Sistema di gioco di base più ricorrente: 4-3-3
Formazione tipo: Dušan Kuciak (POR); Filip Mladenović (DES); Błażej Augustyn (DCS); Michał Nalepa (DCD); Karol Fila (DED); Daniel Łukasik (CC); Tomasz Makowski (CIS); Jarosław Kubicki (CID); Flávio Paixão (AES); Michał Mak (AED); Artur Sobiech (AC);
Sistema di gioco in fase di possesso: 2-1-4-3
Sistema di gioco in fase di non possesso: 4-3-3
Vincere l’Ekstraklasa e porre fine al recente dominio del Legia Warszawa, è questo l’obiettivo che ormai deve necessariamente porsi la truppa agli ordini di Piotr Stokowiec – in precedenza, dal 2014 al 2017, allenatore dello Zaglebie Lubin, squadra che guidò al primo posto finale in Pierwsza Liga e, dunque, alla promozione nella massima serie polacca nel 2015, e con la quale ottenne un inatteso terzo posto in Ekstraklasa nella stagione immediatamente successiva. A Lubin, inoltre, Stokowiec fu abile a lanciare e gestire numerosi giovani, tra i quali Krzysztof Piątek, Jarosław Jach (roccioso difensore centrale sinistro, mancino, accostato qualche sessione di mercato fa anche alla Lazio, poi acquistato dal Crystal Palace e ora finito in prestito allo Sheriff Tiraspol) e Filip Jagiełło, neoacquisto del Genoa – la quale un po’ a sorpresa (specie considerando il nutrito elenco di addii eccellenti configuratosi durante la sessione di mercato estiva), a sei giornate dal termine della stagione regolare, è stata capace di accumulare quattro lunghezze di vantaggio proprio sui capitolini.
Non è certamente un calcio spumeggiante, ricco di fraseggi palla a terra e triangolazioni basse, quello proposto dai biancoverdi, bensì un calcio meno spettacolare, ma efficace e pragmatico.
In questa stagione, per pungere, il Lechia ha principalmente sviluppato il gioco lungo le corsie laterali: per giungere al cross, principale strumento di finalizzazione della squadra, si è affidato prevalentemente a palle lunghe e verticalizzazioni, soprattutto alte, a saltare una o più linee di pressione. Per contrastare e contenere l’avversario, invece, ha frequentemente applicato un pressing e un contropressing asfissiante e ben organizzato, volto all’immediata e rapida conquista del pallone.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso il Lechia cerca costantemente di sviluppare il gioco lungo le corsie laterali. I due difensori centrali, Augustyn e Nalepa, se non riescono a servire Łukasik, centrocampista centrale con attitudine e compiti di regia, tentano immediatamente il lancio lungo verso i difensori esterni, che salgono sempre fino alla linea difensiva avversaria, oppure verso gli attaccanti laterali, che solitamente si accentrano e si abbassano leggermente per cercare di ricevere il pallone tra le linee, in zona rifinitura.

Alternativamente è Łukasik, nel caso in cui si sia proposto in appoggio e sia stato servito con successo dai difensori centrali, ad effettuare queste verticalizzazioni alte.
In caso di pressing alto avversario, i difensori, privi di una tecnica eccelsa, non amano prendere rischi. Perciò ricorrono al retropassaggio al portiere, che in questa eventualità rinvia quasi sempre lungo, non necessariamente verso i compagni dispostisi lungo le corsie laterali.
Quando il pallone giunge con successo sulle fasce, i difensori esterni, o gli attaccanti esterni, puntano immediatamente ad effettuare il cross, principale strumento di finalizzazione della squadra. Mentre meno frequentemente gli attaccanti esterni, ovvero Paixão (attaccante esterno sinistro con spiccata attitudine alla finalizzazione, anche di testa, con già tredici reti stagionali all’attivo e utilizzabile anche come attaccante centrale), Michalak, Mak e Haraslin, tutti comunque dotati di una buona tecnica di base, provano l’1vs1, spesso in ogni caso finalizzato a liberarsi dalla marcatura avversaria per disporre di maggior calma nell’effettuare un cross dalla trequarti.
È invece uscito da qualche tempo dalle rotazioni Patryk Lipski (attaccante trequartista centrale atipico, di medio-alta statura, con spiccate doti di attacco-rifinitura e buona attitudine alla regia, dotato di un destro vellutato, ma caratterizzato dalla struttura fisica esile e dalla tendenza a giocare su ritmi compassati) che poteva rappresentare un jolly tattico, impiegabile nel caso in cui vi fosse necessità di sviluppare maggiormente il gioco per le vie centrali.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso, la linea difensiva a 4, che agisce secondo il principio della marcatura a uomo, viene continuamente rotta dall’uscita di un difensore centrale o di un difensore esterno. Quando ciò avviene sono di solito le mezze ali (mentre più raramente gli attaccanti esterni) a ripristinarla, anche se non sempre gli automatismi appaiono perfetti.


È forse questo il vero tallone d’Achille dei biancoverdi: tendenzialmente, infatti, la squadra preferisce non dare profondità agli avversari, perciò la linea rimane alta e la diagonale è corta, ma quando i difensori centrali o i difensori esterni escono dalla linea per tentare l’anticipo alto o basso, oppure il contrasto, lo fanno anche fino ad oltrepassare la linea dei centrocampisti, lasciando dietro di sé, in questa eventualità, ampi spazi attaccabili.
Gli attaccanti e i centrocampisti agiscono sempre in pressing ultraoffensivo.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
In fase di transizione difensiva la squadra è molto rapida, aggressiva e brava ad organizzarsi per creare immediatamente densità in zona pallone e pressare con successo i giocatori avversari.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
In fase di transizione offensiva la squadra tenta quasi sempre di ripartire in contropiede con verticalizzazioni rapide alte o basse, anche in maniera frenetica e, se vogliamo, talvolta poco ragionata. In particolare Sobiech, attaccante centrale con tutte le caratteristiche fisiche proprie della punta centrale di posizione, in realtà impiegato come prima punta di movimento, è veloce ed abile a proporsi in profondità negli spazi apertisi tra le linee avversarie, ma anche Jakub Arak (21 presenze stagionali, la maggior parte delle quali da subentrante), prima punta di movimento più rapida e veloce del compagno, tuttavia non altrettanto forte e potente, è capace di leggere molto bene questo genere di situazioni.
CONCLUSIONI
In conclusione, il Lechia è riuscito fino ad ora a rimanere in vetta al campionato praticando un calcio semplice, figlio di pochi e chiari principi, frenetico e aggressivo. Ma a poche giornate dal termine della Regular Season, i meccanismi di gioco, fino ad ora ben oliati e collaudati, cominciano a mostrare segni di cedimento. Un pressing mirato su Łukasik, unico vero e proprio costruttore di gioco della squadra, accompagnato da una strategia attendista, votata al contropiede, potrebbero permettere facilmente a qualunque compagine, anche a quelle più deboli dal punto di vista qualitativo, di incanalare la partita su pochi episodi, al massimo frutto di giocate dei singoli.
Veramente eccezionale questa analisi.Devo dire che siete dei professionisti esemplari raramente si leggono report cosi precisi!
Complimenti a Carlo Iannaccone