Il Paris Saint Germain di Emery ha attirato l’attenzione di molti nell’ultima sessione di mercato, in quanto gli arrivi di Dani Alves, Mbappé e soprattutto Neymar hanno aggiunto tanto talento a una squadra già molto forte, rendendola una delle squadre dal maggior potenziale in Europa. Questa squadra ha nella sua bacheca: 6 Ligue1, 11 Coup de France, 7 Coup de la Ligue, 1 Coppa delle Coppe, 7 Supercoppa di Francia; in questa stagione (proprio in virtù dei grandi investimenti fatti) la proprietà del PSG punta a ritornare a dominare in Francia (dopo un campionato vinto dal Monaco) e diventare protagonista anche in Europa (come dimostra il 5 a 0 all’esordio in casa del Celtic). Andiamo ora a vedere come la squadra parigina scende in campo.
Il sistema di base messo in campo da Emery è un 4-3-3 molto tecnico e offensivo con: in porta Areola; la linea difensiva composta da Dani Alves terzino destro (giocatore molto offensivo e di grande esperienza internazionale), Marquinhos (o in alternativa Kimpembe) e Thiago Silva (il capitano) come centrali di difesa e Kurzawa terzino sinistro (anche lui come Dani Alves è un giocatore molto offensivo che ama sovrapporsi e andare al cross); il centrocampo è composto da Thiago Motta (giocatore abile in tutte e due le fasi, non molto rapido ma dotato di grande fisicità e ottime geometrie e lettura delle traiettorie) e come interni Verratti e Rabiot (centrocampisti di grande qualità con doti di palleggio che permettono al PSG di avere un ottimo possesso palla); l’attacco è composto invece da Cavani punta centrale e Mbappé e Neymar ai suoi lati (questi tre giocatori si muovono molto essendo abilissimi sia nelle triangolazioni nello stretto che nei tagli e passanti per prendere le spalle alla difesa avversaria).
In fase di possesso la squadra di Emery si trasforma in un 2/1-4-3 con Marquinhos e Thiago Silva che rimangono in marcatura preventiva sugli attaccanti avversari; Thiago Motta che rimane tra i due difensori e il resto della squadra in modo da dare una possibilità di passaggio in più ai suoi compagni, ma allo stesso tempo essere pronto a bloccare subito una possibile ripartenza palla al piede degli avversari; i due terzini Dani Alves e Kurzawa si alzano tantissimo arrivando all’altezza di Verratti e Rabiot (e anche oltre quando gli attaccanti esterni stringono in zona di rifinitura) permettendo così ai parigini di attaccare su tutta l’ampiezza del campo; Verratti e Rabiot formano la linea a quattro con i terzini alle spalle delle punte e sono responsabili del palleggio offensivo della squadra decidendo loro il ritmo degli attacchi, palleggiando nello stretto con i compagni per poi allargare verso i terzini oppure premiare un taglio o un passante degli attaccanti per metterli a tu per tu col portiere; l’attacco rimane a 3 con i tre attaccanti che triangolano nello stretto con i compagni per poi farsi trovare alle spalle dei difensori avversari grazie ai tagli e passanti che eseguono a grande velocità.
In fase di non possesso la squadra tenta di recuperare il pallone nella metà campo avversaria grazie al lavoro di Verratti e Rabiot che sono molto aggressivi sui costruttori avversari e di Mbappé e Neymar che lavorano per tenere bloccati i terzini avversari, tuttavia se questo non riesce e la squadra avversaria riesce ad arrivare in palleggio nella metà campo parigina, i giocatori di Emery si ridispongono con un 4-4/2 con la linea di difesa a 4 che è la stessa del sistema di base e uno dei 3 attaccanti che si abbassa a dare una mano ai centrocampisti, mentre gli altri due rimangono smarcati preventivamente.
Fase di possesso
La fase di possesso è quella in cui il Paris Saint Germain può dare sfogo a tutte le sue qualità che la rendono una squadra con molte armi a disposizione e quindi molto difficile da affrontare. Per quanto riguarda la costruzione della squadra di Emery, questa è contraddistinta sempre da una fitta rete di passaggi e dal tentativo di non buttare mai via il pallone; il PSG non ha paura di essere pressato dall’avversario in quanto i suoi centrali di difesa (entrambi brasiliani) sono dotati di grande tecnica e grazie ai movimenti di Motta, Rabiot e Verratti si trovano sempre ad avere più possibilità di passaggio riuscendo a uscire agevolmente dalla pressione avversaria, poi la palla viene fatta arrivare dai centrocampisti nella metà campo avversaria sfruttando i movimenti dei terzini e dando vita alla fase di sviluppo della squadra.
La fase di sviluppo del Paris Saint Germain è anch’essa segnata dalla grande tecnica in palleggio dei suoi giocatori oltre che da un continuo movimento senza palla, i centrocampisti palleggiano tra loro o appoggiandosi sulle punte che si staccano dalla marcatura o allargando sui terzini per poi andare a farsi restituire il possesso, tutti questi passaggi (che sono possibili grazie al continuo movimento dei giocatori parigini che vanno a disegnare sul campo triangoli o rombi di possesso) vengono fatti per spostare gli avversari fino a quando non si crea una zona di spazio libero che viene attaccata o dai terzini o da uno degli attaccanti che riceve così un passaggio alle spalle della difesa avversaria.
La fase di rifinitura della squadra di Emery è contraddistinta da triangolazioni veloci, spesso uno tra Neymar e Mbappé si stacca dalla marcatura per andare verso il centro del campo, ricevere palla in zona di rifinitura e dopo una triangolazione veloce con Cavani provare ad andare a concludere. Oppure quando la squadra avversaria non è schierata perfettamente ma lascia degli spazi da attaccare, la rifinitura parigina vede un giocatore dare una palla verticale e veloce a un compagno che attacca lo spazio alle spalle della difesa in modo da trovarsi sul fondo così da schiacciare la linea avversaria e creare uno spazio al centro dell’area che può essere attaccato da uno dei 3 uomini gol del PSG.
Per quanto riguarda la fase di conclusione, la costante tattica prevalente della squadra di Emery è quella di sfruttare tagli e passanti alle spalle degli avversari; se il giocatore che riceve oltre la linea avversaria è un terzino la conclusione di uno dei tre attaccanti del PSG avverrà in seguito a un cross o un traversone del compagno, invece in una situazione in cui un giocatore della squadra parigina (spesso uno dei due interni di centrocampo) può puntare direttamente la linea di difesa avversaria, sarà questo stesso giocatore con un passaggio filtrante a premiare il taglio o il passante di uno dei 3 uomini gol messi in campo da Emery.
Infine per quanto riguarda il gioco sulle fasce, la squadra parigina in fase di possesso si affida molto al lavoro dei suoi esterni di difesa, infatti Mbappé e Neymar tendono a stringere verso il centro del campo in modo da farsi seguire dai difensori avversari e creare un corridoio che Dani Alves e Kurzawa possono sfruttare per andare verso il fondo e mettere palle interessanti in area per Cavani o per gli stessi Mbappé e Neymar.
Fase di non possesso
La fase di non possesso della squadra di Emery si contraddistingue per la sua aggressività e il suo tentativo di recuperare palla il più possibile vicino alla porta avversaria o in ogni caso di costringere i difensori avversari a lanciare lungo non trovando compagni smarcati. Nella prima costruzione degli avversari, Rabiot e Verratti si staccano costantemente in marcatura sui costruttori avversari, mentre Neymar e Mbappé aggrediscono il terzino avversario, Thiago Motta invece si muove in modo da sfruttare la pressione portata dai compagni chiudendo la più probabile linea di passaggio che l’avversario sarà obbligato a scegliere.
Quando la squadra di Emery perde palla a ridosso dell’area avversaria, questo atteggiamento risulta ancora più marcato con il tentativo di recuperare subito la palla e con la squadra che rimane molto alta costringendo gli avversari a forzare i passaggi verso la punta in modo da sfruttare le grandi doti d’anticipo di Thiago Silva per tenere gli avversari schiacciati nella loro trequarti campo e riorganizzare il possesso palla.
Quando invece la squadra avversaria riesce a costruire un possesso palla che arriva nella metà campo del PSG, la squadra di Emery si ridispone come abbiamo visto in precedenza con un 4-4/2, e grazie alla grande quantità di corsa messa in campo da Verratti e Rabiot, cerca di creare una grande densità in zona palla per poter, una volta recuperato il possesso, sfruttare la capacità dei suoi giocatori di dialogare nello stretto.
Infine per quanto riguarda il lavoro sulle fasce in fase di non possesso, la squadra di Emery mostra da un lato la grande aggressività di Dani Alves e Kurzawa, che (quando la linea difensiva parigina rimane alta) cercano subito di anticipare gli esterni avversari quando questi si apprestano a ricevere palla, dall’altra parte nella propria metà campo vede ancora una volta Emery affidarsi molto alla corsa dei suoi interni di centrocampo, infatti quando l’attaccante di turno che deve scendere ad aiutare il centrocampo è in ritardo, sono proprio Verratti e Rabiot che vanno a raddoppiare sugli esterni in modo da impedire (assieme a Dani Alves o a Kurzawa) all’avversario di accentrarsi ed entrare in zona di rifinitura.
Transizioni
La transizione offensiva della squadra di Emery è contraddistinta dal fatto che nel momento del recupero palla i giocatori sono disposti in modo da favorire la riorganizzazione del possesso. Mentre la transizione difensiva della squadra parigina vede il tentativo del giocatore che ha perso il possesso di recuperarlo subito, se questo non riesce allora la squadra (che fino a quel momento era rimasta molto alta) è costretta a scappare indietro.
Conclusioni
Possiamo quindi dire che il Paris Saint Germain è una squadra dotata di grande tecnica e ottima capacità di possesso palla, difficile da affrontare proprio perché grazie a questa sua capacità di palleggio riesce a eludere il pressing in modo poi da trovare campo da attaccare; allo stesso tempo se la squadra rivale rimane bloccata in difesa il PSG riesce con triangolazioni veloci a spostare i giocatori avversari e trovare spazi in cui colpire. Inoltre risulta difficile organizzare ripartenze manovrate per via della grande pressione portata dai giocatori di Emery e spesso si è costretti a buttare via la palla. Tuttavia proprio questa forte pressione può ritorcersi contro i parigini se gli avversari sono anche loro bravi a palleggiare nello stretto e a uscire così dalla prima pressione trovandosi poi ad avere tanto spazio in cui correre. In conclusione il PSG sembra avere tutto, anche una panchina lunga (infatti giocatori come Pastore, Lucas, Draxler e Di Maria sono pronti a dare il loro contributo a partita in corso) per far bene sia in Francia che in Europa e sarà una squadra difficile da affrontare per chiunque.