Analisi realizzata da Davide Luchi, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Costretto dagli infortuni e dalla necessità di portare novità viste le ultime partite sofferte, Stefano Pioli ha deciso di rivoluzionare il sistema tattico del Milan, passando da quel 4-2-3-1 che gli ha permesso di vincere il campionato, a un 3-4-2-1. L’allenatore emiliano ha così deciso di adottare una disposizione che gli garantisca una maggiore solidità difensiva, lasciando al tempo stesso una grande libertà di manovra ai suoi uomini più tecnici.
Se durante il primo tempo di questa partita il Milan si può definire timido, opaco e timoroso (ricordando gli ultimi scontri e la sconfitta nel derby), altrettanto non si può affermare per la seconda metà della gara, in cui i Rossoneri hanno acquisito coraggio e convinzione, tanto da trovare la rete della vittoria con un grande colpo di testa di Giroud al 62’.
I Diavoli iniziano la partita contro il Torino adottando, come detto, il 3-4-2-1, con una difesa composta (da destra a sinistra) da Kalulu, Kjaer e Thiaw, a coprire i pali protetti da Tatarusanu. Le fasce sono occupate da Saelemaekers, sempre pronto a tornare in difesa, e Hernandez, il quale ha un atteggiamento più offensivo. Tonali e Krunic creano densità in mezzo al campo, mentre in avanti troviamo Diaz e Leao, il primo libero di muoversi sulla trequarti, leggermente arretrato rispetto al portoghese, che invece spesso tende ad allargarsi e giocare sull’esterno a rientrare. Il solito Giroud agisce da perno d’attacco.
SISTEMI DI GIOCO
Il Milan ha da poco stravolto il suo assetto tattico, passando dal solito 4-2-3-1 a un nuovo sistema tattico iniziale: il 3-4-2-1.
Nella fase di possesso (da ora in poi FDP) i rossoneri adottano il 3-4-2-1. In questa disposizione uno dei due esterni (tendenzialmente Hernandez) avanza spesso, venendo coinvolto attivamente nella manovra di attacco, mentre l’altro (solitamente Saelemaekers) resta all’altezza del centrocampo, pronto a difendere in caso di transizione negativa. Talvolta Hernandez si accentra, giocando sulla linea della trequarti e inserendosi in area di rigore, oppure avanza lungo la zona laterale del campo, sovrapponendosi a Leao e creando pericolosi triangoli con Diaz, il quale è libero di muoversi sulla trequarti, seppur giochi per la maggior parte del tempo nella parte centrale-destra del campo.
Giroud, il vero perno d’attacco milanista, scende spesso sulla trequarti per ricevere i lanci lunghi provenienti dai difensori centrali, in particolare da Kjaer, distribuendo poi il pallone ai trequartisti o agli esterni tramite efficaci sponde. C’è una tendenza a giocare sul lato sinistro del campo di gioco, in cui Leao è il vero protagonista degli attacchi, poiché riesce a sfruttare la sua grande capacità di dribbling in velocità.

Nella fase di non possesso (da ora in poi FDNP) il Milan passa a un 5-2/1-2 o un 5-2-1/1-1, con gli esterni che si abbassano sulla linea dei centrali, e con una struttura triangolare degli attaccanti. Diaz arretra, facendo da collante tra centrocampo e attacco, mentre Leao e Giroud cercano di smarcarsi preventivamente.
L’uomo che recupera palla ha così tre opzioni di gioco per cominciare la transizione offensiva: passare il pallone a Diaz, che tenta di dribblare il suo marcatore creando superiorità numerica, cercare la sponda di Giroud per un trequartista, oppure tentare il passaggio in profondità per Leao.
FASE DI POSSESSO
Costruzione:
I Rossoneri hanno diversi modi di superare la prima linea di pressione avversaria. Il primo consiste in una costruzione diretta, con Kjaer o Kalulu che effettuano un lancio lungo per pescare Giroud. Se la palla finisce tra i piedi di Tatarusanu, che non eccelle per qualità di passaggi, la soluzione che si vede più spesso è il lancio lungo, sempre a cercare Giroud, vero perno d’attacco del Milan.
Un’altra opzione usata frequentemente è la costruzione dal basso, passando dagli esterni. In particolare Hernandez spesso si assume la responsabilità di iniziare l’azione triangolando con i centrocampisti, oppure tentando uno strappo solitario.
Sviluppo:
Durante la fase di sviluppo il centrocampo è scaglionato, con Tonali spesso libero di inserirsi, mentre Krunic è più statico. Né a Krunic né a Tonali è richiesto di portare palla, preferendo sempre passarla in poco tempo. Spesso se i centrocampisti centrali hanno palla, cercano di allargare il gioco sugli esterni, cercando la corsa di Hernandez oppure Saelemaekers, il quale cerca a sua volta un passaggio verticale di prima verso Giroud o Diaz. L’esterno belga è spesso più arretrato del francese, anche se talvolta si invertono il compito per permettere a Hernandez di recuperare le energie.
Lateralità:
Il gioco si sviluppa molto sulle vie esterne, con Hernandez come protagonista. Dimostra una grande attitudine offensiva e spesso fa imbucate alle spalle dei difensori laterali avversari. Se il numero 19 si trova fuori dall’area di rigore, tenta spesso il cross, oppure avanza sfruttando la propria forza fisica, entrando in area di rigore. Se il francese si trova in area tenta molto spesso il tiro verso lo specchio o, se è in una zona proibitiva, effettua un potente passaggio rasoterra diretto al cuore dell’area di rigore, dove ci sono gli attaccanti in attesa, spesso in compagnia di Tonali. Non avvengono spesso cambi gioco veloci tra gli esterni, preferendo una rete di passaggi rasoterra anziché un passaggio alto. Anche Leao ha un’attitudine ad allargarsi e sfruttare le proprie ottime qualità nel dribbling.
Rifinitura:
Il numero 9 spesso si smarca preventivamente, facendosi trovare libero sulla trequarti. Quando il francese si abbassa, Diaz si avvicina a lui, pronto per ricevere la sponda. Lo spagnolo è di sicuro l’opzione spesso scelta dai compagni di squadra, che gli affidano le chiavi in fase di rifinitura. Da notare infatti che Diaz è il giocatore del Milan con più passaggi chiave effettuati (3), e il secondo milanista con più passaggi effettuati nella ¾ avversaria (12), anche se spesso tenta di dribblare il proprio marcatore, rischiando di perdere palla.
Finalizzazione:
Il Milan dispone di molte tattiche con cui portare a termine la fase di finalizzazione.
Giocatori come Leao e Hernandez sono molto bravi nell’ 1vs1 e nelle sovrapposizioni sugli esterni, con cui spesso riescono ad entrare in area in possesso del pallone, pronti a crossare rasoterra o a tirare direttamente in porta.
Mentre Tonali cerca spesso l’inserimento a caccia di palloni rasoterra, Giroud è un punto di riferimento per i traversoni alti che la catena di sinistra gli fornisce.
Importanti sono anche i tagli alle spalle dei difensori che avvengono durante le transizioni positive. Capita spesso infatti che su una ripartenza ci sia un giocatore esterno smarcato preventivamente, il quale passa il pallone centralmente ad un compagno di squadra che arriva a grande velocità (tipicamente i soliti Leao e Hernandez, il quale in questa occasione si accentra).
Infine si osservi come Diaz sia molto bravo a trovare gli spazi giusti per servire un compagno davanti a lui, mettendolo in condizione di segnare.
FASE DI NON POSSESSO
Linea difensiva:
In FDNP il Milan si dispone con un 5-2-1/1-1 o con un 5-2/1-2, con gli esterni che arretrano sulla linea dei difensori centrali. I 3 centrali di difesa hanno un atteggiamento aggressivo, cercando spesso l’ 1vs1. Accade sempre che se il pallone è nei pressi dell’area di rigore il difensore centrale più vicino al portatore di palla si stacca dalla linea difensiva e va in pressione, mentre i compagni di reparto formano una linea a 4 con i centrali in copertura, che torna ad essere a 5 a palla lontana. Quando il terzino va in pressione sul portatore di palla esterno, spesso non viene fatta una diagonale corta, tuttavia può arrivare il raddoppio da parte di un centrocampista.
Atteggiamento del centrocampo:
Il centrocampo è scaglionato, con i 2 interni che spesso marcano a uomo i centrocampisti avversari. Tuttavia, cambiano marcatura di continuo, andando a seguire i centrocampisti avversari che si inseriscono in area, oppure quelli addetti allo sviluppo della manovra. Tonali e Krunic infatti si dividono i compiti: mentre uno dei due marca a uomo il centrocampista avversario che si inserisce, l’altro resta tra la difesa e il portatore di palla, cercando di fare filtro. In questa fase Diaz si abbassa rispetto ai compagni di reparto, andando a fare pressione se il portatore di palla si trova nella sua zona, o coprendo le linee di passaggio verso l’avversario che si trova nella sua zona. Tuttavia, gran parte del suo lavoro in FDNP consiste nello smarcamento preventivo, in modo da poter garantire una linea di passaggio pulita ai compagni che hanno conquistato palla, cominciando così una velocissima transizione positiva.
Prima azione difensiva:
Quando i difensori avversari hanno il possesso della palla, i Milanisti accennano un pressing non molto aggressivo con i loro uomini più avanzati.
Anche Leao e Giroud, che spesso si posizionano alla stessa altezza, partecipano al pressing sui difensori avversari. Tuttavia, quando il pallone si trova nei pressi dell’area di rigore rossonera, non tendono a tornare in difesa, quanto piuttosto si preparano per il contropiede: Giroud si avvicina leggermente in posizione centrale pronto ad accogliere i lanci lunghi, mentre Leao resta alto, predisposto ad attaccare la profondità.

FASE DI TRANSIZIONE
TRANSIZIONE OFFENSIVA (TO):
La TO occupa una grande importanza nel gioco del Milan, che molto spesso si rende pericoloso in zone d’attacco dopo aver eseguito ripartenze fulminee partendo dalla propria metà campo e sfruttando la velocità di Diaz, Leao e Hernandez.
Dopo aver recuperato palla, gli uomini di Pioli cercano immediatamente il lancio lungo su Giroud o il passaggio rasoterra verticale verso Diaz. C’è un tema tattico ricorrente se la palla arriva tra i piedi dello spagnolo: questo infatti, agendo solitamente nella parte centrale-destra del campo (anche se è il giocatore più libero sulla trequarti!), cercherà di passare immediatamente la palla in profondità al compagno già smarcato in posizione avanzata dall’altro lato del campo (Giroud o Leao, ma anche Kalulu come visibile nella foto). Questo continuerà la sua corsa, passando infine il pallone a un compagno di squadra libero che arriva a tutta velocità (attenzione a Leao e Hernandez) nella zona centrale del campo, ricevendo il pallone appena dentro all’area di rigore.
Se la palla appena recuperata viene invece lanciata verso Giroud, il francese cerca di addomesticarla per far salire la squadra, che è comunque molto offensiva in questo frangente, dal momento che porta avanti 4/5 giocatori.

TRANSIZIONE DIFENSIVA (TD):
Se la palla è persa nella propria zona d’attacco, gli uomini più avanzati effettuano un primo pressing immediato per recuperare palla, ma il resto della squadra è solo parzialmente coinvolto. Se la palla è persa a centrocampo, invece, si assiste a un tentativo di recupero palla più deciso, con un paio di uomini in pressing sul nuovo portatore di palla.
C’è da notare che quando Giroud perde palla, cerca sempre di recuperarla il prima possibile, talvolta anche arretrando di molto la sua posizione per recuperare il pallone che gli è stato rubato. Quando viene persa palla in una zona avanzata del campo, tendenzialmente l’esterno più vicino al pallone rimane sulla linea dei centrocampisti per pressare, mentre l’esterno sul lato opposto torna in difesa per coprire eventuali inserimenti laterali avversari.
ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA:
- Buona fisicità e dribbling, soprattutto sulla fascia sinistra.
- Hernandez, Leao, Giroud e Diaz sono i giocatori chiave in attacco.
- Ottimi saltatori di testa: Giroud in attacco e Kjaer e Thiaw in difesa.
- Giocatori molto veloci in grado di sfruttare al meglio le transizioni offensive.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Saelemaekers può lasciare buchi difensivi pericolosi.
- Non una grande organizzazione in fase di transizione negativa.
- Non ci sono bravi tiratori da fuori area, eccetto Hernandez che ha un tiro molto potente seppur non troppo preciso.
- Tatarusanu non ha ottime capacità di passaggio, quindi la palla viene spesso calciata in avanti con poca precisione.
- Spesso è possibile calciare da fuori area.