SISTEMI DI GIOCO
Sistema di base: 3-5-2
Sistema in fase di possesso: 3-1-4-2 / 3-2-5
Sistema in fase di non possesso: 5-3-2
INTRODUZIONE
Al termine di una stagione molto deludente, il Torino prova rilanciarsi affidandosi all’esperto Marco Giampaolo, anch’egli in cerca di rivalsa dopo la pessima parentesi al Milan. Nelle prime uscite però la squadra non riesce ad esprimere le idee del Mister che abbandona il suo 4-3-1-2 per il 3-5-2. Viene così sacrificato il ruolo del trequartista favorendo l’inserimento del terzo centrale di difesa.
La prima linea dei centrali è composta da un terzino adattato come Rodriguez e due difensori molto fisici come N’Koulou e Lyanco. Il camerunense è il primo regista della squadra poiché da lui si sviluppa la prima fase di costruzione del gioco in fase di possesso. Sugli esterni si trovano due giocatori molto rapidi come Vojvoda, adattato sulla corsia sinistra per le assenze di Ansaldi e Murru, e Singo chiamati a svolgere un lavoro molto dispendioso.
Il centrocampo è costituito dal mediano di rottura Rincon e due mezz’ali con caratteristiche diverse: Meitè, giocatore fisico ma non eccelso tecnicamente e Linetty dotato di ottimi inserimenti senza palla ma con scarse capacità difensive.
La linea offensiva è composta dal capitano e fulcro della squadra Belotti e da Zaza da poco a disposizione dopo un inizio di stagione ai box.
FASE DI POSSESSO
Costruzione: il Torino cerca di sviluppare l’azione dal basso tramite il suo portiere Sirigu che ha tre opzioni di passaggio per i suoi centrali. Gli esterni si allargano molto per generare ampiezza mentre Rincon e Meitè si posizionano all’altezza della linea mediana del campo. Linetty invece si alza sulla linea di Belotti e Zaza per creare una situazione di 1 contro 1 con i centrali avversari.
Questo schieramento è funzionale al lancio lungo per scavalcare la linea di difesa avversaria sul lato sinistro del campo.

Sviluppo: Qualora questa soluzione non fosse percorribile, il Torino cerca di allargare il gioco sulle corsie esterne, proponendo situazioni di triangolazioni con la mezz’ala o la punta che si abbassa per creare gioco. Tuttavia le scarse qualità tecniche degli interpreti rendono queste situazioni sporadiche e poco produttive.
Rifinitura e Finalizzazione: raggiunta la tre-quarti avversaria, il Torino cerca di coinvolgere le due punte allargando il gioco per i cross che possono essere sia bassi per sfruttare gli inserimenti di Linetty ed i tagli di Zaza, sia alti per sfruttare le ottime capacità aeree di Belotti. Il capitano è anche spesso cercato spalle alla porta come perno sia per appoggi corti che anche per soluzioni individuali.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
Quando il Torino recupera palla si cerca il consolidamento del possesso per dare tempo ai giocatori di sistemarsi nelle proprie posizioni tramite passaggi indietro per dare tempo ai giocatori di sistemarsi nelle proprie posizioni e per far ripartire l’azione dalla difesa. In queste situazioni di gioco è spesso Belotti a salire verso la linea mediana per offrire un ulteriore appoggio di scarico mentre Zaza cerca il giusto posizionamento per liberarsi dei centrali ed offrire una traccia in profondità.
FASE DI NON POSSESSO
Prima pressione: nelle situazioni di rinvio del portiere, il Torino alza la pressione cercando di indirizzare il pallone verso le corsie esterne in modo da lasciare meno opzioni al portatore di palla. Zaza è incaricato di pressare il primo scarico del portiere mentre i compagni prendono a uomo gli avversari eccezion fatta per i centrali e Rincon che rimangono in copertura zonale.
In numerose occasioni è stato recuperato il possesso del pallone ma non è stato mai concretizzato per generare subito situazioni pericolose.
Zona centrale: Consolidato il possesso palla avversario, il Torino si posiziona con un 5-3-2 in cui gli esterni si abbassano quasi sulla linea dei centrali mentre i centrocampisti formano un ulteriore linea a schermo della prima. Le due linee sono abbastanza statiche e poco reattive al movimento palla da un lato all’altro del campo; tuttavia nella linea mediana, il giocatore più vicino al pallone è chiamato ad un pressing sul portatore avversario. Questo crea e allarga gli spazi tra le linee, cercati con insistenza dagli avversari.
I centrali restano molto passivi e non cercano mai l’anticipo sugli attaccanti dell’Udinese, una mancanza di aggressività che è comune al resto della squadra.

Zona esterna: Sugli esterni, il Torino concede l’1 contro 1, confidando nella velocità dei suoi giocatori. I centrali infatti non scalano a copertura dello spazio dietro gli esterni, ma si preoccupano di mantenere la linea. Sono infatti proprio gli esterni a dover completare la linea difensiva ma i movimenti non sono ancora in perfetta sincronia a causa del recente passaggio a questo sistema di gioco. Questo genera spazi ampi tra i giocatori che sono attaccati con tagli profondi dagli avversari.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
Perso il possesso del pallone, il Torino si fa trovare spesso scoperto e fuori posizione. Gli esterni tendono a spingersi in avanti contemporaneamente e Linetty è spesso sulla linea degli attaccanti lasciando così la zona di centro sinistra occupata dal solo Rodriguez.

Gli stessi centrali si allargano molto in fase di possesso lasciando N’Koulou, in copertura preventiva, con tantissimo campo da sorvegliare. Il primo gol dell’Udinese nasce proprio da questa situazione.
ANALISI SWOT
- Punti di forza
- Gioco sugli esterni
- Ottimo rapporto tra gol e occasioni pericolose
- Prima pressione
- Punti di debolezza
- Scarsa aggressività
- Poca qualità tecnica
- Ampi spazi tra le linee e alle spalle della difesa