in sostegno del terzino di parte, sempre all’interno della propria metà campo.
Calci piazzati a sfavore:
Sulle punizioni centrali e laterali, la difesa polacca si schiera molto alta (a 15-20 mt dal pallone), lasciando così almeno 20 mt tra la linea di porta e gli attaccanti avversari. Sui corner a sfavore, invece, la difesa non dispone uomo al palo, ma quattro uomini a zona (due in area di porta e due al limite dell’area di rigore), e sei in marcatura a uomo. Non rimane dunque, nessun attaccante in smarcamento preventivo, per una possibile transizione offensiva.
Transizioni:
Transizione offensiva:
Recuperato il pallone, la Polonia ricerca la verticalizzazione veloce con i due centrocampisti centrali. Spesso la riconquista avviene a destra, dove Krychowiak ha caratteristiche più di interditore rispetto a Zielinski, per poi ricercare la fascia sinistra, sfruttando la velocità di Grosicki e Rybus. La qualità nelle ripartenze non risulta molto alta: spesso viene sbagliato l’ultimo passaggio e il contrattacco non risulta molto pericoloso.
Transizione difensiva:
Le transizioni difensive sembrano essere il tallone d’Achille della selezione polacca. Non a caso i due gol subiti all’esordio nascono da palloni persi a metà campo. La squadra di Nawalka si ritrova, spesso, a fronteggiare transizioni difensive anche sul giro-palla, soprattutto dopo averla persa sull’esterno. Fondamentale diventa la copertura preventiva del centrocampista centrale di parte nei confronti dell’esterno in possesso palla.
Punti di forza:
- Ricerca della profondità sulle fasce laterali, soprattutto la sinistra;
- Fase di Non Possesso ordinata;
- Palle inattive e gioco aereo.
Punti di debolezza:
- Staticità di molti interpreti;
- Transizioni difensive;
- Giocatori non valorizzati dal Sistema di Gioco (Zielinski e Milik su tutti);
- Eccessiva lentezza nella costruzione bassa.
Articolo molto interessante, approfondito nei particolari! Complimenti!