L’allenatore tedesco, Jurgen Klopp, è alla terza stagione sulla panchina dello storico club di Anfield. Dopo essere subentrato nel 2015 a Brendan Rodgers e aver guidato il Liverpool all’ottavo posto in classifica, nel suo secondo anno riesce a centrare il quarto posto e la qualificazione alla Champions League. In questa stagione è attesa la definitiva consacrazione della sua squadra, troppo spesso in passato caratterizzata da un’ottima fase offensiva e da una molto meno buona fase difensiva.
Il suo Liverpool, reduce da 4 vittorie consecutive dopo il pareggio per 3-3, subito in rimonta, in casa dell’Arsenal, è in un buon momento di forma quando si trova a dover affrontare l’unica squadra ancora imbattuta nei massimi campionati europei, il Manchester City di Pep Guardiola. Nonostante la clamorosa sconfitta per 5-0 subita nel girone di andata dai “reds”, Klopp rimane l’allenatore che ha sconfitto Guardiola il maggior numero di volte (4).
Orfano della sua stella, Coutinho, passato pochi giorni prima al Barcellona per una cifra record, il manager del Liverpool non rinuncia alla sua vocazione offensiva, schierando una formazione con tanti giocatori dalle caratteristiche offensive. Entrando più nel dettaglio, nel suo 1-4-3-3 ci sono: Karius in porta, “portiere di coppa” ma preferito nell’occasione a Mignolet; Gomez a destra, Matip e Lovren difensori centrali, Robertson a sinistra; Emre Can mediano con Wijnaldum e Oxlade-Chamberlain mezzali; Manè e Salah sulle ali a supporto dell’unica punta centrale Roberto Firmino.
Il Man City si oppone con lo stesso modulo schierando: Ederson tra i pali; Walker terzino destro, Stones e Otamendi difensori centrali, Delph terzino sinistro; Fernandinho mediano, De Bruyne e Gundogan intermedi di centrocampo; Sane e Sterling sulle fasce con Aguero unica punta.
Fase di Possesso
In fase di possesso, il Liverpool tende ad alzare e ad allargare i terzini sulle linee laterali, mantenendo abbastanza stretti i due centrali; il mediano aiuta la difesa nel giro nel giro palla occupando sempre la zona centrale di campo, le mezzali si allargano e vanno in sostegno dei 3 attaccanti formando così un 2-3-2-3.
In fase di costruzione, i difensori effettuano un giro palla per chiamare fuori il pressing avversario per poi attaccarli con lanci lunghi verso gli attaccanti. Questa è una strategia ben precisa adottata dalla squadra di Klopp, studiata per evitare le linee di pressing offensivo, tipiche del gioco di Guardiola e, contemporaneamente, utilizzata per sfruttare la velocità e la capacità di saltare l’uomo dei suoi attaccanti. Alla fine del match, saranno ben 55 i lanci lunghi tentati dai giocatori “reds”.
Proprio da un rinvio lungo del portiere, e dai due successivi contrasti vinti dai giocatori in maglia rossa, scaturisce il gol del vantaggio firmato da Chamberlain con un tiro da fuori area.
La fase di sviluppo dell’azione del Liverpool, si evolve, quindi, soprattutto nella metà campo offensiva. Lo scopo è quello di verticalizzare immediatamente l’azione col fine di servire i 3 attaccanti, in modo tale che possano esprimere la loro abilità nei dribbling, la loro grande velocità negli spazi e la loro creatività. Invece, il compito delle mezzali è quello di dare un sostegno all’azione delle due ali, talvolta di inserirsi negli spazi. Ad ogni modo, la squadra è capace di sviluppare il gioco sia per vie centrali (33% degli attacchi) sia per vie laterali (30% sul lato sinistro, 37% sul lato destro).
In fase di finalizzazione, le principali occasioni sono create attraverso le iniziative personali delle 3 punte o grazie a passaggi filtranti a favore dei loro continui movimenti (tagli, passanti e triangolazioni) sul fronte offensivo. Poco utilizzate, invece, sono le sovrapposizioni dei terzini per aggirare la difesa avversaria così come pochi sono i cross e i traversoni effettuati dai giocatori di Klopp.
Fase di Non Possesso
In fase di non possesso, il modulo statico dei “reds” evolve in un 4-2-3-1 quando i giocatori del Liverpool vanno a pressare alti i difensori e il portiere del City, mentre più spesso si nota una situazione di 4-5-1 o di 4-4-1-1 con Emre Can che si alza per andare in marcatura su Fernandinho.
Gli obiettivi della squadra allenata da Klopp, durante questa fase di gioco, sono quelli di limitare i passaggi per i giocatori tra le linee, tipici del gioco di Guardiola, e di portare una grande densità di uomini in zona palla per poter effettuare così un pressing ultra-offensivo per cercare di recuperare il pallone. Questa strategia si è rilevata di grande importanza, permettendo al Liverpool di recuperare molti palloni in zona offensiva e di poter creare molte occasioni, come nel caso del terzo gol.
Anche nel caso di rinvii dal fondo del portiere, i giocatori del Liverpool vanno in pressione alta, per evitare facili appoggi e le uscite palla al piede da parte dei giocatori del City, permettendo, in questo modo, di recuperare un buon numero di palloni grazie al maggio numero di giocatori in fase difensiva e alla loro maggiore fisicità.
Nella zona centrale del campo, sempre in fase di non possesso, il Liverpool mira a tenere abbastanza corta la squadra, per evitare gli inserimenti dei giocatori tra le linee, e a mantenere un’ampiezza di squadra abbastanza stretta, permettendo ai giocatori del City solo i passaggi nelle zone laterali o i cambi di gioco.
In zona difensiva, invece, il Liverpool utilizza una difesa a zona mista, dove un uomo si occupa di marcare a uomo, mentre i suoi compagni gli danno copertura alle spalle. Grazie agli spazi corti tra i reparti e alle letture di gioco dei difensori, in particolar modo di Lovren, i “reds” sono riusciti a riconquistare un buon numero di palloni in anticipo sui propri avversari. Anche nel caso di attacchi laterali, la difesa si muove a zona mista, e in qualche situazione alcuni errori di posizionamento dei giocatori o a causa di scarsa determinazione in marcatura, sono scaturiti alcuni pericoli per la porta difesa da Karius, come nel caso del terzo gol del City.
Transizione Offensiva
Come si è visto, la fase di non possesso del Liverpool ha portato ad un gran numero di palloni recuperati, sia grazie ai contrasti (33 vinti contro i 24 del City) sia grazie ai passaggi intercettati (19 rispetto agli 11 dei rivali). Una volta recuperata palla, i giocatori di Klopp hanno cercato di ribaltare immediatamente il fronte di gioco, attraverso lanci lunghi, azioni personali o passaggi filtranti (9 contro i 2 dei blues). Questa precisa tattica, utilizzata durante tutto l’arco della partita, anche quando il Liverpool si trova in vantaggio per 4-1, ha portato sì, a creare un maggior numero di occasioni rispetto agli avversari, ma, dall’altro lato, ha fatto sì che si perdesse il possesso palla in numerose occasioni, facilitando il recupero palla e il controllo del gioco agli avversari.
Transizione Difensiva
Una volta persa palla, i giocatori più vicini alla palla vanno in pressing sul possessore, mentre i suoi compagni si occupano o di andare a chiudere gli appoggi facili o di rinsaldare le proprie posizioni difensive.
Punti di forza e di debolezza
A fine partita, il possesso palla è risultato per il 64% in favore del Manchester City e solo per il 36% gestito dal Liverpool. A questo dato statistico vanno aggiunti alcuni dettagli sui passaggi, dove si contano 697 passaggi tra i giocatori di Guardiola contro i 387 passaggi dei giocatori di Klopp. Questi numeri suggeriscono come il pallino del gioco sia stato spesso nel controllo dei “citizens”, ma la maggiore verticalità del gioco è risultata a favore della squadra di casa, capace di creare ben 16 tiri verso la porta difesa da Ederson, contro gli 11 tentativi dei blue. Questo indica una maggiore pericolosità offensiva del Liverpool. Altre note positive per i “reds” sono stati il maggior numero di contrasti vinti, i passaggi intercettati e quindi una maggior numero di palloni recuperati, oltre ad un’ottima finalizzazione del gioco.
Tra i dati negativi della partita, si riscontrano, invece, un gran numero di palle perse, anche in situazione favorevole di punteggio che, unite ad alcune lacune in fase difensiva, hanno permesso alla squadra di Manchester di rientrare in partita segnando ben 2 gol negli ultimi 10 minuti.