Non sono in molti ad avere notato la stagione dell’Hoffenheim di Julian Nagelsmann
Con 34 punti in 19 partite, la squadra è quinta in classifica a parità di punti con il Borussia Dortmund.
Solo un anno fa la squadra raggiungeva una miracolosa salvezza grazie al suo tecnico subentrato alla 21ª giornata quando l’Hoffenheim era penultimo in classifica.
Julian Nagelsmann, classe 87, è il più giovane allenatore della Bundesliga, ha dovuto abbandonare la carriera da calciatore a soli 21 anni a causa di molteplici infortuni al ginocchio, ma ciò gli ha permesso di bruciare le tappe come allenatore, prima all’Augsburg, dove ha lavorato insieme a Thomas Tuchel, e oggi all’Hoffenheim, con il quale ha un contratto triennale.
La seguente analisi è relativa al match casalingo contro il Mainz, 19a giornata di Bundesliga vinto dall’Hoffenheim 4-0.
Contro il 4-2-3-1 del Mainz, la squadra scende in campo con un 3-5-2: Baumann tra i pali, Hübner, Vogt e Süle in linea difensiva, Rudy play basso, Amiri e Demirbay mezzali, Zuber e Kaderábek le ali, Kramaric e Uth le punte.
In Fase di possesso l’Hoffenheim adotta poche soluzioni che però mostrano una buona organizzazione e una conoscenza dello spartito da parte dei suoi interpreti.
Pur senza qualità eccelsa, la squadra di Nagelsmann fa dell’aggressività e il dinamismo le armi più efficaci.
Il 3-5-2 di base si modella su un 3-4-3 con un play basso (Rudy), affiancato dalla mezzala destra (Demirbay) e due esterni fluidificanti, Zuber e Kaderábek, in ampiezza.
La mezzala sinistra, Amiri, ha maggiore propensione offensiva e avanza la propria posizione come terzo d’attacco a sinistra.
La costruzione è quasi sempre ragionata, mediante un fraseggio corto tra i centrali difensivi che oltre a guadagnare campo, muovono le maglie avversarie aspettando il tempo per la giocata in avanti.
Rudy se lasciato giocare, dimostra buone capacità di rifinitura e tempi di gioco, come dimostra il goal dopo 5′ con un attacco diretto alla linea avversaria in profondità per Uth.
Qualora Rudy sia messo in ombra, è la mezzala destra a muoversi in zona luce per ricevere, fornendo spesso l’appoggio alternativo al play. Se gli scarichi non sono sicuri, è in genere Vogt (DC) a cercare la giocata lunga per le ali che partono larghe e si inseriscono.
Altra soluzione dopo il lungo fraseggio arretrato, è la giocata in verticale per la punta che si stacca dalla linea per ricevere sul corto nel corridoio interno di parte (half space).
In fase di sviluppo, le punte si muovono alternativamente sul corto, ricevono e si appoggiano sulle mezzali che cercano poi di allargare il gioco in ampiezza sulle ali, queste ultime giocatori di grande spinta.
Interessante il comportamento delle mezzali in alcune situazioni: la mezzala destra,Demirbay, accompagna spesso l’azione a sinistra formando la catena con l’ala sinistra (Zuber) e l’altra mezzala più avanzata, le due mezzali si trovano quindi spesso affilate sul lato forte, con le due punte invece a occupare gli spazi sul lato debole.
La rifinitura avviene prevalentemente con attacchi diretti sulle ali in ampiezza che guidano palla accentrandosi, caratteristica soprattutto dell’ala destra Kaderábek, o giocano di sponda con la punta o la mezzala di parte cercando di superare la linea con scambi veloci ravvicinati, anche per le caratteristiche delle punte.
Uth è un prima punta capace di difendere palla e attaccare anche la profondità, ma non è un riferimento per il gioco aereo, Kramaric è una seconda punta tecnica e rapida che predilige il dribbling ed essere servito palla a terra.
La squadra ricorre maggiormente al cross quando in area c’è Szalai, punta fisica abile nel gioco aereo, subentrato a Kramaric e autore del 4° goal.
In fase di transizione positiva si alterna la ripartenza rapida diretta, giocando su Kramaric, o alternativamente manovrata, uscendo dal traffico e ricercando l’ampiezza o la sponda sull’altra punta, Uth o Szalai.
In Fase di non possesso la squadra alterna un pressing ultra offensivo e offensivo permettendo la giocata dei centrali sul play avversario. Sul tempo di ricezione della palla, si attiva il pressing con una punta sul play, indirizzando la giocata sugli esterni. In caso di terzini avversari ampi ma non profondi, è la mezzala di parte che esce in aggressione, mentre la mezzala opposta scivola stringendo il campo e portando densità centrale, con il compito di marcare il secondo mediano avversario se questo si propone per l’appoggio.
In caso invece di terzini avversari ampi e profondi, sono le ali di parte ad uscire in marcatura, ciò comporta una linea difensiva alta e un atteggiamento aggressivo anche dei difensori sui trequartisti in caso di trasmissione su questi ultimi.
Il play (Rudy) tende a non uscire e mantenere la posizione preservando il filtro davanti alla linea difensiva.
Il principio è quello di portare densità centrale dirottando il gioco sulle fasce, aggredendo gli appoggi sul lato forte, lasciando invece spazio e possibilità di giocata sul lato debole.
In situazioni di difesa organizzata nella propria metà campo, la squadra adotta un 5-3-2 con le ali che si abbassano sulla linea difensiva, le mezzali e il play a fare schermo davanti alla difesa, mentre le due punte si limitano a disturbare gli appoggi arretrati in posizione semi attiva.
I difensori sono aggressivi e giocano su linee d’anticipo potendo contare sulla copertura della linea a 5, tuttavia le uscite non sono sempre razionali. Talvolta i difensori sono attratti dal portatore non leggendo la palla scoperta e raddoppiano l’avversario rompendo la linea e liberando uno spazio attaccabile alle spalle, atteggiamento accentuato in particolare sul centro sinistra con Hübner (DCS). Soffrono quindi le giocate in rapidità che possono superare il blocco e attaccare pericolosamente lo spazio nella linea.
Nella difesa della porta la linea difensiva ha il riferimento sugli uomini.
Buona la lettura della palla coperta, in caso di scarico lungo, verso la metà campo avversaria la difesa sale rapidamente, in caso di scarico corto la linea sale con cautela o mantiene la posizione.
Su attacco laterale, un difensore difende a zona il primo palo e gli altri marcano gli avversari diretti. Se possibile è la mezzala ad uscire sul portatore, con l’ala in copertura. In caso esca l’ala, la mezzala segue il taglio dell’uomo in sovrapposizione interna.
In fase di transizione negativa si cerca la rapida riconquista mediante aggressione con riferimento sulla palla.
In caso di perdita del possesso in fase di costruzione la priorità è invece la difesa della profondità.
In sintesi l’Hoffenheim si dimostra una squadra aggressiva e compatta, a tratti forse ripetitiva ma efficace. L’età giovane dei sui interpreti (età media 25 anni) in tutti i reparti paga talvolta d’inesperienza nella lettura di alcune situazioni di gara, come l’eccessiva aggressività in situazioni che richiederebbero più temporeggiamento. Pur prendendo dei rischi
la squadra di Nagelsmann mostra comunque carattere e volontà di imporre il proprio gioco.
E’ quasi d’obbligo seguire i progressi di questa squadra e del suo allenatore.