INTRODUZIONE
Il Sassuolo 2019-2020 comincia il suo 7° campionato consecutivo in Serie A della sua storia con in panchina il confermatissimo classe ’79 Roberto De Zerbi, il più giovane allenatore del campionato nonché uno dei più emergenti.
La scorsa stagione la squadra si è classificata all’11 posto e nella sessione di mercato estiva ha perso 3 elementi di valore come Lirola, Demiral e Sensi, che sono stati sostituiti da Toljan, Romagna ed Obiang, mentre nel reparto offensivo ha acquisito le prestazioni di Traorè e Caputo.
Le costanti di gioco della squadra sono rimaste pressoché invariate rispetto allo scorso anno: il principio fondamentale è quello di provare a dominare il gioco partendo da una costruzione bassa dell’azione palla a terra. Il mantenimento del possesso ed il movimento senza palla aiutano la squadra a creare gli spazi necessari per consentire lo sviluppo del gioco; l’uso dell’ampiezza è un altro principio fondamentale nel gioco di De Zerbi che utilizza sempre gli esterni d’attacco a piede invertito per favorire la giocata verso l’interno del campo.
Guardando le statistiche, attualmente il Sassuolo risulta la 3a squadra del campionato per numero di passaggi effettuati, la 2a per minor numero di palle perse (lo scorso anno risultò 3a in questa speciale classifica) e ultima per lanci lunghi effettuati data la costante ricerca del gioco palla a terra. Questo stile di gioco presuppone una squadra molto ambiziosa e molto propensa al rischio (è infatti tra le peggiori squadre del campionato se si considerano il numero di palle perse nella propria metà campo). Infine, le statistiche ci mostrano che il Sassuolo è ultima nella classifica del numero di cross effettuati, frutto di un gioco che porta alla fase di finalizzazione più per vie centrali che per vie laterali, grazie alla costante superiorità portata dalle sovrapposizioni dei terzini.
La partita analizzata è il recupero della 7a giornata contro il Brescia giocata il 18/12/2019, la 16a da inizio stagione, che porterà in dote la 5a vittoria in campionato a fronte di 4 pareggi e 7 sconfitte, con 28 gol fatti, 20 dei quali ad opera degli attaccanti Berardi (8), Caputo (8), Boga (4) e 27 gol subiti.
Al contrario dello scorso anno quando il sistema di gioco è cambiato spesso e volentieri in funzione dell’avversario, in questa stagione c’è stata maggior costanza di utilizzo dei sistemi di gioco. Dopo le prime 7 partite, in cui il modulo adottato da Mr. De Zerbi è variato da un 4-3-1-2 delle prime due uscite stagionali più la sconfitta patita in casa contro l’Inter alla 8a, al classico 4-3-3 utilizzato tra la 3a e la 6a giornata, nei successivi 9 incontri il modulo adottato è rimasto sempre il 4-2-3-1 (o 4-4-1-1 con Juventus e Milan) che ha portato alle fondamentali vittorie con Verona, Brescia e Bologna, oltre ai pareggi in trasferta con Juventus e Milan ed in casa con il Cagliari.
SISTEMI DI GIOCO
- Modulo base: 4-2-3-1
- Modulo in fase di possesso palla: 2-4-4
- Modulo in fase di non possesso palla: 3-4-2/1
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso palla, il Sassuolo ricerca sempre una costruzione dal basso palla a terra. I centrali si abbassano per ricevere dal portiere mentre i terzini si allargano e si alzano in linea con i centrocampisti che sono i compagni maggiormente ricercati per lo sviluppo dell’azione. Il Brescia adotta un 4-3-1-2 ed in fase di costruzione bassa da parte del Sassuolo mantiene i 2 attaccanti insieme al trequartista molto vicini e stretti per impedire la giocata ai centrocampisti neroverdi. L’atteggiamento da parte del Brescia di non aggressione sui difensori centrali, permette alla squadra di De Zerbi di adottare il suo stile di gioco con grande facilità.

Possiamo notare come i terzini si alzino in linea con i centrocampisti che si posizionano per ricevere palla, Traorè (TR-C) si è alzato per portare via il mediano avversario e creare lo spazio per Caputo (PUN) che si abbassa per ricevere, mentre i trequartisti esterni rimangono larghissimi.
Una volta che il Sassuolo supera la prima linea di pressione, solitamente va a ricercare lo sviluppo sulle corsie laterali; i trequartisti esterni Berardi e Boga rimangono molto larghi per ricevere palla ed i terzini si sovrappongono costantemente consentendo ai primi di accentrarsi palla al piede e poter decidere la giocata per finalizzare l’azione. Talvolta viene cercata una triangolazione con la punta che va incontro, a volte viene premiata la sovrapposizione del terzino, altre volte la palla imbucata per un taglio di un compagno o la conclusione diretta a rete.
La squadra attacca sempre con 5/6 giocatori: i 4 giocatori più avanzati, uno dei due terzini (in base al lato dove si sviluppa il gioco) più, a volte, uno dei due centrocampisti che va a supportare l’azione. Ovviamente questo impiego massiccio di giocatori sul fronte offensivo porta a lasciare parecchi spazi dietro in caso di perdita del possesso palla.
TRANSIZIONE POSITIVA
Il Sassuolo è una squadra capace di far molto male quando ha campo e spazio da attaccare. La velocità di Traorè e Boga unite alle capacità tecniche di Berardi e Caputo sono armi importantissime per la squadra.
Durante la partita contro il Brescia, nella prima fase del primo tempo dopo aver recuperato palla in fase difensiva, la squadra ha mantenuto e consolidato il possesso; dopo essere andata in vantaggio invece, in alcune circostanze in cui è avvenuto un recupero palla in zona centrale, Traorè (TR-C) si è smarcato per ricevere e far partire il contropiede con gli altri 3 giocatori offensivi che hanno attaccato la profondità.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso palla, il Sassuolo cerca di orientare la giocata avversaria su un lato con Caputo (PUN) che si frappone tra il difensore centrale avversario in possesso palla e l’altro per impedire un eventuale giro palla. A volte la prima pressione su un centrale parte da Traorè (TR-C) e di conseguenza Caputo (PUN) si posiziona al suo posto in prossimità del mediano basso avversario.
Nel momento del passaggio al terzino sinistro bresciano, Berardi (TR-D) esce in pressione sulla palla, Traorè (TR-C) si incolla al mediano basso, mentre Boga (TR-S) si allinea con i centrocampisti Obiang (CD) e Locatelli (CS), che rimane però leggermente scaglionato per assorbire un’eventuale movimento del trequartista avversario. Sull’altro lato, Toljan (TD) si alza in linea con i centrocampisti andando a chiudere sulla mezz’ala sinistra bresciana. La linea difensiva rimane così con 3 giocatori contro i 2 attaccanti avversari.
Il movimento del trequartista avversario nello spazio lasciato libero da Toljan (TD) potrebbe creare problemi alla retroguardia sassolese se la difesa non scivolasse velocemente ed uno dei centrocampisti non si abbassasse per inserirsi nella linea difensiva e ricreare quindi la superiorità numerica.

Nel momento che la prima linea di pressione da parte degli attaccanti viene superata, Caputo (PUN) non partecipa alla fase difensiva ma rimane pronto in caso di transizione positiva. I trequartisti invece ripiegano sempre (o quasi) per dare una mano in fase difensiva: Boga (TR-S) e Berardi (TR-D) (un po’ meno propenso al sacrificio rispetto al compagno) per raddoppiare la marcatura del terzino di parte, mentre Traorè (TR-C) staziona nella zona del mediano basso.
TRANSIZIONE NEGATIVA
Quando la squadra perde il pallone tra la trequarti e l’area avversaria, avendo solitamente 5/6 giocatori in zona offensiva, si va a ricercare un aggressione immediata con gli uomini vicini per riconquistare subito la palla. In caso di fallimento, i giocatori che rimangono dietro scappano verso la propria porta e si riposizionano in modo da non lasciare spazio centralmente.

Dopo una palla recuperata da parte del Brescia in seguito ad un cross dalla destra di Obiang (CD), gli avversari ripartono in contropiede e i giocatori del Sassuolo tolgono lo spazio alle loro spalle scappando velocemente all’indietro, disponendosi con 3 uomini nella linea difensiva e 2 stretti centralmente nella zona mediana, con Obiang (CD) che, rientrando dopo la giocata in zona offensiva, rimane più avanzato rispetto al compagno di reparto.
A volte quando i neroverdi non riescono a recuperare palla subito, ricorrono al fallo tattico per evitare ripartenze che possono risultare molto pericolose.
SWOT
Punti di forza:
- Grande capacità di mantenere il possesso palla (13 volte su 16 partite ha avuto maggior possesso palla della squadra avversaria) con l’87,3% di precisione nei passaggi (2a squadra del campionato).
- Giocatori d’attacco con grandi doti tecniche e atletiche in grado sia di portare imprevedibilità durante una normale azione di gioco, sia di innescare rapidi e pericolosi contropiedi.
- Partecipazione massiccia di giocatori alla fase offensiva che consente di mantenere spesso il controllo del gioco anche nella metà campo avversaria.
- Costante superiorità sulle corsie laterali in fase offensiva
Punti di debolezza:
- Mancanza di alternative al gioco palla a terra; quando infatti la pressione avversaria è efficace e non consente al Sassuolo di attuare il proprio gioco, la palla lunga è sempre preda degli avversari.
- La spinta costante dei terzini e il supporto dei centrocampisti in fase offensiva porta ad uno sbilanciamento della squadra; quando si perde palla e la riaggressione immediata non risulta efficace, la squadra può andare in difficoltà.
- La costante ricerca del gioco in fase di costruzione bassa porta a prendersi talvolta dei rischi che in caso di perdita del pallone possono risultare fatali.
- Gioco aereo (il Sassuolo è ultimo nella classifica dei duelli aerei vinti a partita)