Il secondo Vicenza targato Renzo Rosso riparte da mister Di Carlo. A lui è affidata la guida tecnica di una squadra chiamata a riscattarsi dopo un’annata abbastanza anonima in cui i biancorossi chiusero la stagione 2018-19 all’ottavo posto. Di Carlo ritrova , nel ruolo di direttore sportivo, Giuseppe Magalini insieme al quale sfiorò una storica cavalcata con il Mantova. Obiettivo della stagione 2019-20 è, seppur mai ufficialmente dichiarato, la promozione .
Al termine della 27° giornata il L.R. Vicenza occupa in solitaria la prima posizione in classifica con 61 punti frutto di 18 vittorie, 7 pareggi e due sconfitte. Se il rendimento in casa è in linea con le prime 5 del campionato (30 p.) è il rendimento fuori casa a fare la differenza (31 p. e +10 sulla seconda).
La rosa è stata ampiamente rinnovata rispetto la stagione precedente con ben 12 innesti (compreso l’esterno destro Nalini arrivato nella sessione invernale) , il direttore sportivo ha messo a disposizione del mister una rosa molto ampia su cui fare affidamento scegliendo giocatori che rappresentassero un mix tra tecnica , esperienza e carisma. In quasi la totalità delle partite il tecnico si affida a tutte e 5 le sostituzioni in virtù appunto del fatto che la squadra riesca a mantenere lo stesso standard qualitativo anche variando il 50% della formazione iniziale.
Dopo un girone di andata in cui Di Carlo schiera i suoi con un 1-4-3-1-2 nel girone di ritorno il mister si affida al 1-4-4-2 di base, in realtà non è questa una novità assoluta in quanto quest’ultima è una disposizione a cui si era già affidato a partita in corso qualora si fosse reso necessaria maggiore ampiezza (anche utilizzando gli stessi interpreti).
Rosa
Tra i pali il titolare è Matteo Grandi, 28 anni, portiere molto abile tra i pali e nel gioco con i piedi , coinvolto nel gioco della squadra che ha recentemente molto migliorato il gioco aereo e la lettura delle traiettorie. A completare il reparto Mirko Albertazzi, 22 anni, una presenza in campionato e maggiormente utilizzato in coppa Italia Serie C (3 presenze).
La linea difensiva titolare è costituita interamente da nuovi innesti, centralmente i giocatori più utilizzati sono Daniel Cappelletti (DCS), 29 anni ed Emanuele Padella, 32 anni (DCD).
Il primo è un giocatore molto abile nell’anticipo e nel gioco aereo con una buona tecnica che gli permette anche di impostare l’azione; il secondo è difensore più di posizione, roccioso e abile nella lettura tattica delle situazioni e nel gioco aereo. Entrambi possono soffrire attaccanti brevilinei e molto veloci.
La corsia di destra è affidata a Matteo Bruscagin, 31 anni, giocatore che nasce come centrale dif. ma che con gli anni trova la sua consacrazione sull’esterno destro. Molto migliorato sulla corsa predilige comunque la fase difensiva a quella offensiva.
Nella fascia sinistra il ruolo di titolare spetta a Luca Barlocco, 25 anni, esterno di grande corsa, attento in fase difensiva ma più portato ad offendere rispetto al compagno di fascia opposta.
Completano il reparto difensivo i centrali Nicola Pasini (29 anni DCD ), Nicola Bizzotto (30anni DCS), Matteo Liviero (27 anni DES) e Davide Bianchi (24 anni DED).
Centralmente nella zona mediana sono , per lo più, tre i giocatori che si contendono i due posti da titolare da quando c’è stato il cambio di modulo. Antonio Cinelli (31 anni) , Luca Rigoni (36 anni) e Simone Pontisso (23 anni) .
Cinelli abbina una forte propensione alla resistenza ad una buona intelligenza tattica e discreta tecnica. Seppur spesso i suoi compiti e la sua posizione lo limitino un po’ è molto abile negli inserimenti e quest’anno ha già trovato la via del gol in 4 occasioni. Assieme a Rigoni apporta una forte personalità e carisma nella zona nevralgica del campo.
Rigoni è centrocampista completo, vanta un’enorme esperienza che riesce a mettere a servizio della propria squadra, denota un’intelligenza tattica che pochi hanno in questa categoria e riesce a dettare i tempi di gioco ai compagni rallentando o velocizzando i ritmi. Possiede una discreta tecnica e altrettanta attitudine all’inserimento in zona di rifinitura e finalizzazione.
Simone Pontisso è un giocatore ben strutturato. Anch’egli contribuisce con un buon mix tra resistenza atletica e sapere tattico. Sicuramente il più tecnico dei tre ha nel tiro dalla distanza l’arma migliore. Pian piano si è guadagnato sempre più spazio crescendo anche in personalità.
A completare il reparto dei centrocampisti centrali troviamo Federico Scoppa (33 anni) ,Loris Zonta (23 anni) e Leonardo Zarpellon (21 anni). Il primo è il play della squadra, il modulo a due un po’ lo penalizza ma risulta molto utile nella fase di gestione del risultato ed è il giocatore più tecnico fra i centrocampisti centrali della rosa, soffre un po’ in termini di dinamicità . Il secondo è un giovane molto duttile che sa ricoprire più ruoli a centrocampo, molto dinamico e quest’anno ha già trovato la via del gol in due occasioni. Zarpellon è invece un centrocampista dotato di qualità spiccatamente offensive, abile nell’1c1 e un’importante progressione nella corsa. Dopo il cambio di modulo che non prevede più il trequartista trova impiego nelle fasce laterali .
Quanto detto per la zona centrale vale anche per le fasce laterali di centrocampo, anche qui sono tre i giocatori a contendersi le due maglie da titolari. Stefano Giacomelli (30anni) , Andrea Nalini (30 anni) e Jari Vandeputte (24 anni).
Giacomelli è un’attaccante esterno brevilinio ,destro naturale che gioca a sinistra , zona da cui si accentra per “entrare in campo” e lasciare lo spazio al terzino di inserirsi per la sovrapposizione, molto abile nell’1c1 arriva spesso alla conclusione “a giro” rientrando sul suo piede naturale.
Nalini è un esterno destro che gioca preferibilmente sulla fascia destra ma è stato spesso impiegato a sinistra in carriera, ha un’ottima capacità di corsa ed una buona tecnica che gli permette di offrire assist e cross precisi ai compagni.
Vandeputte è il vero jolly di questa squadra, ha cominciato nel ruolo di mezzala ma può ricoprire tutte le posizioni nella zona di rifinitura. Giocatore molto tecnico e rapido, il suo punto forte è sicuramente l’1c1 , offre pochi punti di riferimento e riesce a fornire molti assist vincenti (10 fino ad oggi)
Completa il reparto degli esterni di centrocampo Alberto Tronco (23 anni) , è un giocatore che fa della duttilità la sua arma, poco impiegato ma offre sicuro affidamento. Dotato di una buona tecnica, preferisce offendere ma risulta molto generoso in fase di copertura. Riesce a ricoprire più ruoli.
Il reparto offensivo può contare su 4 attaccanti di spessore e che presentano caratteristiche diverse, qualità questa che permette al mister di poter scegliere di partita in partita i terminali adatti senza perdere in qualità.
Alessandro Marotta (34 anni) è un attaccante centrale atipico. Possiede una buona struttura fisica, è dotato di un’ottima tecnica e di una buona dose di fantasia , abile a svariare su tutto il fronte d’attacco non offre riferimenti ai difensori avversari. Destro di piede , ha nel suo repertorio giocate fuori dal comune oltre ad avere una marcata personalità e carisma.
Rachid Arma (35 anni) è un attaccante strutturato, molto abile nel mettersi a disposizione della squadra partecipando alla manovra in fase offensiva, in questo Vicenza ha arretrato di qualche metro la sua posizione , possiede una discreta tecnica e fa del gioco aereo la sua arma migliore. Abile nel proteggere palla e far salire la squadra.
Simone Guerra (31 anni) è una seconda punta che può agire da attaccante esterno in un modulo a tre punte, destro naturale , è un giocatore che predilige la palla nello spazio e che possiede un ottimo senso del gol. E’ a quota 6 gol fino ad ora.
Andrea Saraniti (32 anni) è invece una prima punta di peso, abile nel gioco aereo, è un attaccante d’area. Personalità da lottatore puro si sacrifica ben volentieri arretrando di qualche metro la sua azione. Nel credo di Di Carlo infatti gli attaccanti devono rappresentare la prima linea di difesa.
Sono 3 i giocatori mancini dell’intera rosa : Bizzotto , Liviero e Barlocco
Sistemi di gioco
Sistema di gioco di base :1-4-4-2
Sistema di gioco in possesso palla: 1-2-4-4
Sistema di gioco in non possesso palla: 1-4-4-2
Fase di possesso palla
La squadra in possesso palla si dispone su un 2-4-4 , i due esterni bassi si alzano sulla linea di centrocampo mentre gli esterni alti si accentrano liberando le corsie laterali. E’ però solo uno dei due esterni , quello nella zona di sviluppo dell’azione, ad attaccare mentre l’esterno opposto rimane sulla zona mediana in copertura per un’eventuale ripartenza avversaria.

Costruzione
La costruzione dell’azione avviene principalmente in due modi.
Nel caso la squadra avversaria non proponga un pressing ultra offensivo la costruzione avviene dal basso, è sempre Cappelletti che si allarga a ricevere fuori dall’area, spetta a lui l’impostazione dell’azione. La giocata che effettua successivamente, se è possibile, è la verticalizzazione su una delle due punte o su un esterno di centrocampo che “entra in campo” per ricevere palla tra le linee. Lo spazio per questa verticalizzazione palla a terra lo offre il centrocampista davanti al difensore che si “apre” creando il corridoio in cui far passare la palla. Nel caso non ci fosse lo spazio sufficiente si cerca l’esterno basso per avviare l’azione.
Nel caso in cui la squadra avversaria applicasse una pressione sui due difensori centrali la squadra di Di Carlo si affida ad una costruzione alta e diretta , che parte direttamente dai piedi del portiere, soprattutto se in campo sono presenti Arma o Saraniti, molto abili nel gioco aereo.
Sviluppo
Se l’azione si sviluppa con una costruzione dal basso è Cappelletti a cercare di superare la prima linea di pressione , molto spesso viene coinvolto l’esterno difensivo in zona forte ( Barlocco o Liviero) o uno dei due mediani ,se smarcati. Nel primo caso, data la posizione che i terzini spesso occupano (in linea con i centrocampisti), le giocate più cercate sono l’appoggio sul mediano per permettergli di cambiare fronte oppure la giocata diretta o su una delle due punte che viene incontro e offre una sponda offrendo tempo e spazio per la successiva giocata sul taglio dell’altra punta dietro la linea difensiva avversaria o la giocata “dentro” per gli esterni che si sono nel frattempo si è accentrato per ricevere palla tra le linee. Questo si verifica soprattutto con Vandeputte e Nalini mentre Giacomelli preferisce ricevere palla largo a sinistra per poi accentrarsi una volta ricevuto la palla.
In caso di costruzione alta l’azione si sviluppa sempre dai piedi di Cappelletti a cercare la “spizzata” di una delle due punte creando attorno densità con almeno 3 giocatori , i due esterni che convergono in zona palla e la seconda punta pronta a sfruttare nello spazio l’eventuale prolungamento del compagno.

Rifinitura e Finalizzazione
Il Vicenza cerca sempre di creare molta densità nella zona di rifinitura, sia centralmente che lateralmente. Oltre ai 4 avanti, molte volte è presente a supporto uno dei due mediani. Particolarmente portato a fare questo è il numero 8 Cinelli , abile negli inserimenti.
La densità e l’ampiezza del fronte d’attacco spesso mette in difficoltà le difese avversarie.
I due terzini, che cercano spesso la sovrapposizione o sfruttano lo spazio creatogli dagli esterni che si accentrano, apportano una buona dose di cross o traversoni.
La rosa a disposizione di Di Carlo permette al mister di ruotare gli attaccanti sfruttando le debolezze dell’avversario. Sicuramente attaccanti come Guerra e Marotta , svariando molto, permettono sovrapposizioni interne delle due ali e inserimenti dei centrocampisti. Arma e Saraniti , abili nel gioco aereo, fanno si che si possano maggiormente sfruttare le corsie laterali arrivando più spesso a traversoni e cross.
Transizioni offensiva
Il momento della transizione offensiva si trasforma velocemente in una ripartenza. Il pressing è ben coordinato e viene fatto nella propria metà campo. In virtù di un’ottima organizzazione tattica la squadra cerca di chiudere tutte le linee di passaggio per orientare la giocata avversaria. Appena riconquistata palla si cerca subito la verticalizzazione potendo sfruttare le abilità di corsa e destrezza degli esterni e la capacità di gestione e manovra di attaccanti come Arma e Marotta.
Fase di non possesso palla
La squadra in non possesso palla si schiera con 1-4-4-2 .

Il 4-4-2 di Di Carlo richiede la partecipazione di tutta la squadra,non a caso la difesa del L.R. Vicenza è tra le meno battute di tutti i campionati professionistici in Italia con solo 12 gol al passivo in 27 partite di campionato. In 16 occasioni la porta di Grandi rimane inviolata.
Le due punte rappresentano la prima linea di pressione, possiamo però distinguere due diversi modi di attuarla. Nel caso in cui la squadra opti per un pressing offensivo le due punte pressano in contemporanea , una sul portatore di palla e l’altro sul secondo centrale per costringere a evitare una costruzione bassa ed orientarne quindi la giocata.
Al contrario invece quando il Vicenza attende nella propria metà campo gli avversari le due punte si scaglionano, quella più avanzata esce sul portatore di palla (arrivato sulla linea di centrocampo) mentre retrocede di qualche metro per coprire eventuali linee di passaggio sui mediani avversari.
La scelta di optare per un pressing più o meno offensivo varia in base alla situazione di gioco e alle caratteristiche della squadra avversaria. Quando non riesce a trovare spazio e profondità il Vicenza tende a “far uscire” gli avversari mentre con squadre più tecniche e votate al possesso palla si cerca di indirizzarne le giocate con un pressing offensivo.
A centrocampo gli esterni tendono a stringere creando densità nella zona centrale del campo, tutti i 4 di centrocampo rimangono pronti ad un uno scaglionamento verso la zona palla se l’avversario sviluppa lateralmente l’azione con l’esterno pronto a intervenire sul terzino di zona .
Centralmente spesso i due centrocampisti centrali optano per uno scaglionamento difensivo , non si trovano quasi mai in linea così da offrire due linee difensive e non rendere vulnerabile la parte centrale del campo, uno dei due esce sul portatore di palla diventando il vertice di un triangolo difensivo con alla base l’altro centrocampista ed un esterno.
Quando invece la squadra avversaria guadagna troppo campo e si trova in zona di rifinitura i due mediani si trovano spesso sulla linea dei difensori.
Lo scaglionamento difensivo è una costante che troviamo anche nel reparto difensivo.
In linea generale Padella e Cappelletti costituiscono una coppia affiata che si garantiscono copertura a vicenda, molto spesso però è Cappelletti ad “uscire” cercando l’anticipo sull’avversario, dietro a lui i due terzini e Padella si stringono a coprire.
Transizione negativa
Appena perde il possesso della palla la squadra tende a temporeggiare scappando verso la propria porta. Questo serve per riorganizzarsi immediatamente ma soprattutto per dare il tempo al resto della squadra di rientrare , a volte i due esterni di centrocampo non sono così celeri nel ripiegamento.
I due difensori centrali sono molto abili nella marcature preventive , anche quando il possesso si perde in fase di rifinitura è difficile trovare davvero scoperta la retroguardia vicentina.
Lateralità
Nelle rimesse laterali a favore nella metà campo avversaria si cerca sempre la spizzata della punta. Particolare attenzione merita Bruscagin, capace di effettuare rimesse lunghe che arrivano senza problemi all’interno dell’area di rigore.
Nelle rimessi laterali contro ,nella propria metà campo, la squadra di Di Carlo crea densità con il fine di recuperare palla velocemente e ripartire.
Punti di forza
- Solidità difensiva
- Condizione mentale e fiducia nel proprio allenatore.
- Alto tasso tecnico per la categoria in ogni componente della rosa
- Carisma ed esperienza in giocatori chiave che compongono la spina dorsale della squadra Padella-Rigoni-Cinelli-Marotta
- Varietà tecnica della rosa che permette più soluzioni tattiche e grande capacità di adattamento alla situazione
- Molti i giocatori andati a segno in stagione (12)
Punti di debolezza
- Concretezza delle punte data la grande mole di occasioni create
- Esterni di centrocampo che in transizione negativa non sempre sono veloci in ripiegamento e raddoppio
- I due centrali di difesa a volte soffrono attaccanti brevilinei ,molto dinamici che non danno punti di riferimento