SISTEMA DI GIOCO
· Sistema di gioco basico: 1 – 4 – 3 – 3
· Sistema di gioco in fase di possesso palla: 1 – 2 – 3 – 3 – 2 / 1 – 3 – 3 – 4
· Sistema di gioco in fase di non possesso palla: 1 – 4 – 2 – 3 – 1
INTRODUZIONE
Fondato nel 1970, come sezione femminile dell’FC Lione, l’Olympic Lyonnais Femenin, dal 1978 milita nella Division 1 Féminine, la massima divisione del campionato francese di calcio femminile. Dal 2004, grazie alla totale volontà del presidente Jean-Michel Aulas, la società viene assorbita direttamente all’interno dell’Olympic Lyonnais diventando nel corso degli anni il club femminile più titolato di Francia e d’Europa con 38 titoli ufficiali all’attivo. Vanta il record di vittorie nella Division 1 Féminine (18) e nella Womens Champions League (7 di cui le ultime 5 consecutive), oltre ad un’edizione del Mondiale per club femminile nel 2012.
La squadra, che dal 2019 è allenata da Jean-Luc Vasseur, ex giocatore professionista, allenatore in passato di diverse squadre della Ligue 1 maschile e premiato come allenatore dell’anno UEFA per il calcio femminile 2019-2020, vede la presenza di alcune delle più importanti giocatrici del panorama mondiale. Generalmente la squadra si predispone con un 1-4-3-3 in cui il quartetto difensivo davanti al portiere Sarah Bouhaddi è composto dai due terzini con spiccate qualità offensive Sakina Karchaoui e Ellie Carpenter e dai due centrali di difesa Wendie Renard e Kadeisha Buchanan molto forti fisicamente; titolare accanto a capitan Renard solitamente è Griedge Mbock Bathy, ma la classe ’95 ad oggi è infortunata causa rottura del crociato avvenuto nel giugno 2019. A centrocampo sono tre le giocatrici che si giocano i due posti da titolari come mediani davanti alla difesa: Amandine Henry, Saki Kumagai e Sara Bjork Gunnarsdottir che grazie alle loro capacità condizionali e abilità tecniche risultano utili sia in fase di impostazione che in fase di rottura delle trame offensive avversarie e molte volte vengono fatte ruotare durante il corso della gara. Insieme a loro è presente Dzsenifer Marozsan, giocatrice dotata di assolute abilità tecniche e tattiche individuali che si muove per lo più sulla trequarti offensiva a sostegno del tridente d’attacco il quale vede, dietro la punta centrale Ada Hegerberg – ad oggi infortunata – o Eugenie Le Sommer o Nikita Parris, le due ali Amel Majri e Delphine Cascarino molto veloci ed abili nell’1vs1 offensivo.
Jean-Luc Vasseur sta riuscendo ad amalgamare al meglio le diverse caratteristiche delle giocatrici all’interno del gruppo squadra dell’OL Femenin così da creare una squadra molto abile nella gestione del pallone e nella risalita rapida del campo, con un modulo di gioco molto fluido abile anche a difendere in tutte le diverse zone del campo.
FASE DI POSSESSO PALLA
L’Olympique Lyonnais Femenin si schiera in fase di possesso palla con due difensori centrali e alza sulla linea dei mediani i due esterni difensivi. I due mediani, in base alla scelta dei centrali difensivi, a turno si abbassano quasi sulla linea dei centrali difensivi inter scambiando la propria posizione con quella del terzino di parte. Quando una delle due giocatrici mediane ricerca la posizione a fianco della centrale di difesa, la compagna di reparto si abbassa centralmente sulla ¾ difensiva cercando di dare appoggio per lo sviluppo della manovra. La punta centrale si alza e ricerca la profondità cercando di allungare la linea difensiva avversaria creando così spazio intermedio dove si vanno a posizionare i due attaccanti esterni e la trequartista.
Costruzione – La costruzione parte generalmente dal basso con la gestione del pallone che inizia con le centrali di difesa le quali ricercano come prima soluzione una dei due mediani le quali, come anticipato, si abbassano a turno quasi sulla linea di difesa scambiando la propria posizione con i terzini che, date le loro qualità prettamente offensive, si alzano a supporto del centrocampo e dell’attacco.

In alcuni frangenti si alza anche il portiere a sostegno delle centrali di difesa così da poter alzare la linea difensiva e dare una soluzione in più nelle uscite dal basso dove viene ricercato un giro palla prettamente orizzontale in modo tale da aprire le linee di difesa avversarie per poi riuscire a trovare la verticalizzazione verso la punta o la trequartista che vengono incontro al pallone per fare da sponda e creare così combinazioni utili alla ricerca della terza calciatrice che si inserisce nello spazio; il più delle volte l’inserimento viene effettuato dal terzino.
Nelle poche situazioni in cui il portiere sceglie una costruzione diretta a superare le prime due linee di difesa avversaria, situazione che avviene fondamentalmente nella seconda parte del secondo tempo, si ricerca direttamente una delle ali o la trequartista che si posizionano alle spalle del centrocampo avversario; questo porta poi ad un successivo attacco della porta con tutte le giocatrici del reparto offensivo in maniera avvolgente e globale.
Sviluppo – A centrocampo ritroviamo giocatrici dal grande valore sia tecnico-tattico, ma anche dalle grandi capacità condizionali; basti pensare che Sara Gunnarsdottir è stata la giocatrice che ha percorso il più alto numero di km nell’edizione della UEFA Womens Champions League 2019-2020 raggiungendo il picco nella finale con un totale di 12.27 km durante i 90’ (Fonte UEFA Technical Reports). Generalmente le centrocampiste si dispongono due davanti alla difesa mantenendo la propria posizione con lo scambio di posizione soprattutto con i terzini, e una che va a ricoprire il ruolo di trequartista a diretto supporto della prima punta centrale. Il possesso del pallone avviene nella zona centrale del campo con scambi brevi e veloci e la ricerca di uno sviluppo orizzontale per raggiungere le fasce esterne ed allargare le maglie della difesa avversaria.
Corsie Laterali – La squadra nello sviluppo del gioco ricerca la massima ampiezza con l’utilizzo delle catene laterali che si vengono a creare tramite i terzini, le ali e la trequartista o una dei due mediani di centrocampo. I terzini hanno una propensione prettamente offensiva e danno un continuo supporto alle compagne di squadra del reparto offensivo creando molta densità nelle zone di campo esterno con continue sovrapposizioni interne ed esterne. La squadra crea combinazioni continue con la ricerca della terza giocatrice nello spazio esterno alle spalle del centrocampo avversario.

Rifinitura – La zona di rifinitura viene ricercata saltuariamente dalla trequartista Marozsan e dalle giocatrici laterali offensive che si posizionano all’interno con uno smarcamento sopra la linea del centrocampo avversario così da dare appoggio per lo sviluppo della manovra offensiva andando incontro alla compagna in possesso palla al fine di creare ulteriore spazio libero alle proprie spalle utile all’occupazione dei terzini.
Finalizzazione – La punta centrale ricerca per lo più la profondità con l’obiettivo di allungare la difesa avversaria e creare spazio intermedio per l’inserimento delle ali e della trequartista. In zona di finalizzazione risultano costantemente presenti i due terzini che, insieme alle ali, arrivano molte volte al cross o al traversone per la punta centrale o per la giocatrice esterna di fascia opposta. Inoltre le ali, grazie alle loro caratteristiche tecniche e tattiche individuali ricercano molte volte l’1vs1 con la diretta avversaria. L’obiettivo principale della squadra è quello di attaccare la porta con un grande numero di giocatrici ricercando la superiorità numerica nell’ultimo terzo di campo raggiungendo l’obiettivo del gol attraverso trame di gioco che si sviluppano prettamente sull’esterno del campo.
TRANSIZIONE POSITIVA
In fase di transizione positiva, appena recuperata palla, l’OL Femenin ricerca un contrattacco rapido attraverso la velocità delle giocatrici d’attacco che subito, attraverso smarcamenti preventivi, trovano la posizione per la risalita del campo e l’attacco alla porta in velocità. Il tutto viene confermato dal dato specifico della velocità delle interpreti d’attacco, su tutte Delphine Cascarino che è riuscita a raggiungere il picco di velocità nello sprint (15-20 m) di 31.45 km/h nella gara contro il PSG femminile nell’edizione 2019-2020 della UEFA Womens Champions League (Fonte UEFA Technical Reports).
FASE DI NON POSSESSO PALLA
In fase di non possesso palla l’OL Femenin si schiera con un 1-4-2-3-1 dimostrando una grande aggressività attraverso un forte pressing collettivo cercando di evitare l’avanzamento della squadra rivale a partire subito dalla ¾ difensiva avversaria.
Prima azione difensiva – La squadra alza il proprio baricentro attraverso un pressing collettivo sulla portatrice di palla ricercando la chiusura delle linee di passaggio e costringendo l’avversaria a tornare indietro ricominciando l’azione dal portiere. Le giocatrici dell’Olympique Lyonnais aggrediscono subito accorciando sulle dirette avversarie al fine di togliere tempo e spazio per le giocate di sviluppo della manovra. La linea difensiva si alza molto quasi a livello della metà campo tenendo sempre i propri riferimenti in marcatura preventiva.

Difesa a centrocampo e sulle corsie laterali – A centrocampo si crea grande densità con i mediani e le ali che si abbassano molto a supporto della linea difensiva, mentre la trequartista Marozsan rimane in posizione più alta supportando la punta centrale. L’indole primaria resta quella dell’alta intensità di aggressione e pressionecollettiva sviluppando il principio di tattica difensiva della concentrazione in zona palla con l’obiettivo di togliere spazio alle giocate avversarie.
Nei momenti in cui le avversarie trovano i cambi di gioco, l’OL Femenin attua uno scivolamento rapido da parte delle giocatrici che vanno subito ad attaccare la diretta avversaria. Questo lo si nota specialmente sugli attacchi esterni in cui le ali sono sempre pronte a dare supporto difensivo ai terzini e ai mediani di centrocampi cercando sempre di non concedere la superiorità numerica avversaria.
Linea difensiva – Le qualità fisiche delle centrali di difesa consentono all’OL Femenin di creare una linea di difesa forte abile a compattarsi rapidamente con un costante lavoro di marco/copro da parte delle interpreti difensive soprattutto tra i terzini e le centrali di difesa. Con il supporto del centrocampo si creano fondamentalmente due linee difensive compatte e con grande densità nel mezzo del campo. Una volta attaccata, la linea di difesa tende ad allungarsi molto verso la porta dando la possibilità alle avversarie comunque di arrivare in area di rigore.
TRANSIZIONE NEGATIVA
In fase di transizione negativa l’obiettivo della squadra è quello di riconquistare velocemente il pallone tramite l’attacco alle seconde palle o attraverso un contropressing molto rapido senza dare la possibilità alle avversarie di trovare tempo e spazio per una soluzione offensiva. Nelle situazioni in cui ciò avviene, l’OL Femenin ritrova rapidamente compattezza attraverso la deduzione e la disponibilità di tutte le giocatrici verso la fase difensiva.
SWOT ANALYSIS
· PUNTI DI FORZA
- Modulo di gioco fluido, forte ed in grado di difendere in tutte le zone del campo
- Combinazioni di passaggio rapide ad alto ritmo, spesso con trasmissioni di prima
- Forte pressing ed aggressione in fase difensiva
- Sviluppo sulle corsie laterali con chiusura dell’azione di gioco da parte dell’esterno di fascia opposto
- Abilità tecniche e tattiche individuali delle singole calciatrici
· PUNDI DI DEBOLEZZA
- Errori nei tempi di gioco che portano le giocatrici offensive a ritrovarsi molte volte in fuorigioco
- Allungandosi a ridosso della propria porta, la linea di difesa concede la presenza di giocatrici avversarie in area di rigore
- Le centrali difensive, se sotto pressione, possono commettere errori nelle trasmissioni lasciando spazio ad una ripartenza avversaria subito a ridosso dell’area di rigore.
- Terzini più abili ad offendere che a difendere, ciò comporta difficoltà nella difesa da sviluppi offensivi laterali avversari.
- Non creano raddoppi, ma vanno sempre ad aggredire la diretta avversaria con un riferimento fisso