Per la seconda stagione consecutiva Marco Giampaolo siede sulla panchina della U.C. Sampdoria, il presidente Massimo Ferrero in virtu’ degli ottimi risultati ottenuti nella stagione 2016/2017 ha rinnovato la sua fiducia al tecnico italiano.
Nato in svizzera a Bellinzona il 2 agosto del 1967, ma trasferitosi alla sola età di 1 anno a Giulianova ( Abruzzo).
Da calciatore é cresciuto nel Giulianova con la quale ha disputato 4 stagioni, ha militato prevalentemente in formazioni di C1 e C2.
La sua carriera da allenatore inizia con un ruolo da osservatore nel Pescara di cui divenne successivamente allenatore in seconda, lo stesso incarico lo ricoprì a Giulianova e a Treviso, ad Ascoli ebbe il suo primo incarico da allenatore in prima, anche se figurava come secondo perché sprovvisto di patentino, l’esordio in serie A arriva grazie al Cagliari nella stagione 2006/07, successivamente allenerà rispettivamente Siena, Catania, Cesena, Empoli e infine la consacrazione definitiva come allenatore arriva nella stagione 2016/2017 con l’approdo alla Sampdoria con la quale totalizzerà 48 punti arrivando al 10° posto con una media punti di 1,26 a partita.
Sistema di gioco
Negli anni Giampaolo ci ha abituato a farci conoscere il suo 4-3-1-2 (a rombo) tutto corsa e tecnica con una fase difensiva curata in maniera maniacale e nei minimi dettagli, un modulo che utilizza anche nella Sampdoria, con Viviano in porta i terzini Bereszyński a destra e Strinic a sinistra molto fisici e dotati di un ottima tecnica in particolare l’ex Napoli Strinic che spinge con regolarità sulla fascia dando soluzioni nella manovra di gioco in ampiezza. La coppia centrale di difesa é composta da Silvestre e Ferrari , coppia che si completa alla perfezione, il primo molto più fisico e roccioso, attento in fase di posizionamento e con più esperienza alle spalle, il secondo molto più dotato tecnicamente e in grado di impostare il gioco da dietro con un sinistro molto ben educato. A centrocampo troviamo l’uruguaiano classe 96’ Torreira rivelazione di questo campionato, il “folletto” ( 1,68 cm di altezza ) e il vero e proprio fulcro di gioco di questa Sampdoria, intelligente tatticamente con una buona propensione in zona d’attacco è sempre posizionato bene con le due mezzali Barreto e Praet. A completare il centrocampo tecnico e dinamico Doriano troviamo come vertice alto Ramírez che da fantasia e imprevedibilità alla manovra grazie alla sua ottima tecnica e visione di gioco. Infine troviamo le 2 punte Zapata e Quagliarella , il primo molto dotato fisicamente che fa del gioco aereo e la progressione i suoi punti di forza il secondo è una vecchia conoscenza del nostro calcio giocatore esperto dinamico e ottimo finalizzatore, infatti con i suoi 7 gol e il capocannoniere della squadra.
FASE DI POSSESSO
Il sistema di gioco in fase di possesso si trasforma in un 2/5-1-2 ; dove i centrali difensivi si occupano della costruzione bassa ed accompagnano la manovra fino all’altezza del centrocampo con i terzini che si alzano sulla linea dei centrocampisti creando ampiezza sulle fasce e soluzioni di gioco, il centrocampista centrale rimane in zona centrale creando un triangolo con i due centrali di difesa e garantendo anche copertura, le due mezzali attaccano lo spazio che Il trequartista crea venendo in contro al portatore di palla.
Costruzione
L’idea di base della squadra è quella di iniziare a giocare dal basso, i due centrali di difesa si allargano e con il centrocampista che si abbassa, formano un rombo con il portiere dando soluzione di passaggio, quando la squadra avversaria non permette l’uscita chiudendo le giocate si ricorre al lancio lungo per la punta Zapata che viene incontro a fare la sponda per i centrocampisti che mettono la palla a terra e la giocano.
Sviluppo e Rifinitura
Lo sviluppo del gioco avviene tramite una ragnatela di passaggi da parte dei difensori e i centrocampisti, con continue giocate a muro e triangolazioni palla a terra e veloci, così facendo riescono a superare la prima pressione e uscire in ampiezza sulle fasce laterali oppure di uscire in zona centrale arrivando in zona di rifinitura o con la verticalizzazione per le punte che attaccano la profondità.
Gli attaccanti si muovono spesso alternandosi nelle giocate corto/lungo dando due soluzioni di trasmissione una corta per la sponda una lunga per la profondità, il vertice alto del centrocampo si posiziona al ridosso delle punte cercando la zona luce per ricevere palla, le mezzali si inseriscono anch’esse nell’area di rigore diventando degli attaccanti aggiunti.
Zona laterale
La squadra utilizza molto le zone laterali con i due terzini che attraverso azioni manovrate arrivano molto frequentemente al cross non necessariamente arrivando sul fondo, cercando di sfruttare le ottime doti aeree degli attaccanti e dei centrocampisti che si inseriscono e attaccano l’area.
Finalizzazione
In fase di finalizzazione la squadra effettua attacchi diretti per sfruttare le doti aeree degli attaccanti; altre soluzioni sono il tiro da fuori e gli inserimenti da parte dei centrocampisti e dei terzini che sfruttano i movimenti degli attaccanti ad allargare la difesa e del trequartista che svaria su tutta la trequarti. Emblematico è il gol di Torreira che sfrutta il movimento di Ramìrez e dei due attaccanti che allargano la difesa permettendo al centrocampista di inserirsi e andare al tiro da fuori area.
Transizioni positive
In fase di transizione positiva si cerca subito la giocata in verticale andando a cercare le punte o il trequartista, gli attaccanti si smarcano in maniera preventiva attaccando la porta per poi incrociare e andare al tiro in porta.
Fase di Non Possesso
In fase di non possesso la squadra si dispone con il 4-3-1-2 con il trequartista che arretra creando un rombo con gli altri centrocampisti così facendo si crea superiorità numerica e densità in mezzo al campo e si cerca di costringere gli avversari ad allargare il gioco.
E’ una difesa a zona con una linea alta che applica frequentemente la tattica del fuorigioco, dato confermato dalle statistiche che vedono la squadra di Giampaolo come una delle migliori nell’attuarlo.
Adottano un pressing ultra-offensivo ben organizzato, il primo pressing e fatto dalle punte che indirizzano il giro palla, quando la palla arriva sulle corsie laterali le mezzali diventano molto aggressive, tolgono tutti gli appoggi e riescono a recuperare il possesso palla . L’equilibrio è garantito dal centrocampista opposto che accorcia in mezzo al campo.
In conclusione possiamo affermare che Marco Giampaolo è riuscito a dare alla sua squadra un identità ben precisa, possesso palla, pressing ultra offensivo e difesa alta sono i cardini principali, se continua ad esprimere questo tipo di gioco associato a dei risultati positivi in termini numerici, la squadra farà un ulteriore salto di qualità rispetto all’anno precedente potendo ambire anche ad un posto in Europa e siamo sicuri che con questo tipo di gioco espresso potrà dire la sua anche in campo europeo.