INTRODUZIONE
I Blucerchiati, ultimi in classifica nelle prime 7 gare della stagione, con 3 punti conquistati solo battendo il Torino per 1-0 (in casa) e perdendo tutte le altre gare, avevano solo 4 gol all’attivo e 14 al passivo. In questa primissima parte di stagione la squadra è stata affidata a Mr. Eugenio Di Francesco, è anche vero che il mercato estivo non ha portato uomini di spessore alle dipendenze del tecnico di Pescara, forse anche perché il presidente Ferrero ha messo in vendita la società, anzi giocatori di buona caratura hanno fatto le valigie, del calibro di Praet e Defrel, ma purtroppo l’arrivo dei non risultati ha fatto sì di sollevarlo dall’incarico rescindendo il contratto di comune accordo.
La successiva scelta è ricaduta sul grande tecnico romano, Claudio Ranieri, che ha portato in gloria nel 2016 vincendo la Premier League una piccola realtà come il Leicester City, centrando di conseguenza la partecipazione alla Champions League. In passato Ranieri fu allenatore anche di grandi club come Roma, Fiorentina, Juventus, Napoli, Inter, oltre a Cagliari e Parma in Italia, mentre in Inghilterra ha allenato il Leicester, il Chelsea e il Fulham; in Spagna il Valencia e in Francia il Nantes.
Dopo l’arrivo di Ranieri la squadra ha trovato entusiasmo ed equilibrio. Il sistema di gioco è variato dal precedente 1-3-5-2 all’ 1-4-4-2. Il primo pensiero del tecnico romano è stato quello di cercare di limitare le reti subite e di ritrovare anche i gol, visto che, un calciatore del calibro di Quagliarella (l’anno prima capocannoniere), non poteva essersi smarrito. Nel giro di qualche mese si è ritrovata la strada del gol, intrapresa dall’intramontabile Quagliarella insieme a Gabbiadini e Linetty, con la fantasia di Thorsby e Ramirez.
Al termine della 26esima giornata, la Sampdoria ha consolidato il 16esimo posto in classifica, con 7 vittorie, 5 pareggi e 13 sconfitte, i gol fatti sono 28 e 44 quelli subiti di cui 14 rispettivamente con Lazio 5-1, Fiorentina 1-5 e Napoli 2-4.
Con il cambio in panchina lo stile di gioco è cambiato, si è andato a lavorare in fase difensiva e si è cercato di subire meno reti possibili, tolte le goleade si può dire che il lavoro sta ripagando.
Il modulo di gioco basico e in FDNP è 1-4-4-2 mentre in FDP si trasforma in 1-4-2-4 oppure in 1-3-2-5.
U.C. SAMPDORIA – BRESCIA S.F.C. 12/01/2020
- U.C. Sampdoria (1-4-4-2): Audero, Bereszynski, Chabot, Regini, Murru, Linetty, Thorsby, Vieira, Jankto, Gabbiadini, Quagliarella. A Disp. Seculin, Caprari, Ekdal, Murillo, Rigoni, Bonazzoli, Maroni, Rocha, Leris, Augello, Falcone. All.Claudio Ranieri
- S.F.C. Brescia (1-4-3-1-2): Joronen, Sabelli, Chancellor, Mangraviti, Mateju, Bisoli, Viviani, Romulo, Spalek, Torregrossa, Balotelli. A Disp. Andrenacci, Alfonso, Semprini, Martella, Magnani, Gastaldello, Ndoj, Morosini, Zmrhal, Matri, Donnarumma, Aye. All.Eugenio Corini
- Arbitro: Calvarese Giampaolo
SISTEMI DI GIOCO
- Sistema di base: 1-4-4-2
- Sistema di gioco in fase di possesso: 1-3-2-5
- Sistema di gioco in fase di non possesso: 1-4-4-2
FASE DI POSSESSO
La squadra rinuncia spesso alla costruzione dal basso. Di conseguenza, il più delle volte si va alla ricerca dell’attacco diretto o attacco alla linea cercando di conquistare la seconda palla portando densità in zona. Le poche volte che si esegue la manovra avviene solo ed esclusivamente dai 16 metri, cercando la trasmissione quasi immediata sul lato, a questo punto, inizia la manovra che viene effettuata per mezzo di interscambio di posizione o rotazione. Ritornando alla costruzione, quelle poche volte che la Samp inizia la costruzione dal basso e comunque fuori dal limite dell’area, viene ricercata l’ampiezza da parte dei DE e il successivo innalzamento dei CE. Le costanti sono: rimessa dell’estremo Audero con le mani fuori dall’area, il DC riceve palla e dopo un primo giro palla si va alla ricerca dei DE che a loro volta hanno ricercato l’ampiezza, il CE di zona viene incontro dopo il contromovimento lungo\corto per dare soluzione. A questo punto il CCD Thorsby (molto bravo in questo, sia su fronte sinistro che destro) va a inserirsi tra le linee senza palla, cercando la profondità tra il DE e il DC. In questa situazione i Blucerchiati si ritrovano sopra la linea mediana avversaria con almeno 4 uomini, Thorsby, Quagliarella, Gabbiadini e Jankto che si trova in una situazione di 1vs1 momentanea.
L’intento della squadra allenata da Ranieri è quello di portare densità in avanti, con la spinta dei DE, la ricerca di profondità da parte dei CE Linetty e Jankto e con l’inserimento\innesco tra le linee da parte del CED Thorsby, ottenendo così almeno 4\5 uomini in area di rigore offensiva passando da un modulo 1-4-4-2 ad un 1-4-2 -4 o 1-3-2-5. Questi ultimi attendono la palla che arriva dai cross\traversoni del DES (MURRU), più propositivo, o del DED (BERESZYNSKI). Quando, invece, la seconda palla viene conquistata in zona laterale viene svolto dagli uomini di Ranieri l’interscambio di posizione. Il DED Bereszynski riceve palla su linea del fallo laterale da Linetty dopo la conquista, a questo punto il movimento verticale del CCD Thorsby senza palla, che va a posizionarsi tra le linee, il CCS Vieira che accorcia verso il lato a sostegno, riceve palla da DED Berezinsky e verticalizza per ATT Gabbiadini che viene incontro, appoggia palla a Thorsby il quale a questo punto si ritrova diverse soluzioni, DED Linetty aperto, ATT Quagliarella in profondità, Jankto in appoggio e il DES Murru che si è proposto sul lato debole. Da qui si va verso la porta.
In tutti i casi, il ritmo di gioco interpretato è basso e tutte le situazioni di superiorità numerica temporanea vengono create dagli inserimenti degli uomini senza palla o dalle sovrapposizioni degli esterni. Comunque, la squadra di Ranieri ha le idee chiare. La sua trama di gioco viene sviluppata in zona laterale con l’instancabile proporsi in zona di attacco dei DE, i CE e CC. A sostegno, chi dei 2 non fa l’inserimento tra le maglie della difesa avversaria, tende a lasciare il possesso palla alla squadra avversaria e ad abbassarsi notevolmente.

TRANSIZIONI POSITIVE
Quando la palla viene riconquistata nella trequarti avversaria non si ricerca l’immediata verticalizzazione ma il mantenimento del possesso. Questo perché, in fase di non possesso, la Sampdoria predilige stare con gli 11 uomini sotto la linea della palla e di conseguenza serve più tempo per offendere e creare la successiva trasmissione dietro per il compagno a sostegno. Si aspetta la sovrapposizione o l’inserimento da parte del DE o CE che andrà a ricevere e a mettere il cross o il traversone in area di rigore dove è stata portata densità dagli ATT + CE + CC opposti. In tutti i modi, le letture situazionali di posizione dei compagni da parte di chi recupera palla e le zone dove viene recuperata sono la chiave sulla decisione del mantenimento o verticalizzazione immediata per gli ATT.
FASE DI NON POSSESSO
La squadra in fase di non possesso, specialmente quando il Brescia costruisce dal basso (fuori area), arretra con tre linee nette e viene utilizzato l’1-4-4-2 senza scaglionamento ma con linee strette e compatte. Gli attaccanti non accennano nessuna pressione e chiudono le traiettorie di passaggio centralmente, i centrocampisti creano densità mentre i difensori rimangono tutti sulla stessa linea, stretti con la linea alta rispetto al solito.
La rinuncia di pressione, la gestione dello spazio e il baricentro basso creano spazio alle spalle della linea di difesa avversaria. Solo in pochi casi la pressione con successivo pressing viene svolto in zona offensiva.

La linea di difesa della Sampdoria è più alta rispetto al solito, di conseguenza si troverà più spazio in profondità. Anche il ruolo del portiere, in questo caso, dovrebbe essere fondamentale ma l’estremo difensore Audero non sale ad accorciare, quindi, a volte, la squadra è vulnerabile in difesa. L’intento comunque è quello di togliere spazio all’interno del campo, logicamente si predilige lasciare le corsie laterali più libere per poi andare a chiudere in un secondo momento.
Quando la squadra avversaria, in fase di manovra, trasmette palla sul lato, la Samp trasla sul portatore palla. Da qui inizia la pressione e successivo pressing del CES Jankto che va in pressione su DED in possesso palla, di conseguenza, il DES Murru sale con molta aggressività andando ad allinearsi con i propri CC. Questo fa sì che la maggior parte delle volte la squadra avversaria reimposti la manovra andando nella zona centrale o utilizzando un cambio gioco, e si può verificare che la squadra di Ranieri rimanga molto profonda alle spalle del DES Murru, quindi, anche in questa situazione, la squadra avversaria potrebbe trovare uno sbocco offensivo e i Blucerchiati potrebbero essere vulnerabili. Per evitare questa situazione c’è bisogno del sacrificio dell’attaccante che va ad opporsi sul play avversario.

Invece, quando il Brescia utilizza la costruzione bassa, la Sampdoria va subito a mettere in ombra i centrali difensivi con gli attaccanti Quagliarella e Gabbiadini, lasciando sempre un po’ più spazio lateralmente. Quando la palla va sul lato inizia la pressione\pressing con Linetty e Jankto sui riferimenti DE avversari; il CCS Vieira e CES Jankto sui mediani e un ATT su CD mentre l’altro attaccante rientra in diagonale sul play. La linea difensiva rimane sopra la metà campo. Quando la costruzione del Brescia avviene fuori area, la Samp lascia sempre la possibilità di uscire su lato. Se, con la pressione e la chiusura delle linee interne di passaggio si riesce a mettere l’offendente con le spalle verso la porta avversaria (palla coperta), inizia il pressing immediato su ogni riferimento con l’innalzamento del CE, CCS, CCD, DES di zona e gli ATT. Il blocco di difesa avanza di 5\10 metri in modo da riconquistare la palla e verticalizzare immediatamente.
Quando la Sampdoria si trova in vantaggio non cerca più di andare a pressare ma si dispone su più linee con il baricentro basso in modo da evitare attacchi diretti. In fase di non possesso la Sampdoria non lavora in modo fluido e rapido nella chiusura degli spazi. Gli uomini del reparto stesso non sono troppo rapidi anche nello scambio di marcature. Quando il DC va in chiusura laterale e l’altro DC deve assorbire gli attaccanti avversari, i raddoppi in zona centrale sono poco visibili. Su palla laterale vengono spesso effettuati e il più delle volte la Samp riconquista la sfera.
TRANSIZIONI NEGATIVE
Quando la Samp perde palla in zona avanzata cerca subito la riconquista (reazione alla palla persa) della stessa portando densità sul portatore di palla e spesso viene riconquistata grazie alla pressione in avanti dei difendenti sulle preventive. Se, invece, non ci sono i presupposti, in base alla lettura della situazione, la squadra tende a scivolare e ricompattarsi nella propria metà campo.
PUNTI DI FORZA
- Spinta costante dei terzini;
- Intelligenza di Thorsby nel portarsi tra le linee;
- Buone caratteristiche individuali di Linetty, Jankto, Gabbiadini;
- Saper portare superiorità numerica temporanea laterale;
- Buona organizzazione difensiva in fase di non possesso;
- Aggressività.
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Zona centrale macchinosa e lenta;
- Elastico della linea difensiva non eseguito repentinamente;
- Scambio di marcatura;
- Marcature preventive;
- Troppo possesso agli avversari;
- Rinuncia della costruzione bassa;
- Troppa aggressività può concedere profondità.
CONSIDERAZIONI
Provando ad alzare il ritmo di gioco e cercando una costruzione dal basso (dentro l’area) utilizzando il play si potrebbe superare la prima linea di pressione, oppure, si potrebbe considerare uno schieramento tattico 1-3-5-2 in modo da avere superiorità in zona laterale.