La società di Gelsenkirchen per la stagione 2017-2018 ha deciso di puntare su un allenatore che possa essere il punto di riferimento anche in futuro. Il nome individuato è quello di Domenico Tedesco.Tedesco ha solo 32 anni, e un’altra sola esperienza come tecnico di una prima squadra prima dello Schalke 04: lo scorso anno ha guidato nella seconda parte di stagione l’Erzgebirge Aue, in seconda serie, salvando il club dalla retrocessione. In passato si era fatto notare come tecnico di squadre giovanili, con lo Stoccarda Under 17 e l’Hoffenheim Under 19 ( subentrato al posto di Julian Nagelsmann).
Lo Schalke 04 dopo 11 partite di Bundesliga ha totalizzato 20 punti ( 6 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte) e si trova al 4° posto in classifica alla pari del Borussia Dortmund, dietro solo a Lispia ( 22 punti ) e Bayern Monaco (26 punti). A livello realizzativo la squadra per ora ha segnato 14 reti ( non molte considerando che Bayern e Borussia Dortumund ne hanno fatte rispettivamente 28 e 27), e ha subito solo 10 reti ( seconda miglior difesa, dietro solo al Bayern Monaco che ne ha subiti 8).
Il modulo utilizzato solitamente è il 3-5-2 con in porta Fährmann ( capitano della squadra dopo la partenza di Howedes), la difesa a tre è composta da destra a sinistra da Stambouli , Naldo e Kehrer. il centrocampo da destra a sinistra è composto da Caligiuri, Goretzka , Meyer ( mediano davanti alla difesa), Harit e Oczipka. Davanti il duo Di santo , Burgstaller. Nella rosa sono presenti anche altri giocatori di rilievo come Matija Nastasic (difensore centrale ex Fiorentina) Nabil Bentaleb ( centrocampista ex Tottenham ), Breel Embolo (giovane promessa Svizzera classe 1997) e Evgen Konoplyanka ( probabilmente maggior talento della nazionale Ucraina).
FASE DI POSSESSO
Il sistema di gioco in fase di possesso è più precisamente un 3-1-4-2. I due esterni Caligiuri e Oczipka si alzano sulla linea delle due mezz’ali (l’esterno lato forte si abbassa per dare linea di passaggio, mentre l’esterno lato debole resta alto garantendo ampiezza per eventuale cambio di gioco). Il mediano Meyer funge da “collegamento “ tra centrocampo e difesa e cerca sempre di mettersi in zona luce per facilitare il passaggio. Le mezz’ali cercano di posizionarsi in zona di rifinitura tra il centrocampo e la difesa avversaria e sono sempre pronte ad inserirsi negli spazi attaccando la profondità (soprattutto Goretzka, giocatore molto abile negli inserimenti senza palla). Le due punte, dotate di grande fisicità (Burgstaller) e di discreta tecnica (Di Santo), giocano spesso vicine tra di loro e se una va incontro l’altra attacca la profondità.
Costruzione dal basso:
I 3 difensori centrali vanno a formare un rombo con il portiere garantendo così diverse soluzioni di gioco. Il portiere gioca preferibilmente palla sul centrale di destra Stambouli che grazie al suo passato da centrocampista centrale nel Tottenham e nel Psg è dotato di buona tecnica,garantendo una discreta impostazione. Il mediano Meyer e la mezz’ala di parte cercano di mettersi in zona luce, l’esterno di parte Caligiuri si abbassa per dare linea di passaggio, l’altra mezz’ala Harit si posiziona in zona di rifinitura mentre l’esterno opposto Oczipka resta alto garantendo ampiezza. Le due punte si muovo in verticale , una venendo incontro e l’altra in profondità. Tutti questi movimenti garantiscono diverse soluzioni, ma solitamente (soprattutto quando gli avversari attuano un pressing offensivo), si preferisce cercare il movimento incontro della punta che cerca di tenere palla mentre i centrocampisti corrono a sostegno. L’obbiettivo è quello di portare palla nella metà campo avversaria il prima possibile.
Quando si cerca di costruire senza la palla diretta sulla punta, il rischio è quello perdere palla in zona pericolosa favorendo rapide ripartenze avversarie. Kehrer dei 3 difensori centrali è quello meno dotato tecnicamente.
Fase di sviluppo e rifinitura:
la circolazione di palla quando si imposta all’altezza di centrocampo è affidata ai 3 difensori centrali;la palla viene fatta circolare con pazienza finchè non si trova lo scarico su una delle 2 mezz’ali, sul mediano o sugli esterni. Anche qui dei 3 difensori centrali quello che imposta è Stambouli.
quando si riesce a far circolare palla velocemente liberando uno dei centrocampisti sul lato forte, si cerca il cambio di gioco sia tramite lancio lungo e sia tramite passaggi rasoterra sfruttando il posizionamento dell’altra mezz’ala in zona di rifinitura. L’esterno opposto attacca la profondità sul lato debole e cerca 1 vs 1 , per poi mettere palla in area.
Diverso sviluppo lo garantisce il movimento incontro di una delle due punte, che con questo movimento si posizionano in verticale. Questo movimento crea lo spazio per l’inserimento della mezz’ala Goretzka che si “butta” nello spazio lasciato dal difensore centrale avversario che ha seguito il movimento incontro della punta. Da sottolineare il grande lavoro delle due punte sulle palle sporche (soprattutto di Burgstaller) che spesso riescono a renderle giocabili.
L’inserimento della mezz’ala Goretzka è una costante anche quando la circolazione di palla è nella trequarti avversaria. La palla viene fatta circolare anche usufruendo del gioco di sponda delle punte,ciò fa muovere la difesa e crea spazi per l’inserimento dei compagni. Per finalizzare si cerca la palla in area che spesso è “riempita” oltre che dalle due punte anche dall’altra mezz’ala e dall’esterno opposto.
Sfruttando le buone doti tecniche del centrale difensivo Stambouli si ricerca anche l’attacco diretto. Il movimento in profondità di una delle due punte è favorito dal fatto che giocando vicine tengono spesso in situazione di 1 vs 1 i centrali difensivi avversari. Ad andare in profondità è spesso Di Santo, più dotato tecnicamente e più abile in questo tipo di movimenti.
Transizione negativa:
In caso di palla persa nella metà campo avversaria si cerca di aggredire immediatamente il portatore con l’intento di recuperare palla o costringerlo ad una “giocata forzata”. Se la giocata è sulle punte, queste risultano spesso ben marcate preventivamente dai difensori centrali.
Quando non ci sono le condizioni per aggredire immediatamente dopo una palla persa e gli avversari riescono a ripartire, la linea difensiva “scappa” verso l’area con l’intendo di ritardare l’azione avversaria. Questo favorisce il rapido rientro dei centrocampisti che vanno in raddoppio.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso il modulo diventa un 5-3-2 , con i due esterni che si abbassano sulla linea dei tre difensori centrali. Il mediano Meyer resta il vertice basso del triangolo che si forma con le due mezz’ali.
Fase difensiva:
quando la squadra è portata a difendere nella propria metà campo, si ricerca il recupero palla tramite un pressing organizzato che favorisce la marcatura dei difensori centrali sugli attaccanti. Il pressing inizia quando la palla è giocata lateralmente dagli avversari, qui l’esterno di parte esce rapidamente sul portatore di palla e di conseguenza i compagni vanno in marcatura sull’avversario più vicino o vanno al raddoppio. La linea difensiva grazie a questo pressing può restare alta e i difensori centrali possono spesso cercare l’anticipo.
Il rischio di questo pressing è che se non attuato in maniera ottimale o se gli avversari sono abili nell’uscirne, si creano spazi da attaccare per gli avversari. Nel prossimo video si può notare come, eluso il pressing dal palleggio avversario a centrocampo, il difensore centrale Stambouli non segua il movimento tra le linee del giocatore avversario; sul successivo traversone notare come Naldo è lento a seguire il taglio dell’attaccante e Kehrer e Caligiuri siano mal posizionati.
Pressing offensivo:
la squadra attua spesso un pressing ultra offensivo a ridosso dell’area avversaria, anch’esso ben organizzato. Il tempo del pressing lo dettano le due punte Burgstaller e Di Santo. Se il portiere avversario gioca palla ad uno difensori, il pressing delle punte induce l’avversario a “chiudersi” sull’esterno. A quel punto è costretto a giocar palla in verticale dove però gli avversari sono già ben marcati dal “triangolo” mediano, mezz’ala, esterno di parte.
Se il pressing ultra offensivo viene eluso, la squadra non arretra e continua la pressione anche sulla trequarti avversaria. Anche il difensore centrale esce “alto” per non far girare l’avversario. Ciò permette alla linea difensiva di restare alta e far continuare il pressing ai compagni creando superiorità in zona palla e favorendo i raddoppi.
Transizione positiva:
una volta recuperata palla, la fase di transizione positiva si sviluppa con la ricerca dell’inserimento della mezz’ala o dell’esterno sul lato debole tramite un cambio di gioco con lancio lungo o con passaggi rasoterra. La fase di transizione è ben supportata dal resto della squadra che accompagna numerosa l’azione di ripartenza.
Sicuramente il giovane tecnico Domenico Tedesco ha portato organizzazione e idee di gioco “nuove” allo Schalke 04. Un esempio è l’arretramento a mediano di Max Meyer (in questo inizio con ottimi risultati) che ha sempre giocato negli anni passati da trequartista. In fase di non possesso il pressing è ben organizzato;nonostante ciò i 3 difensori centrali possono concedere qualcosa a livello di attenzione e concentrazione. La stella della squadra è senza ombra di dubbio Leon Goretzka ( classe 1995),dotato di discreta fisicità , perfetti tempi di inserimento e ottima tecnica. Le due punte si sacrificano molto in fase di non possesso e giocano per la squadra. La squadra è giovane ( 13 giocatori su 23 in rosa hanno massimo 23 anni) e se continua su questa strada può tranquillamente puntare al quarto posto che vorrebbe dire qualificazione ai preliminari di Champions League.